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Autore: JLBanana    15/06/2015    5 recensioni
Prima che altri pensieri strani invadessero la sua mente stanca, Kyungsoo contò fino a tre prima di sollevare celermente quello straccio e scoprire che si trattava di un piccolo bambino.
Ma non uno qualsiasi, aveva qualcosa di strano: un paio di orecchie da lupacchiotto, grandi quasi quanto il doppio del capo e una coda abbastanza folta e abbandonata tra le piccole gambe.
Era un ibrido.
[ambientato in una realtà alternativa]
|| #KaiSoo ||
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella cesta vagamente gli ricordava le sorprese degli ovetti di cioccolata che si vendevano di solito nei negozietti scadenti dalle parti del palazzo dove abitava: sapeva che sotto quella coperta poteva esserci di tutto, si era preparato al peggio. O almeno così credeva, dal momento che non si aspettava di poter trovare un ibrido.
Non erano frequenti ma nemmeno tanto rare le specie come il piccoletto della cesta. Gli ibridi erano organismi geneticamente modificati che presentavano caratteristiche confacenti a due specie diverse. Per esempio a Kyungsoo era capitato una sola volta di vedere una donna-gatto, tenuta più che altro in cattività in uno dei vialetti che si affacciavano in centro; tuttavia spesso aveva sentito parlare di uomini o donne che mostravano orecchie di cane, coda di gatto, piume e ali al posto delle braccia, addirittura squame di coccodrillo su tutto il corpo, e ogni volta che ne sentiva parlare nella sua mente si formavano le più strane forme di persone e animali in un unico corpo. Qualcosa di inquietante e curioso allo stesso tempo.
E sotto i suoi occhi, per la seconda volta, poteva vedere un altro esempio di ibrido. Più che un cane, sembrava essere un lupo. Aveva i capelli lisci e color cioccolata che gli cascavano dritti sulla fronte; le orecchie enormi e la coda folta erano dello stesso colore dei capelli e Kyungsoo era pronto a scommettere che lo erano anche gli occhi. Era tutto rannicchiato su se stesso come un feto, l'espressione rilassata confermava che era ancora nel bel mezzo di un sogno piacevole e il ventre si alzava e si abbassava velocemente mentre respirava, segno che per fino quell'atto era tale e quale a quello di un segugio.
Kyungsoo tirò un sospiro mentre lo guardava: non doveva essere così male, in fondo sembrava tranquillo. E pian piano iniziò ad allontanarsi anche la precedente idea di doverlo consegnare al corpo di vigilanza in modo che sarebbe potuto tornare a pensare solo ed esclusivamente di se stesso, senza alcun ibrido.
Intanto quest'ultimo nella cesta iniziò a dar segno di starsi per destare. Con gli occhietti ancora chiusi, mosse il piccolo naso rotondo nell'aria.
"Forse si sarà accorto del cambiamento dell'ambiente" , pensò tra sé Kyungsoo mentre lo osservava. Si allontanò di poco dalla cesta, con le spalle contro il divanetto e le gambe raccolte al petto, a osservare il lupacchiotto. Trovò estremamente carino il modo in cui aperti gli occhi, si sedette e si guardò in giro, sbadigliando e lasciando intravedere la piccola e sottile lingua che si arricciava. Kyungsoo notò solo allora che indossava una maglia un po' troppo larga per il piccolo corpo e anche abbastanza consumata. Ma prima di riparare a questo, volle restare ancora un po' a osservare quell'esserino che pian piano si metteva diritto in piedi come un essere umano. D'altronde per metà lo era.
Poco dopo notò la presenza del suo 'salvatore' accucciato ai piedi del divanetto e un espressione di curiosità si dipinse sul suo volto, insieme alle orecchie appuntite sul suo capo che si rizzavano.
Kyungsoo non era mai stato bravo con i bambini, figurarsi con un bambino-lupo.
"In fondo è come con i cani... "
Quindi protese in avanti il palmo della mano come a volerlo rassicurare, aspettando che il piccolino si avvicinasse e annusasse. Prima che il piccolo naso umido raggiungesse la mano, il semi-lupacchiotto si riaccucciò e pian piano uscì dalla cesta, raggiungendo Kyungsoo; l'odore doveva piacergli parecchio dal momento che la diffidenza iniziale sembrava essere scomparsa del tutto e ora si ritrovava non solo ad annusare ma anche a passare la punta della sottile lingua sul palmo della mano diafana di Kyungsoo, in netto contrasto con la pelle bronzea del cucciolo. L'architetto sorrise, la curiosità del piccoletto sembrava non volersi fermare e lasciò quindi che passasse con il nasino umido lungo tutto il braccio, il busto e alla fine anche parte del viso; le piccole e magre mani si appoggiarono sul petto di Kyungsoo e alla fine i loro sguardi si incrociarono.
Kyungsoo poté finalmente vederli: gli occhi nocciola dell'ibrido erano talmente lucidi che riusciva a specchiarsi dentro. Non poteva lasciarlo solo, lo avrebbe avuto sulla coscienza fino alla fine dei suoi giorni. D'altronde da piccolo aveva sempre desiderato di avere un animale domestico anche se quel piccolo non era ciò che nel suo immaginario si aspettava. Quindi una soluzione a due problemi: la voglia di un animale domestico e di qualcuno con cui parlare. Perché andiamo, la TV a volte era davvero insopportabile.
Parlare. "Chissà se ne è capace ..." , pensò Kyungsoo guardandolo ancora.
-C..Ciao - abbozzò timidamente.
Il semi-lupo era più piccolo sia di statura che di età, eppure Kyungsoo si sentiva a disagio sotto lo sguardo indagatore e curioso dell'ibrido. Strinse le labbra, cercando di non farsi prendere troppo dall'imbarazzo. Non sapendo come comunicare con il piccoletto, dal momento che non aveva neanche risposto a quel saluto, pensò che fosse più saggio parlargli come si fa tra indiani o sordomuti.
-Ciao!- questa volta con più sicurezza esclamò, corrugando inevitabilmente la fronte dal momento che gli sembrava di aver fatto uno sforzo sovrumano.
Di tutta risposta, il piccolo mosse la folta coda con energia da destra a sinistra e un guaito allegro fuoriuscì dalle labbra rosee.
Kyungsoo fu pienamente soddisfatto di quel passo avanti, anche se non aveva ottenuto una vera e propria risposta; ricambiò il sorriso del lupacchiotto, ora del tutto a suo agio con ancora le manine premute sul petto dell'architetto per tenersi.
-Uhm... Io Kyungsoo.- spiegò indicandosi. -Tu ?- questa volta l'indice andò in direzione dell'ibrido che di tutta risposta continuò a scodinzolare e a sorridergli, ora con il viso leggermente inclinato e le orecchie tese che come due parabole captavano ogni suono proveniente dalla bocca dell'uomo.
"Cosa pretendo? È un animale.." sospirò tra sé ma non per questo dichiarò l'esperimento fallito. Senza arrendersi, ci riprovò e con più insistenza riformulò la domanda.
-Io Kyungsoo. Tu?- lo guardò ancora, sempre spostando l'indice ora verso se stesso ora verso l'altro.
Il piccolo spostò lo sguardo sul dito diritto, senza neanche abbaiare ora. E proprio quando sembrava non esserci più alcuna speranza di poterlo fare parlare, il piccolo esclamò.
-Kyungsoo!-
-Cos-?! No! Io Kyungsoo, non tu!.. Aish!-
Evidentemente nel suo DNA doveva esserci traccia di quello di un pappagallo. L'architetto si passò una mano sul volto, sospirando e continuando a guardare quella peste che tornava a scodinzolare felice, incurante di quello che stava accadendo.
"Sarà più difficile di quanto pensassi.. " .
Notò il cestino abbandonato alle spalle del lupacchiotto e prese tra le braccia quest'ultimo, sollevandolo con cautela e avvicinandosi alla cesta. Sperava di trovare qualcosa che lo informasse un po' di più circa il piccolo che intanto continuava a scrutarlo e a mantenersi stretto al maglione di Kyungsoo. Rovistò e capovolse l'oggetto con un braccio ma nulla da fare. A quanto pare, a parte la cesta, la coperta e il bimbo non c'era più nulla. Sarebbe stato costretto a inventarsi un nome per lui.
Lo poggiò in piedi sul divano e con le mani sui fianchi lo guardò a lungo.
Che razza di nome avrebbe potuto dare a un lupo? Magari sarebbe stato meglio uno da essere umano. Non aveva alcuna intenzione di far sapere che aveva 'adottato' un ibrido a quelle poche conoscenze che aveva. Ma affibbiare un nome da animale a uno che non lo era del tutto poteva suonare strano. Alla fine parlava, si manteneva perfettamente su due piedi e se avesse coperto le orecchie pelose con un berretto, nessuno avrebbe sospettato che si trattava di un semi-lupo.
Con un mano sotto il mento e una sul fianco, Kyungsoo rimuginava fissando il piccolino. Poteva chiamarlo "Parrot" dato che ripeteva quello che diceva.
Oppure "Monkey" visto che cercava di imitare la sua posizione da pensatore con scarsi risultati.
L'uomo sospirò, passandosi ancora una volta la mano sul viso: e dire che quando dormiva nella cesta sembrava tutt'altro che vivace.
Aveva bisogno di un nome corto, che richiamasse subito la sua attenzione e che avesse un suono allegro.
-Jongin!- esclamò quindi, guardando serio il lupacchiotto.
All'emissione di questo nuovo suono, il piccolo torno a fissarlo con le orecchie rizzate sul capo. Kyungsoo notò di nuovo quello sguardo curioso che illuminava gli occhi nocciola del piccolo; così gli si avvicinò e scandì per bene la breve parola per permettergli di capire.
-Jongin. Tu Jongin. -
-Jongin!- scodinzolò il piccolo dopo un attimo di esitazione. Tornò a sorridere più di prima, senza distogliere lo sguardo dal più grande.
Si era chiaramente affezionato, il suo sguardo era pieno di ammirazione in quel momento, tanto che riuscì a riscaldare anche quel burbero uomo che gli parlava.
-Io Kyungsoo. Tu Jongin. - parlò più dolcemente l'architetto, lasciando intravedere un sorriso di approvazione all'esclamazione del piccolo.
Presto però avrebbe dovuto a insegnargli a parlare come Dio comanda, non poteva mica continuare a fare l'indiano per il resto della sua vita. Ma a questo ci avrebbe pensato l'indomani mattina dal momento che, dopo aver guardato l'orologio, era da poco passata la mezzanotte.
Jongin aveva bisogno di una lavata, sembrava fin troppo sporco e anche la maglia estiva che indossava doveva assolutamente essere sostituita con qualcosa di più pesante e profumato.
Prese per mano il piccolo -che lo seguì senza troppi complimenti- e lo aiutò a scendere dal divanetto. Il corridoio lungo e stretto che portava al bagno si affacciava dall'altro lato sulla cucina, al che Kyungsoo pensò se fosse anche il caso di sfamarlo.
Dunque si avvicinò alla dispensa e sbirciò dentro: a momento di carne non ne aveva, chissà se i biscotti avrebbero in ogni caso saziato Jongin.
"Ma si, è pur sempre un bambino."
Così porse un bustone di biscotti al cioccolato al più piccolo che saggiamente annusò prima di sgranocchiarne un paio. La coda che tornava a muoversi in fretta indicava evidentemente che quel tipo di pasto non usuale per un animale non era così male. Kyungsoo sorrise soddisfatto e chiuse la dispensa, tornando a camminare verso il bagno; ma un leggero raschiare lo costrinse a girarsi, notando con non molta sorpresa che al lupacchiotto qualche biscotto non bastava. Magari neanche l'intera busta.
-Yah, Jongin! Non puoi mangiarli tutti, altrimenti io come mi sfamo?-
La voce di Kyungsoo non ebbe chissà quale effetto, tant'è che l'altro si limitò a girare il capo per guardarlo con occhi supplichevoli.
-...E non fare quella faccia!-
Jongin prese a emanare piccoli guaiti con le orecchie basse, manco che lo stessero per violentare.
-Non... Aish! E va bene, un altro e basta. - il vinto tornò indietro e riaprì l'anta, donando un'altra di quelle delizie al vincitore prima che questo tornasse a scodinzolare e a seguirlo verso il bagno. In pratica, si era fatto abbindolare da un nanetto. E non andava affatto bene.
Mentre lo spogliava e lo immergeva nell'acqua tiepida della vasca, notò che alla fine la fisionomia era tale e quale a quella di un normale bambino di circa 6 anni; l'unica cosa che cambiava era la coda appena sopra il piccolo ano e un paio di orecchie pelose al posto di quelle di un normale essere umano.
Animale o no, quella peste andava in ogni caso educata. Non poteva mica farsi corrompere ogni volta, avrebbe finito per viziarlo.
Lo insaponò ovunque e strofinò con non troppa forza la spugna contro la pelle del piccolo. Alla fine constatò che non era sporco ma semplicemente la carnagione di Jongin era scura di per se, diversamente dalla propria bianca più del latte.
L'acqua non gli dispiaceva, continuava a giocare con lo strato di schiuma sulla superficie dell'acqua come se si fosse dimenticato della presenza di Kyungsoo che intanto lo fissava: non avrebbe mai immaginato che da un momento all'altro la sua vita sarebbe cambiata e che nel giro di poche ore dal proprio usuale bagno rilassante, nella stessa vasca che aveva utilizzato si sarebbe ritrovato a lavare qualcun altro.
Era davvero il caso di tenerlo? Dove avrebbe potuto portarlo, d'altro canto? Di venderlo a una delle numerose aste clandestine non se ne parlava, nè tanto meno lasciarlo al corpo di vigilanza: quei tizi lo avrebbero addestrato all'aggressività e non erano molti gli ibridi che finivano nelle loro grinfie. Erano creature anche loro ma per il corpo di vigilanza nulla era migliore di un ibrido aggressivo quando si trattava di maltrattare coloro che non si adattavano a ciò che la legge dettava.
Tra l'altro non conosceva nessuno disposto a tenere un quasi animale in casa, dato che quei pochi che erano di sua conoscenza o ne avevano già uno e non potevano averne un altro oppure si schifavano letteralmente al solo sentirne parlare.
Dunque Jongin ora era il suo ibrido. Nessuna via di scampo.
Avrebbe sacrificato il tempo libero per educare quel bimbo in vasca che continuava a scuotere il capo, schizzando acqua sulle piastrelle che contornavano il perimetro del bagno.
-Jongin!- con tono di rimprovero, lo riprese.
Forse non avrebbe dovuto gridare troppo, e chi la sentiva poi la signora Kim il mattino dopo? Guardò il piccolo con uno sguardo serio, notando come le sue orecchie si erano improvvisamente abbassate tanto da mimetizzarsi con i capelli spettinati e pregni di schiuma.
"Almeno ha capito come si chiama" .
Sospirò prima di accarezzargli il capo; sarebbe stata una faticaccia ma doveva tenere a mente che si trattava pur sempre di un mezzo animale e che alcuni vizi non poteva eliminarli del tutto.
Jongin sembrò dispiaciuto anche se tornò a ricambiare il sorriso di Kyungsoo senza indugiare: sembrava essere attirato da quella strana figura. Strana perché fin ora non aveva visto traccia di orecchie e coda. Ma poco importava, aveva comunque risolto il problema dei gorgoglii provenienti dal suo pancino e ora addirittura aveva fatto scomparire lo strano olezzo che si portava dietro da un bel po'.
La schiuma scomparí in fretta dal corpo minuto di Jongin che subito venne avvolto da un morbido telo bianco con dei deliziosi ricami azzurri sui bordi.
Guardò curioso con quanta dedizione l'uomo inginocchiato lo asciugava e si colorava di uno strano rosso appena raggiunse le parti basse.
-Kyungsoo..- mormorò per gioco il lupacchiotto, quel suono gli piaceva e non poco.
L'architetto alzò lo sguardo sorpreso, non potendo fermare le sue labbra a cuore dal formare un altro dei suoi sorrisi. Jongin fece lo stesso, quella smorfia gli riusciva naturale ogni volta che vedeva Kyungsoo farla.
L'uomo gli asciugò la folta coda e i capelli, accarezzandogli occasionalmente le orecchie e scoprendo che erano più lisce della seta. Gli annodò un panno al bacino a mo' di mutande e lo vestì con un caldo maglione grigio, fin troppo largo per il piccolo ma pur sempre migliore di quello straccio che aveva prima.
-Ecco fatto.- lo guardò soddisfatto Kyungsoo.
-Fatto!- ripeté Jongin, sorridendo e scodinzolando.
-Questa cosa non va, non si fa il pappagallo.- ribatté fintamente serio l'uomo, muovendo l'indice in segno di disapprovazione.
-Pappagallo.- il piccolo fece lo stesso movimento con l'indice, imitando perfino l'espressione corrucciata di Kyungsoo.
L'altro si arrese, almeno per quella sera avrebbe lasciato correre.
-Già, pappagallo.. - mormorò e con un sorrisetto scoprì il letto matrimoniale nella camera al piano di sopra.
Jongin ci piombò sopra con un balzo, quasi spaventando Kyungsoo.
-Jongin!- la voce squillante del lupacchiotto lo fece tuttavia sorridere.
-Jongin a nanna. -
-Nana?-
-No. Cioè, nanna, non nana.- marcò di proposito la pronuncia della doppia consonante, facendo ridere il piccolo lupo, probabilmente per l'espressione buffa assunta mentre tentava di fargli capire.
Kyungsoo sospirò senza riuscire a nascondere del tutto il tono divertito nelle sue parole di rimprovero.
-Mi farai impazzire, piccola peste.. - mormorò.
A quel punto pensò se fosse il caso di lasciarlo dormire al piano di sotto, in salotto o con lui in camera. Ma a quell'ora di notte, dopo una straziante giornata di lavoro, non se ne parlava affatto di ripercorrere la scalinata e aprire quel divano letto, senza coperte tra l'altro.
Guardò Jongin ancora accucciato sul bordo del letto.
-Ringrazia che sono pigro.-
Il piccolo non era in grado di capire le sue parole, ma al vedere Kyungsoo tirare fuori una coperta dall'armadio afferrò che non avrebbe passato la nottata nel suo stesso letto.
Tuttavia scoprì che si trattava di qualcosa di simile al letto grande e morbido di Kyungsoo.
-Futon. - gli indicò l'uomo.
Jongin annusò il nuovo oggetto e lo tastò con entrambe le mani e i piedi, quasi a constatare la qualità della morbidezza. Non era il lettone di Kyungsoo ma era pur sempre meglio della cesta.
-Ti piace?- domandò Kyungsoo, mentre si accomodava al bordo del proprio letto e lo osservava.
Inutile dire che Jongin era già dentro il futon prima che l'uomo potesse proferire parola; chissà cosa aveva dovuto sopportare prima di arrivare nella nuova casa, sembrava tanto stanco anche lui.
-Si che ti piace... - mormorò Kyungsoo, sorridendo intenerito alla vista del piccolo che già chiudeva gli occhi e si preparava a un profondo sonno. Così gli si avvicinò e passò una mano tra i suoi capelli lisci color cioccolato. Le orecchie da lupo abbandonate sul cuscino e già il respiro si faceva più rilassato. -Buonanotte Jongin. - sussurrò l'architetto, spegnendo il lume sul comodino che affiancava il letto matrimoniale e coricandosi con un sospiro rilassato.
"Mi prenderò cura di te, Jongin. È una promessa."
Quell'ultimo pensiero si fece spazio nella sua mente prima che un fitto buio calasse sui suoi grandi occhi a palla.
 
 
 
 

 
SALVE!
E felice di aver destato un po' di curiosità in qualcuno di voi dopo che ha sbirciato un po' il prologo :3 Quasi non ci speravo ma le recensioni mi hanno messo di ottimo umore per continuare la storia (e non vi nascondo che ero super eccitatissima mentre scrivevo XD ).
Grazie in ogni caso a chi ha recensito, messo tra le preferite o le seguite la mia storia o semplicemente letto per curiosità~
Spero di poter continuare ad allietarvi con questa KaiSoo ancora per molto ;u;
Per ora passo e chiudo ;3
 
-JLBanana
 
  
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