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Autore: _DeepSound_    15/06/2015    2 recensioni
Ash e i suoi amici sono stati ammessi alla prestigiosa Accademia Pokemon in cui nasceranno nuove amicizie, nuove rivalità e nuovi amori. Ma la vita all'Accademia non sarà tranquilla come pensavano. Charlie, la sorella minore di Ash, ha un'abilità speciale e nasconde un segreto legato alla sua infanzia, un ricordo che l'ha spinta a diventare più forte. Jake, un misterioso allenatore, è a conoscenza dell'abilità della ragazza e la spinge a rivelare i suoi poteri. Anche altri allenatori dell'Accademia hanno delle abilità speciali, anche se in alcuni di loro sono ancora assopite. Quali sono le vere intenzioni di Jake? Cosa si nasconde nel passato del misterioso ragazzo?
Se vi ho incuriosito vi invito a leggere la mia storia :)
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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 Il tempio sul Monte Origo fu avvolto da un forte bagliore proveniente dalla piattaforma sul pavimento mentre degli squarci dimensionali si aprivano poco al di sopra delle pietre da cui uscirono i sei prescelti insieme ai pokémon a loro legati.
-Ce l'avete fatta.- sospirò sollevato Tobias guardandoli.
-Avevi qualche dubbio?- esclamò Gary, sicuro di sé.
-Siamo o non siamo i prescelti?- disse Ash gonfiando il petto.
-Non perdiamo altro tempo. Andiamo da Arceus.- li interruppe Kenny ansioso. -Ragazzi and...ragazzi?- concluse, osservando Drew, Wendy e Charlotte.
A differenza sua e dei due allenatori, i prescelti dei guardiani dei laghi sembravano sconvolti: Drew aveva gli occhi lucidi e si mordeva il labbro, Charlie aveva uno sguardo triste e perso nel vuoto, mentre Wendy tremava leggermente.
Notando di essere osservato, il coordinatore di Hoenn si strofinò leggermente le palpebre e si voltò verso Kenny con un sorriso forzato, dissimulando la sua tristezza.
Sentendo la voce preoccupata del ragazzo di Duefoglie, anche Ash e Gary si voltarono verso gli altri, notando le loro facce stravolte.
-Wendy?- sussurrò il castano, sfiorandole il braccio, facendola sobbalzare.
-Scusa, ero sovrappensiero. Andiamo!- esclamò l'avicoltrice sorridendo allegramente e dirigendosi verso l'uscita, seguita a ruota da Uxie, Mesprit e Charlie, la quale teneva lo sguardo basso.
-Cos'hai sorellina?- chiese Ash, sfiorandole la spalla.
-Ho solo voglia di raggiungere gli altri il prima possibile. Paul e gli altri ci stanno aspettando.- disse l'allevatrice, aumentando il passo, ma senza guardare il fratello.
-Ti vuoi fermare e dirmi cos'hai?- urlò il corvino, afferrando Charlie per le spalle e voltandola verso di sé.
Notando la preoccupazione di suo fratello, Charlotte si sentì in colpa per come si era comportata ed appoggiò la fronte sulla sua spalla.
-Scusami, è solo che...- sussurrò l'allevatrice per poi essere interrotta da un'esplosione proveniente dall'esterno.
-Vera.- esclamò Drew allarmato, uscendo dal tempio seguito da Azelf.
Ash rimase paralizzato, non sapendo se aiutare Misty oppure rimanere con sua sorella, ma quest'ultima sciolse l'abbraccio e lo trascinò fuori verso l'apertura nella parete rocciosa.
-Come faremo a far uscire Palkia, Dialga e Giratina?- disse Kenny osservando la stretta apertura nella parete.
Nel frattempo gli occhi del pokémon ribelle si illuminarono leggermente e l'apertura divenne abbastanza ampia da permette il passaggio ai draghi leggendari.
Mentre uscivano dalla grotta Latios con in groppa Tobias volò verso l'esterno, allontanandosi a tutta velocità dal monte, ma prima che potessero chiedersi il perché di tale gesto furono distratti dal combattimento che si stava tenendo davanti a loro.
Vera aveva perso conoscenza e Beautifly, ormai allo stremo delle forze, la proteggeva da eventuali attacchi nemici mentre Drew stava cercando di farla riprendere.
Fiammetta e la sua Torkoal cercavano di tener testa al Crobat di Maxus, ma il pokémon di fuoco era in netto svantaggio.
Nel frattempo Misty aiutava la capopalestra di Cuordilava a tenersi in piedi poiché aveva un profondo taglio sulla gamba destra.
Adriano e Milotic invece dovevano tener testa all'Arbok di Athena ed al Weezing di Milas.
Appena furono fuori, i tre draghi leggendari lanciarono un forte ruggito nell'aria che fece tremare la terra sotto i loro piedi ed attirarono l'attenzione di tutti i presenti.
Appena videro i pokémon leggendari, i generali del Team Rocket ritirarono i propri pokémon e si teletrasportarono lontani dal monte Origo con i propri pokémon psico, ben consapevoli che non avrebbero potuto battere degli avversari tanto forti.
-Misty.-
Sentendo la voce di Ash, la ramata si voltò verso di lui, felice che stesse bene, per poi rimanere paralizzata nel ritrovarsi stretta tra le sue braccia.
Non volendo essere d'intralcio, Fiammetta tolse il braccio dalle spalle di Misty e si sedette sul guscio della sua Torkoal ad osservare la scena.
-Ash ce l'hai fatta.- sussurrò la ramata sollevata, ricambiando l'abbraccio.
-Ovvio, non potevo lasciarti nei guai. Ero così preoccupato per te.- sussurrò il corvino all'orecchio della ragazza.
A quelle parole Misty rimase senza fiato per qualche istante,  travolta dai propri sentimenti che non riuscì a fermare come aveva fatto altre volte.
-Ti amo Ash.- disse Misty, nascondendo il proprio viso contro il petto dell'allenatore, così da non mostrargli il suo imbarazzo.
-Misty io...- cercò di dire il corvino, ma la ramata lo zittì con un bacio veloce.
-Non voglio ora una tua risposta Ash. Me la darai quando avremmo vinto questa battaglia.- esclamò Misty stringendo le braccia di Ash e tenendo il viso basso.
-E se...- provò a dire il corvino, appoggiando le mani sulle spalle dell'esperta di pokémon d'acqua.
-Niente se e niente ma. Tu tornerai da me e mi darai una risposta o giuro che te la faro pagare cara Ketchum.- affermò la ramata, guardando dritto negli occhi Ash.
Nel frattempo Charlotte, non ascoltando la conversazione tra i due piccioncini, si avvicinò a Fiammetta per medicarle come meglio poteva la gamba  con la sciarpa della rossa che, contrariamente a lei, osservava interessata i due allenatori. 
-Avete notizie di Kim e Nina?- chiese Charlie non vedendole.
-Aspetta, ora controllo.- disse Fiammetta prendendo il suo pokégear per poi notare un messaggio lasciato dalla capopalestra di Fucsiapoli.
"Fiammetta i nostri avversari sono stati più forti del previsto, ma siamo riusciti a bloccarli. Sfortunatamente non abbiamo abbastanza pokémon per affrontare la scalata ed aiutarvi. Non abbiamo rimedi con noi così ci stiamo dirigendo ad Aparctias City per curare i nostri pokémon. Appena sarà possibile verremo ad aiutarvi."
Sentito il messaggio, la rossa informò Nina e Kim della battaglia conclusa e che si sarebbero diretti al percorso 111.

 
****

Nonostante fosse in netta minoranza, Domino aveva battuto tutti i pokémon avversari usando soltanto Cresselia con estrema facilità poiché erano allenatori inesperti, soprattutto se messi a confronto con lei.
Anche se aveva combattuto per ore, la potenza del pokémon falcato non era diminuita, mentre il colore del suo pelo era diventato molto più opaco, segno che stava raggiungendo il proprio limite, ma nonostante ciò Domino continuava a farla combattere.
-Cresselia mandali tutti al tappeto con Psichico e sfonda la porta con Forza Lunare.-
Il pokémon, ormai ridotto ad un burattino, usò i suoi poteri psichici per attaccare i medici e gli infermieri che aveva di fronte, mandandoli al tappeto, per poi sfondare la porta dell'ospedale con Forza Lunare.
-Cosa crede di fare?- urlò un'infermiera anziana, bloccando l'entrata con il suo corpo.
-Le consiglio di togliersi dai piedi, oppure.- si interruppe Domino, mostrando il suo coltello, ancora sporco del sangue ormai secco di Delia.
Lo sguardo folle e l'arma fecero spaventare l'infermiera, ma nonostante il terrore non si mosse di un millimetro, temendo che accadesse qualcosa ai pazienti dell'ospedale.
Seccata dalla testardaggine della donna, Domino schioccò le dita e Cresselia colpì la donna con un potente Forza Lunare che mandò l'infermiera contro un distributore automatico, facendole perdere i sensi a causa della forte botta alla testa.
La bionda di avvicinò zoppicando alla donna per poi tirarla per i capelli bianchi sporchi di sangue.
-Ringrazia che questo è destinato a qualcun'altro.- sussurrò Domino gelidamente, per poi sbattere il corpo della donna contro il muro alle sue spalle.
Non volendo perdere tempo, la donna fece uscire il suo Houndoom e gli fece annusare delle ciocche di capelli che aveva strappato a Delia durante la loro precedente collutazione.
-Trovala!- ringhiò la bionda.

 
****

Sfruttando il panico generale, Delia era riuscita a prendere le chiavi della cassaforte e si era intrufolata nella medicheria.
Dopo aver osservato attentamente la stanza, la donna individuò la cassaforte e la aprì, trovandovi all'interno diverse fiale contenenti un liquido trasparente e ne prese un paio.
Appena sentì dei passi farsi vicini, Delia chiuse la cassaforte e si nascose nel bagno del personale dove trovò diversi pacchi di siringhe da cui ne prese un paio e le infilò nella tasca del suo grembiule insieme alle fiale.
Quando fu sicura di essere sola, uscì dal bagno, posò la chiave della cassaforte ed uscì dal reparto.
Dopo essersi chiusa nel bagno dei visitatori, Delia ruppe la parte superiore delle fiale e ne aspirò il contenuto nelle due siringhe, per poi ritappare gli aghi cercando di non pungersi.
-Delia.- canticchiò Domino, facendo gelare il sangue alla castana.
Sentendo la voce della donna, la castana prese le due siringhe e le infilò in tasca, per poi chiudere a chiave la porta del bagno e scappare dalla finestra per poi saltare sulla scala antincendio.
-Non puoi sfuggirmi per sem...- urlò Domino, ma non si sentì tutta la frase perché la sua voce fu coperta dal rumore di un'esplosione la quale fu talmente forte da rompere tutte finestre del bagno.
Sentendo l'esplosione, Delia si accovacciò e si protesse la testa con le braccia, per poi ricominciare a correre per le scale senza voltarsi indietro.
Notando che la sua preda fosse già uscita dal bagno, Domino fece forza sulle braccia e saltò sulle scale antincendio, sibilando per aver poggiato il peso sulla gamba lesa, mentre Houndoom rimase in bagno poiché non riusciva ad uscire per la finestra.
Notando che la sua preda aveva percorso una rampa di scale, la bionda saltò dalla ringhiera per atterrare proprio di fronte a Delia.
-Trovata.- esclamò la predatrice con un sorriso folle, per poi tirar fuori il pugnale sporco del sangue secco di della sua preda.
Appena Domino provò a ferirla col coltello, Delia evitò il colpo abbassandosi ed iniettandole in una vena della gamba sana il contenuto di una siringa, per poi spingerla di lato e scappare.
Non volendo lasciarla scappare, Domino afferrò la castana per i capelli per tirarla verso di sé, ma le gambe non la ressero, così cadde dalle scale, trascinando con sé anche Delia che finì sotto di lei.
-Cosa mi hai iniettato?- sibilò la bionda sentendosi stanca.
-Morfina.- rispose Delia con voce affannata.
-Dannata puttana.-
Avendo perso il pugnale durante la caduta, Domino afferrò la sua vittima per il collo, cercando di strangolarla, mentre questa cercava inutilmente di liberarsi.
Il sorriso della bionda si allargava man mano che il viso di Delia diventava cianotico, mentre le punta delle dita erano ormai diventate blu, così come le labbra.
Quando ormai sentiva di non poter più resistere, Delia fu nuovamente libera di respirare e Domino era stata spinta lontana da lei, mentre qualcuno si era frapposto tra lei e la sua aguzzina.
-Sta bene signora?- chiese un ragazzo con dei lunghi capelli neri e la voce profonda.
-Si, grazie.- sussurrò Delia con un filo di voce.
Infuriata, Domino fece uscire dalla pokéball Cresselia che si scagliò subito contro il ragazzo, ma l'ombra del ragazzo si espanse creando uno scudo che difese lui e Delia dall'attacco.
L'ombra iniziò a diventare sempre più densa finché non assunse le sembianze di Darkrai che sembrava debilitato: il suo corpo era molto pallido, così come quello di Cresselia, ed i suoi occhi erano diventati più opachi.
-Cresselia usa Forza Lunare, presto!-
-Vuototetro.- esclamò il ragazzo.
Prima che il pokémon falcato potesse anche solo caricare il colpo, le ombre di Darkrai l'avevano già avvolta, facendola cadere addormentata.
-Mi dispiace per te, ma sei stata sconfitta.- affermò l'allenatore, mettendo la psycoball sotto un piede per poi frantumarla mentre Domino, ormai sconfitta, chiudeva lentamente gli occhi, non avendo la forza di rimanere sveglia.
-Come mai eri qui?- chiese Delia, attirando l'attenzione del suo salvatore.
-Ero venuto qui per salvare Cresselia. Se non fossi intervenuto in tempo sia lei che Darkrai sarebbero morti, infondo l'ombra non può esistere senza la propria luce.-

 
****

Ormai libero dal controllo di Giovanni, Arceus era diventato inarrestabile e sfogava tutta la sua ira contro gli umani nelle sue immediate vicinanze. Anche se erano ormai allo stremo delle forze, Groudon, Rayquaza ed i pokémon eoni protessero come meglio potevano, ma il pokémon primevo li mise facilmente al tappeto.
"Vi siete ribellati soltanto per proteggere questi miserabili umani?" esclamò Arceus, indignato, per poi spalancare gli occhi ed osservare il cielo.
Il cerchio sul corpo del pokémon originale si illuminò lievemente ed all'improvviso ci fu una forte esplosione nel cielo, lì dove non c'era nulla, e delle figure caddero in diversi punti dell'area circostante.
Tre figure caddero in mare, poco distante da una zolla di terreno dov'erano Paul e Jake e dopo qualche secondo riemersero dall'acqua Misty, Azelf e Charlotte, quest'ultima si teneva alla ramata per non affogare.
Vedendo la sua fidanzata in difficoltà, Paul si tolse la felpa e la maglia per tuffarsi in acqua e portarla sulla terraferma, aiutato da Misty ed il pokémon volontà.
-Charlotte.- sussurrò l'allenatore di Rupepoli abbracciando l'allevatrice.
-Non vorrei rovinare il momento, ma non credo sia il momento per le effusioni.- disse Misty leggermente imbarazzata.
-Già.- esclamò Paul seccato, sciogliendo l'abbraccio e fulminando la capopalestra con lo sguardo, per poi porgere alla corvina la sua felpa per non farle prendere freddo.
-Kyogre è stato sconfitto?- chiese Misty, osservando il mare con aria preoccupata.
-Si, ma come hai fatto a capirlo?- chiese Jake sorpreso dall'intuito della capopalestra.
-Il mare è strano, sembra quasi senza vita.- sussurrò la ramata, prendendo un po' d'acqua tra le mani per poi farla scivolare lentamente.
Poco dopo anche Azelf si avvicinò al mare, osservando un punto preciso nelle profondità marine.
-Cosa c'è?- chiese Charlotte, avvicinando al guardiano del lago Valore.
"Il sovrano del mare vuole continuare a lottare." esclamò il pokémon psico, per poi voltarsi verso l'allenatrice. "Prescelta te la senti di curarlo?"
-Si, certo. Ma come faccio a...-
"Ragazzo riesci a comunicare con Kyogre?" domandó Azelf all'allenatore di Rupepoli, interrompendo l'allevatrice.
-Ci proverò.- disse Paul riprendendo tra le mani la sfera blu per poi concentrarsi.  

 
****

-Vera stai bene?- sussurrò Drew dolorante, stando attento a non cadere dalla chioma dell'albero e tenendo stretta a sé la castana.
-Si, e tu?- disse la diretta interessata osservando l'espressione tesa del coordinatore.
-Ho passato momenti migliore, ma non ho nulla di grave.-
Cercando di scendere dall'albero, Vera fece un movimento sbagliato e perse l'equilibrio, tirando con sé anche Drew che aveva cercato di non farla cadere.
Invece di cadere sul duro terreno i due coordinatori atterrarono sulle morbide ali di una Altaria.
Appena si rimisero in piedi, Vera e Drew si ritrovarono davanti una mano meccanica che li indicava.
-E voi sareste i prescelti che dovrebbero salvarci tutti?-
Dopo quella frase, la mano meccanica si ritrasse, ritornando nella manica della maglia di Emerald.
-Stiamo messi davvero male.- sospirò il biondino, scuotendo la testa a destra ed a manca.
-Parole grosse per un nanetto.- ribatté Drew, irritato dal tono usato da quello sconosciuto.
Avendo toccato un tasto dolente, il coordinatore si ritrovò la mano meccanica di prima stretta in un pugno contro il suo stomaco.
-Hai viaggiato tanto tempo con Charlie e non hai ancora imparato a non stuzzicare le persone per la loro statura?- borbottò Vera, aiutandolo a rimettersi in piedi.
-Dovresti essere un po' più gentile Emerald.- disse Lyris, tenendo con un braccio Mesprit mentre con la mano libera colpì il biondo con un coppino.
-Ma lui ha detto che sono nano.-
-Ti sembra il momento giusto per mettersi a litigare per certe cazzate?- disse la corvina visibilmente irritata.
Nel frattempo Mesprit si allontanò dalla donna che l'aveva soccorso per addentrarsi nella foresta.
Notando il pokémon psico allontanarsi, Drew e Vera si allontanarono dai due estranei per seguire il leggendario.
Dopo qualche minuto, il guardiano del lago Verità si ritrovò di fronte a Rayquaza e Latias, esausti e feriti a causa dello scontro con Arceus.
A quella scena Drew si fece assalire dalla paura, temendo che se nemmeno il trio meteo era riuscito a ferire Arceus non avrebbero avuto speranza di fermarlo.
"Ti capisco, anche io temo di non riuscire a fermare Arceus. Sono stato generato da lui e ho provato sulla mia pelle la sua potenza devastante, ma sai perché nonostante tutto io ed i miei fratelli, anche se non siamo forti quanto il trio dei draghi o quanto il trio meteo, continuiamo a proteggere voi umani?" disse Mesprit, guardando negli occhi Drew. "Perché alcuni di voi riescono a creare legami talmente tanto forti con noi pokémon da riuscire a condividere tutto, facendoci provare ancora più intensamente le nostre emozioni, creando insieme splendidi ricordi e rendendo nostra la vostra voglia di vivere." spiegò con un sorriso dolce sulle labbra, per poi voltarsi verso Rayquaza ed accarezzargli la fronte. "È per questo che ti sei lasciato catturare da quella ragazza, vero? Volevi comprendere anche tu cosa si provasse a creare un forte legame con un umano."
"Sei troppo sentimentale Mesprit. Ho deciso di viaggiare con quella ragazza per la sua determinazione e la sua voglia di libertà." esclamò il drago accennando un sorriso. "Anche se sono ferito io voglio continuare a lottare, ora più di prima. Grazie domadraghi per aver combattuto al mio fianco, ma ora voglio tornare a combattere al fianco di Wendy." disse il re del cielo, voltandosi verso Iris.
-In realtà dovrei essere io a ringraziare te.- affermò Iris con un sorriso dolce e porgendogli della Vitalerba ed una manciata di Baccamela. -Credo che tu ne abbia molto bisogno.-

 
****

-Cavoli che botta!- esclamò Fiammetta, massaggiandosi la spalla su cui era atterrata.
Appena si riprese dal volo fatto, la capopalestra iniziò a guardarsi intorno, notando che era finita sulla parete rocciosa del percorso 111 insieme ad Uxie, finito fra le braccia di Lucinda, Adriano e Wendy, la quale era stesa addosso ad Emy con la testa sul suo seno.
-Fortunatamente le tette di Emy mi hanno attutito la caduta. Grazie e complimenti: sono davvero belle sode.- esclamò l'avicoltrice allegramente.
-Ma ti sembra il caso di fare commenti del genere?!- urlò la coordinatrice con il viso della stessa tonalità dei capelli e la voce più acuta del solito.
-Già, probabilmente Jake si potrebbe ingelosire.- borbottò Wendy tra sé e sé.
Emy, avendo raggiunto un livello di rabbia ed imbarazzo insopportabili, diede un calcio al fianco della bionda, allontanandola da sé, sperando che il colpo subito riuscisse a zittirla.
-Avete visto dove sono finiti gli altri?- chiese Adriano, ignorando completamente la discussione delle altre due.
-Ho visto qualcuno cadere in acqua e qualcun'altro nella foresta. Chissà dove sarà finito Kenny.- disse Lucinda sovrappensiero con Uxie tra le braccia.
"Guarda in alto." sussurrò il guardiano del lago Arguzia, indicandole il cielo.
Dinnanzi ad Arceus c'erano Dialga, Palkia e Giratina, ognuno di loro con il proprio prescelto in groppa. Per qualche secondo i quattro pokémon leggendari rimasero immobili a scrutarsi ed all'improvviso attaccarono tutti insieme, dando inizio alla lotta.
Un ruggito a qualche metro sotto Uxie attirò la sua attenzione che si avvicinò al bordo della scarpata.
"Voglio continuare a lottare"
Lucinda sobbalzò nel risentire nuovamente i sentimenti di Groudon e si avvicinò al bordo della parete rocciosa per scorgere il pokémon, vedendolo gravemente finito e con l'aria esausta.
-Non possiamo lottare più. Sei troppo stanco per continuare a lottare e poi ora ci sono il trio dei draghi a vedersela con Arceus.- urlò Lucinda per farsi sentire dal pokémon.
"Conoscete la leggenda della battaglia con Arceus, vero?" esordì Uxie, voltandosi verso gli umani. "Credete davvero che il trio dei draghi possa sconfiggere Arceus quando in passato non ci riuscirono con nemmeno con l'aiuto con noi guardiani?"
-Cosa vorresti dire, che è una battaglia persa in partenza?- esclamò Wendy, scioccata da quell'affermazione.
"Non volevo dire questo, ma volevo farvi capire che da soli loro non bastano. In passato lottammo da soli perché fummo gli unici a ribellarci ad Arceus, ma ora che il trio meteo ed i pokémon eoni abbiamo una speranza di riuscire a fermarlo."
Dopo aver sentito quell'esclamazione del piccolo pokémon, Adriano sembrò ricordarsi di qualcosa ed incominciò a frugare nelle tasche della sua giacca, trovando un sacchetto dorato che lanciò a Lucinda.
-Usa un po' di quella cenere su Groudon. Recupererà le forze.-
Appena capì di che strumento si trattasse, Lucinda strinse saldamente il sacchetto e scese la scarpata, raggiungendo il pokémon continente per dargli un po' di ceneremagica, così da farlo ritornare al pieno delle forze.
Subito dopo la coordinatrice prese la sfera rossa e si concentrò su di essa, facendola rientrare nel suo braccio sinistro. Groudon, ritornato alla sua forma archeo, abbassò la sua zampa anteriore per far salire Lucinda sulla sua groppa.
Nel frattempo Rayquaza, ripresosi anche lui e con in groppa Drew e Mesprit, volò verso Wendy, lasciandola a bocca aperta quando questa notò la sua megaevoluzione.
-Rayquaza cos'è successo? Sei diverso.- esclamò l'avicoltrice, felice di rivedere il suo amico, ma stupita del cambiamento.
"Mi sono megaevoluto. Non ti piace la mia nuova forma?"
-Ma scherzi? Sei splendido.- disse la bionda con entusiasmo.
Mentre Wendy e Rayquaza si ricongiungevano, Uxie mise le sue code sotto le braccia di Drew e lo portò con sé sul bordo della scarpata che si affacciava sul mare, facendogli notare che Charlie, Jake, Pikachu, Azelf e Paul si stavano avvicinando a loro in groppa a Kyogre nella sua forma archeo.
-Ragazzi!- urlò Charlie, attirando l'attenzione su di sé per poi arrampicarsi insieme agli altri sulla parete rocciosa, per poi riabbracciare Uxie.
"Credo che ora sia arrivato il momento di scendere in campo anche noi." esclamò Azelf con decisione. "Che la battaglia abbia inizio."

 
****



Non preoccupatevi sono ancora viva, senza molto tempo per scrivere, ma sono viva.
Lo so, probabilmente vorreste lanciarmi qualcosa in testa perché ho scritto un altro capitolo di transizione, rimandando le botte, ma la scena in ospedale dovevo assolutamente farla.
Per la gioia di LolaKastle22 Misty ed Ash si sono finalmente baciati davvero, anche se ho impedito la confessione di Ash perché Misty ha detto poche frasi fighe e quindi bisognava pur rimediare. Il discorso di Uxie era diventato un obbligo per me (in realtà all'inizio non sapevo chi l'avrebbe detto, ma ci doveva essere) quando ho letto la recensione di Dark Legend Trainer perché ho pensato che si concentravano tutti sul trio draghi, quindi ho cercato di dare più importanza ai leggendari minori. Infondo perché combattere in tre o in sei quando ci sono tanti leggendari da usare?
Alla fine la frase più figa (a mio parere) è senz'altro quella di Tobias che è praticamente il concetto dello yin e yang trito e ritrito.
Ora basta con le note e passo ai ringraziamenti.
Ringrazio LolaKastle22 e Dark Legend Trainer per le recensioni.
Ora vi lascio altrimenti non smetto più di parlare (tre mesi di silenzio sono troppi anche per me) e vi saluto, sperando di non far passare nuovamente così tanto tempo tra un aggiornamento e l'altro.
Un abbraccio :)
   
 
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