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Autore: Doctor Dragon    15/06/2015    1 recensioni
Quanto possono essere importanti due occhi?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 9

 

Calien

 

Sono le quattro del mattino quando mi sveglio di soprassalto, il mio cuore batte a mille e una spiacevole sensazione mi invade. Mi metto a sedere e mi sporgo per accendere la lampada posta sul comodino accanto al letto, la mia camera subito si illumina di una pallida luce giallognola, mi guardo attorno cercando di rallentare il respiro. Sospiro pesantemente e mi prendo il volto tra le mani cercando di ricordare cosa ha invaso i miei sogni, ma nulla di concreto mi viene in mente. Abbasso le mani dal volto e scendo dal letto per raggiungere il bagno: mi serve una doccia.

Mentre l'acqua scorre sul mio corpo stanco e scosso dalla preoccupazione mi ritrovo a pensare che probabilmente non e` nulla di grave: e` normale che io faccia degli incubi dopo tutto quello che e` successo ultimamente; afferro il doccia schiuma e ne verso una dose abbondante sulla mia mano per poi iniziare ad insaponarmi. Quel terribile incidente durante il concerto, sempre ammesso che sia un incidente, e poi la scoperta che la ragazza che mi ha salvato la vita ha perso la vista, mi viene in mente solo una parola per descrivere tutto questo: ingiusto. Dopo essermi insaponato per bene il corpo passo a lavarmi i capelli usando il mio shampoo preferito; i miei amici sono piuttosto preoccupati riguardo le dinamiche dell'incidente e anche io lo sono in un certo senso, ma cio` che davvero mi inquieta e` la salute di quella misteriosa ragazza di cui non so praticamente nulla se non il fatto che sarebbe morta per salvare me. Sciacquo per bene capelli e corpo, lasciando che la schiuma svanisca nello scarico; devo andare da lei, devo parlarle, ma questa volta sara` diverso: non mi lasciero` invadere dal senso di colpa o dalla paura, questa volta saro` coraggioso esattamente come e` stata coraggiosa lei durante il nostro concerto, quando mi ha salvato.

Chiudo l'acqua ed esco dalla doccia per poi avvolgere un'asciugamano attorno alla mia vita e tornare in camera mia, raggiungo il mio armadio e lo apro alla ricerca di qualcosa da indossare. Opto per un paio di skinny jeans blu chiaro tenuti in vita da una spessa cintura rossa, una t-shirt bianca e un gilet in stoffa a scacchi scozzesi di colore rosso.

Una volta pronto scendo al piano di sotto e mi dirigo in cucina, sono il primo ad essersi svegliato: ieri sera i miei amici sono rimasti a dormire da me, ma a quanto pare sono tutti ancora nel mondo dei sogni. Non posso certo biasimarli, dopotutto sono le sei del mattino, sono io che mi sono svegliato troppo presto per colpa di mille preoccupazioni.

Decido che sono gia` fin troppo nervoso e che un caffe` e` l'ultima cosa di cui ho bisogno cosi` apro il frigo e prendo il cartoccio del latte per poi riempirne una ciotola e aggiungerci i cereali. Faccio colazione in assoluto silenzio, seduto da solo al tavolo della cucina, mille pensieri invadono la mia mente: per prima cosa voglio andare da lei, voglio sapere il suo nome e voglio sapere il perche` del suo gesto.

"Gia` sveglio?" una voce alle mie spalle mi fa trasalire, per poco non faccio cadere a terra la ciotola di cereali. Mi volto di scatto e vedo il mio Hyung fermo sulla soglia della cucina.

"Ehy, mi hai spaventato!" protesto.

"Scusa, non volevo." dice entrando in cucina e dirigendosi verso la credenza per poi iniziare a prepararsi del caffe`.

"Come stai?" mi chiede con tono apprensivo.

"Sto bene, sono solo preoccupato. Tu?" rispondo tornando a concentrarmi sulla colazione.

"Lo stesso." ribatte SeungHyun sedendosi di fronte a me con una tazza di caffe` fumante tra le mani.

"Preoccupato per?" domando alzando gli occhi su di lui.

"Per l'incidente, ovvio. Tu perche` sei preoccupato?" dice lui, portandosi la tazza alle labbra.

"Per la ragazza." ribatto. Lo Hyung posa la tazza sul tavolo e allunga un braccio verso di me per poi posarlo sulla mia spalla.

"Mio caro ragazzo, tu hai davvero bisogno di preoccuparti per te stesso ogni tanto non solo per gli altri." esclama con un tono di voce sconsolato.

"E a lei chi ci pensa?" insisto.

"E` tutto inutile Hyung, il nostro caro leader non smettera` mai di mettere gli altri al primo posto." si intromette una voce.

Io e SeungHyun ci voltiamo e vediamo YoungBae fare il suo ingresso in cucina seguito da SeungRi e Daesung, hanno tutti un aspetto assonnato ma si sono comunque alzati presto.

"Nottataccia?" chiedo, a nessuno in particolare.

"Siamo tutti un po' scossi o sbaglio?" e` Daesung a parlare, mentre raggiunge il frigorifero.

Facciamo colazione tutti insieme, anche se io ormai ho quasi finito resto con loro, parliamo un po' facendo ipotesi sull'incidente e su cosa potrebbe succedere adesso. I miei amici sono convinti che non sia un incidente e che qualcuno abbia manomesso quel riflettore e questo non fa che accrescere l'ansia dentro di me.

"Dite che dovremmo andare dalla polizia?" chiede SeungRi.

"Non possiamo, non senza delle prove." risponde YoungBae.

"Quindi dobbiamo restare con le mani in mano?" domanda Daesung.

"Dobbiamo restare vigili e tenere gli occhi aperti." ribatte SeungHyun.

Il mio stomaco si contorce in modo spiacevole, non so nemmeno io se e` per il timore che abbiano ragione e che qualcuno potrebbe volermi morto o perche` non riesco a capire come non possano preoccuparsi nemmeno un po' di quella povera ragazza che ha perso la vista.

"Ragazzi, sono le sette. Voglio andare in ospedale." annuncio alzandomi in piedi e interrompendo la loro conversazione.

"Adesso? Ma l'orario di visita inizia alle nove." mi fa notare SeungRi.

"Lo so, ma voglio arrivare per tempo. Se volete accompagnarmi vi consiglio di andare a prepararvi." ribatto, non lascio loro il tempo di dire alcunche` che esco dalla stanza per salire al piano di sopra. Vado in bagno a lavarmi i denti per poi tornare in camera mia e prendere il mio zaino con dentro il cellulare, il portafoglio e il portatile.

Alle nove in punto facciamo il nostro ingresso in ospedale, io non perdo nemmeno tempo ad annunciarmi alla reception e corro subito nel reparto dove si trova la ragazza, i miei amici mi seguono in silenzio. Arrivo di fronte alla porta della sua stanza proprio nel momento in cui quella si apre e ne esce un medico, l'uomo non appena ci vede ci guarda un po' sorpreso poi si avvicina a me.

"Lei e` il signor Kwon, vero?" domanda, io annuisco.

"Lei come sta?" chiedo poi, in ansia.

"La fanciulla sta bene, ma sara` difficile per lei convivere con la cecita` per cui provvedero` affinche` venga seguita da uno psicologo." risponde il dottore.

Non so perche` ma questa notizia mi da leggermente fastidio: vorrei essere io a prendermi cura di lei, ma so di non esserne in grado, almeno non completamente, e che l'aiuto di un professionista e` necessario.

"Posso andare da lei?" domando ancora.

"Assolutamente si." risponde l'uomo, ma il suo tono di voce e` strano. Tuttavia io non ci faccio caso: ha detto che posso andare da lei e il resto non mi importa al momento.

Mi volto verso i miei amici, ma non faccio nemmeno in tempo a parlare che YoungBae mi batte sul tempo.

"Vai da lei, noi ti aspettiamo qui. Non credo sia opportuno entrare tutti, la confonderemmo soltanto." esclama regalandomi un sorriso incoraggiante.

Io annuisco e sorrido riconoscente per poi posare una mano sulla maniglia, aprire la porta e fare il mio ingresso nella stanza della ragazza.

Lei, come il giorno precedente, fa uno scatto per lo spavento e, come ieri, tenta di nasconderlo. Io sospiro triste, ci sara` un modo per non spaventarla ogni volta?

"Ciao, sono io, JiYong." esclamo avvicinandomi piano.

"Ciao JiYong, come stai?" ribatte lei e subito un sorriso nasce sulle sue labbra.

Vederla sorridere mi fa battere forte il cuore, mi accosto al suo letto e allungo una mano per prendere la sua.

"Sto bene, tu?" domando intrecciando le mie dita tra le sue, la ragazza ricambia subito la stretta.

"Sto bene, grazie." risponde.

"Io... Non ho avuto occasione di chiedertelo ieri... Come ti chiami?" esclamo, sedendomi sul bordo del letto. La ragazza scuote leggermente la testa e un sorriso imbarazzato nasce sulle sue labbra.

"Rideresti..." sussurra chinando il capo in avanti.

"Cosa? No. Per quale motivo dovrei ridere?" ribatto confuso.

"Il mio nome e` strano, inusuale... E immensamente ridicolo in questa situazione..." spiega lei, sembra abbattuta.

"Ehy, non puo` essere cosi` grave... Io mio nome significa drago, ma io non mi lamento." cerco di sdrammatizzare, ma ammetto che mi riesce difficoltoso scherzare in occasioni come questa. La ragazza fa un lungo sospiro prima di decidersi a parlare.

"Mi chiamo Calien." sussurra, talmente piano che a stento riesco a sentirla.

"Calien?" chiedo conferma, lei annuisce piano.

"E` un nome elfico, significa luce." mi spiega.

Ora capisco perche` dice che il suo nome suona ridicolo in questa situazione: lei si chiama luce, ma e` avvolta dalle tenebre. Un groppo mi si forma in gola bloccando l'uso della parola, cosi` mi limito a sporgermi in avanti e abbracciare quella ragazza cosi` persa e cosi` fragile.

Lei ricambia il mio abbraccio e nella mia mente compare l'immagine di me stesso vestito da orso, il pomeriggio del nostro ultimo concerto, ricordo la mia folle idea di incontrare i VIPs e la sua improvvisa comparsa tra la folla. Ripercorro la scena nella mia testa, rivedo il nostro abbraccio tanto folle quanto intenso, poi ripenso al viaggio in aereo durante il quale lei mi regalo` il braccialetto e subito faccio uno scatto.

"Che succede?" chiede Calien, allarmata.

Io sciolgo l'abbraccio per poter sfilare dal mio polso il braccialetto bicolore che lei mi ha regalato tempo fa e che io ho sempre indossato da allora, prendo la mano di lei e vi lascio cadere il piccolo oggetto.

"So che sai di cosa si tratta." esclamo con sicurezza.

La guardo mentre fa scorrere le dita lungo il braccialetto, cercando di capire di che cosa si tratti, poi lo capisce e un sorriso nasce sulle sue labbra. Gran parte del suo viso e` coperto dalle bende, ma il suo sorriso e` luminoso come non mai e riesce ad illuminare anche il resto del suo volto martoriato.

"Il braccialetto che ti ho regalato!" dice e la sua voce e` carica di emozione.

Il mio cuore fa il triplo salto mortale all'interno del mio petto e, senza nemmeno pensarci, mi sporgo in avanti per abbracciarla di nuovo.

"Non l'ho mai tolto." sussurro al suo orecchio.

Calien mi stringe forte a se` e io le accarezzo la schiena, coccolandola con tenerezza.

"Noi siamo il braccialetto: tu sei il rosso e io il nero." afferma Calien.

"E siamo uniti." concludo io, stringendola di piu` tra le mie braccia.

 

 

 

 

 

 

Buonsalve a tutti!! :D

Ecco a voi un nuovo capitolo....

E` stato dannatamente difficile scriverlo e il finale non mi convince per niente.... Ma non ho idee su come modificarlo e quindi non mi resta che lasciarlo cosi` com'e`....

Spero che possa piacervi.....

Mi raccomando non dimenticatevi di recensire.... La vostra opinione conta piu` di ogni altra cosa per me....

Grazie mille per l'attenzione!

A presto (spero)

Allons-y!!

  
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