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Autore: HVK    11/01/2009    2 recensioni
dopo essere tornati alla vita di tutti i giorni Kaname e Sousuke, come al solito, incontrano difficoltà nello sviluppo del loro rapporto..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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FMP 10 Sousuke non era per nulla sorpreso del fatto che Leonardo si era accorto della sua presenza. Lo conosceva abbastanza bene da sapere che non gli sarebbe sfuggito neppure il minimo rumore. Probabilmente si era pure accorto della sua presenza nella siepe. Erano stati compagni di armi molto stretti, sicuramente Leonardo aveva già anche programmato le azioni che Sousuke avrebbe compiuto.
Entrò lentamente nella stanza, la pistola in mano, gli occhi fissi su quelli dell'uomo sdraiato comodamente sulla sedia dietro la candida scrivania.
"Buonasera Leonardo" lo salutò Sousuke.
"Sagara...che piacere rivederti. Ti trovo piuttosto bene. Sai...non è buona educazione origliare le conversazioni altrui.."
"Potevi benissimo cacciarmi dal momento che sapevi che ero qui..quanto ci avrebbero messo le tue "guardie del corpo" a farmi fuori? 5 secondi?"
"Sempre il solito..prima analizzi i nemici più pericolosi, poi le prospettive di attacco e infine le vie di fuga. La tua mente è così facile da capire..." si fece beffe di lui Leonardo.
Sousuke strinse più forte la presa attorno alla pistola. Si sentiva tremendamente esposto davanti a Leonardo e inoltre temeva che il momento tanto temuto fosse ormai giunto.
"Allora Sousuke...suppongo tu sia qui per ordine di mia sorella. Sicuramente lei ti avrà incaricato di scoprire qualcosa su ciò che sto facendo facendoti aiutare dalla tua seducente ragazza. Era un ottimo piano in effetti..lo avevo capito già dall'inizio, ma ho voluto stare al gioco. Ti confesserò che morivo dalla voglia di incontrarti di nuovo, sergente. Eccoti spiegato il motivo per cui non ti ho fatto uccidere subito dai miei AS."
"A cosa devo tutto questo interessamento nei miei confronti?" rispose Sousuke, teso.
"Con calma...tutto a suo tempo...prima di iniziare cn le spiegazioni perchè non ti accomodi?"e indicò il divano sul quale era seduta Chidori.
Sousuke obbedì e si sedette vicino a lei. Era un bene poterle stare accanto, la sua presenza lo rilassava.
Appera lui si sedette Kaname gli prese la mano, senza farsi vedere da Leonardo. Le serviva quel contatto, la sua mano le tolse il peso dallo stomaco. Era come se fosse finalmente riemersa dall'acqua dopo aver rischiato d'affogare. Sousuke era la sua aria, pura. Lui le strinse la mano forte, felice di poterla fnalmente proteggerla come doveva.
"Perfetto...ora che siamo tutti comodi direi di procedere con le spiegazioni. Abbastanza seccante tutto ciò, però suppongo sia necessario" disse Leonardo.
"Cosa stai combinando qui dentro? Sapevo che le tue ricerche sarebbero procedute...ma non immaginavo che avrebbero preso questa piega..." incominciò Sousuke scoccando un'occhiata all'As accanto a lui.
"Ahah..." rise beffardo lui "ingegnoso vero? Pensa sono gli AS più piccoli del mondo, comando vocale, autonomi senza un umano a pilotarli dall'interno. Devi ammettere che la mia è un'invenzione brillante"
"Come ci sei riuscito? A a che fare con quegli uomini dell'altra stanza vero?" chiese di nuovo, ricordando con un brivido gli uomini nel cilindri della stanza appena passata.
"No, loro sono un semplice esperimento. Diciamo che sono le mie cavie da laboratorio" rispose con un ghigno sul volto. "Alastor 1211 e 1212 sono degli As a tutti gli effetti. Ho dovuto faticare molto a rimpicciolire tutti i processori ma alla fine ce l'ho fatta. Tra poco saranno pronti altri prototipi e finalmente potranno essere immessi sul mercato nero."
"Come hai fatto?"
"Sarà una storia davvero interessante questa, soprattutto per te. Sai...ho preso spunto proprio da te, sergente Sagara." disse Leonardo fissando Sousuke con un sorriso.
Lui era pietrificato. Kaname lo stava fissando con un'espressione a metà tra la sorpresa e la curiosità. Ecco, infine il momento delle rivelazioni era arrivato.
"Attento a ciò che dici." gli rispose con rabbia.
"Oh oh...guarda un pò..non vorrai mica dirmi che la tua carissima fidanzata non sa nulla del tuo passato? Eppure in una relazione la mancanza di segreti e la fiducia non stanno al primo posto?" rispose Leonardo gongolante.
"Lei non è la mia fidanzata. E il mio passato ormai è sepolto. Ho pagato il prezzo dei miei errori"
"Ma..Sousuke...cosa stai dicendo?" chiese Kaname confusa.
"Ah ahah! Questa si che sarà una bella scena a cui assistere...chissà se finalmente la smetterai di scusare il tuo caro Sousuke per tutto ciò che fa e inizierai a vedere ciò che realmente è..." Leonardo fissò Kaname con un ghigno sulle labbra "...un assassino." sussurrò.
"No! Cosa diavolo stai dicendo?! Sousuke??"
Non aveva il coraggio di guardarla in faccia. Ora lei lo avrebbe giudicato come avevano fatto tutti qualche anno prima. Pensava che non avrebbe mai più visto quegli sguardi di accusa e di dolore rivolti a lui. Ci sperava dal momento che aveva fatto tutto ciò che poteva per espiare le sue colpe. E invece ora avrebbe rivisto quello sguardo e per di più sul viso della persona più importante per lui in quel momento.
"Non le hai proprio detto nulla quindi?" disse Leonardo. Lui non rispose, si limitò a chinare il capo.
"Bene...ci penserò io allora. Credo che lei abbia il diritto di sapere tutta la verità, no?" disse beffardo. "Devi sapere, mia cara, che il tuo eroe non era esattamente un santo in passato."
"Se ti riferisci al fatto che lui ha combattuto in guerra fin da quando era un bambino questo lo so già. Era costretto a farlo. Non ha nessuna colpa per questo" rispose Chidori arrabbiata. Odiava essere all'oscuro dei fatti e soprattutto odiava il modo in cui Leonardo godeva nel veder soffrire Sousuke.
"Sempre a difenderlo a spada tratta, è? Potresti farmi finire di parlare per favore? Vorrei farti avere una panoramica più ampia degli avvenimenti in modo tale che tu possa farti un'opinione più giusta del tuo impavido eroe. E' vero, lui è stato costretto fin dalla tenera età a uccidere innocenti ma non appena incontrò il buon maggiore Kalinin decise di smetterla con le guerre insulse e si alleò alla Mithril come pilota di AS. Devi sapere che quando venne presentato sul De Danaan dal sergente maggiore Melissa Mao c'ero anche io. In passato, mio padre mi disse che dovevo stare accanto a mia sorella, per aiutarla nel comando del sottomarino, nonostante sia io che lui sapevamo che non ce ne fosse bisogno. Lei era una Whispered e le sue conoscenze militari riguardavano proprio la costruzione di enormi mezzi di combattimento, quindi, dal momento che il sottomarino lo aveva costruito lei, non c'era alcun bisogno di me, ma decisi comunque di rimanere. Il motivo della mia scelta è molto semplice: dovevo cercare informazioni riguardanti gli AS del De Danaan e soprattutto volevo conoscere il progettatore dell'Arbalest. Ritornando al nostro neo sergente...appena lo vidi capii subito che lui era l'alleato del quale avevo bisogno su quel sottomarino. Era l'ultimo arrivato, insieme a quel biondo, un certo Kurz Weber, ma si vide subito che il biondino era troppo innocente e fedele alla giustizia perchè mi potesse essere d'aiuto. Sousuke invece no. Aveva sofferto in guerra, non aveva mai pensato che ci potesse essere un organo di giustizia, da qualche parte nel mondo, e malgrado ora ne facesse parte nella sua mente si era insinuata una voglia di vendetta verso coloro che lo avevano costretto a combattere. Ogni giorno lo guardavo allenarsi sull'M9 e mi accorgevo che era un ottimo combattente, non per la tecnica, che era alquanto scadente, ma per la rabbia che ci metteva negli scontri. Decisi di schierarlo sulla mia scacchiera. Lui era il pezzo che avrebbe fatto scacco matto al posto mio, io non potevo espormi...troppo rischioso..."
"Brutto bastardo..." ringhiò Sousuke alzandosi di colpo, la pistola puntata contro Leonardo. Nello stesso istante però le sue braccia furono bloccate dai 2 AS.
"Siediti. Non ho ancora finito. Non avresti il tempo di uccidermi, in ogni caso, quindi ti conviene stare calmo."
Si risedette, riluttante, ma era con le spalle al muro. Un passo falso e sarebbe morto, lasciando Kaname direttamente nelle mani del nemico.
"Dicevo... Andai a parlargli. Lui era molto rispettoso nei miei confronti, dal momento che ero il capitano in seconda. Iniziammo a dialogare ogni giorno, come due vecchi amici e quando fui sicuro che mi ritenesse tale gli esposi i miei progetti. Volevo sapere chi era il misterioso progettatore di AS che risiedeva sul sottomarino. Probabilmente lo conoscevo già, ma mia sorella lo aveva fatto rimanere nell'anonimato, in modo che nessuno potesse ostacolarlo nelle sue ricerche riguardanti il Lambda Driver. Molto previdente, devo ammetterlo. Quella fu l'unica occasione in cui Tessa riuscì a mettermi in difficoltà. Promisi a Sousuke che se avesse scoperto chi era quell'uomo avrei acconsentito a mandarlo insieme al suo M9 in Hermejistan, a uccidere coloro che odiava così tanto. Ci riuscì. Mi disse che come copertura era uno dei magazzinieri che gestiva gli arrivi e le partenze aeree. Andai a conoscerlo. Lui era un pò scettico e cauto all'inizio, non mi disse subito che era realmente lui colui che stava progettando un AS con il Lambda Driver all'interno del sottomarino. Però bastò dirgli che ero il capitano in seconda e che per me Tessa non aveva segreti per convincerlo a rivelarmi ogni cosa. Mi portò a vedere l'Arbalest. Era un AS magnifico, mai vista una macchina di quel genere. Mi spiegò come funzionava il Lambda Driver, ma mi disse che non era ancora riuscito a farlo funzionare, mancava un elemento fondamentale del quale lui non era a conoscenza. Mi svelò che anche lui era un Whispered, per quel motivo lui sapeva così tante cose sulla Blacktecnology, ma come tutti i Whispered era incompleto. Il giorno seguente feci attaccare una base militare in Hermejistan dai miei collaboratori esterni, che non avevano neinte a che fare con la Mithril. Così Tessa potè mandare la squadra As sul luogo e Sousuke si potè prendere la sua rivincita. Nessun sopravvissuto, neppure gli innocenti. Mia sorella era furiosa, tutti erano furiosi con lui. I militari della Mithril non facevano piazza pulita, stavano dalla parte dei giusti. ' Nessuno di loro era nel giusto'. Non rispondesti così sergente Sagara?" rise Leonardo.
Sousuke non rispose, si limitò a nascondersi il viso fra le mani. Kaname era sconvolta. Non pensava che lui fosse capace di uccidere solo per il gusto di farlo, come invece faceva Leonardo.
"E si bellezza...inizi a capire un pò meglio la mentalità del tuo salvatore? E' vero, lui uccide solo coloro che se lo meritano, adesso, ma solo perchè non ha un suo tornaconto personale da adempiere. Tutto ciò è davvero triste non è vero? Ma non è finita. Dopo questa strage il sergente fu diminuito di grado e gli fu proibito di uscire dal sottomarino. Il suo lavoro divenne la pulizia dell'equipaggiamento da guerra, As compresi. Non era dispiaciuto di ciò però. Aveva fatto ciò che doveva essere fatto e non aveva alcun rimorso per ciò che aveva fatto. Mi ringraziò, disse che sapeva che tutto ciò era accaduto grazie a me. Non volle sapere chi avevo mandato ad effettuare l'attacco nè che relazione ci fosse tra me e loro, non gli interessava. Per un anno lui rimase in quella posizione ed io continuai le mie ricerche sul Lambda Driver. Il progettatore non ne sapeva nulla, io facevo tutto di nascosto, e alla fine riuscii a capire i meccanismi di quel sistema. Mi mancava ancora un elemento, ma il più era stato fatto, potevo ritenermi soddisfatto. Dissi a mia sorella che secondo me non aveva più alcun bisogno della mia presenza e che tra breve me ne sarei andato. Lei acconsentì. Prima di andarmene ritornai un'ultima volta all'Arbalest, ma quella volta ci trovai anche il suo progettatore. Aveva capito che era stato toccato e copiato il sistema e riteneva, a ragione, che fossi stato io a farlo. Inizialmente negai, ma lui era molto più astuto di quanto avessi pensato, infatti aveva piazzato delle microcamere all'interno dell'abitacolo dell'AS, prendendomi nel sacco. Non potevo permettergli di divulgare la notizia. Gli chiesi di parlarne civilmente e lui acconsentì. Lo portai nella mia camera e gli offrii da bere. Non ebbe il tempo di minacciarmi che era già morto. Avevo messo nel bicchiere un veleno immediato, inodore e insapore. Decisi di nascondere il corpo nel magazzino, sotto dell'artiglieria, in modo che sembrasse un incidente. Mentre lo nascondevo però arrivò il sergente Sagara. Aveva capito già cos'era successo, ma non avevo la possibilità di uccidere anche lui, era addestrato, sarebbe riuscito a scappare. Presi una decisione immediata: la fuga era l'unica cosa che mi rimaneva da fare. Lui capì subito che volevo scappare e mi si parò davanti. 'Me lo devi. Ricorda che sei in debito con me' gli dissi. Lui abbasso lo sguardo e mi lasciò fuggire. Che codardo...non trovi?" concluse Leonardo.
Kaname era senza parole. Stava ancora assimilando tutta la storia quando Sousuke alzò la testa, la fissò e le sussurrò "Mi dispiace.."
Lei lo stava guardando con quello sguardo addolorato e accusatorio che era stato riservato a lui tempo prima.

Improvvisamente il soffitto iniziò a tremare e dall'alto atterrarono 2 AS neri come la notte.





  
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