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Autore: Mei91    15/06/2015    3 recensioni
non so che dire su questa storia solo che è ambientata nel Naruto shippuden gaidien al capitolo 700+7 ed è una mia specie di continuazione di come mi immagino la reazione di Sarada e il comportamento di Sasuke, spero che vi piaccia lo stesso. ATTENZIONE SPOILER
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 ODIO NO ODIARTE

 

 

 

 

Ti vedo e sei qui. Sei qui a Konoha, sei qui e sei mio marito. Il sogno della mia vita si è avverato eppure...c’è qualcosa che non mi torna. Mi hai salvata dal quel Shin Uchiha, ma a che prezzo? Mia figlia mi odia, non mi considera sua madre e tu non fai nulla per chiarirle i dubbi. Di certo non mi sono inventata un parto tanto doloroso come quello di Sarada, ma anche se le dicessi che lei è figlia mia non mi crederebbe, solo tu può far si che smetta di odiarmi e invece non lo fai. Non dici una parola.

Te ne stai li seduto sulla veranda di casa nostra ad osservare il cielo con Sarada al fianco e io non ne posso più. Ti sei preso tutto di me…il mio cuore…il mio corpo…la mia vita…ma sembra che non te ne importi nulla.

Sasuke perché mi hai sposata se per te non valgo poi così tanto? Ti odio…perché mi fai soffrire e io ho deciso di mettere un punto.

Lentamente mi alzò dal divano e mi dirigo all’ armadio. Noto che mi stai fissando così come anche Sarada, ma io sono ferita. Troppo per continuare così.

Tiro giù la valigia e la metto sul tavolo, poi mi dirigo in camera da letto e prendo alcuni vestiti e silenziosa comincio a riempire la valigia. Vedo Sarada sgranare gli occhi e tu irrigidirti. Scrollò le spalle mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime. Continuo imperterrita a riempire la valigia con tutti i miei effetti personali. Sospiro.

“Sakura…” mi chiami e io non ti presto attenzione. Al momento non mi interessa. È già passato un mese da quando è successo il fatto. Da quando Sarada crede di non essere mia figlia e tu ti sei allontanato da me e io non ne posso più. Sto male.

“Sakura!” mi chiama Sarada e io tremo. Non mi chiama più nemmeno mamma. Ti vedo che la fulmini con lo sguardo ma lei scrolla le spalle e questo per me non fa altro che ferirmi. Scuoto la testa e non vi rispondo.

Mi dirigo ai fornelli e spengo la pentola. Metto il riso nelle due ciotole preparate e per te mio caro marito ti ho anche preparato il riso al pomodoro che ti piace tanto e un insalata dei medesimi. Apparecchio la tavola per due, poi mi dirigo a finire le ultime cose della valigia e la chiudo per poi metterla a terra. Ti vedo. Ti alzi di scatto e mi guardi come terrorizzato.

“Sakura. Che fai?” mi chiedi e io sospiro

“Sakura Chan a cosa è dovuta la valigia?” mi chiede mia figlia e io ricevo una mazzata al cuore ma non le rispondo. Sasuke si irrigidisce ma non le dice nulla. So che sa che come mi si rivolge mia figlia mi fa male ma lo stesso non le dice nulla. Sa che come mi tratta lui, come se ancora fossi una semplice compagna di team e non sua moglie, mi fa stare male eppure…eppure non fai nulla per cambiare e io mi sono stufata. Odio questa situazione e il mio cuore non regge più. Lo supero senza rispondergli ma lui mi blocca il braccio.

“Sakura, che stai facendo!” chiede ancora con il suo solito tono freddo e sprezzante e io ho davvero raggiunto il limite e una sola frase esce dalla mia bocca.

“Voglio il divorzio!” esclamai fredda, gelida, tagliente, tanto che ti vidi sgranare gli occhi e fare un passo indietro come se ti avessi lanciato il peggiore degli attacchi. Vedo mia figlia spostare lo sguarda da me a lui.

Ti ho ferito e lo so Sasuke, ma anche tu hai ferito me.

“Sakura non dirai sul serio!” esclama lui senza fiato e io invece annuisco.

“Si invece Sasuke. Non ne posso più. Per te non sono altro che un peso! Per mia figlia…ah no aspetta lei non mi considera nemmeno sua madre perché un dannato aggeggio rompicazzi di Orochimaru ha decretato che non sono sua madre. Bè, notiziona dell’ultimo momento Sasuke, io ho patito l’inferno per mettere al mondo tua figlia e tu dove cazzo eri! Ah sì in giro a fare viaggi di redenzione e a lavorare come AMBU. Mi sono rotta il cazzo di essere considerata alla stregua di nulla. Bene, sei libero e io anche. Voglio il divorzio. Tieniti anche Sarada, non me ne faccio nulla di una figlia che mio odia e che ogni occasione è buona per ferirmi. Mi bastava già il padre che mi feriva ogni tre per due con i suoi atteggiamenti da mister Macho anche mia figlia, è il colmo e io ho bisogno di essere amata. NON SONO UN OGGETTO DA ORNAMENTO SASUKE! SONO UNA DONNA BISOGNOSA D’ AMORE! Quell’ amore che tu non sai darmi!” urlai talmente fuori di me. Ero stata dura cruenta e spietata ma dovevo salvaguardare anche me stessa.

“Sakura…ti prego...” iniziò lui quasi tremante, ma io non ci vedevo più dalla rabbia.

“Troppo tardi Sasuke!” esclamai per poi dirigermi fuori di casa, poi sentii un urlo e uno scoppio di lacrime.

“MAMMAAAA!” urlò Sarada correndo fuori ma io non mi fermai. Correvo anche io e piangevo lacrime amare e piene di dolore. La mia famiglia mi ha fatto male. Sasuke odio non riuscire a non odiarti. Odio amarti così tanto …tanto che la stretta al cuore mi sta facendo mancare l’aria. Non respiro, e un ultimo passo e le gambe non mi reggono pronta a svenire a terra in mezzo la strada, ma la mia testa non tocco mai per terra perché qualcuno arrivo e mi sorresse, poi fu il buio assoluto.

 

Mai. Mai mi ero reso conto di quanto soffrisse Sakura per la mia mancanza di effusioni o di dimostrarle il mio amore incondizionato nei suoi confronti. Il problema è che sono un Uchiha e di conseguenza una frana ad esternare i miei sentimenti e queste sono le conseguenze. Ho una moglie che desidera il divorzio nonostante mi ami talmente tanto che le sue stesse parole dettomi le hanno bloccato il respiro facendola svenire in mezzo la strada. Arrivai per tempo impedendole di sbattere la testa al suolo seguito da mia figlia in lacrime.

“E’ lei tua madre Sarada! Sakura è tua madre legittima e per metterti al mondo a quasi perso la vita. Io c’ero anche se nascosto e me ne pento amaramente. Dovevo farle sapere che ero lì, invece lei ti ha dato alla luce credendo di essere sola e nonostante ciò non me lo ha mai fatto pesare e ha amato te più di qualsiasi altra cosa. Sarada sai quanto ferisci tua madre chiamandola Sakura!” dissi freddo contro mia figlia che piangeva sul petto di Sakura. Presi in braccio mia moglie e con lo sguardo feci intendere a Sarada di seguirmi, poi corsi verso casa e appena fummo dentro mi diressi con Sakura in braccio e Sarada alle calcagna in camera da letto. Eravamo tutti e tre sul letto matrimoniale e mia moglie ancora non prendeva conoscenza. La sola sensazione che avvertivo era freddo dentro se lei non apriva gli occhi verdi che infondevano una pace immensa, ma i suoi occhi in quel momento erano chiusi ma non smettevano di lacrimare. Strinsi Sakura forte a me, le bacia la guancia, il collo, le labbra poi un sussurrò.

“Perdonami amore mio, se non son l’uomo che desideravi ma ti amo!” esclamai

“Mamma. Scusa…scusa…avevo così tanti dubbi…mamma apri gli occhi!” sussurrò mia figlia mentre le stringeva una mano e io le carezzavo i capelli baciandola sporadicamente su tutto il viso. Non mi interessava più essere un Uchiha, dovevo essere suo marito. Il suo degno marito. Senza Sakura mi sentivo perso.

 

Lentamente aprì gli occhi e notai un soffitto molto conosciuto e un peso al petto Abbassai il viso e vidi due teste poggiate sul mio petto.

“Perdonami...” sussurrò Sasuke e io sgranai gli occhi. “Perdonami Sakura. Ti amo così tanto che fa persino male. Apri gli occhi! Sakura!” si lamentava disperato. Mio marito sembrava in preda al panico.

“Mamma …mamma... mamma…svegliati…papà e io stiamo male senza di te…Mamma…mamma scusa se ti ho ferita …mamma!” urlava mia figlia e piangeva a dirotto. Un singhiozzo mi scosse e io sussurrai.

“V…Vi perdono e vi amo. Perdonate anche me voi due sono stata stupida!” sussurrai e vidi Sasuke alzare la testa di scatto e senza permettermi di dire una parola mi baciò stringendomi a se quasi soffocandomi. Mia figlia euforica invece cominciò a saltare sul letto. Mezz’ora dopo dormivo tra le braccia di mio marito e mia figlia addormentata sulle nostre gambe mentre il braccio sinistro stritolava la mia gamba destra e il braccio destro di mia figlia stritolava la gamba destra di suo padre.

 

The end

   
 
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