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Autore: LuluDeiji    16/06/2015    2 recensioni
"Mia mamma mi diceva sempre che i fiocchi di neve sono fate vecchie. Dopo aver passato la vita in cielo, vengono a morire sulla Terra..."
La mia prima storia... forse l'unica ahah, beh spero vi piaccia!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mia mamma mi diceva sempre che i fiocchi di neve sono fate vecchie. Dopo aver passato la vita in cielo, vengono a morire sulla Terra: il calore del Sole scioglie i loro cadaveri, in modo che le loro anime siano libere di tornare in cielo. La gente dice che le anime sono invisibili e intoccabili, ma si sbaglia: le anime delle fate vecchie sono piccoli sbuffi di vapore, come tutte le altre: quando fa freddo, un’anima diventa addirittura visibile, ma le persone hanno quest’abitudine: se non riescono a toccare e vedere una cosa, allora questa cosa è invisibile e intoccabile. Se non riusciamo a sopportare qualcosa, è per definizione insopportabile. Ci arrendiamo subito. Se vedi cadere un fiocco di neve, vuol dire che una fata non si è arresa fino alla fine. Le anime devono tornare in cielo da sole, perché se c’è una regola da non infrangere è proprio questa: le anime di sopra, i cadaveri di sotto.

Poi ci sono le fate suicide. Sono fate giovani, gocce di pioggia che scendono sulla Terra e liberano la propria anima prima che sia la Natura a decidere per loro. Per questo la pioggia precipita così di fretta: i fiocchi di neve sono sereni e qualsiasi cosa debba succedere si lasciano andare, non hanno più paura di lasciare alla Natura il compito di decidere del loro destino; ma le gocce di pioggia desiderano cadere, hanno fretta di incontrare la Terra e di risalire in cielo più pure e leggere, forse per tornare bambine, forse perché non riescono ad aspettare per poter passare l’eternità con le altre anime in nuvole più bianche, più luminose di quelle che le hanno rese così infelici. Cadono ancora tonde e morbide, il tempo non ha avuto abbastanza occasioni per sfregiarle e indurirle e segnarle.

Per dare a ognuna una forma unica, bellissima e sofferta, di quelle che ammiriamo quando osserviamo da vicino le fate vecchie: intrecci e pizzi di forza e ghiaccio, punte di dolori livellati e ritagli di perdite superate. Nelle gocce di pioggia non c’è nulla di tutto questo, la tentazione di buttarsi dalle nuvole buie è stata troppo forte per loro, più forte di loro. E chi potrebbe rimproverarle? Basta un raggio di Sole, quel Sole che libera la loro anima, per poter vedere i colori di tutte le emozioni che le dilaniavano senza fine: in loro la rabbia, la tristezza e il pentimento hanno avuto la meglio sul resto. I fiocchi di neve hanno imparato a tenere i loro sentimenti nascosti nel ghiaccio, quando muoiono e il Sole li riaccompagna in cielo non ci sono arcobaleni.

Fin da quando ero piccola, la Natura mi ha mostrato le somiglianze tra fate e esseri umani: quando hanno ritrovato mia madre morta, io ero affacciata alla finestra, con la fronte schiacciata sul vetro e gli occhi spalancati. Stavo guardando il mio primo arcobaleno.    


N.d.A.
Erano ANNI che volevo pubblicare qualcosa e questa è la prima cosa che scrivo senza averla ideata apposta per pubblicarla, quindi ho pensato che ne valesse la pena anche se è corta :) Scusate per gli errori! (Non dovrebbero essercene ma non si sa mai...)
   
 
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