CAPITOLO 16:
L’Anello
Una mano
afferrò la mia nell’oscurità prima di
perdere la sua forza vitale. Il viso
cadaverico di Max si materializzò davanti a me. Occhi
spalancati e privi di
vita, labbra che si confondevano tra la pelle bianca come il latte.
Urlai
senza produrre alcun rumore. Max iniziò ad allontanarsi.
Cercai invano di
riafferrarlo, fu inghiottito dall’oscurità.
“Maaaaaaaaaaaaax!!”
Mi sollevai con uno scatto dal soffice letto.
“Sono
qui, sono qui” Massimilian con aria spaventata mi
abbracciò. Sulla spalla nuda
sentii il calore delle sue lacrime.
“Sono
qui …” sussurrò ancora.
Max si
staccò dolcemente da me dicendo che doveva chiamare Elrond e
lo Stregone.
Ero
stata incosciente per tre giorni, giorni che per me erano sembrati
attimi.
Mi
riappoggiai sul morbido materasso cercando di ricordare quanto fosse
accaduto,
ma senza successo. Ci volle qualche minuto perché mi
accorgessi del lieve
dolore al polso. Lentamente e con timore portai il braccio
all’altezza dei miei
occhi. Era fasciato e in corrispondenza del marchio affioravano macchie
di
sangue. Con cautela levai la stoffa scoprendo il polso.
Il blu
era completamente sparito, lasciando il posto a un colore rosso fuoco.
Perché?
Che
cosa aveva causato questo cambiamento?
Non
ero in grado di rispondere a queste domande.
La
porta di aprì lasciando entrare Massimilian seguito dal Re
Elfico e da Gandalf.
“Come
ti senti?” mi chiese premuroso Gandalf.
“Un
po’ intontita” risposi con un mezzo sorriso.
“Hai
rischiato molto” disse calmo Elrond “ Pochi minuti
ancora e ci avresti
lasciati”
Apprendere
la notizia che sarei potuta morire mi turbò molto, ma
d’altronde chi non lo
sarebbe?
“Ma …
ma cosa mi è successo?”
L’Elfo
e lo Stregone si guardarono e Elrond fece cenno di si.
“La creatura arrivata qualche notte fa
con Glorfindel si chiama Frodo Baggins, è un
Hobbit.” iniziò a spiegarmi
Gandalf.
“Baggins … ma aspetta anche
Bilbo è …
“
“Esattamente”
Bilbo Baggins era un vecchio Hobbit
che da anni viveva con gli Elfi. Era una creatura interessante e
gentile,
adoravo ascoltare le sue avventure.
“Ti ha mai raccontato
dell’anello?” mi
chiese lo Stregone.
“ Si certamente! L’anello
magico che
ha sottratto a Gollum” risposi sicura.
“E quell’anello è
arrivato tre giorni
fa a Gran Burrone, con Frodo Baggins”
Rimasi in silenzio cercando di capire
cosa mi stesse dicendo.
“Eryn, quell’anello
è l’Unico,
l’Anello del Potere … l’Anello di
Sauron”
L’Anello di Sauron. L’anello
che aveva
sterminato il mio popolo, l’anello che aveva costretto i miei
antenati a
rifugiarsi nel Nuovo Mondo.
“Ed è proprio a causa di
quell’anello
che hai rischiato di morire” aggiunse Gandalf.
E tutto quadrava. Se L’Anello in
passato aveva cancellato il popolo a cui appartengo era logico che
avesse
riscontri negativi anche su di me.
“La sua presenza ti rende debole e
più
ti avvicini ad esso più soffri, come abbiamo
visto” continuò lo Stregone.
“ Quindi basta stargli a debita
distanza?” chiese Max.
“E’ qui che sorge il grosso
problema”
rispose Elrond “ Non può stargli a debita
distanza. Lei è l’unica che può
distruggere l’Anello. Frodo ne è il Portatore, ma
lei la Distruttrice.
Solo il suo potere, unito alle fiamme
del Monte Fato, può cancellarlo per sempre da questo mondo,
e di conseguenza
sconfiggere Sauron”
“Come faccio a distruggerlo se neanche
posso avvicinarmi?” chiesi in panico.
“In questi giorni ci siamo dedicati
solo a questo problema. Abbiamo discusso, pensato, abbiamo cercato il
modo per
permetterti di toccare l’Anello.” disse Gandalf.
“E…?”
“Abbiamo trovato una incantesimo,
annotato nel libro che i tuoi antenati mi affidarono. Non so come ci
arrivarono
ma scoprirono che questa formula avrebbe reso il Prescelto immune agli
effetti
dell’Anello. Ma è molto complicato, e anche
pericoloso. Il minimo sbaglio
potrebbe causare gravi conseguenze. Ma è l’unico
modo che abbiamo”
***
Lentamente girai la pagina
dell’arcaico libro e finalmente lo trovai.
Eccolo lì, scarabocchiato,
l’incantesimo che mi avrebbe distrutta o aiutata.
“Iirsgsyolahjmi
prohktedfgimhi ghaiutsdajmi, sgjconfgdighgi dhetll anhgellsdi il
mnhoaligftno
pgothsere, rehndjimi imtmhuhne ahl mdahlegficio infcahsnto, chje lga
dtuaa
fosrdfza mhi ahiuhti nefsi bhui tedhmpgi”
Non
avevo mai visto un incantesimo così
complicato. Il linguaggio utilizzato non era semplice helvico, non era
quello
che avevo imparato. Era molto più antico, molto
più difficile.
“Non
riesco a capirlo” dissi sconvolta a Gandalf.
“Lo
immaginavo. Questo è il linguaggio che veniva utilizzato
all’albore della razza
helvica, linguaggio che poi venendo a contatto con quelli del resto
della Terra
di Mezzo è diventato quello che conosci.”
“E
come farò a eseguire l’incantesimo se non conosco
la lingua?!”
“Ricordati
che sei il Prescelto. L’incantesimo è stato creato
per te, e per te soltanto. Nimris e Ambrey non
avrebbero ideato un incantesimo che tu non saresti stata in grado di
eseguire
…”
“Come possiamo esserne certi? Loro non
potevano sapere
chi sarebbe stato il Prescelto. Come avrebbero potuto realizzare un
incantesimo
“su misura” per il Distruttore senza
conoscerlo?!”
No aveva senso, non aveva decisamente senso ed io
stavo
andando sempre più in panico.
“Tu hai detto che ho solo una
possibilità e che è
pericoloso. Hai detto che potrebbe avere gravi conseguenze”
iniziai a urlare
isterica
“… ma è anche
l’unica possibilità che abbiamo” rispose
calmo.
“Ma non può essere!
Dovrà esserci un altro modo!” dissi
disperata e sull’orlo delle lacrime.
Ero stanca. Provata da tutto quello che negli
ultimi mesi
avevo dovuto affrontare. Ero distrutta psicologicamente e
l’incertezza cresceva
dentro di me.
Come si può mettere un tale fardello
sulle spalle di una
ragazza. Un’adolescente nel pieno della sua crisi di
identità, piena di dubbi,
incertezze, domande, paure …
Come può una giovane donna sopportare
tale peso quando
non è sicura di se stessa e di quello che sarà.
Una ragazza appena uscita dall’infanzia,
troppo giovane
par fare certe cose e troppo grande per farne altre.
Ma quello era il mio destino, e dovevo subirlo in
silenzio. Non c’era niente che potessi fare per allontanarlo.
Dovevo solo
accettarlo, accoglierlo.
“Eryn, asocltami. E’
l’unico modo. Capisco come tu possa
sentirti …”
“No, non puoi! …”
“Si invece”
Si avvicinò lentamente e mi strinse a
se. Quel contatto
riuscì a calmarmi un po’.
“Senti Eryn, questa è
l’unica possibilità che abbiamo,
l’unico modo. Lo so che è difficile, ma devi
farlo. Per il tuo bene e per
quello di tutte le disperate vite costrette a vivere in questi oscuri
giorni.
Devi farti forza, raccogliere tutto il tuo coraggio e affrontare le
prove che
ti aspettano.
Sarò sempre al tuo fianco, con tuo
fratello. Lo saremo
sempre”
“Okay” lacrime iniziarono a
rigarmi il volto, “Okay,
grazie …”
“Allora sei pronta?” chiese lo
Stregone.
“Credo di si …”
“Credi?”
“No, ne sono sicura”
“Ecco questo è lo
spirito!”
Ispirai molto profondamente ed espirai cercando di
calmarmi.
Eravamo nella mia radura, nel mio rifugio. Gandalf
aveva
ordinato a tutti gli abitanti, elfi e non, dell’incantata
valle di rifugiarsi
sulle montagne che la circondavano, per evitare rischi.
C’eravamo solo noi in
mezzo alla silenziosa natura. Era tutto così strano. Gli
uccelli non cantavano,
gli elfi non ridevano, gli animali non correvano per la valle, le
cascate non
emettevano rumori, il vento non soffiava …
Era come se il tempo si fosse fermato, in attesa
del mio
fallimento.
Il mio fallimento.
Quell’idea mi tormentava.
Se non fossi riuscita a eseguire
quell’incantesimo cosa
sarebbe successo?
Sarei morta? Avrei disintegrato tutto attorno a me?
Questo non potevo saperlo.
Improvvisamente il dolore scoppiò dal
mio polso.
Aprii di scatto gli occhi e vidi davanti a me la
piccola
creatura arrivata incosciente qualche notte prima.
Frodo Baggins aveva un’aria stanca e
provata, ma stava
bene ora. I suoi grandi occhi blu mi scrutavano preoccupati. Sul palmo
della
mano L’Unico Anello giaceva minaccioso.
“G-g-g-Gandalf …”
dissi con fatica.
“Resisti Ery. E’ essenziale
che l’anello si trovi al tuo
cospetto perché l’incantesimo riesca. Utilizza
tutto il dolore che provi e
riversalo su quel maligno oggetto!”
“M-m-m-ma n-n-nnon p-p-pos-so
farcela!” urlai dal dolore.
“Invece si dannazione! Devi
crederci!”
“E-e-e lui?!” dissi puntando
il dito contro il Portatore,
“Ris-sichierà stando qui!”
“Lui deve stare qui! Si
rischierà, ma deve essere presente.
Ora Eryn!”
Raccolsi tutto il mio coraggio, concentrai tutto
il mio
dolore sull’Anello e pronunciai con odio quelle parole.
“Iirsgsyolahjmi
prohktedfgimhi ghaiutsdajmi, sgjconfgdighgi dhetll anhgellsdi il
mnhoaligftno
pgothsere, rehndjimi imtmhuhne ahl mdahlegficio infcahsnto, chje lga
dtuaa
fosrdfza mhi ahiuhti nefsi bhui tedhmpgi”
Un
lampo di luce bianca si sprigionò dal mio braccio alzato e
attraversò veloce
tutta la vallata. Frodo e Gandalf furono scaraventati a terra e
l’Anello fece
un balzo verso il cielo.
Ripetei
una seconda volta l’incantesimo e un secondo lampo di luce
investì l’anello che
si incendiò e cadde a terra.
Il
dolore al polso aumentò all’improvviso. Le gambe
mi cedettero e caddi a terra
in ginocchio, davanti all’Unico in fiamme. La testa
iniziò a girarmi. Tutto
attorno a me girava, girava velocemente.
D’un
tratto davanti a me si materializzarono immagini sfuocate, che non
riuscivo a
distinguere. Neanche ora riesco a metterle a fuoco.
Alla
fine caddi a terra, in uno stato di trans. Vedevo ma non vedevo,
sentivo ma non
sentivo, capivo ma non capivo.
“Eryn…”
Una
voce lontana mi chiamava.
“Eryn
…”
“Eryn!
…”
Piano
paino divenne sempre più chiara, più distinta,
più familiare.
Gandalf
mi scuoteva, cercando di risvegliarmi. Ci riuscì.
Il dolore
era sparito e tutto aveva smesso di vorticare. Lentamente mi misi
seduta ed
osservai le due figure davanti a me.
Gandalf
sembrava illeso ma vedevo l’espressione di dolore sul suo
viso; Frodo aveva un
taglio sulla guancia, ma per il resto stava bene.
“Sei
rimasta in quello stato per tre quarti d’ora” mi
comunicò lo Stregone.
“Cosa?
Tre quarti d’ora?!” chiesi sconvolta.
“Proprio
così! E a quanto pare ce l’hai fatta!”
disse sorridente l’Hobbit.
Non ci
potevo credere. Era andato tutto bene. Ora l’Anello non aveva
alcun effetto su
di me.
***
Quell’abito
era morbido e comodo.
Indossavo
stretti e leggeri pantaloni blu intenso, erano come dei leggins ma di
più alta
qualità. Spessi stivali dello stesso colore dei pantaloni coprivano tutti e due i
polpacci, fino alle
ginocchia. Sulla parte superiore del corpo indossavo una maglia a
maniche
lunghe, stretta fino all’ombelico e che si allargava fino a
toccare metà
coscia, era di un blu poco più chiaro. Lo scollo era a cuore
e una linea
sottile attraversava verticalmente tutto il mio busto decorato con
simboli
helvici, e su di essa brillavano piccole pietre azzurre. Le spalle e la
schiena
erano coperte da un pesante mantello blu notte allacciato sotto il
collo con un
fermaglio che aveva le sembianze del mio marchio.
I
capelli erano acconciati con uno strano ed elaborato chignon, mente un sottile e bellissimo diadema mi cingeva
il
capo, lasciando penzolare una pietra blu a forma di goccia sulla mia
fronte.
Il polso
sinistro era cinto da un largo bracciale in cuoio, anch’esso
blu e che lasciava
scoperto il marchio rosso fuoco.
“Sei
splendida” disse dolcemente Arwen.
“Sei fatta per
indossare questa divisa”
“Grazie
sussurrai”
Era
bellissima. Elegante, sportiva, funzionale, comoda, adatta al
movimento, regale
…
Era stata
fatta appositamente per me dai migliori sarti di Imladris, e su modello
degli
antichi abiti del mio popolo. Quello che indossavo io ricordava
l’abito da
guerrieri per le donne, più precisamente quello della regina.
Era magnifico
come le diverse tonalità di blu si fondevano con armonia tra
di loro e come le
pietre preziose riflettevano la luce.
“E’ ora” ci
comunicò’ Max entrando.
“Sei
fantastica” disse scrutandomi da cima a fondo e poi mi
abbracciò.
Ci dirigemmo
tutti e tre verso la sala prescelta e lentamente Arwen aprì
la porta del
Consiglio di Elrond.
Angolo dell’Autrice
Ciao a tutti!
Scusate il mio grande ritardo ma ci ho messo un po’ a
scrivere questo capitolo,
essendo esso uno di passaggio e piuttosto complicato.
Nel prossimo
si terrà il Consiglio di Elrond e scopriremo nuove cose e
nuovi personaggi!
Spero vi sia
piaciuto, aspetto con ansia i vostri commenti!
Anna J