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Autore: dobrevseyes_    16/06/2015    0 recensioni
Sono Caroline Evans, originaria di Londra e ho diciassette anni. La mia famiglia si è trasferita a Sydney, non a causa del lavoro di mio padre o le altre solite motivazioni, ma semplicemente perchè lo volevamo. Voglio dire, fu un'idea di mia madre dato che le piacciono i nuovi inizi e ovviamente Londra è molto diversa da Sydney. Mio padre fu d'accordo e mio fratello Liam, ed io non potevamo farci nulla.
Andare a scuola era un'abitudine normale per me. Ho una vita normale ed una famiglia di media categoria, non posso dire di non essere felice, perchè lo sono. Quando mia madre mi disse che ci saremmo trasferiti credevo che le cose sarebbe andate nello stesso modo in cui vanno a Londra, ma mi sbagliavo. Ho incontrato questi quattro ragazzi che si credono i re della scuola. Tutto ciò che volevo era stare alla larga da loro, ci sarei riuscita? Soprattutto sarei riuscita a stare alla larga da Luke Hemmings che credevo essere la peggior cosa per me?
Beh, le cose accadono quando meno te le aspetti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.



                                        








«Devo venire a prenderti dopo scuola?» mi chiese mia madre non appena entrò nel parcheggio.
Scossi la testa. «No, prenderò l'autobus».
Mi sorrise prima di annuire «Divertiti a scuola».
Sospirai.  «Ci proverò»

Aprì la portiera e uscì dall'auto. Sorridendo a mia madre un'ultima volta, chiusi lo sportello e mi voltai verso l'entrata principale della scuola. Non capite male, non intendevo dare l'idea di una ragazza che costruisce muri intorno a sè e non vuole socializzare con la gente quando dissi a mia madre che avrei provato a divertirmi. Il fatto è che odio la scuola.
Inoltre, non sono il tipo di ragazza che odia la scuola per la gente che c'è. Probabilmente un poco ma non c'entra, odio semplicemente la scuola. Soprattuto per il fatto che mi annoio ad ascoltare le lezioni per ore.

Afferrando il cinturino del mio zaino entrai nel corridoio pieno zeppo di studenti. Ovviamente la maggior parte di loro si conoscevano e poi c'ero io.
Odio i nuovi inizi, dovrei presentarmi io per prima?

Sono  Caroline  Evans, originaria di Londra e ho diciasette anni. La mia famiglia si è trasferita a Sydney, non a causa del lavoro di mio padre o le altre solite motivazioni, ma semplicemente perchè lo volevamo. Voglio dire, fu un'idea di mia madre dato che le piacciono i nuovi inizi e ovviamente Londra è molto diversa da Sydney. Mio padre fu d'accordo e mio fratello  Liam,  ed io non potevamo farci nulla. Sono ancora alle superiori mentre lui è al college, il suo primo giorno iniziò la settimana scorsa.

Sospirando decisi di prendere il programma delle mie lezioni in ufficio. La signora che portava degli occhiali rotondi mi diede immediatamente il mio programma e la combinazione dell'armadietto, insieme alla chiave. Storia sarà la mia prima lezione, sarebbe iniziata in dieci minuti. Grazie a Dio è storia, la mia materia preferita.
Camminai fino all'armadietto  lo aprì con la chiave, ci infilai tutto ciò che non occorreva per la prima lezione e tirai fuori il libro di storia e un quaderno.  Non stavo cercando di origliare ma avendo tre ragazze al mio fianco che parlavano urlando, non potei fare a meno di sentire ciò che dicevano.
«Dove sono?»
«Non lo so» una delle tre sospirò profondamente. «Ho cercato nella loro solita postazione ma non li ho trovati»
«Probabilmente non sono ancora in giro»
«Sì, fors-»

Come se stessi parlando con loro, girai la testa e la ragazza smise di parlare. Rimase con la bocca aperta volgendo lo sguardo in avanti. Mi voltai vedendo quattro ragazzi entrare nel corridoio. La prima cosa che notai è che erano tutti alti. Voglio dire, così alti che torreggiavano sulla mia altezza.
La seconda cosa che notai è come tutti gli studenti si spostavano istantaneamente dal loro tragitto mentre loro camminavano con fare arrogante nel bel mezzo del corridoio. Tutte le ragazze sussurravano e arrossivano mentre osservavano i ragazzi. Immagino che loro siano i famosi ragazzi popolari, non riuscì a fare a meno di notare che i ragazzi li osservavano disapprovando.

 «Oddio» una delle tre ragazze parlò ancora «Eccoli»

Essendo la nuova arrivata ero dannatamente curiosa. Chi erano? Perchè tutti sembravano conoscerli? Che avevano di così speciale? E ci sono ancora molte altre domande che smisero di fluire nella mia mente non appena mi passarono accanto. Riuscivo a sentire il profumo della colonia del ragazzo dai capelli tinti di scuro dato che era il più vicino a me.

I miei pensieri furono interrotti dal suono della campanella. Mi voltai verso il mio armadietto e lo chiusi, non potevo credere di essermi comportata come una di quelle ragazze a cui cadono gli occhi per questo tipo di ragazzi. Non li conoscevo ancora ma avevo il presentimento di dover stare lontana da loro.
-

Finalmente, durante l'ora di pranzo, poggiai il vassoio sul tavolo vuoto. Sfortunatamente, ancora non avevo fatto amicizia, qualcuno mi salutò ma comunque avrei passato  il pranzo da sola.  Sinceramente, non considerei questo come pranzo- patatine e soda. Molto poco salutare sicuramente.
Mi guardai intorno e quasi tutti gli studenti mangiavano insieme ad altri. No, aspettate, tutti, non quasi tutti. Stavano mangiando tutti con qualcuno, e poi c'ero  io. Beh, cosa mi aspettavo? Di farmi amici il primo giorno di scuola senza sapere come fare? I miei amici a Londra erano tutti amici di infanzia, ovvero sono stata amica con loro fin da quando eravamo piccoli. Questa sarebbe stata la prima volta in assoluto  in cui avrei provato a fare amicizia.

«Puoi davvero chiamarlo pranzo?»

La voce profonda a me del tutto sconosciuta arrivò dalla mia destra, girai immediatamente la testa verso di essa. I coglioni giganti - chiamatemi giudiziosa ma ho sentito dire da molti studenti che questi ragazzi fossero degli idioti- si trovavano qui.  
Si sedettero senza chiedere il permesso o chiedere se potessero, presero le sedie e semplicemente si sedettero intorno  a me.
Wow, dove sono le buone maniere?

Portai gli occhi al cielo «Che ti importa?»

Il ragazzo dai capelli scuri sogghignò e disse, «Sei abbastanza carina»

Abbastanza. Ouch. «Non dire che sono carina, idiota»

«Calum» disse mentre gli atri ragazzi cercavano di soffocare una risata. Beh, fatta eccezione per questo ragazzo biondo che aveva i capelli all'insù, che a dire il vero lo facevano  sembrare più alto di quanto non fosse già. 

Sollevai il sopracciglio. «Cosa?»

«Puoi chiamarmi Calum» si presentò con un sorrisetto plastificato sulla faccia. «Invece di idiota»

Mi leccai il labbro superiore, uno dei miei manierismi, prima di sibilare. «Idiota»

«Aspetta» fu il ragazzo dai capelli tinti a parlare. Era abbastanza ovvio che avesse i capelli tinti.  Voglio dire, chi nasce con i capelli neri nel mezzo e il resto porpora? «Perchè sei così arrabbiata con noi?»

Sospirai. «Perchè siete qui?»

«Sei da sola» Calum rispose.

Feci roteare gli occhi. «Wow, grazie. Come se non lo sapessi»

«Diamine» uno di loro disse. Non Calum o il ragazzo dai capelli tinti. Non so cosa lo rendesse diverso dagli altri tre, oltre il fatto che fosse più alto di loro. Ed era ovvio che non condivideva l'idea di sedersi con me. Beh, nemmeno io. «Vi ho detto che avremmo dovuto sederci altrove»

«Andiamo Luke» il ragazzo dai capelli tinti disse. «Dacci un taglio»
Sembrava essere di cattivo umore. Sapevo che non era per me, comunque non li volevo seduti con me. Ovviamente notai che tutti i ragazzi stavano sussurravano mentre ci fissavano.

«Ashton» Calum lo chiamò. Il riccio alzò lo sguardo dal suo telefono «Possiamo saltare Inglese?»

Ashton sogghignò «No, Calum»

Davvero stavano fingendo che fossimo tutti amici e avremmo potuto parlare di cose a caso? Mi sentì così a disagio in quel momento, a dire il vero. Sì, devo ammetterlo, sono tutti dei bei ragazzi e non è una sorpresa che tutte le ragazze avessero una cotta per loro, ma questo non era lo stesso un motivo per essere amici.

«Possiamo andare ora perfavore?» chiese Luke alzando la voce.

Calum tossì fissando Luke «Se hai intenzione di stare così tutto il giorno perchè non le parli semplicemente?»

Le. Quindi il suo problema era una ragazza. Probabilmente la sua ragazza. Sicuramente la sua ragazza.

«Me ne vado» dissi stropicciando il sacchetto di patatine per poi afferrare la soda.

«Aspetta» disse il ragazzo dai capelli tinti. «Come ti chiami?»

«Non hai bisogno di saperlo» replicai alzandomi. «Come se parlerò di nuovo con voi»

«Gesù» Luke ringhiò, fissandomi  per la prima volta. «Cosa c'è di sbagliato in questa ragazza?»

Sibilai. «Scusami?»

«La maggior parte delle volte le ragazze ci pregano di sederci con loro a pranzo» Rispose, ancora non divertito dall'idea di stare seduto con me. Calum e il ragazzo dai capelli tinti mi fissarono senza espressione, ovviamente aspettando una mia risposta. Ashton era ancora occupato con il suo telefono, non aveva toccato cibo.
Non rimasi scioccata dal fatto che si aspettassero che io impazzissi visto che decisero di sedersi con me,  fui avvertita prima. Voglio dire, non letteralmente ma presi in considerazione tutte le voci su quanto fosse cattiva la loro influenza come un avvertimento. Sarei  dovuta andarmene  nel momento in cui  tentarono di approcciare.

Sollevai gli occhi al cielo per la terza volta. «Sembro una delle vostre ragazze? Vallo a succhiare, Luke»

«Fermatemi prima che faccia del male a questa ragazza» Luke mi fissò.

Sogghignai all'incredibile commento che aveva appena rilasciato. «Davvero? Feriresti una ragazza? E ti chiedevi cosa ci fosse di sbagliato in me»

«Luke, smettila» Ashton disse con tono fermo. Non feci caso al fatto che non fosse più al telefono. «Andiamo e basta»

Luke si alzò immediatamente non appena  Ashton parlò. Dopo un'ultima occhiataccia si voltò e iniziò a camminare nella direzione opposta, lasciando gli altri indietro. Ashton annuì guardandomi prima di seguire i suoi amici. Calum mi mostrò un sorrisetto mentre il ragazzo dai capelli tinti disse,

 «Sono Michael. Ci vediamo in giro»




-----------
A.N.
Ciao lettore:)
Piccola premessa: la storia non è mia, io mi occupo semplicemente di tradurla, quindi per chi volesse leggerla o altro, beh questo è il titolo! 
Ecco il link della storia in lingua originale: https://www.wattpad.com/40266004-unexpected-luke-hemmings-chapter-1/page/2
Questo è il primo capitolo della storia, sinceramente ho apprezzato molto questa ff e proprio per questo ho deciso di tradurla, anche perchè tradurre è una cosa che mi piace molto nonostante porti via tanto tempo, mi scuso per eventuali errori.
Fatemi sapere cosa ne pensate come inizio, inoltre la mia amata Holland come protagonista è il top assoluto.
Non voglio prolungarmi troppo, quindi vi saluto.
Per il prossimo capitolo, 5 recensioni!

Un bacio.




 
   
 
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