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Autore: FrenzIsInfected    16/06/2015    2 recensioni
[Horror]
Una leggenda metropolitana narra di un gioco online nel DeepWeb, "Horror's Well", che farebbe scontrare due team formati da personaggi horror di videogiochi e film, scelti casualmente, in cui in ballo è la vita del capo del team. Nick Prescott, un giovane nerd di Riverville, in Oklahoma, sta cercando un modo di far pagare i torti subiti da un bullo, James Nicholson. Cosa mai potrà fare per trovare ed ottenere la sua vendetta?
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Divinità a confronto
ATTENZIONE! Questo capitolo contiene scene che possono turbare SERIAMENTE il lettore. Se non siete abbastanza etici e/o moralisti, deboli di fegato, deboli di cuore, e se non siete fermamente credenti, continuate pure. Altrimenti, vi consiglio caldamente di passare al prossimo capitolo. Vi chiedo scusa per il disagio. - Frenzthedreamer

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Regan emanava un forte sapore acido dalla sua bocca; gli occhi erano innaturali; la pelle era diventata pallida e piena di rughe. Lo sguardo diabolico lasciava ad intendere che Pazuzu era dentro di lei.
- Ci rivediamo, quindi. - disse, mettendo fuori la lingua di continuo come un serpente.
- Già, feccia mediorientale. - rispose Belfagor, fissando l'indemoniata negli occhi.
- FECCIA LO E' TUA MADRE! LURIDA, SCHIFOSA BALDRACCA EGIZIANA! - urlò Pazuzu.
- Sei bravissimo con le parole, ma con i fatti come la mettiamo? - lo schernì Belfagor.
- Te lo dimostro subito! - disse il demone, scagliandosi contro il suo rivale.
Belfagor fu preso alla sprovvista e cominciò ad esser colpito dai pugni di Regan e da oggetti che giungevano da ogni dove, controllati dai poteri telepatici di Pazuzu.
- Lo vedi come passo ai fatti? - schernì.
Poi, il demone mesopotamico cominciò a stringere le dita intorno al collo dell'incappucciato.
- Ed ora, torna da dove sei venuto, feccia egiziana! - .
Il dio egiziano allungò un pugno sotto il mento di Regan, che fece un salto mortale e si accasciò per terra.
E, sfruttando i suoi poteri, emanò la voce di padre Karras.
- Regan! - la chiamò.
Regan alzò lo sguardo. Dentro il suo corpo, la ragazzina sentì la voce del prete.
- Regan, ascoltami! - .
- Sta facendo al voce di quel rotto in culo di Karras! Non lo ascoltare, Regan! - disse il demone spaventato.
- Tu non vuoi che Pazuzu resti dentro di te per sempre, non è vero? - .
- NON LO ASCOLTARE, REGAN! - urlò Nick.
- STAI ZITTO, PEZZENTE! - gli fece eco Pazuzu.
- Non è vero, Regan? - chiese nuovamente Belfagor.
Pazuzu si contorceva in modo totalmente innaturale.
No...
La vocina di Regan si estese nell'aria.
Non lo voglio.
Belfagor sorrise.
- Smettila, stronzo! - intimò il demone mesopotamico.
- Non credergli, Regan! - disse Nick.
No.
Regan si inginocchiò ed alzò le mani al cielo.
NON LO VOGLIO!
Un esplosione fece atterrare al suolo tutti i presenti.
Regan urlava di dolore, mentre Pazuzu lasciava il suo corpo.
Lurida stracciacazzi! Ora Nick morirà per colpa tua! gli urlò contro Pazuzu.
E, dopo qualche secondo, il demone scomparve.

Regan piangeva, rannicchiata per terra.
- Bravissima, Regan. - applaudì Belfagor.
La bambina alzò lo sguardo. La sua faccia grondava sangue.
- Non abbiamo finito, però. Lascia che ti purifichi in via definitiva. - disse l'incappucciato.
- Che cosa cazzo pensi di fare? - chiese Nick arrabbiato.
Dal nulla spuntarono sette chiodi e due travi di legno.
- Sono al suo servizio, padre. - disse Regan, che ormai pendeva dalle labbra di Belfagor.
Il dio egiziano dispose quattro chiodi, in modo che le due travi, collegate da essi, formassero una croce.
Nick capì.
- REGAN, TORNA IN TE! TI VUOLE CROCIFIGGERE! - gli urlò.
Ma la bambina, ormai, si accingeva a disporsi a braccia aperte lungo la croce.
Belfagor prese un martello da terra, tra i tanti utensili sparsi da Pazuzu, e cominciò ad inchiodare la bambina alla croce.
Prescott si fiondò verso l'incappucciato, ma It lo fermò.
- Non puoi salvarla. - disse.
Belfagor affondò i chiodi nella carne della bambina, senza che questa muovesse un muscolo.
A lavoro ultimato, erse la croce sulla strada di Shame Town, di fronte agli inorriditi presenti.
- Sei un mostro, Belfagor! - commentò tra le lacrime Nick, vedendo Regan con i capelli protesi in avanti e la testa protesa verso il basso.
La bambina soffrì per una decina di minuti, poi disse:
- Nick, nelle tue mani consegno la mia sconfitta. - .
Poi, spirò.
  
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