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Autore: AnderAs99    16/06/2015    0 recensioni
[L\\\\\\\'amico ritrovato]
Senza dar segno dell’inquietudine che mi sta assalendo, mi siedo al mio posto con naturale indifferenza al mio posto, che era proprio davanti a lui.
Il professore interrompe il filo dei miei pensieri chiedendomi con esagerata e irritante riverenza, luogo e data di nascita.
È arrivato il mio momento.
Mi erigo in tutta la mia altezza, e cerco di scandire quanto meglio possibile le parole:
“Konradin, conte di Hohenfels, nato a Burg Hohenfels, nel Württemberg, il 19 Gennaio 1916”
Poi mi siedo nuovamente, soddisfatto del risulato: tutti mi fissano.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’amico Ritrovato Raccontato da Konradin 
 
1

 
I passi rimbombano per il lungo corridoio che mi porterà alla mia nuova classe; e alla mia nuova vita.
Cammino con passo veloce e sicuro, come mi hanno insegnato i miei genitori, preceduto dal direttore del mio nuovo istituto.
Cerco di sembrare quanto più sicuro possibile, non posso far capire quanto in realtà sia nervoso, insomma, ho pur un nome da difendere, no?!
Il nome di mio padre…
Poi entriamo in una classe, quella che sarà la mia presumibilmente…
Io sempre al seguito del direttore.
All’improvviso tutti tacciono, congelati sui loro posti mentre la consapevolezza di chi hanno di fronte si deposita nei loro animi.
E mentre penso ciò, osservo con attenzione il nuovo ambiente: l’aula è molto grande, e c’è un unico posto a sedere libero.
Mi guardano tutti; chi invidioso, chi ammirato, chi addirittura confuso.
Ma mi guardano, e l’importante è quello.
Ho bisogno di essere guardato.
Dall’apprezzamento degli altri traggo la forza per essere Konradin: quello giusto, brillante, vincente in tutte le situazioni.
Dovunque mi trovi percepisco l’interesse di chi sta intorno, mente gli sguardi si posano come farfalle sul mio corpo: li sento sul volto, sulle spalle, sul petto.
E quel peso leggero si trasforma rapido in un brivido che mi dispone all’azione, un segnale che fa scattare il mio grande talento: la capacità di dire la cosa giusta al momento giusto. Riesco a penetrare nell’anima di chi mi sta di fronte, e non mi tiro mai indietro: mi piace controllare i pensieri e le opinioni altrui.
Dopo un breve scambio di parole con un professore, questo mi accompagna fino al mio posto, quello che avevo già visto, l’unico libero.
Mentre giro tra i banchi osservo i miei nuovi compagni, ovviamente nessuno è vestito
come me, e me ne compiaccio.
Un ragazzo in particolare attira la mia attenzione: ha la pelle diversa dagli altri, e credo sia ebreo; ma non è quello che mi ha colpito.
Ma il suo sguardo.
Anche lui mi sta fissando, ovviamente, ma in un modo diverso, che non so spiegarmi bene. Forse con nostalgia? Sembra quasi che mi stia supplicando con gli occhi? Ma per cosa?!
Senza dar segno dell’inquietudine che mi sta assalendo, mi siedo con naturale indifferenza al mio posto, che era proprio davanti a lui.
Il professore interrompe il filo dei miei pensieri chiedendomi con esagerata e irritante riverenza, luogo e data di nascita.
È arrivato il mio momento.
Mi erigo in tutta la mia altezza, e cerco di scandire quanto meglio possibile le parole:
Konradin, conte di Hohenfels, nato a Burg Hohenfels, nel Württemberg, il 19 Gennaio 1916”
Poi mi siedo nuovamente, soddisfatto del risulato: il ronzio delle farfalle, è più insistente che mai.
 
   
 
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