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Autore: labliz    16/06/2015    0 recensioni
Liberty è una giovane ragazza che a 12 anni si trova catapultata nell'alta società di New York in seguito all'eredità che il nonno ha lasciato a sua madre. Un'infanzia particolare l'ha resa una ragazza insicura, incapace di amare e lasciarsi amare, almeno fin quando a 18 anni una parte del suo passato torna nella sua vita..
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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'Svegliati! E' il nostro primo giorno al college!' urlò entusiasta Kim. 
D'un tratto ricordai.. IL COLLEGE! Sbarrai gli occhi e mi alzai di corsa.
'Non dirmi che ti eri scordata..' disse Kim
'Nono macchè..' sussurrai piano, mentre cercavo cosa indossare.
Kim scoppiò in una grande risata, 'Non ci posso credere, come cavolo hai fatto a scordarti', si piegò in due dalle risate sul mio letto. 'Smettila Kim!' Le tirai un cuscino ed andai in bagno.
Il mio bagno era spazioso, con una vasca idromassaggio a lato, un enorme specchio che ricopriva mezza parete in cui ogni mattina era impossibile sfuggire all'immagine riflessa. I miei occhi color ambra fissavano una massa di capelli castani chiaro scompigliati, cominciai a prepararmi.
Kim era la mia migliore amica, quando a 12 anni mi ero trasferita a New York, mi ero trovata in classe con lei, e a differenza di tutti gli altri snob lei mi parlò fin da subito, suo padre era un giudice e sua madre un avvocato. I primi tempi a New York furono tutto tranne che facili, la nuova casa era enorme, nonostante fosse all'interno della prima sede degli Hotel Miller, mia madre mi comprava abiti costosissimi e mi imponeva di vestirmi sempre in modo impeccabile, mi mandava nelle scuole più prestigiose, il tutto per dare sempre una buona impressione dei Miller, anche se era il cognome di mia madre e non il mio. Tutta questa serietà ed eleganza non faceva per me, mi piaceva avere le mie libertà e New York me le portava via tutte.
Era stato difficile creare un rapporto pure con Kim, io non mi fidavo di lei,  non mi fidavo di nessuno, sapevo che tutti prima o poi mi avrebbero lasciata sola, ma lei con la sua tenacia, aveva preso posto nella mia vita, ed ora dopo 6 anni che la conoscevo le volevo bene come una sorella, ma una parte di me era pronta sempre al peggio e non si aspettava mai molto.
Viveva a pochi isolati da me e passava le giornate sempre a casa mia dato che mia madre era sempre in giro per il lavoro. 
Uscii dal bagno, pulita e pettinata, misi una gonna di Burberry con una camicetta bianca, presi un cardigan beige e delle scarpe con poco tacco, Kim era impeccabile come sempre, i capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo, la sua gonna a balze nera era accompagnata da una camicetta bianca come la mia e da un paio di stivaletti neri.
'Pronta?' dissi indossando i miei occhiali e prendendo la borsa.
'Certo' rispose Kim prendendo anch'essa la sua borsa.
Una volta scese nella hall del palazzo salutai il guardiano e ci avventurammo fuori, non mancavano i soliti paparazzi...ormai mi veniva automatico vestirmi in modo impeccabile ogni volta che uscivo, frutto di rimproveri e obbligazioni da parte di mia madre quando ero piccola, la ragazzina del North Carolina era solo un vecchio ricordo.
Andavamo ad uno dei college più prestigiosi di New York.
L'autista ci lasciò di fronte al college 'Inizia una nuova era' disse raggiante Kim mettendomi un braccio intorno al collo. 'Ebbene si' risposi.
'Omiodio guarda quello che figo!' esclamò Kim.
'Kim siamo qui da 2 minuti e già hai puntato i ragazzi?' dissi in tono rassegnato.
'Guardalo!' continuò con voce adorante.
Mi girai e vidi un ragazzo alto, muscoloso, biondo con un sorriso mozzafiato.
'Okay...forse hai ragione' dissi.
Suonò la campanella, le lezioni stavano cominciando.
'Oh no Kim siamo in ritardo! Dobbiamo ancora prendere gli armadietti!' La presi per un braccio e la trascinai via. La maggiorparte delle lezioni le avevamo in comune, così come Storia , la prima di quella giornata in cui arrivammo perfettamente in ritardo.
'Scusi tanto..' dissi alla professoressa. 'Scusi' fece eco Kim
'Accomodatevi' replicò severa la professoressa.
Ci sedemmo vicine, la classe era numerosa e potevo sentire che bisbigliavano di noi.
Kim mi si avvicinò, mentre l'insegnante spiegava il programma dell'anno. ' Hai visto chi c'è dietro di te?' Disse quasi non in grado di contenersi.
'No' risposi, guardando fissa la prof.
'hai Sono-figo-biondo-e-muscoloso!' disse in tono un pò troppo alto.
'Silenzio!' richiamò l'insegnante.

Passata la mattinata, io e Kim ci incontrammo nella mensa, dopo aver fatto la fila ci sedemmo ad un tavolo libero. 'Credo che sto per svenire' scherzò Kim sventolandosi con il tovagliolo, risi continuando a mangiare, 'Dai Liberty guardati intorno, è pieno di bei ragazzi!'
'State parlando di carne fresca?' scherzò una ragazza con i capelli neri vicino a me, accompagnata da un'altra ragazza dai capelli rossi. 'ovviamente!' esclamò Kim. La ragazza mora rise, ' Possiamo sederci qua?' Io guardai entrambe, la ragazza dai capelli rossi non aveva aperto bocca, portava degli occhiali che le rendevano il viso rotondo adorabile. 'Certo' dissi.
'Io sono Samantha Loop, ma potete chiamarmi Sam, e lei è..' disse la mora guardando l'amica palesemente timida ' Oh eh, io sono Polienne Green, più comunemente Polly' disse la rossa aggiustandosi gli occhiali. Mi fecero sorridere, mi sembrava strano come una ragazza sicura di se come Sam potesse essere amica di una ragazza emotivamente instabile come Polly, ma le rendeva interessanti. 'Io sono Liberty O'Cornell' mi presentai ' Ed io Sono Kimberly Roventh, ma gli amici mi chiamano Kim', 
'Tu non hai un diminutivo Liberty?' disse curiosa Samantha.
Mi raggelai, 'No.'
'Oh, okay.. ' cercò di riprendersi, forse avevo esagerato. ' beh stasera c'è una festa a casa di un certo Paul, credo sia nella squadra di football' continuò. Kim iniziò a battere le mani contenta tanto che i ragazzi del tavolo vicino ci osservarono' Oddio andiamoci!'
Kim era entusiasta sempre di tutto.
'Se volete possiamo andarci insieme' disse Samantha, io e Polienne eravamo le più silenziose, forse avevamo caratteri simili e non super esuberanti come le altre due.
'Che ne dici Liberty?' mi disse Kim con un sorriso enorme stampato in faccia, chi l'avrebbe più fermata..
'Per me vabene' decisi di partecipare maggiormente alla conversazione ' Se volete potete venirvi a preparare a casa mia, ci faremo accompagnare dall'autista'
Sam e Polly mi guardarono curiose. 'sarebbe perfetto' esclamò Kim.
'Dove abiti?' chiese Samantha, Polienne mi guardava da dietro l'amica.
'Al Miller Hotel, a Manhattan'.
'Vivi in una stanza d'Hotel?' disse debolmente Pollienne.
Non mi piaceva parlare dell'eredità di mia madre, nonostante qua fossero tutti figli di benestanti.
'Ovviamente no Polly! L'Hotel è suo!' disse Samantha rivolta all'amica. 'E così sei tu la figlia della fortunata Annabelle Miller, ho letto qualcosa sui giornali di Gossip...beh fantastico! Ci vediamo da te.' esclamò e si alzò, Polienne poco dopo la seguì.
'Beh sono simpatiche! Non posso crederci che abbiamo nuove amiche e questa sera andremo ad una festa!' esclamò Kim.
'Dobbiamo ancora conoscerle, non mi fido di loro Kim.'
Mi alzai per uscire dalla mensa, vidi  ''Sono-figo-biondo-e-muscoloso'' fissarmi e sorridermi e le mie gambe divennero gelatina.
'Dimmi che ho visto male' mi sussurrò Kim di fianco a me.
'Assolutamente no' risi
' Certe volte ti odio proprio' Scherzò e mi superò.
'Ci vediamo a casa mia!' Urlai ridendo.


Tornando a casa ripensai alla mattinata al college, e decisi che era arrivato il momento di lasciarsi andare, di smettere di pensare e perchè no.. incontrare persone nuove.





Ciao a tutti, spero che la storia vi stia piacendo. Per qualsiasi cosa lasciate recensioni :)
Ancora tante cose devono accadere. Baci 

 
   
 
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