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Autore: nalla85    16/06/2015    4 recensioni
«La troveremo, Happy. Non ci fermeremo finché non l'avremo trovata.»
Dopo la battaglia contro Tartaros la Gilda di Fairy Tail ha cessato di esistere. Dopo tre anni, Natsu fa finalmente ritorno a Magnolia venendo così a sapere dello scioglimento della Gilda verificatosi subito dopo la sua partenza. La maggior parte dei suoi compagni si è rifatto una vita ma del membro che più gli sta a cuore non vi è nessuna traccia. Lucy sembra svanita nel nulla e nessuno sa che fine possa aver fatto. Finché un giorno, strane voci giungono all'orecchio del Dragon Slayer. Voci che circolano tra le Gilde Oscure riguardanti un misterioso mercenario noto come l'"Incappucciato", un mago che sembra in qualche modo essere associato a Lucy.
Ma in cosa consisteranno queste voci? Cosa è successo alla giovane maga durante questi tre anni?
Spero di avervi un pò incuriosito con questa breve trame (si capisce che non sono proprio il mio forte? :P ) Questa è la mia prima ff su Fairy Tail e spero che possa piacervi ;)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 1
 
Anno   X794
Crocus, capitale reale

 
Le vie della città brulicavano di vita. Sopra il Domus Flau, la grande arena della capitale, splendevano i simboli delle Gilde più forti di tutta Fiore, resi ancora più splendenti da quel suggestivo cielo notturno tappezzato di stelle a far loro da sfondo.
I Grandi Giochi Magici erano iniziati.
Per le strade si respirava un’aria carica di entusiasmo, gioia e aspettativa. Anche quest’anno i contendenti stavano offrendo uno spettacolo sensazionale e tra loro spiccavano soprattutto i membri di Sabertooth. Il loro master, Sting Eucliffe, era riuscito a rendere la loro una Gilda affiatata, unita ma soprattutto leale verso i propri membri. Proprio come lo era sempre stata quella che, fino a tre anni prima, deteneva il titolo della più forte della nazione.
Fairy Tail.
La Gilda più forte di tutta Fiore.
La Gilda che più di una volta aveva rischiato tutto per il bene del paese.
La Gilda che si era sciolta ormai da tre anni.
In quel clima di festa e trepidazione, ben mimetizzata tra le ombre dei vicoli, una figura avanzava sicura verso il castello. La cappa scura che le avvolgeva il busto e il cappuccio ben tirato sulla testa impedivano di scorgerne i dettagli del viso così da celare la propria identità, favorita anche dal calar della notte.
La sorveglianza era piuttosto concentrata sul lato nord dell’edificio, quella rivolta verso l’arena, mentre pochi soldati stazionavano lungo il lato ovest del castello dove c’erano i giardini reali. Ed era proprio lì che l’incappucciato era diretto.
Riparandosi dietro una colonna, si guardò attorno, valutando quale fosse il modo migliore di scavalcare i due soldati a guardia dell’arcata che conduceva all’interno dei giardini. Dovunque volgesse lo sguardo vi erano le spesse mura del colonnato che circondava il perimetro di quella sezione del castello, alte all’incirca cinque metri e inferriate. Le prime troppo alte da scalare e le seconde troppo esposte.
Ma se calcolo bene i tempi posso sfruttarle entrambe, pensò l’incappucciato.
Assicurandosi che le guardie le dessero le spalle, slacciò dalla cinta una lunga frusta arrotolata e, con un rapido e preciso colpo di polso, agganciò la punta dell’inferriata qualche metro avanti a lei, prese una breve rincorsa e saltò dandosi lo slancio per curvare e saltare sopra il muro. Grazie al potere magico della frusta, che poteva allungarsi o accorciarsi a seconda della sua volontà, l’incappucciato riuscì ad atterrare senza alcun rumore sulla sommità del colonnato. Dopo essersi assicurata che le guardie non avessero notato alcunché, iniziò a camminare con passo felpato lungo quella superficie in pietra, dirigendosi verso la torre ad angolo del castello. Il suo obiettivo era il balcone al terzo piano.
Una volta giunto sotto di esso, riprese in mano la frusta e, ripetendo lo stesso movimento di polso, la fece allungare fino a farla agganciare al cornicione della balaustra. In pochi secondi era in cima.
Il tutto senza fare alcun rumore o destare allarmi.
Due anni fa sarebbe stato impossibile anche solo pensare di riuscire a compiere una simile impresa.
Dopo aver rivolto un ultimo sguardo di sotto, scavalcò la balaustra e atterrò sul terrazzino. Non fece in tempo a voltarsi che una voce familiare la bloccò.
«Non pensavo che ce l’avresti fatta.»
La figura incappucciata ruotò su se stessa trovandosi di fronte una giovane donna dai capelli di un verde smeraldo vestita con abiti pratici ma raffinati.
«Con tutto il dovuto rispetto, Altezza, devo dire che mi aspettavo di più dalle vostre guardie. Entrare nel castello è stata davvero una passeggiata» Ribatté sarcastica la figura sedendosi con spavalderia sulla balaustra. «Ma sentiamo, cosa vuole da me la principessa di Fiore?»
«Ho bisogno dei servigi della tua Gilda.» Rispose dopo una leggera esitazione la principessa dovuta all’atteggiamento di lui e alla sua voce roca.
«Ah, vi occorrono dunque dei mercenari? Allora vi sarebbe bastato mandare una richiesta al nostro Quartier Generale e chiedere del nostro Master.» Una pausa, mentre accavallava le gambe e poggiava il mento sul palmo come a voler riflettere su chissà quale enigma. «In fondo, non è così insolito assoldare gente come noi. Ma voi non avete richiesto di mercenari qualunque. No, voi avete richiesto espressamente dell’ “Incappucciato” nella vostra missiva. Dunque vi ripeto la domanda…Cosa vuole da me la principessa di Fiore?»
«L’incappucciato… il mercenario che è riuscito ad entrare fin da subito nelle grazie del potente Dreyden Vistrass, Master della Gilda. Il mercenario le cui mani si sono macchiate del sangue di centinaia di innocenti. Il mercenario che ha rubato…»
Il soggetto in questione alzò una mano per interromperla non appena notò il tono di voce che si stava scaldando. «Vedo che la mia fama mi precede. Torniamo a noi, principessa.»
Per qualche minuto regnò il silenzio mentre l’aria si caricava di tensione. Fu la principessa Fiore la prima a romperlo. Proprio come si aspettava il mercenario.
«Gradirei parlare con il mio interlocutore guardandolo negli occhi e non rivolgermi ad un’ombra.»
«Dimentica con chi sta parlando, principessa. I mercenari non sanno cosa sia l’educazione per cui temo che il mio viso dovrà restare nascosto.»
Sbuffando, un gesto che poco si addiceva ad una del suo rango, pensò il mercenario, la principessa Fiore disse, «Direi che possiamo porre fine a questa farsa. So benissimo chi sei, anche se sei stata bene attenta nel nascondere la tua figura. Conosco molto bene il nome del proprietario della frusta che porti al fianco, la "Fleuve d’Etoiles” così come l’aura che emani…d’altronde è simile a quella di tutti coloro la cui magia è collegata alle stelle.»
Un lieve irrigidimento delle spalle fu l’unica emozione manifestata dall’Incappucciato che continuò a restare in silenzio.
Con un’espressione grave in viso la principessa continuò a parlare, il tono che conteneva una nota delusa. «Allora le voci che circolavano erano vere. Ti sei unita davvero a quella Gilda di Mercenari? Non posso crederci. Tu non sei una che si vende al miglior offerente. Non sei un’assassina che agisce al limite della legge per un proprio tornaconto! Tu sei Lucy Heartphilia di Fairy Tail!»
Nel pronunciare quelle ultime parole con astio, la principessa sperava di provocare una qualche reazione. Pregava con tutta se stessa di sbagliarsi, che le sensazioni provate da quando quella figura le si era presentata davanti fossero frutto di una qualche magia di camuffamento.
Da quando, due anni prima, erano comparse i primi avvistamenti di questa misteriosa figura, si era sentita in dovere di investigare e tutt’oggi si rifiutava di credere anche ad una sola parola delle poche informazioni ottenute.
Lucy Heartphilia non poteva in alcun modo essere entrata in una Gilda di mercenari.
No. In alcun modo l’erede al trono, Hisui E. Fiore, avrebbe creduto ad una menzogna simile.
Mai.
Poi però, una risata fredda e vuota si levò nell’aria e la figura di fronte a lei lentamente, sollevò le mani così da togliersi il cappuccio e rivelare in tal modo la propria identità.
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Sinceramente non so cosa dire! Sono ancora basita! Non mi aspettavo tutti questi commenti positivi e ne sono a dir poco entusiasta!!!! Mi avete dato la carica e ho cercato di sfruttarla per scrivere il prima possibile questo primo capitolo (mica potevo sprecarla vi pare? u.u) E così, dopo decine di scrivi e cancella, cancella e scrivi partiamo con la nostra storia ;)
Mi rendo conto che come capitolo non è proprio il massimo ma vi chiedo di avere un po’ di pazienza ;)
Spero di non deludere le vostre aspettative e se vorrete condividere la vostra opinione o suggerimenti non esitate mi raccomando :D
Un Grazie a tutte le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, seguite e ricordate, e anche a coloro che sono passati comunque a “trovarmi” per una semplice e rapida lettura.
Grazie mille e al prossimo capitolo.
   
 
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