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Autore: White Queen of Asgard    16/06/2015    1 recensioni
Ormai per i quattro ragazzi tutto era tornato alla normalità.
La solita vita di sempre: università casa, casa università.
Quelle tre ragazze avevano dato una piccola svolta alla loro vita e quell'incidente li aveva cambiati ulteriormente.
Ma, come disse Roger, quello era "solamente l'inizio" e il tutto deve ancora accadere.
* * * * * * * * * *
Seguito di You Don't Need Nobody Else But Me
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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02) YOU CAN'T START WALKING 'CAUSE YOUR FEET GOT BURNED
12/31/72 - 1/1/73

I giorni passarono e, dopo Natale, anche capodanno arrivò. 
Stesso ritrovo a casa di Freddie, stesso pranzo mega galattico e stesso problema di Brian con i cioccolatini alla nocciola (-Freddie, poi non lamentarti della mia memoria- fu l'unico pensiero di Brian riguardo all'argomento).
La sera i ragazzi si sistemarono su quei mille divani davanti alla televisione in cui veniva trasmesso il conto alla rovescia per l'inizio del nuovo anno.
Fra le risate e i sorsi di champagne (di cui Freddie aveva una scorta a vita) l'attesa si fece sempre minore.
"Be', questo sarà il nostro primo capodanno passato insieme" Fece notare Georgia.
"Si, è vero. Speriamo non sia l'ultimo" Rispose il biondo. 
"Oddio, manca solo un minuto!" Urlò Freddie, mentre, per poco, lo champagne non gli andò di traverso, cominciando a correre per casa.
"Fred, che stai facendo?" Chiese Laura cercando di capire dove fosse finito.
"LO CHAMPAGNE!" Rispose con un tono di voce decisamente non basso.
Arrivò in tutta fretta a trenta secondi rimasti.
"IL CAVATAPPI!" 
Ricominciò il giro della casa alla ricerca dell'attrezzo.
"Ti dai una calmata?" Cercò di tranquillizzarlo Roger.
"NO!" Rispose l'altro continuando a correre.
Finalmente lo trovò e, sempre con la calma pari a quella di una gazzella inseguita da un leone, tornò in salotto con solo cinque secondi di tempo.
"Quattro! Tre! Due! Uno! BUON ANNO!" Durante l'ultima frase stappò la bottiglia e il tappo (che dopo che il recipiente fu scosso per tutta la corsa del ragazzo, vi lascio immaginare quanto fosse la pressione) finì a tutta velocità direttamente in faccia a Roger. 
"MA CHE CAZZO FAI?! MA SEI SCEMO?!" Urlò il povero ragazzo con una mano sulla guancia dolorante.
"Scusa, tesoro" Rispose Freddie con una calma spuntata fuori dal nulla.
Georgia non si trattenne dal ridere e a stento riuscì a parlare "Mi dispiace Fred, ma l'anno nuovo è iniziato con un insulto diretto a te"
"Si, l'ho notato... Rog, non portarmi sfiga per favore"
"Ma che sfiga e sfiga. Comunque, a parte il fatto che l'anno sia passato senza che ce ne accorgessimo e che il mio bel visino d'angelo sia stato turbato da quel maledetto tappo di bottiglia, avete dei buoni propositi per quest'anno?" Chiese il biondino, con una certa ironia sulle parole "bel visino d'angelo".
"Be', io vorrei passare un po' più di tempo con voi" Cominciò Brian.
"Io... vorrei... vorrei una ragazza..." Disse John con lo sguardo basso arrossendo leggermente.
"Che tenerooo!" Urlò Georgia fiondandoglisi addosso e abbracciandolo, facendolo arrossire ulteriormente.
"Emm, Geo... Possibilmente che non sia tua ragazza" S’intromise il riccio.
"Ti adoro quando sei geloso" Rispose la ragazza riavvicinandosi a Brian, che le mise un braccio intorno al collo.
"Ritornando ai buoni propositi: ne avete altri?" Continuò il ragazzo.
"Be'... Io vorrei solo evitare di cacciarmi in guai seri come... Avete capito tutti come cosa" Disse Roger con una certa tristezza sull'ultima frase.
"Come cosa?" Domandò John con il suo immenso intuito.
"Cosa ti viene in mente se ti dico: Halloween?" Lo aiutò Laura con insicurezza, volendo evitare di riportare tutto alla mente.
"Oh... Capito. Scusatemi..." Si scusò il ragazzo.
Stettero in silenzio finché Julia non decise di aprire bocca "Se non avete altro da aggiungere, direi che abbiamo finito qua"
"E se non vi dispiace, andatevene da casa mia perché sto morendo di sonno" Il proprietario della casa invitò con la sua estrema gentilezza i ragazzi a uscire.
"Ti lasciamo in pace, Fred" rispose Georgia ridendo, e così tornarono a casa.

* * * * * * * * * *

Ormai le vacanze stavano per finire e a poco l'università sarebbe ricominciata.
Brian ancora non aveva il parato a portarsi dietro l’ombrello, così dovette fermarsi a casa di Georgia, dove trovò anche tutti gli altri. 
"Ma che è 'sta storia? Non mi invitate più?" Chiese il ragazzo con un finto broncio sistemandosi i capelli umidi.
"Ti ho chiamato ma non rispondevi" Rispose Georgia. 
Tutte scuse, signorina... Emm... Signorina...?" Il riccio si imbarazzò rendendosi conto di non sapere il cognome della ragazza.
"Non sai il mio cognome? Be', in effetti non te l'ho mai detto" Rispose la ragazza ridendo.
"Credo faremmo meglio a fare delle presentazioni" Consigliò Laura e così cominciarono "Comincio io e andiamo in senso orario: Laura Hamilton"
"Farrokh Buls-"
"Fred!" Lo interruppe Roger ormai disperato dal dovergli ricordare il nome ogni volta.
"Ah certo certo. Freddie Mercury"
"Che stavi dicendo prima? Farrokh cosa?" Chiese Julia incuriosita.
"Farrokh Bulsara. Il mio vero nome. L'ho cambiato in Freddie Mercury" Rispose sotto gli sguardi interessati delle ragazze "John tocca a te"
"Vado con il nome completo: John Richard Deacon"
"Georgia Medwall"
"Julia Taylor"
"Brian Har-"
"Come scusa?" Lo interruppe il biondo.
"Stavo solo dicendo il mio nome" Spiegò il riccio non capendo.
"No, non tu. Julia"
"Julia Taylor, ma non te l'avevo già detto?" Disse la ragazza.
"No, affatto. Vedete... Era destino" Rispose alzandosi e andando a baciare la ragazza.
"Comunque... Continuiamo. Brian Harold May"
"Roger Meddows Taylor" Concluse il ragazzo "...Non ci credo che non sapessimo i nostri nomi. E soprattutto non ci credo che i nostri siano uguali!" Continuò ridendo.
"Bei nomi, comunque" Disse il riccio girando la sedia e piazzandosi con le sue gambe chilometriche sulla griglia davanti al camino.
Qualche minuto dopo, per casa si sparse un terribile odore di bruciato e John fu il primo ad accorsene.
"Che è 'sto odore?" Chiese preoccupato alla proprietaria della casa.
"Non lo so, probabilmente è il camino" Rispose annusando in giro.
Il ragazzo andò da Brian per controllare se fosse lui a giocare con qualche legnetto bruciato ma appena arrivò in salotto rischiò di prendersi un infarto.
"BRIAN, CRISTO! I TUOI PIEDI! VANNO A FUOCO!" Fu la prima cosa che urlò alla vista del fumo che saliva dai piedi del riccio.
"Ma che- Oddio!" Urlò l'altro svegliandosi dal suo tranquillo sonnellino, levandosi in tutta fretta gli stivali squagliati e tirando una bella botta direttamente sull'osso sacro cascando per terra.
"Ma che sta succedendo qua?" Chiese Julia entrando nella stanza e quella che vide fu una scena alquanto strana: John steso sul divano con una mano sulla fronte che bisbigliava di sentirsi svenire e Brian mezzo morto a terra. Comunque, nessuno le rispose.
"Ma si può sapere che è successo?" Insistette.
"Be', avevo freddo così mi sono messo con i piedi sulla griglia del camino e devo essermi appisolato un attimo. Poi ho sentito John urlare qualcosa sui miei piedi e guardando ho visto che, effettivamente, del fumo c'era. Io mi sono spaventato per colpa sua e ho sono caduto sull'osso sacro sbilanciandomi dalla sedia. Comunque, erano solo gli stivali..." Spiegò il riccio.
Julia cominciò a ridere.
"Ook... Lasciatevelo dire: siete due idioti"




Angolo della Queenie:
E dopo anni rieccomi con il secondo capitolo. Scusate il ritardo ma fra la scuola e tutto non ho avuto molto tempo.
Be' che dire... Oltre al titolo più a caso che abbiate mai visto spero vi piaccia.
Al prossimo capitolo!

  
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