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Autore: JorgitoJortini    16/06/2015    0 recensioni
Martina Stoessel, tra qualche mese diciottenne un giorno come gli altri incontró Jorge Blanco. Fu amore a prima vista, i loro sguardi erano forti e sinceri e già i due sognavano il loro primo bacio. Il problema è che i due avranno complicazioni nella loro storia ma il loro amore non si placherà neanche per un secondo. I loro abbracci sono i più affettuosi del mondo.
"Due mesi prima della maggiore età il giorno più normale della mia vita diventò il più bello, li incontrai il mio unico e vero amore"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Sorpresa, Violetta
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cercai di rincorrerlo ma era molto più veloce di me, Candelaria e Lodovica erano dietro di me, le gambe mi tremavano eppure non smettevano di fare passi lunghi e veloci. La persona che aveva tentato di uccidermi era davanti a me e stava cercando di scappare, il corpo slanciato e robusto mi lasciò intuire che fosse una figura maschile, ma non ne sono certa. Stavo per scoprire la verità, non potevo lasciarmela sfuggire eppure; non smettevo di pensare a quegli occhi verdi e quel sorriso. Non smettevo di pensare a Jorge. Chissà dove era su quell'aereo, si era allontanato dalla sua vita, si era allontanato da me. Forse era la cosa più giusta, forse anch'io dovevo fare la sua stessa scelta. Decisi che la mia mente non doveva più pensare a lui; lei mie ultime energie dovevano essere sprecate sulla persona che si poteva rivelare il mio assassino. Eravamo entrare in una specie di bosco, la scuola è abbastanza isolata dal resto della città, è in mezzo al nulla. Quindi eravamo soli in mezzo a quegli alberi. Mi incominciai a sentire stanca finché...non vidi un veicolo parcheggiato in una parte priva di flora, la persona che stava sulla moto aveva la stessa felpa della mia preda. Era  come se io fossi il predatore in cerca della preda, però non era una caso di sopravvivenza, era una caso di quella che potrebbe essere stata la mia morte. Ci stavano avvicinando alla motocicletta. Il silenzio era totale, ero preoccupata per le sensazioni che stavano provando le mie amiche però al tempo stesso ero preoccupata di non riuscire a scoprire la verità. Era successo tutto troppo in fretta, un momento priva dovevano accettare di perdere per sempre l'amore della mia vita e un momento dopo mi ritrovavo a seguire la persona che mi buttò giù nel vuoto. Il mio corpo era una marea di sensazioni, tutte diverse, mai provate fino ad ora. Non mi rendevo ancora conto della realtà.
 
 I motori del veicolo si accesero, la figura maschile salì sulla moto mentre io ero poco distante da loro. Non riuscivo a credere che mi stavo facendo scivolare la verità dalle mani. Lanciandomi otre i miei limiti arrivai alla moto e afferrai la felpa di colui che era appena salito; con tutte le forze lo tirai via dalla moto. Mi sentii sollevata ma sapevo che non era ancora finita la faccenda; mentre Cande e Lodo fermarono il giudicatore tolsi il cappuccio allo sconosciuto e un attimo prima di rivelare l'identità delle persona pensai se era quello che volevo davvero, senza ragionare mi tolsi tutti i pensieri dalla testa e sentii "Mercedes" disse gridando troppo forte Candelaria, era colei che stava alla guida. Girai gli occhi verso l'altra figura umana e con un filo di voce, già con le lacrime agli occhi dissi "Peter"...
   
 
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