Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: 50shadesofLOTS_Always    17/06/2015    0 recensioni
La vita può cambiare in un attimo. In una sola notte. Per sempre. Come ritrovare allora la gioia di vivere e quella sensazione di amare e sentirsi amati? Alle volte,basta una tavolozza di colori,una paio di punte da ballo ed un ragazzo dagli occhi nocciola...
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aspetto che sistemi il casco sotto al sedile del motorino,in disparte con le spalle appoggiate ad un muretto che recinta il giardino di una casa. I suoi movimenti sono stanchi e rivelano il suo dolore. É come se la morte di suo padre gli avesse prosciugato la voglia di vivere,la vita stessa. Mi si avvicina,con lo zaino che pende da una spalla. I suoi occhi sono gonfi e bordati di rosso,segno che ha passato la notte in bianco e nelle lacrime amare. Il suo sguardo é spento,eppure si sforza di sorridermi come a non volermi trascinare nella sua depressione. La mia prima reazione é quella di abbracciarlo. Non voglio che si senta solo,come mi sono sentita io << Io ci sarò sempre... >>. Le parole mi escono di bocca e per un attimo,mi stringe di più. Quando si stacca da me,mi arruffa i capelli sulla testa << Andiamo >>. La sua voce é flebile,ancora arrochita dai singhiozzi del pianto convulso,che deve averlo tormentato ogni minuto. Lo seguo verso la scuola dove,appoggiato al cancello, Marco mi aspetta con le cuffie nelle orecchie. Tiberio sembra irrigidirsi e lo saluta con un silenzioso cenno del capo. Marco ricambia prima di puntare di nuovo gli occhi su di me. Mi fermo un attimo,qualche passo indietro a Tiberio << É tornato >> esordisco con una stupida ovvietà << Ho visto... - lo guarda con circospezione - Sta' bene? >> << Non é la sua giornata... >> rispondo cercando una scusa valida per liquidare la questione. Lui sembra capire l'antifona e mi esorta ad entrare,visto il trillo assordante della campanella.

Durante le ore di lezione,Tiberio é assente. Il suo sguardo é fisso nel vuoto e mi sono vista costretta ad informare,senza scendere nei dettagli,i prof dell'accaduto per evitare che gli mettessero delle immeritate ed assurde note disciplinari. Rifiuta perfino il panino e se ne sta' seduto al banco. Lo osservo con una forte fitta al cuore mentre Irene parla. Vorrei ascoltarla,ma vedere il migliore amico in quello stato mi impedisce di essere almeno un pò allegra. La biondina se ne accorge e mi bussa alla spalla,per attirare la mia attenzione << Che hai? >>. Con mia somma sorpresa,non c'é irritazione nella sua voce << Niente. Solo che non amo vedere Tiberio in quello stato >>. Lei gli rivolge uno sguardo fugace,ma intenso. Tanto che le brillano gli occhi. Forse Tiberio é corrisposto,andando contro ogni sua previsione. La osservo e sembra rapita dalla sua immagine << Sembra triste >> << Togli il sembra... >> rettifico con lieve acidità. Purtroppo dopo quella sera,sono cambiata. Mi sono privata di qualsiasi sentimento,nascondendoli la maggioranza delle volte,lasciando solo esternare rabbia ed indifferenza. Tiberio ormai si é abituato,ma so che il mio comportamento a dir poco lunatico e pessimista lo ferisce. Forse é per questo che non riesco ancora a fidarmi di Marco. Non del tutto almeno. Irene mi guarda con malcelata curiosità,mista ad un cipiglio di invidia << Ci tieni a lui... >>. Le sue parole sembrano una constatazione agrodolce. La guardo dritta negli occhi << Per me é come un fratello... Niente di più.. - sottolineo quelle parole,rivolgendole un bonario sorriso - Non ho intenzione di sottrartelo... >>. Le sue pupille si ritirano,lasciando spazio alle sue iridi azzurrine. Il volto diventa paonazzo e le gote diventano rosse di imbarazzo. Bingo! << I... Io... >> balbetta cercando invano di difendersi << Va tutto bene... Sei ricambiata - gli svelo con un sussurro - Però ti avverto: non farlo soffrire più di quanto stia subendo ora... >>. Non so perché, ma quelle parole mi escono come un'esplicita minaccia,che le fanno defluire il sangue dal viso. Prima che possa aprire bocca,Marco mi si avvicina << Andrea mi ha mandato un messaggio... - dice con calma - Vorrebbe che andassimo a danza oggi. Vuole montare la coreografia del passo a due >>. Deglutisco sonoramente << Okay... >> rispondo sperando di non tradirmi. La campanella di fine intervallo mette fine a qualsiasi discussione.

****

Mentre Marco ripassa la sua variazione,Andrea mi insegna la mia parte. La stoffa dei calzini mi permette di fare anche tre piroette,senza scivolare << E gamba su,piccolo plié e quattro scené... Cinque,sei,sette,otto e uno! - richiama Marco che si avvicina subito - E all'uno devi avere i palmi delle tue mani sui suoi... >> dice mostrandomi il gesto ed annuisco,costretta ad ingoiare un fiotto di saliva. Lancio uno sguardo a Marco,che sembra impassibile. Probabilmente ci ha fatto l'abitudine << Poi da qui,fingi di allontanarti. Lui ti afferra per un braccio,fai un passo e ti dai una spinta con le gambe cosicché lui possa sollevarti... >>. Resto interdetta << Vuoi che faccia la "presa dell'angelo"? >> chiedo preoccupata << Sí. Tranquilla,non é niente di difficile... >>. Già,per lui non é difficile. Mi avvicino a Marco per provare mentre sento le gambe farsi gelatina. Prendo un bel respiro mentre lui posa le mani sui miei fianchi. Oddio. Cerco di calmare il cuore mentre con un cenno,Marco mi da' l'okay. Il suo tocco é più leggero di quanto credessi. Mi do una lieve spinta,appoggiandomi per un attimo alle sue spalle. In un secondo,mi ritrovo sospesa in aria,trattenuta solo dalle braccia di Marco tese verso l'alto a reggermi. Trattengo gli addominali per stabilizzarmi,inarcando leggermente la schiena << Sguardo in alto,lontano... Allunga le braccia,stendi le punte dei piedi... Bene. Puoi scendere >>. Improvvisamente, Marco mi lascia andare per poi afferrarmi per la vita,con le braccia avvolte attorno ai miei fianchi. Abbasso lo sguardo per incontrare i suoi occhi furbi. Gli lancio un'occhiataccia di fuoco,ma vedendo il suo sorriso impertinente non riesco a mantenere la faccia indignata << Non farlo mai più >> lo ammonisco mentre mi rimette coi piedi a terra. Nel farlo,il mio corpo scivola su suo ed avverto i suoi muscoli tesi,nonostante le calze spesse ed il body nero. Mi sento accaldata e terribilmente in imbarazzo. Riprendiamo col resto della coreografia per dieci minuti abbondanti prima che ci lasci andare. Prendo la mia bottiglia d'acqua dopo essermi messa un asciugamano attorno al collo << Ci vediamo domani a scuola... >> esordisce allegramente. Io annuisco prima di ritirarmi nello spogliatoio. Chiudo la porta e mi ci appoggio con le spalle,prendendo un lungo respiro per tranquillizzarmi. Era terribilmente vicino. Ricordo ancora i brividi che mi hanno percorso gelidamente la spina dorsale,quando le sue mani erano posate sui miei fianchi. Chiudo gli occhi,bevendo un altro sorso d'acqua costringendo il mio cuore a diminuire il battito,visto che potrebbe benissimo scoppiarmi nel petto.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: 50shadesofLOTS_Always