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Autore: LorasWeasley    17/06/2015    2 recensioni
AU [solangelo]
“Mentre pensava a queste cose dalla bocca di Nico, però, uscirono ben altre parole – Perché non mi baci?”
...
“Il moro fece scorrere le mani lungo tutto la sua schiena per poi immergerle nei suoi lunghi riccioli biondi, li afferrò e senza un minimo accenno di gentilezza tirò per fargli scostare leggermente il viso dal suo.
Lasciò quel tanto di spazio che bastava tra le loro labbra per sussurrargli – Resto comunque innamorato di Percy.”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Will si era già trovato in questa situazione.
Aveva Nico addormentato nel suo letto.
Questa volta, però, le circostanze erano molto diverse.
Per prima cosa non era notte, ma primo pomeriggio. Le tre per la precisione, quell’orario di estrema calma dove nessuno sarebbe venuto a disturbarlo almeno per altre due ore.
Nico si era addormentato in una posizione abbastanza scomposta, per quanto lo si poteva definire un nanerottolo era riuscito a occupare praticamente tutto il letto.
Inoltre era completamente nudo, con il lenzuolo verde attorcigliato intorno alle gambe che gli andava a coprire le parti basse.
Infine, Nico era stato pestato a sangue.
Mentre dormiva riuscì a fissarlo per bene: la spalla era tutta graffiata, come se l’avesse violentemente strisciata contro un muro, anche le ginocchia erano nella stessa condizione; un lungo taglio nella fronte che gli divideva in diagonale il sopracciglio sinistro mentre nella parte destra del suo viso, in particolare lo zigomo, prevaleva un violaceo livido; un altro livido di un colore rosso scuro e molto più esteso del precedente lo aveva nel fianco sinistro.
Forse non sarebbero sembrati così gravi se Nico non avesse avuto la carnagione così pallida.
Aveva sempre avuto anche le occhiaie, ma adesso era decisamente molto più marcate e Will poteva scommetterci qualunque cosa, ma era sicuro che Nico non avesse chiuso occhio per tutta la notte precedente.
Quando era entrato in casa la sua mente era subito entrata in fase “dottore” e si sarebbe anche comportato da tale se solo Nico non gli fosse praticamente saltato addosso.
Voleva protestare ma quando il moro gli aveva fatto capire che a una sola domanda sarebbe andato via, bé, aveva decretato che non sarebbe stato così male accontentarlo.
Ed era anche riuscito a farlo addormentare.
Gli scostò delicatamente i capelli scuri dalla fronte chiara e giurò a se stesso che avrebbe scoperto la verità su quel ragazzino e lo avrebbe aiutato, anche a costo di utilizzare tutta l’estate.
Prese un libro e si sedette a terra, accanto alla finestra a leggere.
Aveva letto quei tre righi almeno 15 volte ma comunque non ne capiva il senso perché era troppo concentrato a ripensare a quello che prima gli avevano raccontato Leo e Malcolm.
Soprattutto la storia della sorella di Nico, era a conoscenza di una parte della sua vita, voleva chiedergli molto di più, ma aveva paura di farlo scappare o di litigarci, di nuovo.
Aveva “letto” per un’ora buona quando Nico iniziò ad agitarsi nel sonno.
Non fece in tempo a posare il libro, alzarsi e avvicinarsi per vedere cosa avesse che lui si mise a sedere con un urlo svegliandosi.
Sembrò allarmato per i primi secondi, magari non si ricordava dov’era e cosa ci facesse li, poi mise a fuoco Will, in piedi accanto a se e si rilassò leggermente.
-Hey- iniziò il biondo – Che cosa … ?
Ma Nico non lo lasciò concludere e mormorando la parola “bagno” si alzò per chiudersi dentro quest’ultimo.
Will sospirò sedendosi nel suo letto.
-Dove sono i miei vestiti?- Urlò il moro dal bagno.
Will raccolse da terra le sue mutande e la sua maglietta e non appena lui uscì dal bagno glieli lanciò contro.
Mentre Nico si rivestiva in silenzio, Will, non riuscendo a trattenersi più, domandò – Posso farti una domanda?
-A che serve domandare? Anche se ti rispondessi di no tu la faresti comunque.
Will sorrise, non aveva tutti i torti.
Gli avrebbe voluto chiedere un sacco di cose, perché non dormisse la notte, se gli incubi erano su sua sorella morta, perché si riempiva di lividi e tagli e perché non gli aveva mai raccontato nulla della sua storia.
Ma a tutte queste domande lui non avrebbe risposto perché, come gli aveva ricordato qualche settimana prima, lui non era nessuno.
-Posso sapere come hai fatto ad avere il mio numero di cellulare?
Neanche Nico si aspettava questa domanda e dopo qualche secondo fece un sorriso, il primo che Will gli avesse mai visto, anche se durò veramente poco – Ho molte conoscenze – rispose tranquillamente girando per quella piccolissima casa e recuperando il resto dei vestiti.
-Forse dovresti sapere che gli altri mi hanno raccontato la storia di tua sorella.
Alla fine gli uscì dalla bocca, si sentiva in dovere di dirglielo.
-Quale storia di Hazel?- Domandò annoiato Nico mentre si allacciava le scarpe.
-No Hazel, l’altra tua sorella.
Si fermò un attimo, poi riprese ad allacciarsi le scarpe e quando ebbe finito alzò uno sguardo gelido su di lui.
-E con questo? Tutta la baia conosce quella storia.
-Volevo solo … cioè farti sapere che se ne vuoi parlare …
-Potrai anche conoscere la storia- lo interruppe subito Nico – Ma conosci la loro versione, la versione che conoscono tutti. Non hai la più pallida idea di quello che ho passato io e non ho nessuna intenzione di raccontarti il mio punto di vista per decidere se quella è una casa infestata o meno, non è un gioco.
Le labbra di Will diventarono una linea sottile, non voleva litigare con lui, continuava a ripeterselo, ma Nico non poteva seriamente pensare questo di lui, non poteva.
-Non hai capito nulla.- Era crudele quello che Nico gli aveva detto e fu ancora più crudele quello che Will gli disse dopo, lui ne era consapevole, ma non riuscì a fermare le sue parole.
-Non hai proprio capito nulla perché io non ti chiederei mai di raccontarmi una storia del genere solo per scoprire se quella è una villa infestata o meno, so benissimo che non è un gioco. Dovresti andartene adesso, mi sembra che tu abbia avuto tutto quello che ti serviva, non vedo a cos’altro ti potrei servire adesso. Ah, la prossima volta che il tuo cazzo sente il bisogno di qualcuno perché non te ne vai da Jackson? Sono convinto che sia così stupido da non farti mai domande inopportune.
Will non vide il pugno arrivare, ma sentì il dolore e sentì anche il sangue dentro la sua bocca.
Un secondo dopo aver detto quelle parole si era già pentito, ma dopo avergli caricato un pugno degno di quel nome, Nico era scappato via da casa sua.
  
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