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Autore: DarBk Angel    17/06/2015    2 recensioni
***Pain si grattò pensieroso un piercing al naso:” Uhm, Kakuzu non ha tutti i torti…” Hidan tirò fuori la sua falce dal mantello “ M-ma sono sicuro che ognuno di noi deve avere una seconda opportunità! Quindi, sentiamo la tua idea Hidan, scommetto che sarà fa-vo-lo-sa!” concluse il pel di carota guadagnandosi occhiatacce da Sasori e Kakuzu: mai assecondare uno psicotico-fanatico.***
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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~~THE  AKATSUKI

“UUUUAAAARGHHH! Io ti disintegro, ti faccio esplodere, ti sminuzzo, ti frantumo, ti faccio a pezzi, ti anniento, ti sbriciolo, TI POLVERIZZO!”  un vetro infranto, mille schegge volanti.  “Ma…ma…Senpai, Tobi is a good boy !” - un esplosione- “Deidara. Ti prego. Smettila. Ho mal di testa. E sei ridicolo.”  - il suono di qualcosa che colpisce qualcos’altro-“ Ahi! Ma…Danna! Ha cominciato lui!” -ancora il suono di qualcuno che da una botta in testa a qualcun altro-  “Ho-detto-basta.” –un pigolio sconsolato-  “Sì Danna, uhn. T_T”
Sasori sbuffò esausto passandosi la mano affusolata e laccata di smalto viola sul viso stanco per l’ora notturna fattasi ormai tarda, sentendosi prossimo dal compiere un omicidio alquanto cruento: era appena tornato da una difficile missione con quella sottospecie di artista, che altri non era che Deidara, dove aveva rischiato più volte di rimetterci la cara pelle (o Il legno…?) per colpa della sua cara vecchia nonnina troppo arzilla e di una mocciosetta rosa con la ricrescita.  Stupida ragazzina isterica.                                                                                                             
Chiuse i suoi occhioni color nocciola, stizzito al ricordo infelice ancora fresco nella sua memoria : che umiliazione! Lui il grande marionettista della Sabbia, battuto da una poppante. Doveva ancora mandar giù quella sconfitta troppo bruciante per il suo esagerato orgoglio e come se non bastasse al loro ritorno, invece di trovare un pasto caldo e un soffice letto ,si era dovuto sorbire un’Akatsuki più stramba del solito che aveva presentato loro un nuovo membro, strambo come tutti gli altri. Sasori si schiaffò una mano in faccia indeciso se mangiarsi le unghie o iniziare a dare di matto seguendo quindi l’esempio del biondo, e osservò disperato un alquanto alterato Deidara che faceva esplodere in giro per il salotto un’allegra girella arancione - che altri non era che il nuovo membro- per nulla preoccupata dal fumo che usciva dalle narici del biondino. Un certo…Codi, Moci, Rocky…Sambi? No, Sasori non ricordava il nome di quella peste catastrofica e inutile, era però sicuro fosse un nome da cane, quello lo ricordava!
Deidara era così ehm… iperattivo ,perché la girella ,tutta esaltata per aver trovato due nuovi amici , si era catapultata loro incontro fuori dal covo segreto ed  era saltata sulla magnifica creazione di argilla di Deidara. Su quella ‘magnifica creazione’ vi stavano il bombarolo e la marionetta di ritorno dalla appunto pericolosa missione, stanchi fisicamente e psicologicamente provati ,e tutti sanno che due nukenin esausti non vanno ne provocati ne disturbati: questo non aveva però  fermato  il nuovo membro-tornado- coccoloso-rompi scatole che, travolto il povero biondo, lo aveva fatto precipitare in caduta libera da ben cinque metri di altezza. Deidara, nonostante fosse un grande ninja ,aveva perso l’equilibrio finendo col picchiare violentemente il didietro e restando intontito per un bel po’, provocando risatine mal trattenute dai compagni, che avevano assistito tutta l’esilarante scena dalla soglia di casa, e da Sasori, ancora sull’aquila d’argilla. Deidara si era rialzato sulle gambe malferme confuso e scioccato per la caduta e la botta presa, cercando comunque di mantenere un atteggiamento decoroso e soprattutto dignitoso, ma quando l’instancabile nuova fonte di guai si era presentata come “Tobi is a good boy” abbracciandolo stretto stretto e facendogli quasi schizzare gli occhi azzurri fuori dalle orbite, il biondino aveva cominciato a strillare come un forsennato dimenandosi ,rosso in viso per la serie di figuracce  fatte davanti a tutta l’Akatsuki. Come se non bastasse , il suddetto Tobi, una volta liberato Deidara dalla morsa affettuosa, che tossicchiava e respirava nel tentativo di riprendersi, si era avvicinato all’uccello di argilla ,con l’unico occhio visibile luccicante ,esclamando ammirato:” OOOOH! Anche Tobi sa, anche Tobi sa fare! Tobi giocava col pongo da piccolo e costruiva paperelle! Tobi è capace, Tobi is a good boy! Senpai!” Occhioni a cuore, inquietando l’Akatsuki ,ma non Deidara, al quale era venuto un pericoloso tic all’occhio “Senpai! Tu ora sei il mio Senpai! Giochiamo insieme col tuo pongo? Sìììììì!” e lanciò un gridolino entusiasta, sprizzando felicità da ogni poro della pelle.

L’Aka, compreso Sasori  che nel frattempo era sceso con calma dalla “creatura” del suo rivale in arte, si era precipitata in casa a rotta di collo chiudendovisi dentro a doppia mandata: mai sminuire, né tantomeno chiamare ‘pongo’, l’arte di Deidara. L’Akatsuki si mise ad osservare la situazione dalle finestre, decidendo sul da farsi. Il primo a parlare fu un ragazzo all’apparenza carismatico dai capelli arancioni –ma proprio arancioni eh- col viso adornato da piercing: Il Leader, il dio, come si era autoproclamato. Colui che avrebbe fatto conoscere il dolore e portato la pace in tutto il mondo: egli era il grande Pain!
“Marmaglia, state bene a sentire, voglio che qualcuno vada là fuori e fermi quel kamikaze da strapazzo prima che faccia saltare in aria il covo un’altra volta! Sono stanco delle pagliacciate di quel represso ,qualcuno vada là fuori  ORA! ” “vacci tu, se tanto ci tieni”  mormorò sfacciato uno dei membri, completamente azzurro tanto da far concorrenza ad un puffo. Il suo aspetto squalesco (?)  lo rendeva inconfondibile : Kisame Hoshigaki, ex membro degli spadaccini della nebbia, conosciuto dai nemici per la spaventosa forza bruta e sopportato dall’Akatsuki per l’incredibile mancanza di quoziente intellettivo. Ma in fondo Kisame aveva un grande cuore buono (In fondoooooo…) ... a quel punto intervenne una ragazza dagli occhi ambrati e dai capelli blu nei quali era incastonato un fiore elaborato fatto di carta- si ,aveva un origami nei capelli- che  si rivolse a Kisame con un falso dolce  sorriso, agghiacciante, che voleva dire: ‘contraddici il mio Pain e ti uccido’. “Scusa caro Kisame, hai detto qualcosa?” sbattè, da abile ingannatrice ,le ciglia. Il pesc…  Il malcapitato chiamato in questione ,vedendosi in trappola, sbarrò gli occhi terrorizzato :”N-No Konan, nu-nulla! Lunga vita a Pain e-ecco!” e si era dileguato come un fulmine, rintanandosi  in un angolino a fare cerchietti per terra con le dita, tutto contrito. “Ah, meglio così.” Konan era l’unica ragazza dell’organizzazione, ragazza del capo ( anche se non ufficiale), e “mamma” dei piccoli Akatsukini. Adorava la carta ,l’adorava davvero, amava gli alberi e il riciclaggio. Era in grado di ucciderti se spiegazzavi per sbaglio un foglio di carta. Completamente schizzata.
Kisame bofonchiò ancora qualcosa riguardo ai pesci e alle esplosioni, ma la scena gli venne rubata da una pianta carnivora intenta a mordere il costoso divano in pelle nera: “Zetsu! Stupido vegetale bipolare! Sai quanto mi è costato quello? EH?! Accidenti a te!” un Kakuzu piuttosto irritato -Ehm, il tesoriere dell’Akatsuki- strattonava la parte bianca di Zetsu, mentre quella nera tentava di convincere la parte buona di prenderlo a testate:” Eddai, dagli una botta che non rompe più! E poi ce lo mangiamo!” ebbene, la pianta oltre che a essere molto vorace soffriva anche di doppia personalità: stupendo no? “N-non posso, rischierei di ferirlo in qualche modo” “Ah, perché sei così inutile?” il dibattito tra le due parti di Zetsu venne interrotto da un urlo che di umano aveva ben poco: “ZITTI ERETICI! Capo! IO ho trovato la soluzione adatta per bloccare la biondina!” un ragazzo albino a petto nudo e i capelli ingellati per bene all’indietro si era fatto avanti con un espressione psicopatica stampata in viso, tant’è che persino il grande Pain aveva fatto un passo indietro: non che avesse paura, figuriamoci, era solo questione di sicurezza…certo…sicurezza… . Pel di carota cercò –inutilmente- di controllare il tremolio della voce: ”V-Va bene Hidan, spara la tua idea.” Silenzio. Kakuzu si era fermato dal suo strangolare Zetsu e stava facendo  saettare il suo sguardo penetrante dal capo a Hidan, poi da Hidan al capo e ancora una volta dal suo compagno di squadra a Pain. Infine fermato lo sguardo su Hidan, aveva aperto la bocca come per parlare ma, scoraggiato dal sorriso inquietante dell’albino, aveva  deciso alla fine di rivolgersi al Leader: ” Capo, lei sta VERAMENTE chiedendo a HIDAN di esporre un idea elaborata dal mollusco che ha al posto del cervello?” “EHY! Come osi? brutto vecchiaccio taccagno che non sei altro, non ti sacrifico a Jashin solo perché il mio signore merita di più che un semplice sgorbio come te!” Hidan lanciava occhiate di fuoco tanto era arrabbiato e faceva ruotare la sua amata falce compagna di tanti sacrifici da una mano all’altra, ma Kakuzu non si scompose minimamente, tornò anzi a togliere Zetsu dal suo costosissimo divano del quale la pianta ne aveva già divorato metà, attività più interessante di quell’inutile discorso che faceva solo perdere tempo e si sa che il tempo è denaro: guai se Kakuzu avesse anche solo immaginato di poter pensare di sperperare del denaro per attività inutili! Pain si grattò pensieroso un piercing al naso: ”Uhm, Kakuzu non ha tutti i torti…” Hidan tirò fuori la sua falce dal mantello, con una vena che pulsava minacciosa sulla sua fronte         “...M-ma sono sicuro che ognuno di noi debba avere una seconda opportunità nella vita! Quindi, sentiamo la tua idea Hidan, scommetto che sarà fa-vo-lo-sa!” concluse il pel di carota sottolineando l’ultima parola coi gesti delle mani, guadagnandosi occhiatacce contrariate da Sasori e Kakuzu: mai assecondare uno psicotico-fanatico.
Hidan tutto pimpante nel frattempo aveva scagliato via la sua amata falce (colpendo in testa il povero Kisame che finì a terra K.O) e iniziò a farneticar…ehm ad esporre la sua geniale idea:” Preghiamo insieme  e sacrifichiamo Itachi al grande Jashin affinché ci ascolti! Così prendiamo due piccioni con una fava: ci liberiamo del Signor NonProviAbbastanzaOdio e della biondina in un colpo solo!”…il silenzio si abbatté sugli altri componenti, e un vento freddo e oscuro iniziò a soffiare tra di essi, annunciando sfortuna e distruzione… “Ehi, capo, senza parole? Lo so, sono un genio del male muahuhauahuah!” Pain provava l’ardente desiderio di picchiare Hidan per la proposta idiota appena fatta, ma anche se stesso per aver dato la possibilità allo psicolabile di esprimersi: “Itachi...” “Sì, capo?” “Sharingalo per bene. Deve soffrire.” Il bel moro, causa di tanti cuori infranti ,scrocchiò il collo con fare minaccioso attivando lo Sharingan :“Con estremo e sincero piacere.” “N-no, aspet…Itachino, scherzavo! Avanti marmottina cara, te lo giuro! Fermo! Per Jashin, che tu sia maledet..!No, no…UUUAAAAAAAHHHHIIIIIIIIIIII!” fu con un urlo da ragazzina mestruata che Hidan fece un bel giro nel Mangekyou Sharingan World. Yeeeeee! Pain chiuse gli occhi e fece un cenno compiaciuto al traditore della Foglia :“Ben fatto Itachi…” Hidan si svegliò dall’illusione alquanto scosso. L’Uchiha dal canto suo, aveva  ignorato il commento del capo e con la sua aura oscura si era accucciato dietro il divano dondolandosi avanti e indietro guardando fisso-fisso il muro bianco a nuvolette rosse: si era svegliato male quel giorno, Kisame aveva creato problemi inondando erroneamente, non si sa come,  la stanza del moro che era accanto alla sua e tra l’altro una ricorrenza di quel giorno gli ricordava il suo triste passato e la sua vita senza il suo otouto.  E, tra parentesi, con l’ Akatsuki aveva capito che poco importava della propria dignità, quindi non si sentiva minimamente imbarazzato a fare la scena del problematico: doveva sfogarsi.  Si sentiva particolarmente giù e voleva essere solo lasciato in pace. “Itachi?”  “…”  aveva risposto quello…anzi, non aveva  risposto affatto. Dovevano tutti quanti stare zitti , e lasciarlo tranquillo ecco!…ma si sa che le preghiere di una donnola raramente vengono ascoltate: “ITACHI, ma che problemi hai?” La furia divina si stava per abbattere sul covo, ma fortunatamente l’intervento di Kisame bloccò un Pain spazientito pronto a dare in escandescenza:” SShhhh zitti e siate sensibili. Oggi è demoralizzato perché è l’anniversario del suo gatto Ke-Sasu.” Mormorii confusi si diffusero per la stanza, dimentichi della minaccia bionda all’esterno ,tutti troppo concentrati sul moro, imbarazzato per aver attirato tutta quell’attenzione indesiderata sulla questione che avrebbe preferito tenere nascosta agli altri: cominciò a dondolare più veloce. “Compie gli anni?!” “No Konan, è morto.” Un sospiro di compassione per il moro si levò dalle labbra della ragazza che amava i fiori di carta. Il Leader invece, che voleva farla finita con quella sceneggiata e concentrarsi sul vero problema, si volse di scatto verso Itachi: ”Tu hai un gatto? Ma chissene fre…” “NO PAIN mio caro, Kisame ha appena detto che è morto, se l’è mangiato Zetsu l’anno scorso! Sii più sensibile!”  Pain digrignò i denti, incrociò le braccia e incassò la testa tra le spalle: che senso aveva essere dio se poi doveva sottostare ai voleri della sua ragazza? “Uh, scusami Konan cara.”  Sempre lei la spuntava. Sasori invece era solito rimanere in uno stato di catalessi durante quei discorsi inutili ,in cui torturavano il povero moro: era palese che utilizzasse il mutismo  per essere lasciato in pace, ma gli Akatsuki non la capivano.  Insolitamente questa volta, esclamò un poco sconvolto :” L’hai chiamato Ke-Sasu?!” Itachi non gliel’aveva mai detto e per questo si sentiva un poco offeso! Erano diventati buoni amici Itachi e Sasori, se di amicizia si può parlare tra ninja assassini di livello S: entrambi così impassibili all’apparenza, solo dopo poco tempo che si conoscevano si erano trovati ad andare d’accordo l’uno con l’altro ,arrivando anche parlare di cose che tutti i ragazzi della loro età erano soliti discutere e non solo di missioni. Ovviamente ciò inizialmente non era stato reso noto agli altri: sia mai che Sasori o l’Uchiha venissero creduti mocciosi  bisognosi di legami! Il loro non era un legame, la loro era un’alleanza. Così si difendevano in passato da sguardi accondiscendenti o di scherno, e soprattutto da loro stessi che ritenevano i legami una debolezza. Ma dopo qualche tempo nell’organizzazione avevano imparato a fregarsene completamente non solo del giudizio dei loro compagni, ma anche delle stupide idee e paranoie che erano soliti farsi in passato. E ora erano conosciuti come ‘buoni amici’ dai loro compagni, anche se da questi non erano mai visti nei momenti in cui esprimevano emozioni. Era per questo motivo che Sasori si era agitato, non era conoscenza del fantomatico gatto Ke-Sasu.  Tutti si voltarono a guardare con le mascelle che sfioravano il pavimento la marionetta solitamente impassibile, così che quella ,balbettando parole incomprensibili , ri-assunse un cipiglio indifferente e con voce più calma e controllata proferì:” Che accidenti di nome è Ke-Sasu per un cane?” “gatto…” lo corresse Itachi mogio e un poco spazientito “gatto, cane, è sempre un animale.” Non si era scomposto il rosso. “ Come mai l’hai chiamato così?” Itachi unì gli indici delle mani e li fissò insistentemente ,imbarazzato. Gli Akatsuki –eccetto la marionetta- si guardarono straniti: da quando Itachi e Sasori mostravano  emozioni? “…” “Kisame ti prego traduci ciò che Itachi cerca di comunicarci o Pain lo ammazza, non sopporta quando fa il prezioso.” “Sì Konan ,subito” infatti Kisame, come suo compagno di squadra, era l’unico - oltre che a Sasori - che sapesse tradurre le ‘frasi’ di Itachi nei momenti di depressione/nostalgia.
Itachi, sempre rannicchiato e di spalle, scosse la testa:“…”   Kisame partì con la sua traduzione: “Allora, dice che non sono affari vostri e vorrebbe essere lasciato in pace, lui e la sua vita…”  Itachi, senza mai voltarsi ,agitò la mano sinistra:“…" Kisame si passò una mano fra la cresta:”…e che prima che vi vengano strane idee, il nome non centra con suo fratello Sasuke…”    Itachi saltellò un poco, sempre da rannicchiato, facendo rabbrividire gli spettatori, tranne Kisame:“…”   Kisame ,concentratissimo:“…si assomigliano per pura casualità …”  Itachi chiuse la mano sinistra in un pugno, fermandosi, e facendo scrocchiare il collo, provocando lo svenimento di Pain tra le braccia di Konan:“…”   Kisame completò la traduzione gongolando“…non devo dirvi che in realtà l’ha chiamato così proprio per il fratellino emo, che gli manca e vorrebbe abbracciarlo e sfotterlo e…” Kisame aveva sbarrato gli occhi per la gaffe: era la fine. La sua fine.  A quel punto si era scatenato l’inferno. Epico fu il facepalm di Sasori, tanto forte da perdere egli stesso l’equilibrio ,inciampare e cadere addosso Konan, la quale finì sotto di lui in una posizione equivoca. Pain aveva cominciato a strillare come un ossesso e afferrata Konan per un braccio la strattonava nel tentativo di liberarla dalle grinfie della povera marionetta che non riusciva ad alzarsi, tramortito dai pugni che la ragazza gli assestava in faccia, alternando i colpi a parole come :”Maniaco! Pervertito! Stupida marionetta!”. Itachi era invece repentinamente balzato in piedi e, uscito dalla ‘depressione’, afferrato Kisame per il colletto del mantello lo strapazzava avanti e indietro con uno sguardo assatanato e bava alla bocca: “ Io ti uccido, inutile sushi avariato! Io ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, ti odio…!!! O/_\O!”  Kakuzu per impedire che Itachi uccidesse il Pesce, aveva afferrato Zetsu e l’aveva lanciato con tutte le sue forze attraverso il salotto…per colpire infine il povero Hidan che si stava infilzando per un sacrificio! ‘ stupida mira’ pensò Kakuzu, ma ormai la pianta carnivora era addosso all’immortale fanatico isterico:” Uaaah stupido vegetale! Stupro! Levati insalata schifosa! Per Jashin, aiutoooo!” C’era un gran casino, la situazione era degenerata, finchè Kakuzu, l’unico a non essere coinvolto in qualche ‘lotta’, dopo essersi goduto lo spettacolo per un po’ (e dopo averli filmato per rivendere il video  $_$) decise che era giunto il momento di fermare i bambini.   “Ehi ragazzi!”   “…ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, ti odio…!ò/_\O!”  “Prendi questo brutto represso!” testata a Sasori “E questo!” tirata di capelli.  “Ragazzi!”  “Mmmh, sembri buono”  “Levati Zetsu, non provare a mangiarmi o ti sacrifico a Jashin!”  “Lascia stare la mia ragazza,Akasuna!"  “RAGAZZI!!”  tutti si immobilizzarono ,a parte Konan, che diede un pugno poderoso sul povero naso di un Sasori piuttosto malconcio. “Ehi Konan!” La ragazza sbattè le ciglia con aria innocente:” Va bene sto ferma.” Kakuzu sospirò: ”Bene. Allora, ci diamo una calmata?! Dovremmo fermare Deidara vi ricordo!” Un mormorio di assenso dagli altri, ancora immobili nelle loro posizioni da combattimento. Proprio in quel momento la terra sotto di loro tremò: tutti raggelarono. Sasori era sgusciato via da Konan e si era rifugiato dentro Hiruko:” Addio ragazzi, è stato bello.” Sventolò un fazzolettino bianco. Fu a quel punto che si udì la voce tonante di Deidara, gonfia di rabbia ,orgoglio e un pizzico di follia (come sempre quando parla della sua arte) , risuonare amplificata e spiritata per tutto il covo e la foresta che si estendeva al suo esterno:” QUESTA è la MIA ARTE! Inchinati, plebeo! KAT-SU!!”  tutta l’Akatsuki:” Amen.” BOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!! Tutti videro Tobi saltare in aria per 8,9,10 metri(!) per poi cominciare una lenta caduta ,che diveniva sempre più veloce, verso il covo. Pain: “Oh, my me.” L’esplosione aveva mancato per un soffio il nascondiglio di quelli squilibrati, ma quel proiettile arancione che precipitava prometteva solo disastri. Pain si era avvinghiato a Konan, disperato:” UUAAAH Konan io ti ho sempre amata!” Tutti:” Capo?!” Konan gli tirò un ceffone talmente potente da girargli la testa di 360 gradi ,per poi farlo cadere miseramente a terra:” Deficiente!  Non farti prendere dal panico e ferma quel coso volante!” “S-sì cara!” Tutti: ”O_O cara?!” Konan limò le unghie con una limetta estratta magicamente dal mantello:” Sì, qualche problema?” li incenerì con lo sguardo “N-no no signora!” “…” aggiunse Itachi, che venne ignorato poverino. “SHINRA TENSEI!”  “Questo era il capo” osservò quasi annoiato Hidan “uuuuuaaaaaahhhhh” “ E questi erano Deidara e Tobi” Sasori uscì da Hiruko:” Bene ,finalmente abbiamo finito!”. Era così che l’Akatsuki si era data la buonanotte ,osservando un Pain scuro in volto che rientrava in casa con Tobi e Deidara fuori gioco in spalla.  Itachi fece un cenno di buona notte al rosso , il quale ricambiò con un sorriso storto: toccava a lui rimettere in sesto il caro Deidara e , anche se malvolentieri, accogliere  il nuovo ragazzo. Quanta felicità in una sola volta.  Troppa.   
 Torniamo quindi all’inizio del racconto, dove Sasori disperato con due occhiaie degne di Itachi ,alle due di notte ,osservava il biondo inseguire la girella per la cucina.  Tobi si era avvinghiato improvvisamente  al bombarolo gridando :”Senpai!” e Deidara lo aveva fatto esplodere una decina di volte con piccole bombe per non creare troppi danni e per non svegliare Konan e il capo.  Sasori aveva mal di testa :”Deidara. Ti prego. Smettila. Sei ridicolo.”   “Ma…Danna! Ha cominciato lui!   “Ho-detto-basta.”    “Sì Danna! T_T”  
Deidara si accoccolò a terra, incapace di andare contro la volontà del suo compagno di squadra. Nemmeno lui sapeva per quale motivo si sentisse così…assoggettato dalla marionetta, eppure quando era in sua compagnia si sentiva debole e incapace.  E gli batteva forte il cuore per questo: che fosse per la  rabbia?   L’unica cosa che era in grado di fare in presenza di Sasori era farlo arrabbiare o farsi dare dello stupido. Un’ampia scelta di felici opzioni  insomma.                                                                                                                                                           “Bene! Era ora!” Sasori si lasciò andare sulla metà divano ancora intatta non mangiata da Zetsu. Chiuse gli occhi godendosi il silenzio, stanco. Si sarebbe addormentato sicuramente se ,nemmeno tre secondi dopo, un fruscìo molesto davanti al viso non lo avesse ridestato. Infastidito, sbirciò da un occhio sbuffando, per poi sobbalzare all’indietro e soffiando come i gatti: Deidara lo fissava con gli occhi socchiusi come a cercare di comprendere qualcosa di troppo complicato…. a due centimetri dal viso.  (Gocciolone che pende sulla fronte di Sasori) “Dei-Deidara, che stai facendo?” Il biondino, che si era accorto dell’imbarazzo dell’altro e trovando quella situazione nuova e divertente, decise di approfittarne.  Ghignò quindi misterioso, per poi armarsi di un sorrisetto sfrontato e malizioso:” Sei particolare quando dormi!” Sasori, preso alla sprovvista poiché era la prima volta in cui trovava il biondino così sicuro di se, arrossì confuso: ‘ma che cavolo…?’. Sarebbe stato tutto molto divertente per il bombarolo , se solo Tobi, alle sue spalle, non avesse preso proprio quel momento per inciamparsi nei suoi stessi piedi e tirare una capocciata contro il cranio di Deidara, il quale si morse la lingua mentre grandi lacrimoni scivolarono lungo le guance dagli occhi cerulei. ‘ E’ tempo di finirla’ ecco cosa pensò Deidara con gli occhi lucidi che dalla rabbia quasi schizzavano dalle orbite e la lingua dolorante a penzoloni.  Sasori si era accorto
 fortunatamente i suoi istinti di Ninja si risvegliarono dalla trans in cui era caduto, quando vide la faccia poco raccomandabile che aveva Deidara. La sua parte razionale gli disse solo una cosa: ’scappa’. “KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!” con un salto si buttò oltre il divano, balzò in piedi  e corse come posseduto su per le scale, entrò in camera sua e si chiuse dentro a chiave, scappò dentro Hiruko ,attivò tutti i sistemi di difesa e restò in ascolto. “TOC TOC!” Sasori dentro la sua marionetta sobbalzò, pronto a lanciare kunai, carte bombe e anche sedie se necessario :”C-chi è?”  “Tutto bene? Buona notte Sasori no Danna!:3” disse una voce pucciosa al di la della porta. ‘inquietante che questa voce appartenga a Deidara…agghiacciante’ pensò non del tutto convinto il nostro piccolo bimbo Sasori confuso. “Buona notte Deidara. Ora va a dormire.” “Sì Danna, a domani!”  ”Deidara-Senpai! E io dove dormo?” Sasori sentì Tobi chiedere timido “Tu dormi sul divano. Uhn!” ‘si sta arrabbiando di nuovo’ ridacchiò Sasori, ma senza uscire da Hiruko. “Ma…ma…Senpai!!” “TOBI…” un ringhio? Ah no, era solo Deidara. Tobi schizzò come un fulmine al piano inferiore e si mise a russare sul divano, fingendo spudoratamente, spaventato dal suo amato Senpai. Sasori sentì i passi di Deidara allontanarsi e ,tenendo le orecchie tese, lo sentì chiudere la porta della sua camera alle spalle. “FIUUUUU! Che psicopatico!” uscì da Hiruko e si gettò sul letto senza nemmeno spogliarsi. Era proprio stanco, l’unico pensiero fu :’ perché sono arrossito?’ e senza trovare risposta sprofondò in un mondo di esplosioni, falci, zucche coi piercing che compravano carta igienica e un bellissimo paio di occhi celesti dolci e innocui. La mattina dopo Sasori si svegliò col sorriso, ma non capiva a cosa attribuirlo: non ricordava nulla dei sogni fatti, mai.  Perché se si fosse ricordato gli occhi del sogno, piuttosto che ammettere che ne era stato felice,  si sarebbe picchiato e ucciso con la falce di Hidan. Mai provare sentimenti se sei una marionetta, mai simpatizzare per qualcuno. MAI!
*****
Salve, spero vi sia piaciuta e vi abbia strappato una risata e chissà, magari diventerà una long se trovo il tempo ;) gradirei un commentino anche piccolo per sapere che cosa voi pensate di questa FF …sono indecisa se nei prossimi capitoli puntare di più sul demenziale comico o sul romantico. Boh, fatemi sapere 
Un bacio, DarBk Angel.

   
 
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