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Autore: Victoria Herondale    17/06/2015    1 recensioni
Victoria, la nuova semidea arrivata al campo, viene subito coinvolta in un'impresa molto pericolosa.
Deve trovare insieme ai suoi amici un' oggetto in grado di salvare Talia e Jason i figli di Zeus al campo che sono stati maledetti.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Test a sorpresa!- annuncia l’ insegnante. Ecco uno dei motivi per cui odio la mia vita. La scuola. Non trovate che sia orribile andarci? Non so voi, ma io provo un’ odio incondizionato per la scuola e per le sue ore sprecate. Comunque mi chiamo Victoria Perwerell o come mi faccio chiamare da tutti Vic. -Vediamo se avete ascoltato le mie interessantissime lezioni sui nostri cari amici egizi!- e con questo fa una risatina accennata per le sue parole. Che non fanno ridere nessuno, oltretutto. La professoressa Ginn era una donnina bassa con lunghi capelli biondi impomatati e portava sempre lunghe gonne a fiori di mille colori e orecchini a cerchio. Detta così si può raffigurarla una hippie ma fidatevi, è una donna vanitosissima che va almeno 3 volta alla settimana del parrucchiera e dall’estetista. Nessuno odia la professoressa Ginn ma spesso è decisamente irritante. Cerca sempre di coinvolgerci in attività e cerca in tutti i modi di farci partecipare. Qualche volta, la classe compresa me, ridevamo per farla contenta. Ma quando ci proponeva test a sorpresa nessuno aveva voglia di ridere. Così a malavoglia prendemmo il foglio di verifica. Subito le lettere si misero a roteare sul foglio. Ecco un’ altro dei motivi per cui odio la mia vita. La dislessia. Un altro 2 assicurato. Ma tutti i miei pensieri negativi sul mio futuro voto, vengono interrotti quando bussano alla porta dell’aula. -Entrate…- dice la Ginn. Odiava i disturbatori. Soprattutto quando irrompevano durante uno dei suoi “bellissimi” test, che la classe “adorava”. -Ehm…ci manda il preside. Ha bisogno della signorina- era un ragazzo carino della mia età con dei capelli neri e … i miei occhi; erano gli occhi che guardavo ogni mattina chiedendomi se fossero come quelli di mio padre che secondo la mamma era un uomo fantastico, bellissimo e potente che purtroppo non poteva rimanere con noi per motivi familiari. Per il resto portava una felpa blu aperta su una maglia arancione. Portava una strana collana con delle perle colorate, al collo una cosa piuttosto strana per un ragazzo. Insieme a lui c’era Dan l’ unica amica che potevo considerare così. Sembrava esaltata ma anche diffidente, stranita e incredula. -Oh, Percy Jackson finalmente posso incontrarti. Tutti gli altri parlano di te e delle tue imprese incredibili!- era Axel che parlava, alzandosi in piedi; il mio compagno di classe o come preferivo chiamarlo io stalker. Lo chiamo così perché mi fissa sempre nelle ore di lezione, nell’ intervallo, sempre. Era il classico, Bad Boy. Si veste sempre di nero con giubbotti di pelle anche a 40’ gradi. Ha sempre i capelli sparati in aria, come se avesse infilato la mano nella presa della corrente. Di solito, non mi facevo intimidire da tipi del genere ma lui mi intimidiva. Perché aveva gli occhi color del ghiaccio e io ho questa, non so se si può definire così, qualità nel giudicare le persone dagli occhi quindi lui mi intimidiva perché i suoi occhi glaciali mi sembravano disumani. -Axel siediti immediatamente, e piantala di dire ques…- senza neanche il tempo di finire la frase che Axel aveva schioccato le dita facendo addormentare la Ginn e la classe. Ero troppo stupita per fare qualcosa così rimasi immobile seduta sul mio banco a fissare Axel e quello che lui aveva definito Percy. -Sei uno di loro?- dice lui quasi ancor più sbalordito di me. -Bravo piccolo semidio! Hai indovinato! Adesso vuoi un biscottino?- dice in un tono così irritante che stava facendo infuriare persino me. Percy in un millesimo di secondo tira fuori una penna blu che si trasforma in una spada lucente, buttandosi poi su Axel che intanto stava facendo apparire un muro di ossidiana, urlando –Vic! Scappa!- Io senza pensarci due volte corro verso Dan. Intanto Percy, accorgendosi appena in tempo del muro eretto da Axel, salta sopra ad esso e facendo una capriola all’indietro compare davanti a noi. -Forza ragazze correte!- Percorriamo tutto il corridoio con Axel alle calcagna che ci lancia lance di ossidiana nera come la notte, che non capisco da dove tiri fuori, sinceramente. -BASTA!- urla Axel, furioso. Ma Percy ci spinge dentro un nuvola dei colori dell’ arcobaleno. Dopo vedo solo nero.
   
 
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