Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: gaia21    18/06/2015    8 recensioni
Lucy sa che la sua migliore amica Juvia è innamorata di Gray. Eppure l'azzurra non ha il coraggio di andare da lui e parlargli, tantomeno a dichiararsi. La bionda, con un spinta da parte di Levy, deciderà di prendere in mano la situazione e chi può essere il perfetto aiutante se non il migliore amico del blu?
Dal testo: " [...] “Se Juvia non ha il coraggio di dichiararsi, perché non li fai mettere tu insieme?” propose l’azzurra [...]
§
[...] Io-“ disse, puntando un dito contro il suo petto “Sono la bellissima dea dell’amore Afrodite e tu-“ continuò, rivolgendo l’arto verso il ragazzo “Sei lo stupidissimo bambino volante che non ha una buona mira ma che gira ugualmente con arco e frecce, che noi chiameremo semplicemente Cupido. Insieme combatteremo a favore dei diritti dell’amore e faremo fidanzare quei due entro il giorno di San Valentino, il 14 febbraio”. [...]
[Nalu] [Gruvia]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray/Lluvia, Levy McGarden, Lluvia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


                         Biscotti e demoni





Quella mattina Lucy si era svegliata nella stanza di Gray. Un raggio di sole che filtrava oltre la tenda della finestra le era finito in pieno volto e lei non aveva potuto fare a meno di alzarsi, nonostante avesse un terribile mal di testa.
Dopo l’episodio avvenuto il pomeriggio del giorno prima, avevano deciso di rimanere a dormire lì poiché fuori si era scatenata una sotto specie di tempesta di neve e per lei e Juvia sarebbe stato pericoloso tornare a casa. Natsu aveva avuto anche la faccia tosta di chiederle se volesse passare la notte in camera con lui e la ragazza si era ritrovata a guardarlo male, rispondendogli che non le andava di certo di risvegliarsi la mattina dopo con i giocattoli sconci del rosato a stretto contatto.
Si stupì quando sentì odore di uova fritte invadere la stanza. Di certo quei due non avevano regole per i pasti, altrimenti non avrebbero cercato di rifilargli una colazione stile Regno Unito. Sentì la porta aprirsi e, quando sollevò il capo per vedere chi si era introdotto nella camera, notò Juvia ferma sull’uscio della porta mentre la osservava insistentemente, quasi in modo inquietante.
“Allora, non dirai niente?” chiese la bionda visto che l’azzurra non accennava a muoversi. Per caso qualcuno l’aveva pietrificata? Strano, non ricordava ci fossero Meduse a piede libero.
Si preoccupò un po’ quando vide un sorriso appena accennato spuntare sulle labbra dell’altra ragazza. Era un sorriso da chi la sa lunga ed anche del tipo che Lucy odiava con tutta se stessa.
“Com’è andata con Gray?” domandò nuovamente, facendole segno di raggiungerla sul letto. Non che volesse spettegolare come fanno le ragazzine, ma era solo un modo come un altro per osservare da più vicino l’azzurra e capire se stesse mentendo o meno quando rispondeva.
Juvia sorrise nuovamente come aveva fatto prima e le sue guance si colorarono leggermente di rosa. “Juvia e Gray-sama non hanno fatto niente”.
In quel momento Lucy fissò i suoi occhi color nocciola in quelli blu dell’amica. “Sei una terribile bugiarda” disse in modo quasi divertito.
“Come te” le rispose di rimando l’altra.
Si guardarono ancora negli occhi e la bionda non riuscì a mascherare il suo fastidio; voleva sapere cosa le stava nascondendo l’azzurra.
Pochi attimi dopo Gray spalancò con malagrazia la porta della stanza con in mano un piatto di hamburger. “Ehy ragazze, abbiamo gli hamburger- whoa! Sguardi intensi, addio!”. Il blu richiuse immediatamente la porta lanciando un urlo di sorpresa, mentre Lucy iniziava seriamente a dubitare della virilità del ragazzo.
La bionda indicò quasi scioccata l’entrata della camera, mentre avvertiva i passi di Gray farsi sempre più lontani, poi fermarsi e farsi nuovamente vicini fino a quando la porta non venne spalancata per l’ennesima volta. “Non innamoratevi nella mia stanza” il blu spostò esitante i suoi occhi su Juvia prima di sparire ancora una volta.
Lucy si mise le mani nei capelli per la disperazione, ci mancava solo quella. “Fantastico! Adesso il tuo futuro marito pensa che stavamo pomiciando nella sua stanza!” esclamò in esasperazione, mentre notava che le guance di Juvia si erano nuovamente tinte di rosso.
“Futuro marito?” chiese esitante l’azzurra, mentre si portava le mani al viso e scuoteva insistentemente il capo, vittima di chissà quale delle sue fantasie.
“Ascoltami” disse in modo serio Lucy, pizzicando subito dopo il braccio della sua migliore amica “Ho intenzione di aiutarti a metterti insieme a Gray”.
Juvia si voltò, lo sguardo fisso in quello della bionda, mentre si tratteneva a stento dallo scoppiare dalla felicità “Tu cosa?” chiese confusa, domandandosi mentalmente perché l’altra ragazza lo stesse facendo. Di certo non sospettava che Lucy lo stesse facendo per disperazione.
Vide la bionda alzarsi dal letto su cui erano sedute e dirigersi verso la porta per spalancarla, prendendo poi un respiro profondo prima di urlare “Vieni qui, ora!”.
Lo sguardo dell’azzurra diventò ancora più confuso, mentre si chiedeva chi fosse il qualcuno che la sua amica stesse chiamando, ma non dovette aspettare molto perché il soggetto di tali richiami si era già presentato sull’uscio.
Natsu si sporse con la testa nella stanza, i capelli leggermente mossi e arruffati a causa della neve in cui si erano rotolati lui e Lucy il giorno prima, il che, purtroppo per la bionda, non faceva altro che renderlo ancora più carino. Soprattutto quei suoi occhi assonnati e la maglietta tutta spiegazzata.
“Hai chiamato?” chiese, rivolgendo lo sguardo verso la ragazza che si era appena giocata i polmoni per chiamarlo fin lì.
In tutto questo Juvia era più confusa che mai e guardava gli altri due con sguardo interrogativo. Il rosato si voltò verso l’azzurra sfoggiando un sorriso a trentadue denti e puntandosi subito dopo il dito al petto “Sono io!” esclamò entusiasta, il sonno di prima sembrava essere completamente sparito ed ora appariva più sveglio che mai.
Lucy scosse la testa con esasperazione prima di prendere sotto braccio il ragazzo e trascinarlo fino alla stanza di quest’ultimo, ma non prima di aver scoccato un’occhiata furba verso la sua migliore amica.
Una volta che arrivarono nella camera da letto di Natsu si chiusero la porta alle spalle, mentre la bionda si sedeva con calma sul letto ancora sfatto del rosato. Lui la guardò in modo strano quando la vide alzarsi, tastare il materasso e le coperte, per poi sedersi nuovamente con un sorriso stampato in faccia.
Il ragazzo sollevò un sopracciglio incerto. “Cos’era quello?” chiese incredulo di aver appena visto una cosa simile.
Lucy sollevò il viso incontrando quello di Natsu “Non volevo trafiggermi con qualsiasi giocattolo tu avessi usato la scorsa notte” subito dopo arricciò il naso, un’espressione disgustata si era formata sul suo volto “Non l’avevo notato prima, ma la tua stanza puzza di fumo”.
Il rosato la guardò per pochi attimi prima di risponderle. “A Lyon piace fumare intorno a me e poi la scorsa notte non ho dormito con nessuno”.
La bocca della bionda si spalancò, così come i suoi occhi, in volto un’espressione più che sorpresa. “Stare con me e la mia persona così pura e innocente sta salvando la tua anima sporca?”.
Lo sguardo del ragazzo si posò nuovamente su di lei, la confusione gli si poteva leggere chiara negli occhi verdi. “Non credo sia così” rispose semplicemente, quasi esitante.
Lucy si mise una mano sotto al mento con fare pensoso prima di sollevare il capo di scatto iniziando a fissare Natsu. “Allora credo che Babbo Natale sia passato in ritardo da te”.
Il rosato sorrise timidamente, mentre un leggero rossore si espandeva sulle sue guance e con una mano si scompigliava i capelli ribelli. “Mi sentivo come se ti stessi tradendo” ammise prima di distogliere lo sguardo.
E in quel momento la bionda sentì un enorme pipistrello volare nel suo stomaco. Si, perché secondo lei le farfalle non erano adatte alla sua personalità.
“Cosa?” disse la ragazza, la voce le tremava leggermente “Ma non usciamo insieme!” esclamò nervosa, le guance avevano iniziato a prendere colore e le mani iniziavano a diventarle umidicce per l’inspiegabile sudore.
Natsu si passò la mano con cui prima si stava scompigliando i capelli lungo il collo, massaggiandolo insistentemente “Lo so. E’ strano. Forse è tutta colpa di questa cosa di fare da cupido”.
Gli occhi di Lucy si spalancarono dalla sorpresa, mentre sentiva le gote andarle a fuoco, come se qualcuno l’avesse messa in un forno ed avesse alzato la temperatura. Il rosato tornò ad osservare la bionda con curiosità ed entrambi i loro respiri si mozzarono, esattamente come quando sta per succedere qualcosa e non si sa se sia brutta o bella.
La mente della ragazza si spense non appena vide l’altro iniziare a compiere dei passi nella sua direzione, un sorriso sulle labbra sottili e gli occhi ora di un verde smeraldo. E Lucy aveva ormai imparato che quando erano di quel colore erano ricolmi di desiderio, sicuramente un brutto segno per lei.
Il rosato si avvicinò ancora di più, il respiro che s’infrangeva contro le guance della bionda, mentre lei arrossiva ed il suo cuore iniziava a battere all’impazzata. Si, decisamente un brutto segno.
“Natsu” disse lei schiarendosi la voce e posando le mani sul petto del ragazzo, spingendolo leggermente “Cosa stai facendo?” continuò, un minimo di rabbia ad incrementarle il tono di voce.
Al contrario rispetto a quello che sperava, Natsu si avvicinò nuovamente, questa volta ancora più vicino.
“Non ne ho idea” disse semplicemente abbassando il capo per sfregare affettuosamente il naso contro la guancia arrosata di lei, inspirandone il dolce profumo alla vaniglia. Lucy iniziò a sudare freddo questa volta; la situazione della discoteca si stava ripetendo. Doveva uscire da quella situazione e anche velocemente. In accordo con il suo intelligentissimo cervello la ragione per cui stava reagendo in quel modo era per quello stupidissimo sentimento chiamato amore. Se cupido le fosse capitato sotto mano lo avrebbe gentilmente trafitto con la freccia che aveva lanciato su di lei.
“Hey” disse la bionda nervosamente, gli occhi quasi incrociati tentando di vedere dove stessero andando a posarsi le labbra del rosato. “Credo che ci sia un mostro nel tuo armadio” continuò, puntando insistentemente il mobile dietro al ragazzo.
Natsu in risposta grugnì, la sua voce bassa e roca “Credo invece che non ci sia niente”.
“No” continuò Lucy, il nervosismo che stava pian piano prendendo possesso di lei, mentre lui continuava insistentemente a sfregare il naso contro la sua guancia. I tentativi di allontanarlo da sé si facevano sempre più deboli e la mente stava iniziando nuovamente a confondersi. E cos’era Lucy Heartphilia senza il suo cervello? “Io credo che ci sia qualcosa. Dovresti andare a controllare”.
Il ragazzo sbuffò e prima di alzarsi compì nuovamente il gesto che stava continuando a fare da ormai alcuni minuti. Si diresse verso l’armadio, aprendone le ante.
“C’è solo uno specchio qui”.
Lucy ridacchiò e la sua voce tremò un po’, mentre il suo cuore batteva all’impazzata dopo quel momento di crisi. Si sentiva come se fosse un ragazzina in pieno sviluppo ormonale e… ‘Oh Santo cielo’.
“Sei un mostro!” urlò prima di alzarsi e sbattersi violentemente la porta di alle spalle, lasciando un Natsu più che confuso dietro di sé.
 
*-*
 
Lucy era scesa al piano di sotto, attirata dal buon odore che proveniva dalla cucina. Si stupì un po’ quando trovò Gray impegnato ai fornelli e, a giudicare da come maneggiava la padella che aveva in mano, non se la cavava tanto male. Appena il ragazzo notò la presenza della bionda, le rivolse un piccolo sorriso e le augurò buongiorno prima di chiederle se volesse delle uova e come le volesse.
“Immagina di avere Natsu tra le mani e di volerlo strapazzare un po’ con molta violenza”. Fu l’unica risposta che ottenne il blu e che interpretò come uova strapazzate, e di cui ebbe piena conferma quando riluttante rivolse lo sguardo su Juvia e ricevette un segno di assenso, come se l’azzurra gli avesse letto nel pensiero.
La ragazza si avvicinò alla sua migliore amica, dandole una leggera pacca sulla spalla “Starai meglio, vedrai” le disse semplicemente in modo esitante, quasi come se si aspettasse che una mano comparisse dal nulla per colpirla.
Pochi istanti dopo Gray posò davanti a Lucy un piatto con dentro l’uovo strapazzato e qualche pancake. Le passò anche lo sciroppo d’acero ed un caffè, aggiungendoci con calma dello zucchero. La bionda guardò il cibo confusa, cos’era quella una colazione giappo – americana? Non aveva niente a che fare con le cose che era abituata a mangiare a prima mattina e poi si stupì anche che Juvia non avesse detto niente. Dov’era finita la sua mentalità da ‘cibo che fa mantenere la linea’ e le varie diete? Era certa che una volta tornate a casa le avrebbe fatto pagare di aver ingurgitato quelle calorie, era questione di tempo prima che la bestia si liberasse.
La cosa che la sorprese di più fu quando l’azzurra si avvicinò a lei e iniziò a canticchiare una delle sue canzoni preferite. C’era qualcosa che non andava in quei due, sembravano dei genitori per come si comportavano e la cosa inquietava la bionda. Pareva aver superato l’imbarazzo che c’era tra loro il giorno prima e questo li rendeva ancora più sospetti.
Proprio mentre pensava a quanto i due ragazzi fossero strani, un Natsu con i capelli tutti scompigliati, un sorriso stampato in faccia e i pantaloni del pigiama messi un po’ troppo in basso fece la sua entrata in cucina e tutti i pensieri di Lucy svanirono in un istante. Il rosato si sedette al suo posto, proprio davanti alla bionda e ci impiegò un attimo per iniziare a mangiare la sfilza di pancake che c’era sul tavolo.
“Perché non mi fai un servizietto?” mormorò il ragazzo, la bocca piena di cibo.
Lucy fece un’espressione più che schifata “Non ci penso nemmeno” ribatté, mentre rivolgeva uno sguardo a Gray che osservava la scena con occhi sgranati.
“Prendi questo allora”. La bionda non ebbe neanche il tempo di reagire che un pancake volante le finì dritto sulla guancia, per poi scivolare sul tavolo a causa dello sciroppo che si era impiastricciato sulla sua gote.
“Al diavolo” grugnì Lucy, il viso rosso dalla rabbia, mentre dall’altro lato Natsu stava dando sfogo alle sue risate. Ci mise un attimo prima di lanciare il suo uovo strapazzato contro il rosato. Il ragazzo sorrise compiaciuto.
“Wow, la tua faccia ha un bell’aspetto con quello sciroppo” disse Natsu, mentre tentava di trattenere le risate.
Gray sbatté le mani sul tavolo, innervosito da quel comportamento infantile. “Non giocate con il cibo!” esclamò, prima di voltarsi verso l’azzurra che sembrava sorridere intenerita alla scena “Juvia! Di qualcosa anche tu!”.
La ragazza gli sorrise leggermente “Ma sono così carini”.
“Juvia!” esclamò il blu con esasperazione, mentre vedeva Juvia irrigidirsi e puntare uno sguardo ora infastidito contro i due che continuavano a lanciarsi cibo addosso.
“Ragazzi, non giocate con il nostro cibo” disse l’azzurra con calma, mentre riceveva sguardi di approvazione da parte del ragazzo accanto a lei.
“Ma Gray” iniziò il rosato, gli occhi fissi in quelli del suo migliore amico “ha iniziato lei” accusò, le braccia poste al petto e in viso uno sguardo da cucciolo bastonato che avrebbe fatto sciogliere chiunque.
“Gray” chiamò invece la bionda, lo sguardo puramente innocente “Natsu è davvero cattivo cattivo!”.
Il blu si voltò allora verso il suo migliore amico “Natsu-“.
“Gray/Gray-sama!” esclamarono insieme Juvia e Natsu indignatamente, non riuscendo a credere che il ragazzo fosse caduto nella trappola di Lucy, mentre questa assumeva uno sguardo trionfante.
“Oh!” esclamò ad un tratto l’azzurra guardando l’orologio che costeggiava sulla parete della cucina “Guarda che ore sono! Juvia e Gray-sama sono in ritardo!”.
Gray sembrò confuso in un primo istante “In ritardo per cos-“ si fermò non appena ricevette una gomitata da parte della ragazza “Oh giusto! Siamo in ritardo, noi andiamo! Ciao!”.
I due ragazzi corsero fino alla porta di casa ancora prima che il rosato e la bionda potessero reagire. I due infatti sentirono solo un vento freddo passargli accanto prima che potessero realizzare che fossero invece i loro amici. Avvertirono la porta chiudersi con un botto e Lucy giurò di aver sentito un tintinnio prima di questo.
Si voltò verso Natsu, in viso un’espressione più che spaventata “Dimmi che non ho sentito un tintinnio di chiavi. Dimmi che Juvia non si è portata le nostre chiavi di casa!” esclamò con rabbia, le mani nei capelli per l’esasperazione.
Il rosato le andò vicino e le posò le mani sulle braccia per tentare di calmarla “Adesso calmati, però… in effetti Juvia si è portata via le tue chiavi” disse subito dopo, un sorriso a decorargli il volto.
“Non dirlo con tanta leggerezza!” urlò la bionda. “Noi non abbiamo due chiavi, esistono solo quelle! Non posso tornare a casa se non posso aprire la porta e di certo non voglio restare qui da sola con te! Piuttosto vado là fuori a morire di freddo!” continuò lei mentre tentava di far lasciare la presa al rosato e questo non faceva altro che aumentarla, senza però farle male.
“Ma sta nevicando e ci sono -11 gradi! Perché invece non inventiamo un piano per far mettere insieme quei due? Sembravano più in confidenza, ma non abbastanza” disse Natsu con un sorriso furbo.
Lucy lo guardò incerta, sollevando al contempo un sopracciglio e incrociando le braccia sotto al seno “Non abbastanza? Cosa pretendi che facciano? Non vorrai mica spingerli in un letto e fargli fare cose sconce spero. Se succedesse la mia prima vittima sarebbe Gray e tu lo seguiresti a ruota” disse la bionda con fare intimidatorio.
“Perché non inventiamo qualcosa per loro al posto di progettare omicidi?” propose il ragazzo con un risatina nervosa, non voleva proprio che Lucy lo colpisse e poi aveva notato che non aveva per niente pazienza e controllo, li perdeva in attimo.
La bionda parve pensarci su per qualche istante, una mano ancora sotto al petto mentre l’altra sotto al mento ed un’espressione pensosa sul volto. All’improvviso sembrò riprendersi e sollevò in aria un indice con un sorriso cristallino sulle labbra chiare. Aveva avuto un’idea. “Tra poco è San Valentino, perché non prepariamo dei biscotti al cioccolato e diciamo a Gray che li fatti Juvia per lui?”.
Lucy sembrava veramente contenta della sua idea che Natsu non ebbe il coraggio di dirle che probabilmente sarebbe stato un fiasco come le precedenti. Perché proprio dei biscotti poi? A San Valentino non si fa la cioccolata e basta?
“Sei sicura che questa cosa funzioni?” domandò il rosato riluttante. Non aveva alcuna esperienza in cucina, come poteva pretendere di fare almeno dei biscotti?
“Il piano è mio quindi funzionerà” disse orgogliosa la bionda battendosi un pugno sul petto e chiudendo per pochi attimi gli occhi godendosi quel momento.
“Vuoi proprio farli quei biscotti, eh?” domandò il ragazzo a bassa voce e pregò che lei non lo sentisse.
“Dai, andiamo a cambiarci. Dopo troveremo la ricetta e li realizzeremo! Sono entusiasta!” disse Lucy prima di correre al piano di sopra percorrendo gli scalini quasi a due a due.
Natsu sospirò, osservando amareggiato la cucina dove ogni mattina si faceva preparare il cibo da Gray. Era già giunto il momento che quel piccolo angolo di paradiso saltasse in aria? Sperava solo che non fosse realmente così e con questi pensieri abbandonò la stanza dirigendosi nella sua per cambiarsi.
 
*-*
 
Pochi minuti dopo i due avevano fatto ritorno in cucina e Lucy aveva cercato la ricetta dei biscotti al cioccolato su internet, mentre in modo titubante tentava di allacciarsi il grembiule, notando quanto invece Natsu fosse stato originale nel farlo. Si era semplicemente legato al collo un fiocco facendolo con i lacci dello stesso, lamentandosi che fossero troppo lunghi.
“Prendi una pentola, facciamo il cioccolato” annunciò all’improvviso la bionda, dirigendosi poi verso il frigo per tirare fuori del latte e una barretta di cioccolato fondente.
“Si può sapere che stai facendo? Non credo che i biscotti come vuoi farli tu, si facciano con del cioccolato liquido” disse titubante il rosato, non capendo che razza di ricetta stesse seguendo la ragazza.
Lei lo guardò con sguardo omicida, sollevando le sopracciglia con aria sapiente “Non credo che tu sia esperto in queste cose. Se dico che ci vuole liquida allora è giusto” rispose di rimando, trafiggendolo con gli occhi.
Lui in risposta sollevò solamente le spalle prima di andare a recuperare una pentola da qualche parte in quella cucina. Vide Lucy accedere i fornelli e aspettare che raggiungessero la temperatura giusta, prima di infilarci dentro dei pezzetti di cioccolato. La ragazza prese poi un cucchiaio di legno e iniziò a muovere il braccio in senso orario, mentre Natsu si avvicinava incuriosito, osservando quelle scaglie sciogliersi con il calore. Dopo poco, vide la bionda aggiungerci con calma un po’ di latte e subito dopo altri pezzetti di cacao.
Pochi minuti dopo vide la bionda spegnere i fornelli e alzare le braccia al cielo, annunciando che aveva finito e chiedendo al rosato se lo volesse assaggiare.
“Non ci penso nemmeno” dichiarò subito il ragazzo, uno sguardo impaurito sul volto. Aveva la sensazione che non fosse nulla di buono.
“Hai visto come l’ho fatto, non ci ho messo dentro del veleno!” esclamò Lucy infastidita, rendendosi conto che ora come ora l’idea del veleno non era affatto male. “Devi solo dirmi se la temperatura va bene” continuò subito, la voce che tremava dalla rabbia. Accidenti a lei e al giorno in cui gli aveva chiesto di aiutarla.
“D’accordo, ma appena mi sentirò male e finirò in ospedale, accuserò te di tentato omicidio” ribatté Natsu, avvicinandosi alla bionda che teneva tra le mani un cucchiaio con del cioccolato.
“Se non la smetti, ti darò un motivo valido per finire in ospedale e accusarmi” disse la ragazza in tono più che arrabbiato, quel ragazzo aveva la capacità unica di farle saltare i nervi con una velocità che sorprendeva persino lei.
Con calma avvicinò il cucchiaio alle labbra del rosato, lasciandoci un po’ di cioccolato sopra e aspettando che la lingua del ragazzo le pulisse con calma. Vide il viso di lui corrugarsi in un’espressione indecisa, mentre lei chiedeva insistentemente se la temperatura fosse giusta.
“E’ molto buono” disse Natsu con un sorriso, mentre notava che Lucy si era data uno schiaffo in piena faccia per l’esasperazione.
“Si, ma la temperatura com’è?” domandò nuovamente la bionda, già stanca nonostante avessero appena iniziato.
“Ah! Va bene” rispose il rosato, non capendo cosa avesse sbagliato. Dopotutto le aveva fatto un complimento prima, no? Non poteva semplicemente accettarlo senza troppe storie?
“Perfetto! Adesso facciamo l’impasto!” esclamò allegra la ragazza, mentre Natsu l’osservava con uno sguardo più che sconcertato. Ma non era lei quella che a mala pena un secondo fa sembrava che volesse sbranarlo? E adesso era nuovamente felice? Il rosato iniziava seriamente a dubitare della sanità mentale di Lucy, o almeno pensava che avesse una doppia personalità. Di certo ciò avrebbe spiegato molte cose.
 
*^*
 
Passò mezz’ora da quando Lucy aveva esclamato allegramente che avrebbe preparato l’impasto dei biscotti, costringendo un Natsu super annoiato a stare accanto a lei. Anche quando l’impasto fu pronto lo costrinse a fare qualcosa, precisamente a regolare la temperatura del forno e metterci la teglia dentro una volta che l’apparecchio avesse raggiunto la temperatura giusta.
“Finalmente abbiamo finito!” esclamò nuovamente la bionda alzando le braccia al cielo per stiracchiarsi un po’. In cucina adesso regnava il disordine più totale. C’era farina sparsa sui mobili e delle gocce di cioccolato erano finite sul pavimento lucido e bianco, per non parlare di com’era messo adesso il suo grembiule.
Si guardò attorno dispiaciuta per aver combinato quel disastro. Poteva anche odiare Natsu e tutto il resto, ma aveva sporcato una casa che non era sua quando era anche un’ospite. Aveva ancora il buon senso di fare una buona azione.
Iniziò con calma a togliere la farina da uno dei mobili e avrebbe continuato a farlo se solo non avesse sentito un petto decisamente tonico appoggiarsi contro la sua schiena e delle braccia che si posavano sui suoi fianchi.
Si voltò di scatto incontrando lo sguardo furbo e desideroso del rosato. E se sul viso di lei si stavano formando delle vene di pura rabbia, su quello di lui costeggiava invece un sorriso a dir poco soddisfatto. Secondo il ragazzo, durante quella giornata la bionda si era arrabbiata poco con lui e decisamente non era un cosa da definirsi normale.
“Natsu, cosa stai facendo?” chiese, il tono che lasciava trasparire tutta la rabbia che stava provando. Al diavolo l’amore e tutte quelle cose sdolcinate!
“Mi diverto un po’, non si vede?” rispose quello di rimando, le braccia che andavano a posarsi ai lati del corpo di Lucy, aggrappandosi al mobile. Avvicinò il suo viso a quello di lei, riprendendo da dove lasciato quella mattina. Portò per l’ennesima volta il naso contro la guancia della bionda strusciandocisi affettuosamente come avrebbe fatto un gattino, lasciandosi sfuggire ogni tanto qualche gemito e la ragazza poté giurare che mancava pochissimo a farla uscire di senno.
Okey, tralasciando che sembra carinissimo quando fa così, che accidenti ho fatto di male per meritarmi un simile brutto tiro da parte di Cupido? Non credo di averlo mai maledetto fino ad ora’ pensò Lucy in modo quasi disperato, mentre tentava con tutte le sue forze di non lasciarsi andare come aveva fatto qualche giorno prima in discoteca. E a proposito di quei locali, aveva giurato a sé stessa di non entrarci mai più, neanche per tutto l’oro del mondo. Quei posti facevano ubriacare la gente anche con l’aria.
S’irrigidì un po’ quando avvertì le labbra calde e ruvide di Natsu posarsi sulla sua guancia, lasciando una scia di baci fino al collo. Solo Mavis sapeva come stava riuscendo a mantenere la calma senza dare di matto o, ancora peggio, a rispondere.
Pochi istanti dopo avvertì uno strano odore, della puzza di fumo le era arrivata alle narici e le faceva pizzicare il naso.
“Natsu” chiamò, tentando di levarsi il ragazzo di dosso senza troppi complimenti, eppure i suoi tentativi sembravano fallire sempre. Dov’era finita la sua forza? Quella che riusciva a mantenere i ragazzi lontani da lei? “Natsu, sento puzza di bruciato” disse ancora, e se il primo tentativo non era servito a nulla, questo aveva di certo fatto svegliare il rosato dallo stato di trance.
Si spostò di scatto e solo in quel momento notarono entrambi il fumo che fuoriusciva dal forno. Lucy si precipitò ad aprirlo, venendo investita in pieno da una coltre nera e lasciandosi sfuggire qualche colpo di tosse. Si mise i guanti da forno prima di togliere la teglia e scoprire a malincuore i biscotti bruciati. La gettò con mala grazia sul tavolo della cucina prima di rivolgere uno sguardo di fuoco verso Natsu, che al contrario non sembrava per niente toccato dall’accaduto.
“Hai fatto bruciare la mia opera d’arte!” esclamò la bionda con un diavolo per capello, mentre sperava di vedere almeno un biscotto che si fosse salvato. “Ti avevo detto di controllare bene la temperatura! L’hai impostata più alta del previsto!” gridò lei nuovamente, indicando con rabbia il forno aperto da cui continuava a fuoriuscire del fumo.
“Pensavo che si sarebbero cotti prima” rispose quello in sua difesa, mettendo le braccia al petto e facendo il broncio, esattamente come quella mattina.
“Sei un’idiota!” urlò Lucy per l’ennesima volta, il viso che iniziava a tingersi di rosso per la frustrazione. Possibile che ogni piano che mettevano in atto andasse in fumo?
Letteralmente.
S’irrigidì nuovamente quando avvertì il rosato dietro di lei, le mani che si posavano ai bordi del tavolo per bloccarle ogni uscita, il respiro caldo che le si infrangeva sul collo.
“Sono un’idiota abbastanza attraente, non pensi?” le sussurrò Natsu nell’orecchio, facendole scorrere dei brividi lungo la schiena. Ed ecco che era tornato alla carica.
La bionda si voltò per guardarlo dritto negli occhi e si stupì quando si ritrovò il volto di lui decisamente troppo vicino al suo. Ancora una volta riusciva ad avvertirne il respiro infrangersi contro la propria pelle e non poté fare a meno di arrossire, maledicendosi mentalmente per il fatto che non tentasse neanche di nasconderlo.
Sentì nuovamente le labbra del rosato posarsi sulla sua guancia, questa volta molto vicino alla sua bocca e Lucy ebbe paura che da un momento all’altro potesse sentire un paio di labbra sfiorare le sue. Poteva forse lasciarsi sottomettere a carezze e coccole varie, ma questo non gliel’avrebbe mai concesso.
Si guardò attorno nervosamente tentando di trovare qualcosa che potesse permetterle la fuga da quella specie di ‘angolo degli orrori’, ma l’unica cosa che notò fu che l’orologio segnava già le quattro del pomeriggio. E come aveva fatto a resistere tutto quel tempo da sola con Natsu? Si sentiva come se qualcuno dovesse darle una medaglia al merito per quell’eroica impresa e in più sentiva quella strana sensazione nello stomaco un’altra volta. Il pipistrello gigante era tornato.
“Guarda che ore sono!” esclamò nervosamente la ragazza pregando che la voce non le tremasse e al tempo stesso liberandosi “Devo andare! Ciao!” continuò subito dopo correndo verso la porta e recuperando la sua giacca scolastica; sarebbe passata il giorno dopo a prendere il resto.
Una volta fuori l’aria gelida dell’inverno l’investì, facendole correre dei brividi di freddo lungo il corpo, mentre della nebbiolina bianca le usciva dalla bocca. Si mise le mani nelle tasche per istinto e si allarmò quando non trovò le chiavi di casa. Si rese conto solo in quel momento che quella mattina se le era portate via Juvia e che quindi lei era ufficialmente chiusa fuori casa. Ringraziò il cielo di essersene accorta subito e di non aver percorso molta strada, l’unica cosa che le dispiaceva era tornare a casa di Natsu e passare ancora del tempo con lui. Iniziò a pensare che Cupido ce l’aveva veramente con lei e che ora le si era messo contro anche il destino.
Le fortune peggiori capitano tutte a me in questo periodo’ pensò, mentre ormai si trovava per l’ennesima volta davanti alla casa del rosato. Suonò il campanello e aspettò che il ragazzo le aprisse, peccato che quando la porta si aprì i nervi di Lucy salirono alle stelle.
“Perché sei senza pantaloni?!” urlò, mentre aveva già iniziato a picchiare il povero Natsu oramai sconcertato “Sono uscita di casa a mala pena cinque minuti fa e tu hai già iniziato a fare cose sconce?!”.
“Ahia Lu! Non è come pensi!”.
 
*^*
 
La bionda si buttò sul divano in modo annoiato, mentre davanti a lei il rosato si stava infilando un paio di jeans per la gioia della ragazza e controllando di tanto in tanto i lividi che quest’ultima gli aveva lasciato sul braccio.
“Pensavo che te ne fossi andata” disse lui, mentre si sedeva comodamente accanto a Lucy.
“E io pensavo che tu stessi facendo cose sconce” rispose lei di rimando, guardando con sospetto il ragazzo vicino a sé.
“Ma non è vero!” esclamò prontamente Natsu, mentre rivolgeva lo sguardo verso la bionda per osservarla meglio “Me li sono tolti solo perché erano larghi sul cavallo visto che erano di Gray!”.
Lucy gli rivolse uno sguardo disgustato “Non so se essere sollevata che tu non stessi facendo niente, o spaventata che Gray ce l’abbia più grande di te, e poi questa cosa non ha senso”.
Il rosato si batté una mano sul petto, assumendo uno sguardo fiero “Per me sì. Comunque è impossibile, il mio è il più grande di tutti”.
“Si” ribatté la bionda annoiata “Sei solo il più grande idiota che io abbia mai conosciuto”.
Subito dopo calò il silenzio, momenti in cui il ragazzo osservò Lucy con sguardi curiosi e dubbiosi allo stesso tempo.
“Perché sei tornata qui?” domandò lui, fissando i suoi occhi verdi in quelli color nocciola di lei.
“Mi sono dimenticata che questa mattina Juvia si è portata via le nostre chiavi e poi là fuori si gela” disse in modo infastidito la bionda, incrociando le braccia sotto al petto.
Il rosato la guardò per qualche altro istante lasciandosi sfuggire uno dei suoi soliti ‘oh’ di quando non sapeva cosa dire.
“Non dirmi ‘oh’” ribatté Lucy, il tono di prima non l’aveva affatto abbandonata e, anzi, la faceva risultare ancora più arrabbiata e Natsu non riusciva a capire se lo fosse con lui o con Juvia.
“Oh – oh – oh – oh Lu ha bisogno di una punizione oh – oh – oh” cantilenò il rosato, un sorriso furbo sulle labbra chiare che fece temere alla bionda il peggio.
La ragazza tentò di alzarsi di scatto dal divano ma l’altro fu più veloce e prima che potesse allontanarsi la prese per i fianchi, riportandola sul divano e facendola sedere sulle sue gambe, la schiena di lei a stretto contatto con il suo petto tonico.
Natsu si avvicinò ancora di più a Lucy, le sue labbra che sfioravano delicatamente l’orecchio della bionda e il suo respiro caldo fece smettere la ragazza di agitarsi e di urlare.
“Dovresti calmarti un po’ Lu, i vicini potrebbero pensare che sto avendo una delle mie solite avventure” le disse il rosato, la voce incredibilmente bassa.
“O-oh” fu tutto quello che abbandonò la bocca di Lucy, mentre da dietro di sé riusciva ad avvertire la risata calda e allegra di Natsu e lei non poté fare a meno che sentirsi strana “Non avete delle telecamere in casa, vero? Perché questa cosa è abbastanza inconveniente e non chiamarmi Lu” la sua voce tremò leggermente e si rimproverò mentalmente per averlo fatto.
Il rosato sorrise e aumentò la presa che aveva sui fianchi della bionda, rispondendo in modo da evadere la domanda che gli era stata appena posta “Perché non ci guardiamo un film fino a quando Juvia e Gray non tornano?”.
“Oh per Mavis” disse in tono decisamente spaventato la ragazza, mentre sentiva Natsu spostarla da sopra di sé e adagiarla sul divano. Il rosato raggiunse la tv, fino a rigirarsi tra le mani un dischetto e inserirlo nel lettore Dvd “Tu hai le telecamere!” esclamò Lucy, mentre osservava il ragazzo dirigersi nuovamente verso di lei.
Il rosato schiacciò il tasto play del telecomando e prese di nuovo la bionda per mettersela ancora una volta sulle gambe. Lo schermo s’illuminò e la scena del film ‘The possession’ fece temere il peggio alla ragazza, mentre iniziava a tremare solo per la delicata canzoncina horror in sottofondo che sembrava annunciare che qualche ragazza con un abito bianco e i capelli davanti alla faccia potesse comparire da un momento all’altro.
“Natsuuu” chiamò Lucy, la voce che tremava e le telecamere improvvisamente dimenticate “Questo è un film horror”.
“Si” disse Natsu tranquillamente, il suo mento che appoggiava contro la spalla della bionda “Perché?” chiese subito dopo, un sorriso ad increspargli le labbra “Hai paura? Lu ha paura?”.
“Al diavolo” annunciò la ragazza gonfiando le guance “Non ho paura, guarda i miei muscoli” continuò, alzando le braccia.
Il rosato in risposta aumentò ancora di più la presa che aveva sulla vita di lei “Non avremo questa conversazione adesso. Abbiamo accesso un horror e lo guarderemo fino a quando non ci farà morire di paura”.
Lucy arrossì per il gesto ma tentò comunque di distogliere lo sguardo dalla televisione, non aveva alcuna intenzione di guardare quello stupido film “Non possiamo guardare qualcos’altro?”.
Natsu la guardò per qualche istante, in volto un’espressione dispiaciuta e un po’ contrariata “Tipo cosa?”.
“Tipo il Re Leone!” esclamò lei, mentre tentava a tutti i costi di non posare lo sguardo sullo schermo.
“Il Re Leone? Sei seria?” domandò il rosato tra una risatina e l’altra. Non poteva dirlo seriamente.
“Che c’è?” chiese la bionda in tono difensivo “Scar fa davvero paura”.
Natsu osservò la ragazza seduta sulle sue gambe a lungo, incerto su cosa dire “Lo stai dicendo perché lo sei? Se vuoi ho qualcos’altro da farti vedere” disse lui con un sorrisetto furbo sulle labbra.
Lucy lo guardò, orrore e disgusto si potevano leggere nel suo viso, mentre non riusciva a fare a meno di arrossire “No”.
L’inquietante canzoncina horror continuava a suonare in sottofondo e la bionda cercò di non badarci troppo.
“Questo è davvero strano” disse improvvisamente il rosato.
“Perché?” chiese confusa la ragazza, davvero non riusciva a capire cosa ci fosse di strano.
“Perché avrei giurato che tu volessi vederlo” disse lui con un sorriso, mentre le guance di Lucy tornavano a colorarsi di un rosso acceso. ‘Maledetto playboy’ pensò lei.
Improvvisamente si sentì toccare la schiena e balzò in aria, andandosi a sedere all’ultimo posto del divano, il più lontano possibile da Natsu. “Non ci provare” l’avvertì la bionda scoccandogli occhiate di fuoco.
“Vuoi vederlo adesso?” chiese nuovamente il rosato, non lasciandosi sfuggire lo sguardo disgustato della ragazza. E cos’aveva detto di male?
“Per l’ennesima volta, no! Sta zitto e guarda questo stupido film!” esclamò Lucy infastidita, mentre Natsu si lasciò sfuggire qualche risatina. La bionda puntò per qualche attimo lo sguardo sullo schermo del televisore dicendosi che se era sopravvissuta al giorno in cui Juvia era uscita fuori di testa, sarebbe riuscita a sopravvivere anche ad un film horror.
Già, decisamente.
Dopo non appena la scena di apertura dove una donna sembrava essere trascinata su e giù da una forza invisibile proveniente da una strana scatola, la ragazza era saltata sulle gambe di Natsu, nascondendo il viso nell’incavo del collo di lui, mentre tremava e si lasciava scappare qualche singhiozzo a causa del pianto, spaventandosi ancora di più quando avvertiva suoni sinistri provenire dal film come urla spaventose o la tipica canzoncina di prima.
“Shh, Lu tranquilla, è tutto finto, non ti succederà niente” le disse il rosato con una risatina, la mano che compiva movimenti circolari sulla schiena di Lucy per tentare di farla calmare.
“No, non è vero!” esclamò tremante la bionda e quando sentì che nel film un’anziana stava urlando alla finestra sentì l’anima che stava per lasciare il suo corpo, era davvero spaventata. ‘Dannato film horror’.
“Non starò bene, i demoni ci mangeranno” disse nuovamente la ragazza stringendosi di più a Natsu in un tentativo di cercare conforto.
Il rosato muoveva la sua mano su e giù lungo la schiena di Lucy, ogni tanto lasciandosi sfuggire qualche suono dalla bocca per calmarla e stringendola a sé ogni qual volta la sentiva saltare per la paura.
“Oh cavoli, oh cavoli, oh cavoli, c’era una mano, c’era mano che usciva dalla bocca di quella ragazza, oh cavoli! OH CAVOLI!” urlò la bionda in preda ad un crisi isterica, ma chi accidenti era il tipo che li girava? L’avrebbe volentieri ucciso.
Il ragazzo pizzicò leggermente la guancia morbida e liscia di Lucy tentando di prestare attenzione al film “Shhh”.
“Morirò. E’ così, sono morta! Diventerò posseduta. Non comprerò mai cose strane da altrettanti anziani strani, soprattutto se c’è lo sconto!” esclamò nuovamente la bionda terrorizzata, non avrebbe mai più visto un film horror in vita sua.
“Lucy-”.
“Accidenti, devo andare al bagno!”.
“Lucy-“.
“Devo andare al bagno. Non voglio andare da sola!”.
“Lucy!”.
“Cosa faccio se mi sentirò per sempre osservata mentre vado a bagno?!”.
“Piccola” disse Natsu dolcemente, stringendola a sé, mentre Lucy si ostinava a tenere gli occhi chiusi per tentare di non vedere il demone che cercava di uscire fuori dal corpo della ragazza. “Hey, nessuno ti farà del male” continuò il rosato, lo stesso tono dolce e delicato di prima “Che ne dici se tengo tutte le cose brutte lontane da te, uhm? Come ti sembra?”.
Il cuore della bionda iniziò a battere all’impazzata e non riuscì a comprendere se fosse il ragazzo a farle quest’effetto, oppure la paura. Qualunque cosa fosse, lei doveva comunque andare al bagno.
 
*^*
 
Era ormai mezzanotte e mezza e di Juvia e Gray nessuna traccia. Lucy iniziava a pensare che avessero incontrato per strada qualche demone e se li fosse mangiati, non c’era altra spiegazione.
Natsu spense il televisore e si alzò dal divano sbadigliando, mentre accanto a lui la bionda non faceva altro che saltare su e giù.
“E’ morto! E’ morto! Ma non è ancora finita!” esclamò la ragazza, non lasciandosi sfuggire lo sguardo stranito che il rosato le aveva rivolto.
“Buonanotte” disse lui con tono assonnato “Andiamo in camera mia e dormiamo”.
Lucy sollevò lo sguardo per incontrare quello di Natsu “E dormire accanto ai tuoi sporchi giocattoli, la puzza di fumo e con il rischio che tu possa violentarmi durante la notte? Accidenti no, io dormo qui”.
Il rosato sollevò un sopracciglio, non completamente convinto “Sei sicura?”.
“Si. Dov’è che mettete l’albero di Natale di solito?” chiese la bionda guardandosi attorno, per poi posare lo sguardo sulla figura del ragazzo.
“Vicino a divano, perché?” domandò lui di rimando, un velo di confusione si poteva sentire attraverso la voce.
“Perfetto. Adesso immagina che sia il periodo di Natale e che lì ci sia l’albero. Io dormirò sul divano accanto all’abete perché sono un regalo” rispose Lucy con convinzione, sfoggiando un sorriso che dimostrava quando fosse sicura di sé, o almeno era questo quello che pensava.
“Va bene” disse Natsu ridendo, il volto assonnato e i capelli incredibilmente scompigliati con qualche ciuffo che andava di qua e di là. Alla bionda venne voglia di metterci le mani e spettinarli ancora di più.
Ovviamente il rosato sorrise prima di avviarsi verso le scale che conducevano alla sua stanza spegnendo le luci e lasciandola nell’oscurità più totale.
E fu in quel momento che Lucy iniziò ad andare in iperventilazione.
La televisione si è appena mossa? Oh cavoli, mi è sembrato di vedere un’ombra. Qualcuno mi ha chiamata?! Il pavimento ha scricchiolato! Lo faceva anche prima?! Perché lo sento solo adesso?!’ pensò agitata. Se non avesse visto con la coda nell’occhio qualcosa muoversi in cucina adesso non starebbe urlando salendo le scale a due a due con la sensazione che qualcuno la stia seguendo.
“Ahhhhhhh!” urlò lei, mentre entrava di fretta e furia nella stanza di Natsu trovandolo seduto sul letto ad aspettarla con la luce della stanza accesa.
“Vieni qui, Lu” le disse il rosato mentre si stendeva sul materasso picchiettando la sponda accanto a lui con un sorriso. In un primo momento Lucy si finse infastidita e arrabbiata, ma poco dopo sospirò raggiungendo il ragazzo e appoggiando la testa sul petto tonico di quest’ultimo inspirandone il profumo.
“Sei il diavolo” gli disse la bionda infastidita, mettendo su il broncio più adorabile che Natsu le avesse mai visto fare.
“Lo so” rispose lui ridacchiando leggermente.
“Terribile idiota che pensa solo con quello che ha nei pantaloni” continuò lei, tentando di farsi venire in mente gli insulti migliori che conosceva, e ne aveva un sacco a disposizione.
“Hey” disse il rosato offeso, stringendo comunque di più la presa su Lucy che si ritrovò ad arrossire per l’ennesima volta.
La bionda si aggrappò meglio alla maglietta del ragazzo. “Se lo dici a qualcuno, mi accerterò che sia l’ultima cosa che dirai. Ti sacrificherò alle forze oscure e pagherai. Ti-“.
“Fidati di me” rispose lui, interrompendola e aumentando ancora una volta la presa sulla vita di lei.
Lucy restò in silenzio per un po’, mentre avvertiva la gola seccarsi e avvertendo l’urgente bisogno di bere. “Ho sete” disse delicatamente, quasi come se si vergognasse e questo non era assolutamente da lei.
“Vado a prenderti qualcosa da bere” rispose lui dolcemente, ma la bionda si ritrovò a negare con il capo.
“I demoni verranno a prendermi” disse Lucy in modo tremante, decisamente spaventata di rimanere da sola.
“Prendi queste”. Natsu le mise tra le mani un oggetto più che famigliare ad entrambi e la bionda emise un suono di disgusto, mentre l’espressione del viso era ovviamente schifata.
“Non affiderò la mia vita ad un pezzo di metallo” gli disse lei, scoccandogli allo stesso tempo un’occhiata di fuoco.
“Se i demoni si fanno vedere, colpiscili con queste” le rispose lui di rimando sfoggiando un sorriso poco rassicurante, tralasciando il fatto che non c’era niente che facesse pensare a cose positive in quel ragazzo.
“Cosa?” chiese Lucy confusa. Nel film ricordava di aver visto che non si facevano vedere facilmente, come poteva colpirli?!
Natsu provò a sollevarsi, facendo lasciare la presa alla bionda e alzandosi dal letto, iniziando a camminare verso la porta. Ad un tratto tornò indietro verso il letto abbassandosi fino a quando le sue labbra non sfiorarono l’orecchio di lei “Visto che sono stato l’ultimo a toccarle” sussurrò il rosato, la voce giocosamente bassa “Significa che i miei poteri dell’incubo possono essere usati su di te?”.
La ragazza si spostò spaventata “Stai dicendo che sei un demone?”.
“Mmh” disse solo Natsu prima di camminare fuori dalla stanza con destinazione cucina.
Appena fu lasciata da sola, Lucy si aggrappò fortemente all’oggetto che il rosato le aveva dato, sentendosi allo stesso momento sia spaventata che stupida. ‘Stupido Natsu e stupidissimi demoni’. Poco dopo vide un flash nel corridoio e si ritrovò ad urlare mentre un Natsu tutto sorridente emergeva dal buio con il telefono in una mano e il bicchiere d’acqua nell’altra.
“Sei così carina tutta spaventata e con gli occhi sgranati, immaginando che quelle che hai in mano siano un’arma” disse il rosato, porgendole con calma il bicchiere e accertandosi che la bionda non volesse lanciarglielo contro alla prima occasione.
“Sta zitto razza d’idiota, non è stato affatto divertente!” esclamò lei in preda alla rabbia tentando di bere il tutto senza strozzarsi accidentalmente.
Dopo aver bevuto, si rimisero entrambi sotto le coperte e Lucy non poté fare a meno di appoggiarsi ancora una volta a Natsu, era ancora spaventata e il cuore non faceva altro che correre senza sosta, tanto che la bionda arrivò a pensare che da un momento all’altro avrebbe potuto avere un infarto.
“Tieni le mani al posto” l’avvertì lei quando sentì una delle mani del rosato scivolare più in basso del previsto.
“D’accordo” sbuffò lui annoiato, rimettendola dove la teneva prima, ovvero sui fianchi della ragazza.
Dopo poco Lucy chiuse gli occhi tentando di prendere sonno, peccato che qualche minuto dopo si risvegliò con un diavolo per capello “Natsu!” esclamò con rabbia, piantando uno schiaffo dritto sulla guancia del rosato.
 
*^*
 
Nel frattempo fuori dalla porta di casa, Juvia e Gray erano tornati. I loro corpi erano mezzi congelati dal freddo eppure si ostinavano a non entrare, appoggiando le orecchie sull’entrata dell’abitazione e origliando il tutto.
“Oh cavoli, non pensavo che fosse così grande!” sentirono Lucy che diceva queste parole, mentre avvertirono quello che pensarono fosse il letto muoversi freneticamente.
“Shh, non vorrai svegliare i vicini. Però dovevi immaginarlo”. Questo doveva essere sicuramente Natsu.
“Accidenti Natsu, sta fermo! Non posso fare niente così!”.
“Non è colpa mia! E’ buio e non vedo niente!”.
“Ah!” sentirono Lucy emettere questo suono prima di staccarsi dalla porta e guardarsi negli occhi, un misto di sorpresa e imbarazzo nei loro sguardi.
“Juvia crede che Lucy-chan e Natsu stiano facendo cose sconce” disse Juvia tutto d’un fiato e arrossendo subito dopo fino alle punte dei capelli.
“Non ci credo, ci è riuscito anche con lei” disse invece Gray in tono disperato, prendendosi la testa fra le mani. E lui che pensava che la bionda fosse una ragazza apposto.
“Già” ribatté l’azzurra, le mani fredde a causa della temperatura bassa e il volto arrossato per lo stesso motivo, mentre osservava una nuvoletta bianca abbandonare la sua bocca ogni volta che pronunciava una parola.
I due si guardarono negli occhi esasperati, pensando che i due ragazzi all’interno ne avrebbero avuto ancora per molto e che loro erano bloccati fuori casa al freddo e al gelo fino all’alba.
 
 
[Giorni mancanti a San Valentino: 6]
 
 




Angoletto dell’autrice*
Salve! Sono in un super ritardo e mi scuso tantissimo, non avrei mai pensato di metterci una vita per scrivere questo capitolo, ma non ho potuto fare di meglio >_< Beh, adesso sono qui, e spero che questo capitolo non abbia deluso nessuno e che ne sia valsa la pena aspettare mooolto di più :’)
Parlottiamo un pochetto però ;) Juvia e Gray sono molto più vicini, secondo voi cosa stanno escogitando? ;) E poi, cos’hanno sentito veramente alla fine? ^_^ Per la scena del film horror e il Re Leone… beh… ringraziate la mia prof di scultura XD Mi ha fatto venire lei l’idea XD Eravamo in gita e i miei compagni hanno pensato bene di portare film horror da guardare assieme, peccato che a pochi minuti dall’inizio ci siamo ritrovati il Re Leone XD La mia prof aveva paura e ha messo il primo dvd che si è trovata tra le mani XD
Comunque sia, siete pronti a vedere Sting in azione? Non vorrei dirlo per non fare spoiler però nel prossimo capitolo spunterà anche lui, ma non dico altro, non voglio dire cose di cui potrei pentirmi u.u
Passiamo ai ringraziamenti! *^* Ringrazio le 25 persone che hanno inserito la storia tra le preferite, le 7 nelle ricordate e le 46 nelle seguite *^* Aumentate sempre di più, facendo scoppiare il mio povero cuoricino dalla gioia *^* Ringrazio infinitamente Tanomax, Sayaka chan 94, nalu lover e Momo94 per aver recensito lo scorso capitolo *^* Spero di poter trovare una vostra recensione anche in questo *^* Grazie mille anche a Milky-chan che come sempre è così gentile da correggere con pazienza ogni capitolo *^*
Spero ci sentiremo presto la prossima volta ;)
Un abbraccio,
Gaia
 
 
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: gaia21