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Autore: Lady Atena    18/06/2015    0 recensioni
Tony è riuscito a ritrovare Bruce, conducendolo di nuovo a casa.
Ora, però, sta a Natasha riuscire a fare in modo che Banner ritrovi se stesso.
Post The avengers; age of Ultron. Possibili SPOILER di Captain America; civil war.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti d'Avengers.'
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Indietreggiò e tese la mano, Wanda gliela bloccò con un movimento del polso, intrappolando gli il braccio in filamenti rossi.
“Non ti farò chiamare la tua armatura” disse.
“State delirando”, affermò, “non potete essere seri”.
Rhodey, il casco della War Machine aperto e le armi puntate, lo fissò serio.
“Tony, dobbiamo essere dalla parte del governo”.
Wanda gli fermò anche l'altra mano, restando tesa.
“L'intervento non richiesto degli eroi ha distrutto Sokovia, è molto altro”.
Vision avanzò da sinistra, Tony guardò Rhodey davanti, Wanda a destra e il muro alle spalle. Vision chinò il capo, la Gemma della mente brillava.
“Gli umani devono poter decidere se vogliono essere salvati. Ogni vita va rispettata, ma ancora più importante è la libertà di sbagliare” spiegò.
Tony fece un passo indietro, Wanda mosse le mani intrappolandogli le gambe e lui gemette.
“Siete impazziti”, ripeté, “il governo vuole solo controllarci. Nel tempo che loro decidono se intervenire, il pianeta fa in tempo ad esplodere due volte!”.
Rhodey fece un passo avanti.
“L'ultima volta che hai provato ad evitare una guerra, hai creato Ultron” lo accusò.
Tony sospirò, scosse il capo.
“Non è vero!” strillò.
Wanda lo fece voltare verso Vision, che lo fissò.
“Iron Man, tu vuoi proteggere la Terra, ma i tuoi metodi sono sbagliati. Dobbiamo affidarci ai vostri leader”.
Tony sentì la mente annebbiarsi, deglutì e le iridi brillarono di azzurro.
“Dobbiamo affidarci ai nostri leader”.

Spalancò gli occhi scattando seduto, la schiena gli diede una fitta e gemette ricadendo sdraiato.
“Ti sei svegliato” disse Steve.
Tony deglutì, annuì voltando il capo e accennò un sorriso arricciando il labbro.
“Un brutto sogno. Ricordo. Tutte e due”.
Steve sospirò, si sedette sulla sedia sfiorando con le ginocchia il bordo del letto di Tony.
“Pensavo che Wanda, Rhodey e Vision fossero con il governo. Cosa li ha convinti?”.
Tony si puntellò con i gomiti, rizzandosi.
“Barton. Ha mostrato a Vision e Wanda cosa stavano realmente facendo agli inumani, sotto le belle paroline, e loro mi hanno liberato. Da lì è stato in discesa”.
Steve strinse i pugni, socchiuse gli occhi aggrottando la fronte.
“Chi si è occupato degli inumani intrappolati?” chiese.
Tony scosse il capo, poggiò la schiena contro la parete e sorrise.
“Ant-Man e Sharon, un ottimo duo se permetti. Nessuno prende sul serio una bionda e uno che si fa chiamare uomo formica”.
Steve roteò gli occhi, sorrise.
“Panther ha perdonato Bucky. Suppongo ci sia il tuo zampino”.
Tony sventolò una mano in aria, sogghignò.
“Ho solo ripagato il vibranio. Era il minimo, visto che ho cercato di uccidere e fatto imprigionare il tuo migliore amico”.
Steve abbassò il capo, strinse le labbra.
“Ho temuto tu volessi farlo sul serio” ammise.
Tony scrollò le spalle, arricciò il labbro e si passò la mano sul pizzetto.
“Ehi, nessun problema. Non è che io avessi propriamente divulgato il mio piano”.
Steve scosse il capo, lo alzò e guardò Tony negli occhi.
“Spider-Man mi aveva detto che avevi un piano. E mi ha detto anche un'altra cosa”.
Tony sbuffò, roteò gli occhi aggrottando le sopracciglia.
“Un piccolo ragno chiacchierone”.
Steve strinse le labbra.
“Ha detto di essere entrato nei tuoi server, per deviare la sicurezza come gli avevi chiesto, e che ha trovato le simulazioni di Ultron. Ha detto che erano fallimentari”.
Tony storse il labbro, si massaggiò la radice del naso chiudendo gli occhi.
“Sorprendente come lo abbia detto anche io, vero?”.
Steve sospirò, si passò la mano tra i capelli biondi sudati.
“Non avevo capito. Mi dispiace. Avrei dovuto ...”.
Tony rise, si mise seduto sentendo delle fitte e guardò Steve negli occhi.
“Credermi? Non lo fa mai nessuno, Cap”.
Steve ricambiò lo sguardo.
“Perdonami”.
Tony si morse il labbro, si stese e si coprì gli occhi.
“Banner?”.
Steve strinse i pugni, guardò il pavimento bianco chiudendo gli occhi, si concentrò sul ronzio dei macchinari calmando il respiro. Aprì gli occhi, annuì.
“Ha sconfitto Ross. Fury l'ha preso in custodia, pare che lo abbiano trasportato vicino ad Abominio. Natasha si è occupata di far sparire sia Bruce che Bucky”.
Accennò un sorriso.
“Barton invece si sta occupando di Wanda, Vision e Spider-Man. Pare li abbia presi in simpatia e voglia essere sicuro che nessuno creda più al governo”.
Tony ridacchiò, abbassò il braccio e voltò il capo.
“Sam, Panther e Ant-Man?”.
Steve scrollò le spalle, incrociò le braccia.
“Sam si è unito a Sharon nella CIA. Panther è tornato a Wakanda, pare che il senatore che voleva il vibranio ed Hulk fosse alleato di quel tuo vecchio amico. Credo che Ant-Man voglia unirsi al gruppo di Clint”.
Tony fischiò, rise e scosse il capo.
“Wow. Un finale idillico”.
Steve strinse le labbra.
“Non proprio. Credo non sia finita qui. Il barone Zemo aveva molti manufatti magici. Fury ha detto che se ne occuperà chi di dovere, ma ...”.
Tony annuì, si sedette e poggiò le mani sulle coperte bianche del lettino.
“Ma non ti fidi. Non lo farei nemmeno io”.
Steve sospirò.
“Inoltre tu sei stato sottoposto a controllo mentale. Banner non accetta ancora di tornare alla realtà e Bucky non credo si sia perdonato per ciò che ha fatto”.
Tony strinse le labbra, roteò gli occhi e gli poggiò una mano sulla spalla.
“Ma io ho perdonato te”.
Steve sorrise, le iridi azzurre brillarono.
“Come pensi di affrontare tutto questo?”.
Tony sogghignò, gli fece l'occhiolino.
“Conosco una persona. Un vecchio lamentoso. Pensava che insieme potessimo sconfiggere qualsiasi cosa”.
Steve strozzò una risata, si morse il labbro arrossato.
“Ed io conosco un bambino arrogante convinto che avremo perso”.
Tony sorrise, lo guardò.
“Si sbagliava”.
Steve annuì, sorrise.
“Allora, insieme”.
  
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