18/06/2015
2 recensioniCasa di punizione
Lezione di storia mentre l’insegnante, la prof. Barker girava tra i banchi spiegando la sua lezione Megan sonnecchiava sul suo banco.
“Signorina Miller!” Gridò la prof. Barker.
La signora Barker era sopranominata “la mummia” dagli studenti, perché era vecchia quanto una di quelle mummie millenarie di cui parlava nelle sue soporifere lezioni di storia. Lezioni che sola Sarah riusciva a seguire senza battere ciglio.
Megan si alzò di scatto.
“Stava dormendo durante la mia lezione signorina Miller?” Domandò l’anziana donna.
“Non voglio raccontarle bugie, si stavo dormendo, almeno ci provavo.” Rispose impertinente Megan alla donna.
La classe ridacchiò
“Signorina Miller non solo stava dormendo durante la lezione, ma se ne vanta anche!” Schiamazzò l’insegnante.
“Sono solo onesta Mrs Barker, almeno io ho il coraggio di ammettere che le vostre lezioni sono soporifere.” Affermò sfacciatamente la rossa.
Il viso dell’insegnante si tinse di rosso dalla rabbia. “Signorina Miller fili immediatamente dal preside!” Tuonò la donna.
Megan sbuffando si alzò.” Ok va.
Megan uscì dalla classe e iniziò a incamminarsi molto lentamente verso l’ufficio del preside.
“Signorina Miller vorrei che arrivaste nell’ufficio del preside prima che faccia buio.” Disse Mrs Barker che aveva aperto la porta per controllare che Megan facesse quello che le era stato ordinato.
“Sto solo rallentando la mia condanna.”Rispose la ragazza.
“Si muova!” Tuonò Mrs Barker.
Nell’ufficio del preside.
“Meg che ci fai qui?”Domandò il preside.
“Una figlia non può andare a trovare il proprio paparino nel suo ufficio? Disse Megan cercando di salvarsi.
“Che cosa hai combinato questa volta?”Le domandò il padre con tono severo.
“Sono venuta a trovarti papà.” Rispose Megan.
“Megan.” La rimproverò il padre.
“Ok, è stata la mummia ha spedirmi qui!”
Eddie rise, ma poi tornò immediatamente serio.”Mrs Barker?”
“Conosci un’altra mummia per caso?”Domandò la ragazza.
Il padre ridacchiò.“Già in effetti. Meg non puoi farti spedire nel mio ufficio ogni tre per due.” Aggiunse in tono apprensivo.
“è la Barker che è pazza.” Affermò Megan.
Il padre la guardò. “Ok forse ho esagerato un pochino.”
“Che cosa è successo?” Le chiese Eddie.
“Stavo dormendo in classe, e forse ho aperto un po’ troppo la boccaccia.”Affermò la giovane.
“Ho sempre detto che sei una mini Yacker.”Sostenne suo padre.
“Non ho chiuso occhio stanotte. Tutta colpa di quegli stupidi incubi.” Dichiarò la rossa.
“Incubi? Quali incubi? Le chiese preoccupato il padre.
“Papà per favore, non ho più otto anni.” Si lamentò Megan.
Eddie appoggiò entrambi le mani sulle spalle della figlia. “Megan o otto o sedici anni puoi e devi sempre venire da me se hai gli incubi.”
Megan sorrise. “Grazie papà.”
“Allora come tuo padre ti direi di andare in infermeria a riposarti, ma come tuo preside deve darti una settimana di punizione.” Proferì Eddie.
Megan gemette.” Papà!”
“Mi dispiace pancake. Per tutta la settimana resterai a scuola dopo l’orario delle lezioni. “Disse Eddie.
Megan sbuffò.” E va bene. Posso andare adesso? Gli chiese.
“Certo.” Rispose Eddie.
Megan aprì la porta dell’ufficio. “Salutami la mamma.”
Ora di pranzo. Sala degli studenti.
“Sorellina com’è andata con papà?”Chiese Travis a sua sorella.
“Dovrò rimanere a scuola dopo le lezioni per una settimana, come vuoi che sia andata?”Rispose seccata Megan.
Travis sbuffò.” La Barker una volta mi costrinse a riordinare in ordine alfabetico tutti i suoi libri di storia egizia, dalla prima all’ultima dinastia. Ritieniti quindi fortunata, papà ci è andata leggero.”
Megan gemette.
Qualche ora più tardi, in camera di Colin e J.J..
“Hai detto a Belle che hai letto il suo diario? Praticamente ti sei autocondannato.”Dichiarò J.J
“Sei stato tu a dirmi di leggerlo!” Ricordò Colin a J.J.
“Ti ho detto di leggere il suo diario, non di dirle che l’avevi letto.” Sostenne J.J
Colin si lamentò.“Oh perché combino sempre casini con Belle?”
“Colin tu combini casini con chiunque.” Gli rammentò l’amico.
“Tu si che sei un amico J.J.” Disse Colin sarcasticamente.
“Oh andiamo basta che ti inginocchi ai suoi piedi e le chiedi perdono.” Affermò J.J
“Non è un po’ drastica come cosa?”Chiese Colin.
“Fidati, con una donna devi sempre chiedere perdono, anche se sei in torto.” Asserì J.J
Colin si sedette sul suo letto.“ E funziona?”
J.J alzò le spalle.“Certo, lo dice sempre mio padre.”
“Se lo dice tuo padre, allora è garantito!” Affermò entusiasta Colin.
“Ovvio, ci è nata mia sorella in questo modo!”Garantì J.J
Megan era in classe a scontare le sue ore di punizione, con lei solo un paio di studenti.
“Mrs Pittsburgh posso andare in bagno.” Chiese Megan all’insegnante di guardia.
“Conosce le regole signorina Miller, non si va in bagno durante la punizione.” Rispose l’insegnante.
“La prego Mrs Pittsburgh, ho la svescica di un criceto, non riesco più a trattenermi.” Si lagnò Megan.
Mrs Pittsburgh, che al contrario di Mrs Barker non era severa, si ammorbidì. “ E va bene puoi uscire, ma ritorna presto.”
“Grazie Mrs Pittsburgh.” Megan uscì dall’aula.” È stato troppo facile.” Pensò tra se e se.
Sarah stava comodamente seduta su uno dei divani di casa Anubis, a leggere uno dei libri assegnati nel corso di letteratura.
“Hey Sarah.” Disse Travis.
Sarah spostò lo sguardo dal libro che stava leggendo.” Oh hey Travis.”
“Che cosa stavi facendo?”Le domandò Travis.
“Stavo leggendo uno dei libri assegnatoci da Mrs Pittsburgh.” Rispose Sarah.
“Abbiamo due settimane per consegnare la relazione su il libro.” Travis ricordò a Sarah.
“Sì, lo so, ma a me piace avvantaggiarmi, e poi Megan è di nuovo in punizione, ed io non so cosa fare.” Affermò Sarah.
Travis rise.” Beh mia sorella è da quando era nel ventre di nostra madre che è in punizione.
Anche Sarah ridacchiò.” Non so perché, ma non mi è difficile crederlo.”
“Su molla quel libro e vieni con me” Disse Travis.
“V-venire d dove?” Balbettò Sarah.
“ A fare una passeggiata, tranquilla non mordo mica, beh sempre se non facciamo in tempo per la cena.”Proferì Travis.
Sarah ridacchiò.” Se vuoi possiamo portarci un paio di biscotti di Milly.
Travis alzò gli occhi al cielo in segno di gratitudine.“Oh tu si che mi conosci Sarah.”