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Autore: Michelle_89    18/06/2015    1 recensioni
"So che se Axl Rose ti ha scritto questa lettera significa che mi hai mentito su tutto. Significa che non sei nata a Chicago, che non ti sei trasferita con zio Stuart in Indiana dopo la morte dei nonni e che papà non ci ha abbandonate quando io avevo solo un anno… forse non fai nemmeno la fiorista di mestiere e di sicuro non ti chiami Westerfield di cognome. Chi sei in realtà? Che senso ha questa lettera?”
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccola lì mia madre, la donna senza macchie e senza paure: Amanda se ne sta lì seduta dall’altro capo del tavolo e mi fissava con occhi a metà tra l’incazzato e il terrorizzato. Ogni tanto quegli stessi occhi scendono a dare un’occhiata fugace al pezzo di carta sgualcita che tengo ben salda tra le mani e potrei giurare di aver sentito il flusso dei suoi pensieri pregare che io non stessi realmente per leggergliela ad alta voce.
“Cara Amy,” faccio una pausa e la guardo dritta in quegli occhi verdi che tanto le invidio. Non ricordo una sola persona che si sia mai presa la libertà di chiamarla Amy, un nomignolo vezzeggiativo non le si addice per niente. Amy suona dolce e delicato mentre lei è esattamente l’opposto, soprattutto nei miei confronti; tuttora, dopo ben 15 anni, non riesco ancora a chiamarla mamma.
Prendo fiato e mi decido a leggere il resto della lettera che, ad occhio e croce, dovrebbe avere circa una decina d’anni.

“Dopo quello che ci siamo detti la sera di Natale ho capito che non abbiamo nulla in comune a parte nostra madre e Stu. Non mi giudicare male se sono partito, anzi, del tuo giudizio e di quello di quei due individui che ci siamo ritrovati in casa al posto dei genitori non me ne frega niente.
Tutti avete sempre da ridire su tutto quello che faccio, non sono mai stato abbastanza nemmeno per te, Amy… sono stanco di questa vita, di questa situazione che mi sta schiacciando con il peso delle vostre aspettative.
Tu sostieni che avrei dovuto difenderti da nostro padre (che poi mio padre non è)e io ti ho già spiegato che avevo i miei problemi a cui badare… non ne sarei uscito vivo se ti avessi aiutata. Chiamami egoista ma ho preferito restare in vita piuttosto che prendere botte peggio di quelle che già prendevo.
Parto per los Angeles, vado a raggiungere Jeff. Chissà mai che il mio sogno si avveri e che un giorno tutti conoscano il nome di W. Axl Rose.
Non credi che anche io abbia il diritto a un po’ di felicità?
Bill”
Sollevo lo sguardo, piego in due la lettera e la appoggio con cura nel mezzo del tavolo; Amanda non mi sta più guardando, adesso ha incrociato le mani sul petto e fissa un punto indecifrato sulle sue ginocchia. Riesco a percepire che sta per piangere.
“Chi ha scritto questa lettera?” le domando.
“Sai leggere? C’è scritto.” Mi risponde con il suo solito tono di superiorità.
“Non so se prenderla sul serio… stiamo seriamente parlando di Axl Rose? Quello dei Guns N’ Roses?”
“Ti sembra tutto uno scherzo? Ti sembra che io stia scherzando? Se non fosse vero non sarei qui ad ascoltarti blaterare idiozie su uno stupido pezzo di carta che hai trovato per caso.”
Adesso è tornata a guardarmi negli occhi e noto che ha una grande capacità nel tenere sotto controllo i suoi sentimenti: non è scoppiata a piangere come credevo.
“È inutile che fai così. So che se Axl Rose ti ha scritto questa lettera significa che mi hai mentito su tutto. Significa che non sei nata a Chicago, che non ti sei trasferita con zio Stuart in Indiana dopo la morte dei nonni e che papà non ci ha abbandonate quando io avevo solo un anno… forse non fai nemmeno la fiorista di mestiere e di sicuro non ti chiami Westerfield di cognome. Chi sei in realtà? Che senso ha questa lettera?”
Sono determinata a sapere la verità sulla vita di mia madre perché so che il fragile equilibrio che ha contraddistinto i miei 15 anni di vita sarà irrimediabilmente distrutto nei prossimi venti secondi.
Amanda fa un respiro profondo e capisco che ormai è rassegnata, sta per cedere.
“E va bene Grace, ti racconterò la verità.”

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Eccomi qui alle prese con la mia prima fan fiction. Perdonate la mia mente contorta che ha partorito questa stupidata in un momento di estrema noia... so che gli avvenimenti non quadrano esattamente con gli anni in cui sono svolti ma chissenefrega! xD non ho ancora pronto il primo capitolo e, francamente, spero che sia migliore di questo prologo che è proprio bruttino :(
   
 
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