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Autore: yuki_hana    18/06/2015    0 recensioni
Chiharu Nagamoto, ragazza che fino ad ora viveva felicemente con i suoi genitori si ritrova a vivere da sola! No, da sola non è corretto! I suoi genitori, preoccupati, di certo non la lasceranno sola, bensì le assumono una persona che le farà compagnia .. Una persona un po' particolare e bizzarra! Sarà Chiharu in grado di accettare questa persona, o meglio .. Sarà Chiharu in grado di accettare tutto quello che la aspetterà?
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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CAPITOLO 2 - SPIEGAZIONI || METTICELA TUTTA, HIZU-KUN! || QUELLA SENSAZIONE
Quel lunedì non andai a scuola, perché con tutto il trambusto che era accaduto il giorno prima mi ero completamente scordata di impostare la sveglia.
Dicevo, dopo essermi ritrovata faccia a faccia davanti ad un cucciolo di labrador addormentato beatamente e dopo averlo fissato per interminabili secondi e DOPO aver fissato le SUE labbra per infiniti microscopici secondi, gridai e il cucciolo di labrador si svegliò. E non solo. Mi disse "buongiorno" con quell'aria così pacifica e allegra, mentre io stavo decisamente evaporando, e poi si alzò. Io rimasi imbambolata sul divano, con le ginocchia piegate, sulle punte dei piedi, e lo fissavo da lì cercando di elaborare quello che era appena accaduto. Dopo aver rimesso il cervello correttamente in funzione mi stiracchiai e mi alzai dal divano. Non so con quale coraggio, ripeto, non ho idea con quale coraggio, mi avvicinai a lui, che stava cucinando qualcosa girato di schiena, e gli tirai la manica della maglietta gialla che indossava. Si voltò e, alto com'era, mi guardò da lassù con aria sorpresa.
"B..uongiorno" mormorai guardando per terra. Lui si inginocchiò, o meglio, si abbassò in modo da potermi guardare in volto e mi sorrise a forse trenta centimetri di distanza che per me erano già abbastanza per andare in svenimento, poi si alzò e riprese a cucinare. Io mi sedetti sul tavolino di fronte al divano, dimenticavo di dire che abbiamo cucina e soggiorno uniti, cosa molto fashion, a fissare il vuoto e aspettai che terminasse il lavoro ai fornelli. Poco dopo fu pronta la colazione : pane tostato, marmellate di cinque tipi diversi, omelette, riso e pesce e chi più ne ha più ne metta. Alla vista di tutto quel cibo spalancai i miei occhioni già enormi e rimasi stupita. Poi mi chiesi se avessimo dovuto mangiare tutta quella roba. Lui si sedette di fronte a me e mi fissò per qualche breve lasso di tempo.
"Signorina, non sapevo quale fosse la sua colazione preferita quindi ho finito per preparare più cose .. Spero solo che non sia troppo poco.." mi guardò triste e dispiaciuto, anzi, mi guardò come se avesse appena commesso un reato.
"Ecco, veramente io .. spero che non sia troppo.." dissi timidamente sbavando ancora davanti a quel paradiso.
"ODDIO, ho fatto troppo cibo, mi perdoni.. Lo sapevo! Non combino mai nulla di buono!" urlò disperatamente con quasi le lacrime agli occhi per la disperazione di aver commesso un reato ancora peggiore.
"Ah, no! Non ti preoccupare! Veramente hai fatto più che un ottimo lavoro.. Non mangio una colazione del genere da moltissimo tempo!" mi complimentai con lui, cercai di guardarlo in faccia e gli sorrisi con le gote che si erano appena tinte di un leggero colorito roseo.
Lui tornò a "scodinzolare" e mi sorrise con tutti i denti che aveva, cosa che prima non aveva mai fatto, e per l'immensa gioia strinse le mani e inclinò la testa ancora sorridendo. In quell'istante provai nuovamente quella sensazione del giorno precedente. Senza più pensarci, presi del pane tostato e ci spalmai sopra la marmellata e quello fu l'inizio della mia abbondante colazione. Ma c'era solo un problema, al quale non avevo fatto caso in quel momento, io non so mangiare senza sporcarmi. Lui prese un omelette, del pesce e del riso e spazzò via tutto in un attimo. In due la colazione finì in fretta ed era più che sufficiente. Ero così felice di non mangiare più da sola che sorrisi tra me e me, senza accorgermene.
"Signorina, perché sta sorridendo? E' successo qualcosa di bello?" vocina curiosa e occhioni dolci. Quando me lo chiese alzai lo sguardo ma prima di dire qualcosa, avrei voluto ringraziarlo di essere con me, si chinò verso di me con un tovagliolo.
"Siete sporca sulla guancia." mi rimbombarono in testa in continuazione e dopo di che mi pulì con il tovagliolo. Sentii il sangue ribollirmi dentro e sentii nuovamente il fumo uscirmi dalle orecchie.
"AHAHAHAHAAH, grazie..." pronunciai. Lui tornò a sedersi al suo posto sorridendo. Guardai in basso in preda all'imbarazzo. Passarono alcuni minuti in questo modo quando preannunciò di dovermi dire qualcosa.
"Signorina, la prego mi ascolti.." e continuò:  "Ieri disse che desiderava sapere perché sono così e perché quei demoni sono apparsi proprio qui, in casa sua..."
Annui, desideravo sapere ogni dettaglio.
"Suo padre possiede un gemma preziosa, vero? Ne ha mai parlato con lei?"
"Sì... Mi disse che gli fu regalata da un suo caro amico."
Iniziai a preoccuparmi.
"Quella gemma è maledetta. E' La gemma del potere, una gemma che tutti i demoni desiderano. Mio padre è un perfetto stronzo, l'ha data a suo padre solamente per liberarsene. Solitamente è un demone o mezzodemone a possedere questa gemma, per questo i demoni attaccano solo demoni e mezzidemoni che secondo loro possiediono questa gemma, perché nessun demone sospetta che sia un umano ad averla. Si starà chiedendo perché questa gemma è così importante per i demoni, giusto?" fece un pausa così da lasciarmi del tempo per capire cosa mi stesse spiegando. Non seppi cosa dire e quindi annui soltanto.
"Questa gemma, La gemma del potere, porta questo nome perché è in grado di trasformare un demone in un mostro ancora più potente e disastroso, un mostro in grado di distruggere qualunque cosa con un minimo sforzo. Io sono un mezzodemone serpente, così come mio padre che è un mezzodemone drago e mio fratello maggiore mezzodemone rana, e i mezzodemoni non desiderano questa gemma. Noi abbiamo sentimenti ed emozioni umane, di demoniaco abbiamo solamente il potere. I demoni desiderano questa gemma invece perché sono maligni e per aumentare il loro orgoglio vogliono diventare tutti dei mostri."
Lo guardai incredula. Papà me ne aveva parlato .. ma non avrei mai e poi mai pensato a qualcosa del genere. Mi sentii tradita, anzi, sentii che mio padre fu stato tradito da un caro amico e non potevo sopportarlo.
"Io sono qua per proteggerla, o meglio sono qua a causa dell'egoismo di mio padre .. e non posso sopportarlo. Odio quell'uomo con tutto me stesso. La gemma del potere gli fu donata da un altro amico mezzodemone che si fidava di lui e gli chiese di proteggere questa gemma a tutti i costi. Così, vennero a trovarci diversi demoni ma si arresero tutti dopo che mio padre ebbe regalato la gemma al suo. Non solo fu egoista e volle liberarsi da quel peso, ma tradì la fiducia del suo amico. Quel giorno origliai .. e sentii quando disse ad uno dei domestici cosa ebbe commesso. Dopo quel discorso con il domestico arrivarono i suoi genitori a trovare mio padre e parlarono di lei. Dissero che sarebbero partiti e che stavano cercando un domestico per la figlia. Io entrai, mi proposi e mi accettarono."
Mentre raccontava del padre sul suo volto si creò un espressione di odio immenso, quando parlò dei miei genitori quell'espressione si trasformò in sollievo e poi alzò lo sguardo e mi guardò negli occhi.
"Prima di venire qui dissi a mio padre che ebbi scoperto tutto, che ebbi sentito e dissi che io l'avrei protetta dal suo schifoso egoismo. Lui rimase sorpreso e anche deluso ... immagino deluso di se stesso, e faceva bene! Gli dissi di non cercarmi e gli dissi che avrei trovato da solo una soluzione per questa gemma. Se la rompo, i demoni tornerebbero e si prenderebbero ogni singolo frammento, poiché ne basta solo uno per far crescere di poco il potere. Se la brucio, la fragranza di malignità si spargerà nell'aria e anche questo farebbe aumentare il loro potere .. La prego, mi aiuti a trovare una soluzione. La proteggerò a tutti i costi e cerchiamo insieme una soluzione!"
Sorrideva con un aria triste e quando mi pregò di aiutarlo cambiò espressione, fu un'espressione di determinazione e decisione. Sentendo quelle parole non riuscivo a rinunciare, se era questo quello che desiderava lo avrei fatto, perché volevo dimostrare la mia gratitudine in qualche modo. Non fu difficile capire le spiegazioni, anzi, bastava trovare una soluzione per distruggere questa gemma ... però non pareva molto semplice.
"Sì ... Ti aiuterò! Hizugawa-kun, puoi contare sul mio aiuto!" esclamai determinata anche io.
Gli si illuminò il volto dalla felicità e mi strinse le mani chinando il capo verso il basso.
"La ringrazio" bisbigliò contento.
"Però.. Hizugawa-kun... Non so quanto potrò esserti d'aiuto.." confessai guardandolo delusa di me.
"Non si preoccupi! Già il fatto che lei sia qui con me mi è d'aiuto."
Quelle dolci parole che pronunciava minuto dopo minuto mi fecero sentire un po' triste. Faceva così tanto per me e a quanto pare non c'era molto da sapere su di me .. Ebbe già scoperto che tipo sono, una che a stento pronuncia una parola, ma io di lui non sapevo quasi nulla e desideravo conoscerlo. Guardai tristemente il centro del tavolino per lunghi secondi e mi chiamò.
"Signorina Chiharu, tutto bene?"
"Sìsì, tutto bene... Sono solo preoccupata e triste. Fai così tanto per me ma io per te cosa faccio?"
Si sorprese nel vedermi con quell'aura di tristezza e preoccupazione e mi pizzicò la guancia destra. Sbigottita strofinai la mia guancia con la mano e rivolsi i miei occhi su di lui.
"Non lo dica neanche per sogno!" mi rimproverò imbronciato. Mi tornò il sorriso, perché era divertente vedere come cambiava umore.
"Inanzitutto signorina, lei sa dov'è la gemma?"
"Dovrebbe essere in camera dei miei genitori, forse in uno dei cassetti del comodino.."
"Che ne dice se andiamo a controllare?"
E così facemmo, ci diressimo verso la stanza in cui dormivano i miei genitori prima di partire. Aprii la porta con cautela ed entrai per prima, lui mi seguì. Aprii il secondo cassetto del comodino accanto al letto, la gemma era lì e gliela indicai. Si avvicinò accanto a me e si inginocchiò prendendo la gemma in mano.
"Menomale, è al sicuro."
Poi la rimise dentro e chiuse per bene il cassetto. Si rialzò in piedi e per un attimo, perse l'equilibrio, cadendo e scivolando, precipitandosi su di me. Finimmo per terra : lui sopra di me appoggiato a terra con gli avambracci e le ginocchia e io sotto di lui che avevo chiuso gli occhi spontaneamente e stavo stringendo le braccia sul petto e le gambe una contro l'altra. Riaprii gli occhi e mi ritrovai nuovamente quell'affascinante creatura davanti. Non potevo continuare così, che strana malattia mi ero presa? Ci fissamo a lungo dritti negli occhi e riecco quella sensazione ; il mio cuore pulsava all'impazzata, iniziai a sudare e sentii caldo ovunque, particolarmente in faccia e sulle orecchie. Ero terribilmente nervosa, e lui si trovava ancora più vicino del previsto ma io non dissi niente. Continuavo a fissarlo e mi piaceva l'idea di averlo così vicino. Ormai era da un minuto che stavamo così e nessuno dei due si era mosso. Poi lui si alzò di scatto tornando in ginocchio e si portò una mano dietro alla nuca ; notai qualcosa di incredibile. Guardava altrove, un punto fisso, e vidi il suo volto cambiare colore, da pallido a roseo, vivacizzando le sue guance. E le orecchie anche, erano rosse dal basso verso l'alto e lui continuò a massaggiarsi la nuca. Non capivo. Ormai mi ero alzata anche io in ginocchio e ci trovammo uno di fronte all'altra ma con molta più distanza di prima. Lo studiai ; anche lui si sentiva come me? Impossibile. All'improvviso tornai al mio stato normale e lui mi guardò. Si inchinò.
"Mi scusi ... Non avrei dovuto, ma sono caduto per sbaglio."
"Ah, no no! Non devi scusarti, è tutto apposto! Non .. ti preoccupare."
Mi alzai ancora incredula e ripensando alla scena di prima mi tornò un quarto di quella sensazione. Gli porsi la mano, in modo da aiutarlo nell'alzarsi. Sorpreso mi fissò e poi prese la mia mano e si alzò. Mi baciò la mano e si girò aprendo la porta che prima era socchiusa.
Guardai la mia mano e poi guardai la sua schiena. Ecco il fumo uscire dalle guance e dalle orecchie. Non ci pensai più e uscii dalla stanza seguendolo e chiusi la porta.
Ormai si era fatto tardi, erano le due, e lui riprese a cucinare il pranzo mentre io sfogliavo una rivista. Ogni tanto lo guardai mentre cucinava così impegnato e mi ritornarono in mente le scene di quello che era accaduto non molto tempo prima. Mi misi la rivista completamente davanti alla faccia ed evaporai nuovamente. Squillò il mio cellulare.
Mi sfuggii un "oh" di stupore.
Harucchi, come stai? Oggi sei assente, quindi mi sono preoccupata .. Ho già avvisato al tuo club e Chiyo-senpai, Ayaka-senpai e Riko-chan ti salutano e ti augurano di guarire presto! Spero non sia nulla di grave... :( Dopo posso venire a trovarti?
-Yoko-pin

Ero sicura che si trattasse di Yoko. Dopo aver letto il messaggio sorrisi e mi misi a scrivere.
Yoko-pinnn! Sto benissimo, nulla di grave... più che altro ieri sono successe molte cose e ho anche dimenticato di impostare la sveglia, per questo non sono venuta TTTT
Dopo vieni da me, ti presenterò una persona ...
-Harucchi

Mi rispose un attimo dopo.
Eheh, verrò non appena finita la scuola! Ora smetto di scrivere, ho paura che Monkey-sensei mi becchi >< !!
-Yokopin

Risi di gusto e chiusi il cellulare.
"Signorina il pranzo è pronto!" udii provenire dalla cucina e un istante più tardi ecco Orochi che stava già portando il vassoio carico di cibo. Anche il pranzo fu abbondante e lo consumammo senza dire una parola. Ognuno guardava il proprio piatto.
Dopo aver finito, sparecchiò e pulì tutto, poi si sedette sul divano, io invece continuai a sfogliare quella rivista per ragazze perché non avevo altro da fare. Poi me ne ricordai.
"Ah, Hizugawa-kun! Dopo viene a trovarmi un'amica .. e penso che ti presenterò.. Che ne dici intanto di .. cambiarti?"
"Oh, signorina! Va bene! Mi preparerò accuratamente. Intanto può dirmi cosa gradisce in compagnia della sua amica, così glielo preparo."
"No ... Ci penserò io. Piuttosto, ecco .. cosa piace a te .. Hizugawa... kun?" non conoscevo nulla di lui e finalmente gli chiesi qualcosa. Con immensa insicurezza, ma gli chiesi qualcosa.
"Amo il cioccolato e il tè ai frutti di bosco."
Il cioccolato non ce l'avevo in casa, il tè ai frutti di bosco nemmeno.
"Va bene. Intanto tu preparati, io esco al konbini a prendere qualcosa."
E infatti mi recai al konbini a cercare del cioccolato che mi ricordò il nostro primo incontro. Sorrisi allegramente, non mi dispiaceva il fatto di aver cambiato un po' la mia vita, anzi. Ero felice di avere una vita più movimentata, ma allo stesso tempo ero preoccupata. Quella sensazione .. non ero sicura se si trattasse di una malattia. E se così fosse? Iniziai a preoccuparmi ma poi cercai di cacciare questi brutti pensieri dalla testa. Mi recai al reparto dove vendono tè, caffè e cose di questo genere. Il tè alla menta e al gelsomino ce li avevo già, mancava quello ai frutti di bosco : il preferito di Orochi. Quando presi il pacchetto, annusai quella piacevole fragranza del suo tè preferito che in parte mi ricordava molto lui. Mi sentii nuovamente una maniaca pervertita e quindi smisi di odorarlo. Presi tutto l'occorrente e mi diressi verso casa, mancava un'ora all'arrivo di Yoko-pin. Appena arrivai a destinazione aprii la porta con le chiavi.
"Sono tornata" dissi.
"Ben tornata signorina!" udii.
Sbirciai, ed eccolo seduto sul divano ad aspettarmi. Si era vestito in maniera assolutamente fuori luogo : camicia jeans e pantaloni beige, che secondo me per prendere un tè in casa erano troppo. Però lo trovai estremamente bello e di buon gusto nel vestirsi ne aveva.  Gli sorrisi ed entrai in cucina a preparare le cose. Prima feci bollire l'acqua e poi presi una ciotola che riempii di biscotti alle mandorle appena comprati, poi sistemai su un vassoietto quattro tavolette di cioccolato diverse : una al latte, una al cioccolato bianco, una fondente e una alle noci. Infine presi tre bustine di tè : una alla menta, una ai frutti di bosco e una al gelsomino. Misi l'acqua bollente nella teiera. Appoggiai tutto su un grande vassoio, mettendo in ordine e posizionando ogni cosa in maniera carina e bella da vedere. Un attimo più tardi Yoko-pin suonò alla porta. Corsi ad aprire e sentii dietro di me piccoli passi, Orochi che mi seguì.
Saltai in braccio a Yoko-pin e ci stringemmo a vicenda ridendo come matte. Yoko-pin in seguito mi lasciò andare ed indicò Orochi lasciandosi scappare un "ooooooooh" di immenso stupore.
"Y..Yoko-pin! Questo è Orochi Hizugawa.. ehm.." non terminai le presentazioni, ovviamente.
"Io sono Orochi Hizugawa, il domestico personale della signorina Chiharu. Sono stato scelto dai suoi genitori. E' un piacere conoscerla, Yoko-pin." si inchinò e si presentò elegantemente da farmi venire quasi i brividi. Che situazione imbarazzante.
"Harucchi's loveeer!" gridò Yoko tremando e indicando ancora il pover'uomo.
"No, si sbaglia, non abbiamo quel tipo di rapporto." spiegò lui ... ma perché in modo nervoso massaggiandosi la nucaaa?!
Entrammo, io profondamente seppellita dall'imbarazzo . Feci sedere i due esseri sul tavolino. Bisbigliavano qualcosa a mia insaputa.
"Hizu-kun .. Dimmi .. Ti piace Harucchi? E' una bravissima ragazza ma è estremamente timida, perdonalaa!"
"Yoko-pin ... Non direi che mi piaccia ma la signorina è particolarmente carina e ..." rosso come un peperone.
"Lo sapevo Hizu-kun! Non ti preoccupare! Yoko-pin cupido ti aiuteràà!"
"Ecco io.." massaggiandosi la nuca.
Vidi Orochi color pomodoro e Yoko che mi guardava malvagiamente da dietro il tavolino. Mi rabbrividì la schiena.
"Ahah .. ecco qui!" dissi io incominciando a sudare dal nervosismo e portai il vassoio con cura, poi lo appoggiai sul tavolino.
Io ed Orochi raccontammo a Yoko quello che era successo il giorno prima, tranne la questione dei demoni e della gemma, e di come ci siamo conosciuti. Yoko colpiva con il gomito Orochi e rideva, mentre lui si massaggiava la nuca tutto il tempo facendomi diventare particolarmente nervosa. Parlavo, parlavo e parlavo, senza fermarmi un attimo! Mi sentivo così libera con Yoko accanto.. La mia insicurezza era svanita. Insomma, il pomeriggio passò allegramente tra risate, racconti, cioccolato, biscotti e tè, tutto così in fretta che poi lei dovette lasciarci.
"Harucchiii! Yoko-pin is going! Devo andare adesso, ci vediamo domani a scuola!" esclamò Yoko in preda alla sua vivacità che la stava divorando.
"Yoko-pin grazie di essere venuta! A domani!" le risposi io ridendo allegramente. Notai Orochi accanto a me fissarmi con un'aria seria. Prima di andarsene, Yoko salutò anche lui.
"Metticela tutta Hizu-kun!" con il pollicione in su. Io non capii e quindi rivolsi il mio sguardo verso di lui interrogativa. La sua espressione seria si trasformò in uno dei suoi soliti sorrisi, questa volta però aveva il viso roseo, e poi chiuse la porta. Yoko era andata e noi rimanemmo da soli.
Quella notte dormii in camera mia, lasciando Orochi sul divano. Prima di addormentarmi pensai a tutto quello che era capitato in giornata, pensai soprattutto ad Orochi e a come non l'avevo ancora ringraziato. I miei pensieri ormai s'incentravano solamente su di lui. Tornò, nel cuore della notte, a trovarmi quella sensazione. Era mezzanotte. Presi il cellulare.
Yoko-pin .. E' da ieri che ho una strana sensazione. Quando Hizugawa-kun mi guarda o mi fa qualcosa è come se stessi per svenire... Sono forse malata? Cosa mi succede? Dovrei andare dal dottore? TTTT
-Harucchi

Chiusi per un attimo il cellulare che vibrò quasi subito dopo, Yoko non stava ancora dormendo.
Scema, ti piace Hizu-kun! Immaginavo che ti piacesse.. Harucchi, sii te stessa e fai le cose con calma e vedrai che andrà tutto bene ^^ Parla di più con Hizu-kun e conoscilo meglio, è una prova per superare la tua timidezza.
Buonanotte, ti voglio bene Harucchiii!
La mia piccola Harucchi sta crescendoo!!
-Yoko-pin

Lessi e rimasi sorpresa. Stupida come sono non l'avevo capito. Era appena sbocciato un nuovo e forse primo e vero amore? In effetti era così, poiché era stata la prima volta che ebbi provato delle sensazioni del genere .. La prima volta che ebbi provato quella sensazione, e con chi? Con Orochi. Forse però non dovevo essere così avventata, magari si trattava di una piccola cottarella o un interesse ; probabilmente la seconda opzione. Incredula appoggiai il cellulare sul comodino, ma prima impostai la sveglia. Assorta nei miei pensieri su come conoscere meglio il ragazzo, mi addormentai.

 



 
ANGOLO DELLE SPIEGAZIONI DI YOKO-PIN!
ZANZANZAAAN!
Qui le spiegazioni su quello che non avete, probabilmente, capito nella storia .. e diamo il via con la parolaaa .. KONBINI ( BIKINIII! [no] )
Konbini = negozi diffusi in Giappone > convenience store, abbreviato in konbini, è un negozietto aperto 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno, SEMPRESEMPRESEMPRE,  carico di alimentari e cose che solitamente servono ( anche CD, sigarette, riviste ecc. ).
E infine il nome "Orochi". Questo nome ha un profondo significato! Orochi, ovvero Yamata no Orochi ( serpente di Yamata ), è un serpente/mostro appartente alla mitologia shintoista giapponese. E' inutile che io cerchi di dire qualcosa a parole mie, quindi eccovi il link con maggiori informazioni : https://it.wikipedia.org/wiki/Yamata_no_Orochi
Angolo ( per oggi ) closeeed!



COMMENTO DELL'AUTRICE : Ok, ammetto che l'angolo delle spiegazioni di Yoko mi piace troppo. Pian pianino mi sto affezionando anche a lei, sobsob. A PROPOSITO ... Non ho ancora descritto da nessuna parte il suo aspetto, ma lo farò prossimamente (?) quindi attendete con impazienza.
Insomma, cos'altro posso dire? Sono abbastanza soddisfatta e ringrazio ancora se qualcuno ha letto anche questo capitolo! Spero che continuiate a leggere e mi farebbe piacerissimo ricevere qualche recensione o commentino! :)
Grazias e adios, alla prossima!

 
 
  
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