Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: skonhet    18/06/2015    0 recensioni
Non c'è magia capace di contrastare la morte, e per i maghi è noto. Sono i nati babbani che spesso si trovano di fronte a questa Grande Contraddizione, incapaci di realizzare come in un mondo in cui è possibile far lievitare oggetti o incontrare creature esistenti solo nei libri, non sia possibile anche contrastare ciò che più spaventa l'uomo.
Angelina invece lo sa che natura e magia non si contraddicono. Lo sa che saper trasfigurare non vuol dire essere immortali.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Monumentale
 


Nei giorni di sole c'è un'atmosfera sospesa nei cimiteri, un vago senso di serenità che coglie quasi impreparati coloro che attraversano i viali verdi, come se fosse una sensazione sconveniente. Un silenzio sostenuto, rotto solo da un inconsapevole cinguettio, accoglie i visitatori. Ce n'è di tutti i tipi: il pentito, che è spesso il figlio assente, nel vano tentativo di rimediare qualche minuto col familiare perduto; il rancoroso, colui che non accetta l’assenza della persona amata, che trascorre ore ad osservare la fredda tomba aspettandosi quasi delle scuse; e il rassegnato, che vive da anni quel lutto, e che ha fatto di quei momenti un incontro malinconico col proprio passato.
Il cimitero di Little Hangleton è spesso frequentato dai maghi, anche chi non ha lì i proprio cari, soltanto per coglierne l’aria di pacifica e scoprire l'illusione di un luogo che sembra non conoscere tempo. Il sentore dolciastro dei fiori appassiti stordisce i visitatori, alcune tombe marmoree sono talmente bianche da accecare, e nella notte acquistano quell'alone fosforescente che confonde i fantasmi. Non c'è magia capace di contrastare la morte, e per i maghi è noto. Sono i nati babbani che spesso si trovano di fronte a questa Grande Contraddizione, incapaci di realizzare come in un mondo in cui è possibile far lievitare oggetti o incontrare creature esistenti solo nei libri, non sia possibile anche contrastare ciò che più spaventa l'uomo.

Angelina invece lo sa che natura e magia non si contraddicono. Lo sa che saper trasfigurare non vuol dire essere immortali. Quando ha ricevuto la lettera per Hogwarts ha solo capito qual era la sua strada, ma non che sarebbe stata semplice. Capiva che quella bacchetta in mano voleva dire responsabilità, giudizio, ma soprattutto potere, potere di uccidere se solo avesse voluto.
Il suo posto si riconosce, è quel circolo in cui l'erba è più bassa, si può intravedere quasi la terra. I fiori nel vaso sono così freschi che non andrebbero cambiati, ma lei li prende, li sostituisce con delle nuove camelie, e quelli vecchi li mette davanti ad una fatiscente tomba dimenticata.
Passa molto tempo lì, forse entrerebbe nella categoria dei rassegnati. A volte invece ha il cruccio tipico dei rancorosi, neanche si siede e osserva la lastra con un cipiglio ostile. Altre, lo sguardo è disperso come qualcuno che ha molto da riproverarsi, ma non sa più come tornare indietro.

Fred le era sempre piaciuto. Ancora si ricorda di quel pomeriggio in cui le aveva chiesto di andare al ballo del ceppo insieme, aveva avuto la tachicardia tutto il tempo e una crisi di pianto mentre si vestiva. Adorava il suo modo di non prendere nulla sul serio, neanche lei, che era così tutta d'un pezzo. Se litigavano, la guardava sorridendo e poi le diceva "Ma finiscila e baciami...". Non gli sapeva resistere, passava le ore a disegnare cuoricini sui suoi quaderni e a nasconderli quando lui era nei paraggi. Si erano frequentati per un po' prima di capire che non erano fatti per stare insieme, ma a lei era sempre rimasto un vago senso di attrazione, impossibile da estirpare. Delle volte lo seguiva con lo sguardo per i lunghi corridoi di Hogwarts, aspettandosi che lui si voltasse a guardarla.
George non le era mai interessato. Durante gli allenamenti di Quidditch scherzavano e ridevano insieme, tutti e tre, ed era piacevole quella strana amicizia. A volte giravano voci sul fatto che George la fissasse spesso durante le lezioni, e in cuor suo Angelina sperava che in realtà fosse Fred, confuso col suo gemello.
A poco a poco però George si era infiltrato nella sua vita; più discreto del fratello, le lasciava dei bigliettini sotto al cuscino in cui le chiedeva, velatamente, di uscire insieme. Inizialmente lei rifiutò gentilmente le sue richieste, ma proprio di fronte a quello sguardo sereno e per nulla scoraggiato (i biglietti si facevano sempre più divertenti e incalzanti) che Angelina cedette.
Con lui le cose furono subito differenti, la colse un trasporto indescrivibile per lui, un amore maturo. Sì vedevano ogni giorno disparo nel cortile, al tramonto, raccontandosi la propria giornata. Erano indipendenti, sereni, a tavola mangiavano con posti di distanza l’uno dall’altra, ma era come se un sottilissimo filo legasse le loro menti costantemente. Sapevano dialogare con gli occhi.
A volte Angelina si era domandata se questo amore era nato come compensazione di quello simile, ma concluso, con Fred. Temeva di sfruttare George come palliativo e consolazione. Spesso provava a porre questo quesito alla lastra bianca “Sei stato tu a spingerlo tra le mie braccia? Per liberarti di me? O per rendere felice lui?”. Quelli sono i giorni delle sopracciglia corrugate.
Durante la battaglia, poco prima di morire, fu Fred a salvarle la vita. Lo aveva visto poco rima apostrofarla, e poi tra le braccia di George, esanime.
Per lungo tempo dopo la sua morte pensò di averlo sempre amato, di aver sbagliato a non lottare per lui, di aver illuso George. Gli rimase accanto, ma lui era diventato il fantasma di se stesso, e lei poteva offrirgli solo la sua presenza silenziosa. Solo dopo mesi capirono di aver bisogno l’uno dell’altra quanto più prima di allora. Decisero di andare a vivere insieme, lui tentò di seppellire il suo lutto, lei comprese di aver cercato di rianimare un sentimento ormai affievolito da anni. Si amavano ed erano pronti a lasciarsi l’orrore della guerra alle spalle, e ricominciare insieme.
 
George non va mai al cimitero, gli sembra un luogo inadatto per Fred. I primi tempi aveva insistito con la madre di permettergli di cremarlo, e farlo scoppiare in aria in un fuoco d’artificio Tirivispi; ne era seguito uno scandalo planetario in vero stile Molly Weasley. Aveva allora lasciato ad Angelina il compito di vegliare il suo sonno eterno, e lei assunse questo ruolo orgogliosamente. Nella sua caotica vita da giocatrice di Quidditch professionista quello era il suo momento di riflessione; Fred era diventato il suo diario segreto, e in lui e nel suo ricordo trovava grande sollievo. Quando discuteva con George era sempre quella lastra marmorea a consigliarle la giusta via, a giustificarle i suoi comportamenti inspiegabili. La loro corrispondenza mentale era di una tale intensità che quasi superava quella che avevano avuto precedentemente, quando lui era in vita.
Angelina non era una sciocca e sapeva di parlare in realtà con se stessa, e di sentirsi rispondere con parole che facevano parte del suo ricordo di Fred. Era tuttavia la cosa che più la consolava e che contemporaneamente rallegrava George. Quando tornava a casa dalla sua visita, cinguettava “Oggi Fred mi ha rivelato che quando lasci i calzini sporchi in giro, vuol dire che ti manca la mamma” e George rideva, come se il fratello fosse lì fuori, da qualche parte, a prendersi ancora gioco di lui.


Note dell'autrice
Come al solito LA GIOIA. Mi piaceva raccontare (raccontarmi) lo sviluppo di questo triangolo amoroso con un imprevisto decisamente triste. Fred ha lasciato un vuoto molto grande nella saga, pensavo fosse bello colmarlo col suo ricordo. Quello di Angelina è un bel personaggio femminile, che mi incuriosiva sviluppare. Chissà se lo riprenderò!
Al solito, grazie dell'attenzione :)

 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: skonhet