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Autore: AngelWing99    18/06/2015    1 recensioni
Questa storia è ambientata durante COHF, ho pensato che Sebastian volesse riportare in vita sua madre per governare il mondo insieme a Clary.
* Dal testo*
"Lei è un demone e si comporta da umana, io sono un umano e mi comporto da demone. Ci completiamo a vicenda, lei puoi impara da me ad essere un demone ed io posso imparare da lei ad essere umano. Ma non andrà così, lei mi serve per altro, e adesso morirà. "
Genere: Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonathan, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Volai per due ore prima di arrivare a casa mia. Una semplice casa fatta di legno molto simile a quelle che si vedevano nei film: enorme, ma confortevole. Mi fermai davanti alla porta d'ingresso, il legno era leggermente rovinato, era da tanto che non venivo qua e non mi ero mai accorta di quanto mi era mancato questo luogo. Entrai lentamente trattenendo il respiro. Tutto era come mi ricordavo: la casa era completamente sottosopra; il salotto sulle pareti erano ancora schizzate di rosso come il sangue, scurito a causa il tempo. Non feci in tempo a pensare a qualcosa in particolare che subito corsi verso le finestre per aprirle e far uscire tutta quella puzza di chiuso che mi aveva fin da subito accolto. Respirai a fondo della finestra pre riprendere a respirare aria pulita. Corsi al piano di sopra e aprii pure lì tutte le finestre, scesi di nuovo e mi misi seduta sulle scale; era stata una pessima idea tornare là i ricordi iniziarono di nuovo a farsi strada, mi sembrava come di rivedere un film
 
...< < Wendy io è tua madre abbiamo deciso così. Noi siamo i tuoi genitori e decidiamo noi. Rimaniamo qua un altra settimana, questione chiusa > > disse mio padre autoritario, emisi un basso ringhio, non ci volevo continuare a stare in quel maledetto lago
< < Certo, perché voi pensate solo a voi stessi, a me non pensate mai > > ringhiai, mia madre sembrò rimanere ferite da quelle parole, gli occhi iniziarono a diventare lucidi e mi guardò con tristezza
< < Tesoro mio... > > provò a dire mia madre e intanto si avvicinò
< < Non chiamarmi tesoro > > le ringhiai allontanandomi, a mia madre iniziarono a cadere delle lacrime lungo il volto, iniziai a sentirmi in colpa, non volevo che piangesse per colpa mia, aveva già pianto abbastanza in passato e non volevo vederla ancora in quello stato. Volevo abbracciarla e chiederle scusa, ma il mio corpo non si mosse di un millimetro
< < Wendy basta fare questi stupidi capricci, che ti costa stare qua un altro po'? > > chiese ancora mio padre
< < No, non importa, dai torniamo. Possiamo sempre tornarci un altra volta qua > > disse dolcemente mia madre con le lacrime che continuavano a scendere
< < No, abbiamo deciso che dovevamo rimanere. Non cambierò i piani solo perché Wendy fa i capricci > > continuò mio padre severo
< < Perché insisti nello stare qua? Non c'è nulla, non fate nulla per tutto il giorno > > ringhiai, ero arrabbiata, perché mio padre non mi capiva?
< < Adesso basta ragazzina. Noi rimaniamo qua > > continuò mio padre, ora iniziava ad essere arrabbiata 
< < Non sono una ragazzina > > ringhiai, sentivo le mani iniziare a tremare per la rabbia, una strana sensazione piacevole e sgradevole allo stesso tempo mi percorse per tutto il corpo
< < Non importa. Non ci muoviamo da qua > >
< < Io me ne voglio andare > > gli urlai, mio padre perse completamente la pazienza, si avvicinò e mi diede uno schiaffo in viso. Rimasi per alcuni secondi con la testa gira, non potevo crederci, mio padre non mi aveva mai fatto nulla e ora era arrivato a darmi un schiaffo. Si inginocchiò davanti e mise le mani sulle miei piccole spalle
< < Senti, io e tua madre ti voglio bene, ma vogliamo rimanere qua per un altra settimana. Sia stanchi della città e del nostro lavoro. Vogliamo stare ancora un po' qua. Ti vogliamo bene e... > > tentò di dire dolcemente mio padre
< < No, non è vero voi non mi volete bene > > urlai con le lacrime agli occhi, delle fiamme nere mi circondarono e mio padre si allontanò spaventato. Guardai le fiamme smarrita, iniziai ad urlare quando mi accorsi che mi circondavano, mia madre urlava il mio nome con il volto ricoperto dalle lacrime, mentre mio padre mi guardava confuso. Iniziai ad urlare il nome di mia madre quando mi accorsi che una delle fiamme andava verso di lei, il panico iniziò a prendere il sopravvento, le lacrime iniziarono a rifarmi il viso, ero spaventata e non sapevo cosa fare. Sentii qualcosa di strano dentro di me, come se qualcosa si stesse concentrando dentro di me, dopo un sentii solo il rombo d'un esplosione. Dopo di che solo buio pesto. Quando mi svegliai mi ritrovai in una pozza di sangue, i corpi dei miei genitori dilaniati da profondi tagli su tutto il corpo, iniziai ad urlare e piangere. Solo dopo mi ricordai cosa fosse successo. Avevo accumulato energia dentro di me, le fiamme avevano iniziato ad uccidere, a torturali e alla fine uccisi i miei genitori.*
 
Tornai al presente e scossi la testa per cacciare quegli ultimi pensieri. Sentivo il viso umido, mi passai una mano sulla guancia e la trovai completamente bagnata, solo allora mi accorsi che stavo piangendo. Cercai di riprendermi, ma senza successo, così mi lasciai andare al pianto. Dopo ore le lacrime finirono di scendere, ma mi sentivo a terra, era stata colpa mia e neanche gli potevo chiedere perdono per quello che avevo fatto. Mi alzai in piedi barcollando ed andai in camera mia, a metà strada caddi a terra, era stata in assoluto una pessima idea andare lì, mi sentivo male solo a vedere le pareti, ma allo stesso ero abbastanza contenta di stare là. Riuscii a gattonare fino in camera, quella era l'unica parte della casa che non era in disordine, arrivai ai piedi del letto, mi tirai su e mi sdraia sul letto, poco dopo mi addormentai.
 
Mi svegliai con la sensazione che qualcosa mi stesse sfiorando i capelli, sentivo qualcosa che mi avvolgeva il corpo, aprii piano gli occhi e trovai una coperta di lana marrone che mi copriva il corpo, alzai gli occhi e vidi mia madre che mi sorrideva dolcemente
< < Tesoro, sei tornata > > disse con il tono dolce che mi ricordavo, ma che alla fine non riuscivo mai a ricordare a pieno
< < Mamma > > dissi con nuove lacrime agli occhi, mia madre continuò a guardarmi dolcemente
< < Tesoro mio, non piangere > > disse asciugandomi una lacrime, mi diede un bacio sulla fronte e mi sorrise dolcemente
< < È stata colpa mia > > dissi singhiozzando e mettendomi seduta 
< < No tesoro. Neanche sapevi cosa eri, non è colpa tua > > continuò mia madre, iniziò ad accarezzarmi i capelli per tranquillizzarmi 
< < Si, ma... > > 
< < Niente ma, è successo e basta. Stai tranquilla io e tuo padre stiamo bene qua. Perché sei tornata? > > chiese leggermente preoccupata 
< < Ho bisogno di schiarirmi le idee e il primo posto che mi è venuto in mente è stato questo. Sono successo troppe cose insieme > > dissi passandomi una mano tra i capelli < < non ci sto capendo nulla > > dissi sospirando
< < Lo so. Vedrai che farai la scelta più giusta > > disse lei accarezzandomi la guancia
< < Non potresti darmi un consiglio un po' più... Esaustivo? > > provai tirando su col naso
< < Tesoro mio, non posso dirti cosa devi fare > >
< < Infatti ti sto chiedendo un coniglio, non cosa devo fare > >
< < La verità è che non so cosa dirti tesoro.... Ho visto che hai conosciuto un ragazzo, è molto carino > > disse lei sorridendomi dolcemente 
< < Si, però è complesso, non lo capirò mai > > dissi sorridendo tristemente 
< < Non lo devi per forza capire... > > 
< < Che intendi? > > 
< < Nemmeno io capivo tuo padre all'inizio. Con il tempo ho imparato a conoscerlo > > 
< < Lo conosco da settimane e ancora non lo capisco > >
< < Ci vuoi molto di più che settimane per capire una persona. Datti tempo > > 
< < È proprio questo quello che mi manca. Sai su cosa devo decidere di fare > > 
< < Purtroppo si > > disse osservandomi con tristezza
< < Va beh, dai, non pensiam... Ehi aspetta... Tu sei morta.... Quindi o io sono morta oppure tu sei... > > disse sgranando gli occhi
< < Non sei morta, sono io che sono uno spirito... Non riuscivo a vederti così disperata e piena di sensi di colpa insensati > > disse accarezzandomi i capelli e guardandomi dolcemente
< < Papà dove sta? > > 
< < Al piano di sotto > > 
< < Capito > >
< < Meglio se ti riposi un altro po' tesoro mio > > disse dandomi un bacio sulla fronte
< < Mamma... Siete sicuri che non siete arrabbiati... Per quello che ho fatto? > > 
< < Tesoro mio noi ti vogliamo bene. Ti siamo sempre stati accanto. Stavamo male quando vedevamo cosa ti faceva tuo zio. Non volevamo che ti succedesse nulla.  Mi dispiace così tanto tesoro mio > > disse abbracciandomi forte
< < Non importa mamma. Infondo è solo colpa mia > > dissi sorridendo lievemente
< < Non è colpa tua,quante volte te lo devo dire. Dai adesso riposati che è meglio > > disse dandomi un altro bacio sulla fronte, si alzò sorridendomi dolcemente e se ne andò mentre io tornavo a sdraiarmi sul letto e mi addormentai in un attimo.
 
Era già passata una settimana da quando stavo in casa, i miei genitori non si fecero più vedere ed io passavo la maggior parte del tempo a guardare il lago e a pensare sulle ultime settimane. Ero arrivata ad una decisione, non mi importava molto quale sarebbe stata la reazione di Sebastian, ma preferivo rimanere là, mi sentivo così in pace in quel luogo.
Stavo come al solito seduta sul prato a contemplare il lago, era quasi ora del tramonto; mi stavo godendo il leggero vento che tirava e il sole caldo che mi bagnava il viso quando qualcuno parlò dietro di me
< < Bel posto > > sentendo quella voce saltai dallo spavento e mi girai lentamente trovando Sebastian che sorrideva divertito
< < Lo so > > dissi girandomi a guardare il lago, facendo finta di nulla, il cuore aveva già iniziato a battermi a mille; Sebastian si mise seduto accanto a me guardandosi intorno
< < Come hai fatto a trovare un posto così? > > chiese senza guardarmi
< < In verità non l'ho trovato io. L'hanno trovato i miei genitori... Vedi la casa che sta là? Ecco è mia > > dissi indicandogliela
< < Carina > > disse solo
< < Da fuori. L'interno è un casino > > dissi anche se in realtà il primo giorno l'avevo passato a sistemare tutta casa
< < Come mai sei venuta qua? > > 
< < Mi andava. Da piccola odiavo questo posto, ma ora... È semplicemente bellissimo > > rimanemmo per un po' in silenzio ad osservare il lago < < uh già, vieni con me, ti faccio vedere un posto. Togliti maglietta e pantaloni > > dissi alzandomi in piedi
< < Se vuoi uno spogliarello basta chiedere > > disse lui divertito
< < Idiota. Ora sbrigati prima che si fa tardi e non ti posso far vedere nulla > > dissi togliendomi la maglietta e gli shorts, rimanendo solo in intimo e andai verso il lago. Subito ad accogliermi ci fu l'acqua gelida che mi penetrò fin dentro le ossa, mi voltai e trovai Sebastian subito accanto a me, gli sorrisi e nuotai fino a raggiungere la parete rocciosa che stava lì vicino
< < Okay prendi un lungo respiro. Bisogna stare in apnea per un po' > > gli dissi, il cuore già mi batteva all'impazzata, ero molto agitata
< < D'accordo > > annuii presi un lungo respiro ed andai verso il fondo roccioso, tutto il percorso che avevo in mente di fare durava circa due minuti. Mi godetti quella sensazione di silenzio che mi circondava, la pressione dell'acqua che mi opprimeva  le orecchie, la forza dell'acqua che mi spingeva verso l'alto e i polmoni che bruciavano per trattenere il respiro. 
Mi voltavo qualche volta per vedere dove stava Sebastian e lui stava sempre dietro di me. Raggiunto il fondo trovammo l'apertura di una grotta, feci per entrare, ma Sebastian mi fermò prendendomi per il polso, mi girai e lui scosse testa, fece per tornare in superficie, ma io lo tirai verso di me e lo baciai. Mentre lo baciavo gli passai l'aria così che poteva continuare a stare sott'acqua, mi staccai lentamente e quando ci staccammo lui si avvicinò e mi diede un bacio stampo; gli sorrisi e lo presi per mano portandolo dentro la grotta. Ben presto intorno noi si fece buio, ma io conoscevo la strada a memoria ed il passaggio era abbastanza grande perché potessi passare uno accanto all'altro. Quando finalmente arrivammo alla fine del passaggio iniziai a salire verso l'alto, quando finalmente non sentii più la pressione dell'acqua sulle orecchie respirai a fondo e dopo un attimo iniziai a tossire buttando fuori l'acqua che mi era entrata nei polmoni. Intorno era tutto buio come al solito, c'ero già stata in questo posto il terzo giorno per lasciare alcune cose.
< < Wendy > > disse preoccupato Sebastian, mi circondò i fianchi con le braccia e mi strinse a se, mentre io gli misi le braccia intorno al collo e continuavo a tossire < < non lo facciamo più d'accordo? > > disse lui dolcemente
< < E come facciamo a tornare indietro? > > chiesi sorridendo divertita smettendo di tossire
< < Ci penso io. Come stai ora? > > chiese preoccupato
< < Sto bene > > dissi facendo per staccarmi, ma lui me lo impedì stringendomi di più a se, non dissi nulla e mi strinsi a lui. Sebastian trovò una appoggiò su cui salire da qualche parte per mettersi seduto e salì portandomi dietro con sé, mi fece sedere sulle sue gambe e iniziò a baciarmi dolcemente il collo
< < No aspetta, ancora non siamo arrivati > > dissi fermandolo
< < Non dobbiamo fare un altro pezzo in acqua, vero? > > chiese preoccupato
< < No tranquillo. Fammi alzare che prendo la torcia > > dissi cercando di dargli un bacio stampo
< < Quello era il mio naso > > disse lui divertito lasciandomi i fianchi 
< < Va beh, è uguale > > dissi iniziando a gattonare dove avevo lasciato una torcia e degli asciugamani. Li trovai dopo svariati tentativi, per prima cosa presi un asciugamano e me lo misi intorno al corpo, legandolo al petto e accesi la torcia, la puntai verso Sebastian che mi osservava incuriosito
< < Asciugamano? Ti avverto dopo farà freddo > > chiesi porgendoglielo
< < Già c'eri stata qua? > > chiese prendo l'asciugamano iniziando a passarselo intorno al corpo
< < Eh già. Andiamo che è tardi > > dissi incamminandomi verso destra dove c'era una specie di corridoio, Sebastian fece intrecciare le nostre dita e continuammo a camminare. Il buio intorno veniva rischiarato solo dalla mia torcia, non parlavamo semplicemente camminavamo insieme. Arrivammo ad un vicolo cieco, che sembrava come una specie di stanza rotonda, in alto c'era una fessura dove provenivano i raggi del sole che stava per tramontare
< < È quasi ora > > dissi felice come una Pasqua, mi misi seduta sul telo che avevo messo e mi portai dietro Sebastian
< < Che posto è? > > chiese guardandosi intorno incuriosito
< < Non lo so. L'ho scoperto quando avevo dieci anni, ma non ero mai venuto all'ora giusta > > 
< < Che intendi? > > chiese confuso
< < Lo scoprirai... Diciamo che questo posto è la mia base segreta. Non l'ho mai detto a nessuno e nessuno sa che esiste > > dissi osservando la fessura, non vedo l'ora che arrivasse il tramonto, Sebastian mi baciò e io ricambiai subito. Rimanemmo così alcuni minuti in silenzio di quel luogo veniva rotto solo dallo schiocco dei nostri baci
< < Mh... È ora > > dissi staccandomi e sorridendo, spensi la torcia e dopo qualche secondo quella specie di stanza venne invasa da un specie di aurora boreale, rimanemmo alcuni secondi in silenzio guardandoci intorno 
< < Come...? > > chiese lui confuso
< < La luce del tramonto entra dalla fessura, va sbattere contro dei cristalli che stanno lì, i cristalli riflettono la luce che va a colpire altri cristalli e così via fino a creare questo spettacolo > > dissi sorridendo e indicandogli i vari punti
< < Come hai fatto a scoprirlo? > >
< < Per caso, stavo qua l'altro giorno e mi si è presentato questo spettacolo > > dissi sorridendo. Stiamo in silenzio a guardare intorno a noi e dopo molti minuti tutto scomparì così come era iniziato lasciandoci cadere di nuovo nel buio
< < Cosa ne pen... > > non feci in tempo a finire la frase che lui subito mi baciò con passione
< < Stupendo > > disse tra le mie labbra, mi fece sdraiare sotto di lui e continuammo a baciarci. Potevamo continuare così per ore peccato che un vento gelido ci fece rabbrividire dalla testa a piedi e io iniziai a tremare leggermente
< < Me... Meglio tornare al lago > > dissi stringendomi addosso a lui
< < Si. Ci penso io > > disse e dopo un attimo ci trovammo in riva al lago, gli sorrisi dolcemente e lo baciai mordendogli il labbro il inferiore
< < Andiamo in casa > > sussurrai e lui annuii, ci prendemmo per mano e andammo.
Arrivati in camera mia iniziai a baciarlo con passione e lui mi portò verso il letto
< < Mh... Aspetta > > dissi guardandolo negli occhi
< < Che c'è? > > chiese lui stringendomi a sé
< < Per... Per la faccenda di tua madre io... > > 
< < Wendy... > > disse lui bloccandomi
< < No fammi finire - dissi bloccandolo a mia volta- allora, per tua madre... Magnus mi ha detto tutto sul rito- Sebastian fece per parlare, ma io gli misi una mano sulla bocca per non farlo parlare- e in verità sono venuta qua per decidere se morire per far rinascere tua madre o se fregarmene altamente continuare a vivere... E... Oddio non mi va di fare discorsi d'alto livello, tanto non ci riuscirei a farli. Vado dritta al punto... Scelgo la prima opzione > > dissi guardandolo negli occhi, lui mi mise la mani sulle spalle e le strinse leggermente
< < No, tu non decidi un bel niente. Tu sei mia e non permetterò ad uno stupido rito di portarti via da me. Sei mia e quindi nessuno ti toccherà > > disse e subito dopo mi baciò con passione
< < Seb... > > dissi fra le sue labbra
< < Zitta > > disse mordendomi leggermente il labbro inferiore, mi tolse l'asciugamano e mise sul letto sdraiandosi come prima sopra di me, continuò a baciarmi fino a quando non mi scordai completamente di ogni cosa. Passò a baciarmi il collo lasciandomi vari dei succhiotti, iniziai ad accarezzargli la schiena fino a quando non arrivai verso alla fine sentii come dei rigonfiamenti
< < Cosa hai? > > chiesi preoccupata, velocemente mi misi di lato per vedergli la schiena e trovai dei segni più chiari rispetto il resto della pelle
< < Ne dobbiamo parlare proprio ora? > > chiese con una smorfia
< < Si, perché ogni volta che rimandiamo alla fine non mi dici mai nulla > > dissi con il broncio
< < Ti prometto che te lo dirò, ora possiamo continuare? > > disse avvicinandosi e iniziando a baciarmi il collo
< < No, dimmelo ora, perché tanto dopo non me lo dici > > lui sbuffò alzando gli occhi al cielo
< < Mio padre mi frustava. Ora riprendiamo? > > 
< < Per quale... Assurdo motivo? > > 
< < Gli obbedivo > > lo guardai confusa, no di sicuro si era sbagliato, era impossibile punire un figlio perché ha obbedito ad un ordine
< < Vuoi dire disobbedivi > > tentai
< < No, volevo dire quello che volevo dire > > disse lui guardandomi negli occhi
< < Oh... > > dissi abbassando lo sguardo, sentii la sua mano iniziare ad accarezzarmi la guancia
< < Oramai è passato piccola. Non mi farà più nulla, stai tranquilla > > disse quasi dolcemente, mi piegai verso di lui e lo baciai dolcemente che poi lentamente diventò passionale. Mi sdraiai sopra di lui e continuai a baciarlo sul collo lasciandogli a mia volta un succhiotto, intanto lui mi tolse il reggiseno e iniziò ad accarezzarmi la schiena per poi scendere a giocare con i miei capezzoli ed iniziai a gemere. In un attimo mi trovai sotto di lui
< < Ora tocca a te dirmi una cosa > > disse vicino al mio orecchio e subito dopo iniziò a mordicchiarlo
< < Cosa? > > dissi trattenendo un gemito, scese a baciarmi il collo, subito dopo arrivò a baciarmi la parte rosea del seno sinistro e con la lingua iniziò a giocare con il capezzolo, trattenni a stento un gemito, mi strinsi a lui e iniziai a giocare con i suoi capelli
< < Cosa ti hanno fatto ad Alicante > > disse tornando a guardarmi negli occhi
< < Non possiamo... Parlarne dopo? > > chiesi abbassando lo sguardo verso il suo petto
< < No. Dimmelo > > disse alzandomi il mento per farmi tornare con occhi verso di lui
< < Mi hanno torturato... > > dissi mordendomi il labbro 
< < Poi? > > chiese accarezzandomi la guancia con la punta del naso
< < Mh... Hai presente il ragazzo che ho ucciso poco prima che ce ne andassimo? > > lui si limitò ad annuire < < ecco... Lui... Mi ha...ehm... Violen... > > non finii la parola perché lui si irrigidì di colpo ed io mi morsi il labbro inferiore, un lampo di rabbia gli passò davanti agli occhi < < ehi, però è passato. L'ho ucciso, non ci devi pensare > > dissi accarezzandogli la guancia con la mano e sorridendogli dolcemente. Sebastian scivolò al mio fianco e mi trovai subito dopo con la schiena premuta contro il suo petto e le sue braccia che mi circondavano i fianchi
< < Seb... > > provai a girarmi, ma lui mi strinse di più così che alla fine non potevo muovermi, mi baciò sulla spalla
< < Dormi adesso > > disse baciandomi il collo
< < Sicuro? > > chiesi intrecciando le nostre dita
< < Si. Buonanotte piccola mia > >
< < 'Notte Seb > > dissi e dopo un po' di tempo mi addormentai stretta contro di lui.
 
* Per chi non ricordasse o non sapesse, il primo pezzo sta nel terzo capitolo
 
 
~Angolo dell'autrice~
Salveeee 😊
Allora che ne pensate? Sebastian e Wendy finalmente si sono chiariti, quasi quasi faccio una festa.... Comunque... Si viene a sapere il passato di Wendy, certo non è granché, però non mi è venuto niente di meglio. Per quanto riguardo il pezzo della caverna o grotta (dipende dai punti di vista) non so se è possibile una cosa del genere, ma non credo... Tutto frutto della mia mente mezza andata per colpa della scuola o roba del genere. Poi... Mi dispiace dovervelo, ma probabilmente il prossimo capitolo sarà o il terzultimo capitolo o penultimo escludendo l'epilogo, che non so neanche se farlo, visto che non so che metterci.... Si accettano consigli per l'epilogo
Passo hai ringraziamenti che forse è meglio.... Ringrazio come al solito Lena (che ho appena scoperto che mi ha messo tra gli autori preferiti *-* che onore, GRAZIEEEEEE💜❤️💜❤️💜❤️💜) e Gaia che mi recensiscono ogni capitolo, poi ringrazio chi mi ha messo tra le preferite, seguite, ricordate e le lettrici silenziose
A presto
Bacioniiii 💜❤️
  
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