#18 - succede a tutti
Selina si rigira nel letto due o tre volte prima di mettersi ferma, rubandogli tutte le lenzuola.
"Ridammele." bercia Bruce "Mi servono."
Selina tira su con il naso, buttando l'ennesimo fazzoletto a terra e prendendone un altro.
"No." ribatte con voce nasale "È tutta colpa tua se sono in questo stato, per cui niente lenzuola."
Bruce sospira, sconquassato da un eccesso di tosse.
"Dio, che schifo." si lagna Selina "Che schifo che schifo che schifo."
"Abbiamo visto di peggio."
Selina si volta nelle sua direzione, piantandogli due occhi grandi come cocomeri (e gonfi altrettanto) addosso.
"Bruce..." inizia con un tono di finta condiscendenza "Siamo sopravvissuti ad attentati, sparatorie, veleni, gas allucinogeni e mille altre cose, ma questa è molto peggio."
"È solo influenza, Selina." replica Wayne, facendo leva sulle braccia e appoggiando la schiena alla testiera del letto "Passerà."
"Perdo muco ovunque."
"Ti ho vista perdere sangue da molte altre parti e molto più strane del naso, Selina; un po' di raffreddore non ci ucciderà di certo."
"Mi fa male la pelle. Persino la punta dei capelli mi fa male."
Bruce espira con forza, osservando il suo triste 38,9 che fa bella mostra di sé sul termometro.
"Quando ti hanno quasi spaccato un rene stavi peggio: la tua urina era dello stesso colore di una prugna."
"Proprio un bel ricordo, grazie mille, Bruce."
"Tieni." le dice Wayne, allungandole il termometro "Guarda un po' quanto hai."
Selina glielo strappa di mano, raggomitolandosi sotto al lenzuolo e lasciando al freddo, sudato e ansimante.
"Sarà altissima."
"Capirai."
"È insofferenza quella che sento, signor Wayne?"
Bruce abbassa le palpebre, troppo stanco persino per replicarle.
"39,2." sibila Selina "Maledetto te, le fogne e quel buco merdoso di Arkham. Spero solo non sia una nuova arma letale del Joker."
Bruce si sta quasi addormentando e sa che non è giusto e che dovrebbe ascoltarla, ma è davvero troppo stanco.
"L'unica nota positiva sono le tisane di Alfred. E le sue attenzioni. E i suoi piatti. E anche la cioccolata calda."
Bruce continua a ignorarla, cercando di concentrarsi solo sul silenzio nella sua testa.
"Quando starò meglio rimpiangerai amaramente questo momento."
Wayne cede al sonno e inclina la testa verso sinistra, chiudendo del tutto gli occhi.
"La prossima ronda sarà un inferno, te lo prometto."
Selina aspetta qualche minuto, poi torna a girarsi, contrariata dal non aver ricevuto alcuna risposta.
"Be'?" esordisce "Il gatto ti ha per caso..."
Il pipistrello è immobile, il petto che si alza e si abbassa lentamente, i capelli leggermente appiccicati sulla nuca.
Selina ne osserva il profilo rilassato, la bocca socchiusa, la mano tiepida che è ancora appoggiata sul suo fianco - la stava accarezzando prima che lei gli inveisse contro in tutte le lingue conosciute.
Sospira Selina, e lo copre con l'altra metà del lenzuolo, stringendogli le braccia attorno alla vita e appoggiando la testa sulla sua spalla; in fondo, c'erano cose peggiori di un'influenza e loro le avevano sempre superate tutte.
Questa non avrebbe fatto eccezione.