Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Tessa Fray    19/06/2015    3 recensioni
Mi chiamo Adele Morris, ho 18 anni e una vita normalissima. Normali drammi adolescenziali. Normale migliore amica. Normale ex ragazzo. L'unica cosa che non mi sembra normale sono io. Troppo chiusa in me stessa, troppo noiosa, troppo poco interessante. Volevo cambiare, essere normale come lo sono tutti gli altri.
Ma non mi sarei mai aspettata che il prezzo per cercare di ottenere la normalità sarebbe stato così alto...
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lo schermo del computer segnava che era l’una e trenta di notte, tuttavia non avevo ancora sonno. Dormire era tempo sprecato, per questo la sera stavo sveglia fino a orari impossibili e tutte le mattine prima delle otto mi alzavo. Tenevo lo sguardo incollato alla pagina bianca di word, sperando che le parole si digitassero da sole sulla tastiera e per miracolo componessero qualcosa di accettabile, ma le idee non volevano proprio saperne nulla di saltare fuori. Così, di mala voglia, chiusi il computer e aprii il libro che tenevo sul comodino lì a fianco. Avevo pure perso il segno, fantastico. Sospirai, abbandonando la testa sul cuscino. Amavo leggere e scrivere, ma in quel periodo era come se tutto si fosse bloccato. Non potevo comprare libri nuovi e non avevo niente da scrivere e condividere con i lettori virtuali di tutto il mondo. La vita non mi era mai sembrata così ingiusta come in quel momento. C’era chi scriveva storie romance trite e ritrite e aveva milioni di visualizzazioni, e poi c’ero io, che sognavo di diventare una grande scrittrice e vedere il mio libro tradotto in 32 lingue, ma non riuscivo a superare quel dannato blocco dello scrittore. La vita è ingiusta, per caso lo avevo già detto? Capii di sognare quando vidi scritto “Adele Morris” sulla costina di un libro che tenevo in mano. Non mi risultava di aver mai finito di scrivere qualcosa nei miei 18 anni di noiosissima vita, trascorsa sbavando sui numerosi protagonisti maschili degli altrettanti libri di cui mi infarcivo ogni giorno. Era difficile avere tempo per portare avanti rapporti con esseri viventi della tua stessa specie quando avevi il cervello costantemente impregnato di vampiri, cacciatori di demoni e alieni luminescenti così fighi da far impallidire persino uno del calibro di David Beckham e riuscire a smuovere ogni singolo ormone presente nel tuo corpo. Non avevo proprio speranze. Ero una normalissima ragazza con occhi e capelli castani, piuttosto alta, e con troppo culo e poche tette. Non pensavo di essere così repellente al sesso maschile. A quanto pare mi sbagliavo. Non credevo che sarei arrivata a diciotto anni potendo contare i miei amici sulle dita di una mano. Mi sbagliavo anche su questo. Cosa avevo di sbagliato proprio non riuscivo a capirlo. Comunque, il fatto che stessi leggendo un mio libro era la conferma del fatto che stavo dormendo, e anche pesantemente. Sulla copertina, in un effetto evanescente, c’era un volto di ragazzo sulle tonalità del grigio, con le orbite completamente bianche. Avevo scritto qualcosa a proposito di alcune apparizioni di fantasmi. Anche se non ne avevo bisogno,trovai la seconda conferma del fatto che stavo sognando. Io non credevo nei fantasmi. 7.52 Il sole filtrava dai buchi della tapparella, ancora tenue. Se speravo di trovare ispirazione per scrivere storie curiosando tra i viaggi mentali notturni, dovevo ricredermi. Che stupida idea i fantasmi. Forse per quel giorno sarebbe stato meglio lasciar perdere i miei inutili tentativi di diventare una scrittrice di successo e dedicarmi piuttosto all’autocommiserazione. Già, nonostante la maggior parte delle volte riuscissi a tirarmi su grazie all’ostentamento di un atteggiamento davvero molto vanitoso, ogni tanto capitava anche alla sottoscritta di mettersi in un angolino, arrabbiarsi con il mondo (in particolare con il suo ex, che l’aveva scaricata senza motivo), desiderare di essere una ragazza meno noiosa e ricevere ogni giorno almeno 165 likes alle foto su face book. Quando poi tornavo in me, prontamente mi tiravo due ceffoni mentali, rimproverandomi per aver anche solo pensato una cosa così stupida. Non oggi. Al diavolo tutto. Qui bisognava dare una svolta significativa alla vita di Adele Morris. Oggi sarebbe stato il suo giorno.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Tessa Fray