Hinata adorava le stelle .
Così splendenti e candide... ma impossibili da raggiungere .
Come lui : la sua ossessione, il suo pensiero proibito, il suo delirio .
In passato l ' aveva temuto, dal profondo del suo cuore, della sua anima,
in sua presenza non osava mai alzare lo sguardo lattiginoso .
Lei aveva timore dei suoi occhi, perchè da sempre lui leggeva i suoi pensieri più nascosti, scheggiava la sua anima cristallina con uno scalpello di ferro, torceva il suo cuore a suo piacimento, come fosse un panno bagnato dal quale gocciolavano, costantemente, gocce del sangue di Hinata .
Hinata in sua presenza si sentiva gelare, non fisicamente, ma nell' anima .
Ogni volta provava l' orribile sensazione simile a quella di trovarsi sull' orlo d' un precipizio, e non ne vedesse mai, nonostante i suoi occhi avessero il dono di poter vedere tutto, il fondo .
Hinata abbassava sempre lo sguardo di fronte alle difficoltà, alla paura, al vuoto, terrorizzata, incapace di affrontarlo .
Ed era questo il motivo per cui lui ergeva una barriera insormontabile fra sè stesso ed Hinata e la disprezzava ... o forse no .
Fuggiva da sempre, cercandosi la terra sotto i piedi .
Ma in cuor suo Hinata sapeva che, ormai, il tempo in cui lei aveva paura di quei occhi stava finendo, finalmente, perchè, nonostante tutto, aveva sempre desiderato volare : libera di fare ciò che l' istinto le dettava .
Nemmeno lei lo sapeva, ma inconsciamente desiderava possedere un bellissimo paio d' ali, spiegarle e volare in quel baratro, senza paura, in cui Neji la esonerava sempre, con il potere del suo sguardo...
La leggera brezza fresca le sfiorava le spalle, facendola rabbrividire . O forse rabbrividiva per qualcos' altro .
La stava osservando da un minuto buono . Sentiva i suoi occhi su di lei, incollati,
come
fossero vestiti bagnati dall' acqua di
un
torrente appena scioltosi dal ghiacciaio .
ma il suo cuore scottava e correva come un puledro imbizzarrito .
Lui non muoveva un muscolo,
il falco aspettava paziente
che l' antilope fuggisse,
ancora una volta,
per poi agguantarla e ghermirla con i suoi artigli , provando un piacere
viscerale nel massacrarla .
D'un tratto, lei si girò .
Ma l'antilope quella volta non fuggì, rimase lì, immobile, con i piedi nudi incollati al balcone di pietra freddo,
ad osservare il suo predatore :
la casacca del pigiama verde scuro si scostò, smossa dal vento, rivelando il suo torace tonico,
armoniosamente muscoloso e bianco .
Hinata restò senza fiato, i suoi occhi si mossero dalle sue labbra, rosee e rilassate fin giù, ad osservare il collo muscoloso,
sulla quale ondeggiava dispettosa qualche ciocca dei bei capelli d' ebano, guardò la linea netta che divideva i pettorali,
fino ai suoi addominali, definiti a tal punto da sembrare scolpiti nel marmo .
A quella vista lei barcollò, mentre le pareti della stanza si misero a girare .
E finalmente Hinata alzò lo sguardo in sua presenza...
i suoi occhi erano immacolati, per una volta Neji non pose barriere insormontabili fra se stesso ed Hinata, si concesse il lusso di far emergere i suoi sentimenti più profondi ed oscuri, la fissava con un' espressione che non aveva mai visto prima .
Era trasparente al punto che lei poteva leggerci, in quell' istante,il suo desiderio più nascosto,
ibernato sotto quello strato infinito di neve e ghiaccio, ma c' era, era sempre stato presente,
invisibile per Hanabi, per Hiashi, per tutti i loro familiari, amici, conoscenti, e anche per lei...
fino ad allora .
Perchè, per il cadetto, invincibile ed orgoglioso era un desiderio inaccettabile, depravato, innaturale ...
Il falco amava l' antilope ...
e ancora, la sensazione spiazzante, terrorizzante, ma così eccitante, di quel baratro dinnanzi a lei .
Ma Hinata desiderava volare, almeno una volta nella sua solitaria vita ...
Le sue gambe si mossero da sole, lentamente si avvicinava di più alla finestra, al vuoto, a lui...
finchè, distogliendo gli occhi dal suo sguardo, tese una mano .... e lo toccò .
Il vuoto sotto i piedi terrorizza .
Scivolò, lentamente ed esitante, con la punta dell' indice dalle labbra, fini e morbide, lungo il profilo del mento, sul collo, sfiorandogli il pomo d' adamo pulsante...
poteva sentire il suo cuore sotto i polpastrelli battere allo stesso ritmo del proprio.....
Neji non muoveva un muscolo, non si ritrasse al suo tocco, nè la derise, la stava solamente osservando incuriosito, immobile, studiava la sua preda.
Ed ora Hinata ricambiava decisa il suo sguardo, era gelido come quello d' un predatore, ne era spaventata,
ma inesorabilmente attratta, ora si alzava lentamente in punta di piedi,
ormai gli era così vicina da sentire il suo alito profumato di caramello invaderle
l' olfatto, che accellerava il ritmo, finchè fu in sincronia col suo finchè...
E ora stava cadendo verso il basso...
aspettava , già rassegnata, la punizione
finale che le avrebbe inferto il suo stesso desiderio proibito ...
Un falco non può amare un' antilope...
è assurdo... è contro natura .
Una scarica elettrica le percorse la spina dorsale, mentre il suo cuore s' infuocava e le sue ciglia si chiudevano :
quelle labbra tanto bramate, tanto desiderate, si dischiusero appena sulle sue, strofinandosi alla ricerca di calore.
Del suo calore .
Dolcemente, una sola volta, come a non pretendere altro.
E lei gli rispose lieve, come un battito d ' ali ,
sprofondando finalmente nel calore umido della sua bocca .
Perchè il terrore ormai era svanito...cancellato completamente dalle labbra dolci di Neji .
Ma è così adrenalinico.... così ...
Le sue labbra per Neji erano come un vaso di miele dolcissimo per un' orso :
se non fosse stato attento sapeva di poter essere punto da uno sciame d' api,
ma il suo sapore dolce, quasi fino alla nausea lo spingeva a mangiarne sempre più...
Neji la baciò lentamente, dolcemente schiudeva le sue labbra su quelle vellutate come petali di rosa di lei . Sentiva le sue mani calde ed esili aggrapparsi al tessuto del suo pigiama .
Lui si sfilò la casacca, ad occhi chiusi sentiva le mani fini di Hinata accarezzargli le tempie, le guance, le labbra, fermandosi a sfiorarle più volte, come a volerle imprimere nella memoria, mentre sospirava lentamente, cercando invano di calmare
il battito veloce del suo cuore .
Neji inclinò la testa in avanti e la baciò ancora, succhiò dolcemente le sue labbra, aprendo leggermente la bocca,
sfiorandole piano con la lingua .
E Hinata rispose al suo bacio con un sospiro, aprendo a sua volta la bocca, mentre il calore nel suo corpo aumentava sempre più insieme al la velocità dei battiti del cuore...
Lui le accarezzò la pelle vellutata della schiena e le sciolse i lacci di raso blu della camicia da notte .
Se glielo avesse impedito in qualsiasi modo lui avrebbe smesso subito, ma Hinata non lo fece .
Anzi, premette maggiormente il corpo contro il suo .
Neji le sfiorò il collo e le spalle con i polpastrelli ruvidi, abbassandole lentamente le spalline :
la camicia da notte scivolò a terra, rivelando le forme dolci e sinuose del corpo di Hinata,
illuminato dalla luce tenue delle stelle iridescenti .
Lui si scostò un attimo, guardandola ammaliato, osservando quel corpo liscio ed esile, quella creatura eterea dopo qualche istante aveva finalmente aperto gli occhi, vincendo la timidezza, dipinta sulle gote arrossate non fece nulla per coprirsi, sprofondò nei suoi occhi albini, leggendoci il suo stesso ardente desiderio che per anni aveva infestato i suoi sogni, proibiti, dolci e succosi come una mela . Lei, l' antilope, sarebbe stata libera di fuggire da sempre, anche in quell' istante, ma rimase lì,
anzi, avvicinandosi ulteriormente a lui alzò le mani fini in un gesto lento ed aggrazziato, prese le sue dita fra le mani e,
baciandogli lievemente i polpastrelli, i palmi, i polsi, gli avambracci, portò quelle ruvide di Neji sui suoi seni .
Neji gemette sommessamente... o era Hinata a gemere ? Fu sopraffatto dalla sensazione di quei seni sodi e caldi fra le sue mani, sentiva il respiro caldo e scosso di Hinata sulle sue labbra che lo chiamava ....
poi, in una frazione di secondo, il corpo d' Hinata s' accese di un calore devastante, mentre la lingua affamata di Neji esplorava il suo palato, insaziabile, vorticando insieme a quella debole della giovane, con una tale passione che Hinata sentì in lei divampare il desiderio. Le mani del cugino scivolavano velocemente lungo l' esterno delle sue cosce, mentre Hinata, vacillante, ansimava fuori controllo attraverso la sua bocca, aggrappandosi alla sua schiena .
Si buttarono violentemente sul letto, Hinata ancora artigliata alla sua schiena, sentiva le sue dita avide accarezzarle i seni,
i fianchi, sentiva le sue labbra umide ricalcare ogni millimetro del il mento, del profilo del collo e giù, fino alla deliziosa fossetta fra le clavicole .
Lui le prese un capezzolo in bocca ,trovandolo turgido, umido, lo succhiò, e il fuoco divampò ancor più violentemente, diramandosi dal suo seno per tutto il corpo. Sentire le labbra di Neji sui suoi seni le fece perdere il controllo :
Hinata inarcava la schiena, premendo il petto ed il bacino contro di lui, gemeva animatamente,mentre la sua bocca affamata la divorava, il suo corpo tremò, percorso da un lungo, intenso brivido di piacere e le sue coscie s' inumidirono.
Lei gli prese la testa con le mani e lo trasse a sè con decisione, baciandolo appassionatamente, le sue dita tremanti affondavano nella sua chioma, scostando e sciogliendo le bende che coprivano il segno della schiavitù nei suoi confronti .
Hinata, sommersa dalla fragranza inebriante dei suoi capelli che sapevano d' incenso, sciolse un' istante il bacio, guardandolo timidamente : vedere l' impassibile e composto Neji Hyuga sopra di lei, ansimante, sudato, eccitato e spettinato, sentire la sua carne tesa e palpitante la esaltava, eccitandosi ancora di più pensò che una creatura così bella e mascolina potesse appartenere solamente alla casta più alta degli dei .
Avvicinandosi a baciare ancora quelle labbra incandescenti inarcò il bacino , strofinando lentamente il bacino contro di lui :
lo desiderava, e non poteva più aspettare ...
Neji sciolse il bacio e la guardò attentamente negli occhi, cogliendo lo stesso identico desiderio che lo ossessionava da moltissimo tempo e che, ora più che mai, gli bruciava nel petto .
E un' istante dopo, le dita di Hinata s' artigliarono alle sue spalle muscolose, un urlo di dolore sfuggì dalle sue labbra,
mentre le pareti della stanza si misero a girarle vorticosamente attorno .
Neji, ascoltando la sua reazione, per quanto fosse pazzamente eccitato, cercò di separarsi dolcemente da lei,
ma Hinata non lo permise .
Stringendosi a lui, inarcò di nuovo lentamente il bacino contro il suo, ancora ed ancora, un rivolo scarlatto le colava fra le gambe mentre, nonostante le fitte di dolore lancinante, un desiderio incontenibile s' impossessava della sua mente
e del suo corpo .
Lui uscì fuori lentamente e spinse di nuovo .
Hinata, per paura che si fermasse ancora, trattenne un gemito, mentre il suo corpo bruciava di dolore, di desiderio .
Poi, lentamente, il calore s' impossessò ancora di tutti e cinque i suoi sensi, ma stavolta raddoppiato d' intensità,
e il dolore svanì, mentre i suoi gemiti dolci si mescolavano al respiro mozzato di Neji .
Una colata di lava incandescente trapassò tutti i loro sensi, nello stesso istante in cui le urla d' Hinata riempivano
il silenzio della stanza .
Ed ora, finalmente, Hinata volava in quel baratro, in quel precipizio tanto temuto e allo stesso tempo desiderato,
insieme all' oggetto dei suoi desideri così tanto bramati .
Ancora legati nel corpo, ansimanti, devastati dalla tempesta di sensazioni che aveva invaso i loro sensi e la loro anima,
con l' ultimo brandello di forza che rimaneva nei loro corpi, si strinsero fra loro, come fossero l' ultima cosa rimasta sulla Terra, mentre Neji copriva i loro corpi sudati con il lenzuolo bianco .
L' antilope aveva finalmente trovato il falco, volavano insieme, si libravano in cielo ed ora sfioravano le stelle .
Consapevoli di non poter mai ottenere l' approvazione dei loro familiari, degli amici, di tutti ...
ma a loro non importava, ora che si erano finalmente legati, aspettavano impazienti solamente altri momenti di adrenalinica felicità come quello, in cui, se tutti l' avessero saputo, li avrebbero sicuramente giudicati, ed emarginati perchè, secondo tutti, andavano contro la loro natura .
Ma al falco e all' antilope non importava nulla del giudizio altrui, perchè sapevano, nel profondo della loro anima,
di fare l' unica cosa giusta, in quegli attimi in cui erano lontani da tutto e da tutti,
soli, con l' unica cosa che per loro contava veramente : il loro amore .