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Autore: Kia85    12/01/2009    2 recensioni
Come si può vivere, sapendo che la propria anima gemella appartiene a un altro mondo e non potrà più tornare? Se Susan Pevensie sembra essersi rassegnata a questa triste condizione, Caspian X, al contrario, cerca un modo per farla tornare a Narnia, insieme ai suoi fratelli. E solo Aslan potrà aiutarlo, anche se il desiderio di Sua Maestà ha un prezzo che deve essere pagato.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ll come back when you call me

I’ll come back when you call me

 

Capitolo 10: “True love kiss”

 

Tutto era pronto per la partenza di Peter, Edmund e della principessa Aisleen: i bagagli, la carrozza, le provviste, un’esigua ma affidabile scorta… mancavano solo i due Pevensie e la principessa, che si trovavano nel cortile d’ingresso del castello, insieme a Caspian, alle due regine e ai consiglieri di Sua Maestà.

Sono alquanto preoccupata.- disse la principessa- Non vorrei essere la causa di un’insulsa guerra!”

Peter, con un profondo respiro, raccolse tutto il suo coraggio e appoggiò una mano sulla spalla della fanciulla: “Non vi preoccupate, Altezza, andrà tutto bene! Ve lo assicuro!”

E poi, cara principessa, dovete sapere che, qualunque cosa accada, ci sarà mio fratello a proteggervi. Siete in buone mani!” esclamò Susan.

“Ne sono convinta!” disse lei, rivolgendo un sorriso al Re Supremo.

Peter arrossì, ma si riprese, parlando nuovamente: “E, a proposito, Caspian, ti affido le mie sorelle. Se dovesse accadere qualcosa a Susan o Lucy, dovrai vedertela con me!”

A quelle parole, Susan sospirò, mentre Lucy alzò gli occhi al cielo. Caspian, invece, rispose con il suo sguardo più sicuro e il tono di voce più fermo.

“Le proteggerei a costo della mia stessa vita, non devi dubitare di me!”

“Lo so. Volevo solo mettere le cose in chiaro!”

Sospirando nuovamente, Susan si sentì costretta ad intervenire: “Sono convinta che Caspian abbia compreso esattamente ciò che intendevi, Peter. Ma ricordati che Lucy ed io siamo perfettamente in grado di cavarcela da sola!”

Peter stava per ribattere, quando si intromise Edmund.

“D’accordo, basta così! Peter, sono sicuro che le ragazze sono in buone mani. Susan, anche se non fosse così, sappiamo perfettamente che tu e Lucy siete in grado di pensare a voi stesse senza l’aiuto di nessuno! E, adesso, per favore, andiamo. Abbiamo un compito importante da portare a termine e non possiamo perdere tempo!”

Ed ha ragione, ragazzi!” disse Lucy.

Peter chinò il capo, rilassandosi: “Sì, perdonatemi!”

“Il fatto è che Peter, anche se non lo da a vedere, è nervoso come tutti noi!” commentò Susan, ricevendo un’occhiata gelida da parte del fratello.

“E’ più che comprensibile!” si intromise Aisleen, guardando preoccupata il re in questione.

“Esattamente. Quindi, conto su di voi, Altezza, affinché riusciate a calmarlo!”

Aisleen sorrise: “Ci penserò io, Maestà! Non temete!”

Peter arrossì, mentre Susan gli fece l’occhiolino.

“Adesso, sarà meglio andare!” disse nuovamente Edmund, che cominciò a salutare le sorelle.

Caspian, invece, si rivolse a Peter e Aisleen.

“Spero che il viaggio sia gradevole e che non ci siano problemi con re Alastair!”

“Non preoccuparti per questo! È tutto sotto controllo!” disse Peter.

Caspian annuì, pensieroso: “Comunque, Peter, devi fidarti di me. Non lascerò che accada qualcosa né a Susan né a Lucy. Non potrei mai perdonarmelo!”

Peter gli sorrise, decisamente più tranquillo, e gli porse una mano.

“Ne sono convinto. Mi fido ciecamente di te!”

“Ti ringrazio!” replicò Caspian, stringendogli la mano.

Dopodiché Peter salutò le sorelle, abbracciandole entrambe nello stesso momento.

“Fate molta attenzione, mi raccomando!” disse lui.

Anche tu. Sii prudente, per carità!” esclamò Susan.

Lucy, invece, gli baciò una guancia: “Torna presto, Peter!”

“Sì!”

E dopo i saluti e le varie raccomandazioni, la principessa Aisleen salì sulla carrozza, mentre Edmund e Peter la affiancavano, sui loro destrieri. Dietro di loro procedevano quattro soldati dell’esercito di Caspian.

Le due regine e re Caspian guardarono la carrozza e i cavalieri partire e, nel momento in cui uscirono dal castello, Susan e Lucy notarono quattro topolini salire sul retro della carrozza. Non erano altri che Ripicì e i suoi compagni.

“Caspian, cosa stanno facendo Ripicì e gli altri?” chiese Lucy, perplessa.

“Stanno eseguendo i miei ordini!”

“E quali sarebbero questi ordini?” domandò Susan.

“Di andare con loro! Quei topolini potrebbero essere molto utili se succedesse loro qualcosa!”

”Naturalmente hai ragione.- esclamò Susan- Ma perché non ne hai parlato con Peter?”

Caspian guardò le due sorelle: “Perché avrebbe detto che non ce n’era alcun bisogno e che aveva tutto sotto controllo!”

Lucy ridacchiò, mentre Susan sorrise e si scambiò uno sguardo con la sorella. Ormai anche Caspian conosceva molto bene Peter.

“Sì, avrebbe detto proprio così!”

“Maestà, vogliamo andare?” intervenne, a quel punto, Briscola, rivolgendosi alla piccola Pevensie.

“Dove devi andare?” chiese Susan.

“Ah, già!- esclamò Lucy, sbattendo la mano sulla propria fronte- Ho promesso a Briscola che lo aiutavo a dare da mangiare ai cavalli!”

“Ma…- esclamò Briscola-…se Sua Maestà non approva, posso anche farlo da solo! Le ho detto molte volte che non è un lavoro adatto a una regina.”

Susan, con un sorriso gentile, si affrettò a rispondere: “Oh, no, io ero solo curiosa. Vai pure, Lucy! Anche io ho qualcosa da fare!”

“Grazie, Sue!”

E, così dicendo, Lucy e Briscola si avviarono verso le stalle. Caspian si voltò verso Susan, che era rimasta a guardare la sorella mentre si allontanava con il nano, e il suo respiro accelerò rapidamente. Non erano ancora rimasti da soli dopo la sua dichiarazione…indiretta… Come avrebbe dovuto comportasi?

Ma Susan non gli lasciò molto tempo per riflettere su come agire, perché girò sui tacchi e si allontanò. Caspian rimase lievemente turbato, in quanto non gli aveva rivolto la parola, ma forse conosceva il motivo di quel suo strano comportamento: lui l’avrebbe seguita e Susan ne era certa.

Così, con un sorriso stampato sulle labbra, Caspian si affrettò ad affiancare Susan.

“Potrei sapere qual è il tuo impegno?”

Susan si voltò a guardarlo e gli sorrise.

“Vorrei solo fare un po’ di pratica con la spada!”

“E perché mai?” domandò lui, perplesso.

Susan rise, ma era una risata senza alcuna gioia: “Perché? Forse per la probabile guerra che scoppierà fra Narnia e Archen? Diciamoci la verità, anche se me la cavo con arco e frecce, la spada non è proprio il mio forte! Per questo ho deciso di allenarmi un po’, nel caso in cui mi ritrovassi in uno scontro diretto con i soldati di Archen. Le frecce sono scomode da vicino!”

“Non intendevo questo!” esclamò lui, scuotendo il capo.

“Ah no?”

“No. Tu non prenderai parte alla guerra!”

A quelle parole, Susan si bloccò e Caspian la imitò.

“Come, scusa?”

“Hai capito. Né tu né Lucy combatterete con noi. È troppo pericoloso e io ho una promessa da mantenere con tuo fratello!”

Susan chinò il capo, respirando a fondo. Caspian aveva cominciato a dare retta a Peter nel momento peggiore.

Innanzitutto, ignora la promessa che hai fatto a Peter. Io e Lucy non abbiamo bisogno della balia da molto tempo, da prima che tu nascessi! E, secondo, non hai alcun diritto di dirmi cosa fare o non fare!”

“Io non te lo sto semplicemente dicendo.- esclamò Caspian, provando a imporre la sua decisione- Io te lo sto ordinando, come re di Narnia!”

“Beh, sappi, mio caro re, che non puoi dare ordini a me. Sono stata una regina di Narnia anch’io. E quando si è re o regine di Narnia, si è re o regine per sempre. O forse l’hai dimenticato?”

“Certo che no.- disse Caspian, chinando il capo e la sua voce fu percorsa da un fremito- Ma…non posso permettere che ti accada qualcosa. Ho creduto di averti persa per sempre una volta. Non voglio che succeda ancora!”

Le parole così inaspettate di Caspian la scossero profondamente. Caspian sapeva ammorbidirla con poche parole e con il suo sguardo dolce e ingenuo. Ma lei era pur sempre una regina combattente. Così, appoggiò una mano sulla sua spalla.

“Caspian, ti ringrazio molto. Sei davvero gentile a preoccuparti per me, ma quando parli così è come se non avessi fiducia nelle mie capacità!”

Caspian si affrettò a scuotere il capo energicamente: “Ti assicuro che non è così! Io ho la fiducia più totale in te, lo sai bene!”

“Allora, ti prego, lascia che combatta anch’io, insieme a te, al tuo fianco.- lo implorò lei, afferrandogli la maglia con entrambe le mani, mentre gli angoli degli occhi cominciarono a pizzicarle- Impazzirei se restassi al castello, sapendo che tu, Peter ed Edmund siete in mezzo a una guerra. Non puoi chiedermi di sopportare tutto questo. Sarebbe crudele da parte tua.”

Caspian la fissò a lungo e sulla pallida guancia della regina scivolò una lacrima, che si era ribellata al tentativo di dominarsi della giovane. Il re stava pensando seriamente a ciò che gli aveva detto Susan e non poteva darle torto: per lei, come per Lucy, sarebbe stata una vera tortura non poter partecipare alla guerra, sapendo che i loro cari stavano combattendo. Così, con una mano, asciugò la lacrima ribelle, prolungando però il tenero contatto con il suo viso, e sospirò.

“Sei davvero testarda, regina Susan!” esclamò lui, sorridendo.

“Non più di te!”

Susan, più sollevata, arrossì, rendendosi conto di quanto fosse vicina a lui. Perciò si allontanò da lui e, così facendo, Caspian si sentì come se si stesse allontanando metà della sua anima. Ormai erano una cosa sola  e lo sarebbero stati per sempre. Perciò rise e poi prese le mani di Susan fra le sue, riavvicinandola a sé.

“Però, voglio che accetti una mia condizione!”

Susan annuì: “Tutto quello che desideri!”

“Ti lascerai aiutare dal sottoscritto!”

“Con la spada?”

“E’ ovvio!”

“Sì, è una proposta allettante. Quando cominciamo?”

“Anche subito!”

*****

La notte calò rapidamente su Narnia e Peter decise che si sarebbero accampati prima del tramonto del sole, in prossimità della biforcazione del grande fiume, appena fuori dal villaggio di Beruna.

Edmund si offrì di preparare il cibo per tutti, mentre i soldati sistemavano le tende. La cena era ottima, Edmund era diventato davvero un cuoco provetto. Dopo mangiato, Peter decise che avrebbe fatto il primo turno di guardia. Così, mentre tutti provavano a dormire, Peter si sistemò vicino al falò acceso per la notte.

Chissà se ci sarebbe stata veramente la guerra… Chissà se sarebbero sopravvissuti…Chissà se Aslan li avrebbe aiutati prima o poi…

“Maestà!”

 Peter si voltò e vide la principessa Aisleen. Subito scattò in piedi: non l’aveva sentita arrivare, il che significava che era davvero soprappensiero.

“Perdonatemi, vi ho spaventato?” chiese lei, proprio di fronte alla sua tenda.

“No, affatto. Ma cosa ci fate qui?”

Peter fece un passo incerto verso di lei, provando a rilassarsi.

“Ho pensato di farvi un po’ di compagnia! È permesso?”

Peter sorrise fra sé e le porse una mano: “Solo se abbandonate tutte queste formalità con me!”

Aisleen arrossì lievemente e appoggiò una mano su quella di Peter, che la aiutò a sedersi accanto a lui.

“Allora…grazie mille!” disse lei, sorridendogli.

Peter, sentendo le guance prendere fuoco a causa di un suo semplice, meraviglioso sorriso, si voltò a guardare il falò che scoppiettava allegramente.

“E di che cosa? Mi fa piacere avere un po’ compagnia. Anche se non vorrei che ti affatichi troppo. Il viaggio è stato lungo e stancante! E domani non sarà molto diverso da oggi, sebbene preveda di giungere ad Archen poco prima del tramonto!”

“Non ti preoccupare per me. Sto bene. Piuttosto, credo di essere io a dovermi preoccuparmi per te!” esclamò Aisleen, senza togliergli gli occhi di dosso.

Peter se ne accorse e sentì il cuore accelerare, ma cercò di controllarsi. Come faceva Susan a dominare i propri sentimenti? Per lui sembrava un’impresa troppo ardua!

Co-come mai?”

“Mi sembri un po’ teso, Peter!” rispose lei, appoggiando una mano sul suo braccio.

Se avesse parlato subito, la sua voce avrebbe tremato esageratamente. Ma, per fortuna, Peter aspettò un secondo e prese un respiro profondo.

“E’ vero, ma chiunque lo sarebbe con la minaccia di una guerra all’orizzonte.”

“Sei preoccupato?”

Peter decise che non poteva continuare a evitare di guardarla. Così si voltò verso di lei e per un istante gli si mozzò il respiro. Aisleen era davvero la creatura più incantevole che lui avesse mai visto: era bella perfino di notte, con il viso illuminato solo dalla luce calda e tremula del falò.

“Io…sono preoccupato per le mie sorelle e…per te!” disse Peter, ritrovando un po’ del coraggio del Re Supremo che era in lui.

“Perché? Fintanto che sarai al mio fianco, sento che non mi può accadere niente di spiacevole!”

Peter sorrise, più sollevato dalle parole di Aisleen: “Sono preoccupato per come reagirai se tuo padre volesse attaccarci!”

“Mio padre non lo farà mai.- affermò lei, convinta, scuotendo il capo- E anche se fosse così, dopo quello che mi hai detto durante la gita, vorrà dire che c’è qualcosa che non va in lui.”

“Esatto!”

“Ma sono sicura che tutto si sistemerà, grazie a te!” esclamò Aisleen, appoggiando il capo sulla spalla di Peter, che arrossì.

“Ah…sì…certo…”

Era forse quello uno di quei momenti in cui avrebbe dovuto approfittare della situazione? Uno dei momenti di cui aveva parlato anche Susan?

“Sai, non ho mai conosciuto nessuno come te. Un cavaliere così gentile, valoroso, forte, sempre pronto a rischiare la vita per le persone che ama!”

Peter sbattè le palpebre, perplesso: “Come fai a saperlo?”

“Che rischieresti la vita per i tuoi cari?”

Peter annuì. Aisleen lo guardò dolcemente e gli accarezzò il viso, avvicinandosi pericolosamente a lui, che si sentì mancare l’aria.

“Si capisce dai tuoi occhi. Sono i più dolci che abbia mai visto! Anche se, a dire il vero, mi piace tutto di te!”

Aisleen continuava ad avvicinarsi a lui, senza alcun timore, e Peter si sentì improvvisamente paralizzato, come se non potesse né volesse muoversi.

“Davvero?”

“Sì!”

E, subito dopo, delle labbra sottili e rosee si appoggiarono su quelle di Peter, nel più casto e dolce dei baci.

*****

I raggi del sole, che brillava alto nel cielo, illuminavano e riscaldavano tutto il paesaggio. Era una mattina incantevole e il tempo benevolo aveva permesso a Caspian e Susan di allenarsi all’aperto.

“Bravissima!” esclamò Caspian, puntando la spada a terra.

Era solo il secondo giorno di allenamento, ma Susan aveva rivelato un’abilità notevole nell’arte della scherma.

“Come?”

“Ho detto bravissima! Non te la cavi affatto male, al contrario di ciò che pensi tu!”

“Lo pensi seriamente?” domandò lei, sorpresa.

Caspian ridacchiò: “Certo, perché mai dovrei mentirti?”

“Giusto!- disse Susan, convinta- Ma, se non ti dispiace, vorrei provare ancora un duello!”

“Come voi desiderate, mia regina!” esclamò lui, inchinandosi rispettosamente.

“Oh, Caspian, se ti rivolgi in questo modo a me, come potrei mai affrontarti?”

“Buono a sapersi!” esclamò Caspian, rivolgendole uno sguardo di pura dolcezza.

Susan arrossì: “Ma…non ne devi approfittare!”

Incurante delle sue parole, Caspian si avvicinò a lei e prese fra le mani una ciocca di capelli di Susan.

“Allora, non devi svelare le tue debolezze al nemico!” ribattè lui, chinandosi e baciando la ciocca di capelli che profumava di muschio e gelsomino.

Susan si sentì mancare: aveva letto da qualche parte che baciare i capelli era simbolo di adorazione. Caspian che l’adorava…chissà per quanto ancora il suo cuore avrebbe retto. Doveva reagire in qualche modo, eppure si sentiva incapace di compiere qualunque movimento a causa della vicinanza del suo re.

“Ma…- iniziò a dire lei, appoggiando una mano sul suo braccio-… fino a prova contraria, tu non sei mio nemico, o sbaglio?”

La regina gli rivolse un’occhiata maliziosa e questa volta fu Caspian ad arrossire.

“No, no, certo.- si affrettò a rispondere lui- Allora…ehm…cominciamo?”

Caspian si allontanò da lei e Susan, ritrovando la concentrazione, sollevò la sua spada in posizione di guardia.

“Sì!”

Fu così che Caspian la attaccò, Susan parò e nell’aria le spade vibrarono, producendo un suono metallico e forte.

“Ottima parata!” commentò Caspian.

Aha, mio caro, vietato parlare!”

“Giusto! Chiedo venia!”

“Concessa!”

Il duello riprese. Caspian continuava ad attaccarla e Susan parava e, nel frattempo, indietreggiava sempre di più. Ma la regina non demordeva e i suoi occhi erano concentrati più che mai. Così, all’improvviso, Susan raccolse tutte le sue energie e cominciò ad attaccare Caspian. I ruoli si invertirono e Caspian, sbalordito, arretrò verso i bordi della foresta. Questo incoraggiò maggiormente Susan, che continuò, imperterrita, ad attaccarlo.

Poi, tutto ad un tratto, Caspian inciampò in una radice d’albero e Susan, spaventata, si fermò.

“Caspian!”

“Per la criniera di Aslan! Questo non me lo sarei mai aspettato!” esclamò il re, divertito.

“Stai bene?”

“Sì, sto bene.”

Caspian appoggiò la spada per terra e la guardò, sorridendo: “Sei stata veramente grandiosa! Complimenti!”

Il complimento era sincero e stuzzicò quel pizzico di vanità che è nascosto in ogni donna. Perciò Susan gli sorrise, compiaciuta, abbassando la spada.

“Grazie! Ho lasciato che tu mi attaccassi, per poi raccogliere tutte le mie forze e sferrare l’attacco finale!”

“Un’ottima strategia, davvero! Ma…- disse Caspian, guardandola di sottecchi-…se non mantieni la concentrazione, qualcuno potrebbe approfittarne!”

“In che senso?” chiese lei, perplessa.

Caspian, con un rapido movimento, si alzò in piedi e sfilò la spada dalle mani di Susan.

“In questo senso!”

Susan lo guardò più sorpresa che mai. Era stato così veloce che se lo ritrovò davanti, senza neanche rendersi conto del movimento compiuto.

“E, a quel punto, potresti essere davvero in pericolo!”

“Hai ragione, scusa!”

“Ma, per tua fortuna, adesso sei con me e io non ti farei mai del male!” disse lui, lasciando cadere la spada a terra.

Tutto ad un tratto, gli occhi di Susan erano diventati una calamita per il giovane re innamorato, che non potè fare a meno di afferrarle una mano e avvicinarla a sé. Il cuore di Susan si scatenò nel suo petto, ma la gentile regina non ci fece caso. In quel momento anche Caspian era diventato per lei il centro di ogni sua attenzione.

“Lo so!”

“E…sai anche perché?” domandò lui, appoggiando la fronte su quella di Susan.

“Perché sei un re gentile, dall’animo nobile e il coraggio pari a quello di un leone!”

Caspian sorrise, godendo della vicinanza alla sua meravigliosa regina, e scosse piano il capo.

“No, per un motivo più semplice.”

Susan chiuse gli occhi, trattenendo il respiro: attendeva quel momento con grande ardore da anni…

“Dimmelo, ti prego…”

“Ti amo immensamente, mia cara, dolce Susan!”

Con gli occhi ancora chiusi, Susan sorrise beata al suo più tenero sogno divenuto realtà; ed era tutto merito del suo gentile, perfettissimo re.

“Ti amo anch’io!”

“Sì, lo so!” esclamò Caspian.

Detto questo, si chinò su di lei e la baciò. Il momento era tanto atteso da entrambi, sognato da due anni, ma mai veramente sperato. E forse anche per questo fu davvero il più prezioso dei baci.

Fu come se non fossero passati due anni, come se non fossero mai stati separati, ma avessero trascorso ogni giorno l’uno in compagnia dell’altra.

Quando si allontanarono, Susan era lievemente arrossita, il che la rendeva deliziosa agli occhi di Caspian.

“Cosicché…-iniziò a dire lei, imbarazzata-…questa sarebbe la mia ricompensa per aver combattuto bene?”

“Beh…sì, direi di sì!”

“Quindi, in quest’ottica, per avere una seconda ricompensa, dovrei batterti ancora in un duello con la spada?”

Caspian rise: “No, non ce n’è bisogno!”

“Ah no?” chiese Susan, mentre lui si avvicinava nuovamente a lei e le passava un braccio intorno alla vita.

“No. Sei stata lontana da me per due insopportabili anni. Puoi chiedere tutte le ricompense che desideri!”

“Oh, ne sono lusingata!” disse Susan, sorridendo, prima di essere nuovamente baciata dal suo re.

 

 

E siamo a 10! Beh, spero che questo capitolo non sia stato troppo sdolcinato!! O forse sì…no, tragedia!!!!!

Vabbè, pazienza! Il prossimo si intitola “Prisoners” e sarà incentrato soprattutto sulle vicende di Peter, Aisleen ed Edmund. Ah, già, la scena suspian dello scorso capitolo era ispirata al manga marmelade boy!!!

Ringraziamenti…

Junna: grazie per la recensione, sei sempre molto gentile! Spero che il capitolo ti sia piaciuto. Non so se la scena fra Peter ed Aisleen ti abbia soddisfatto, certo non c’è stata la dichiarazione vera e propria, ma penso che si siano capiti! Anche perché non li vedevo molto a loro agio in una scena come quella finale fra susan e caspian.

Bibina_88: grazie per la recensione. Spero che il capitolo così melenso non ti abbia disgustata! Ah, sì, aslan dovrebbe arrivare fra un paio di capitoli…

Clacly: grazie per la recensione, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo. Non so chi e se rimarrà a narnia. Non è vero, lo so, ma non posso dirlo!! ^_^ comunque la storia è quasi finita di scrivere, mi mancano due capitoli. Sono un po’ difficili, spero di farcela…

 

 

A presto

Kia85

 

   
 
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