I’ll
come back when you call me
Capitolo
10: “True love kiss”
Tutto era
pronto per la partenza di Peter, Edmund e della principessa Aisleen: i bagagli,
la carrozza, le provviste, un’esigua ma affidabile scorta… mancavano solo i due
Pevensie e la principessa, che si trovavano nel cortile
d’ingresso del castello, insieme a Caspian, alle due regine e ai consiglieri di
Sua Maestà.
“Sono alquanto preoccupata.- disse la principessa- Non vorrei
essere la causa di un’insulsa guerra!”
Peter, con
un profondo respiro, raccolse tutto il suo coraggio e appoggiò una mano sulla
spalla della fanciulla: “Non vi preoccupate, Altezza,
andrà tutto bene! Ve lo assicuro!”
“E poi, cara principessa, dovete sapere che, qualunque cosa
accada, ci sarà mio fratello a proteggervi. Siete in buone
mani!” esclamò Susan.
“Ne sono
convinta!” disse lei, rivolgendo un sorriso al Re Supremo.
Peter
arrossì, ma si riprese, parlando nuovamente: “E, a proposito, Caspian, ti affido
le mie sorelle. Se dovesse accadere qualcosa a Susan o Lucy,
dovrai vedertela con me!”
A quelle
parole, Susan sospirò, mentre Lucy alzò gli occhi al cielo. Caspian, invece,
rispose con il suo sguardo più sicuro e il tono di voce più
fermo.
“Le
proteggerei a costo della mia stessa vita, non devi dubitare di
me!”
“Lo so.
Volevo solo mettere le cose in chiaro!”
Sospirando
nuovamente, Susan si sentì costretta ad intervenire: “Sono convinta che Caspian
abbia compreso esattamente ciò che intendevi, Peter. Ma ricordati che Lucy ed io
siamo perfettamente in grado di cavarcela da
sola!”
Peter stava
per ribattere, quando si intromise Edmund.
“D’accordo,
basta così! Peter, sono sicuro che le ragazze sono in buone mani. Susan, anche
se non fosse così, sappiamo perfettamente che tu e Lucy siete in grado di
pensare a voi stesse senza l’aiuto di nessuno! E, adesso, per favore, andiamo.
Abbiamo un compito importante da portare a termine e non possiamo perdere
tempo!”
“Ed ha ragione, ragazzi!” disse Lucy.
Peter chinò
il capo, rilassandosi: “Sì, perdonatemi!”
“Il fatto è
che Peter, anche se non lo da a vedere, è nervoso come
tutti noi!” commentò Susan, ricevendo un’occhiata gelida da parte del
fratello.
“E’ più che
comprensibile!” si intromise Aisleen, guardando
preoccupata il re in questione.
“Esattamente. Quindi, conto su di voi, Altezza, affinché riusciate a
calmarlo!”
Aisleen
sorrise: “Ci penserò io, Maestà! Non temete!”
Peter arrossì, mentre Susan gli fece
l’occhiolino.
“Adesso,
sarà meglio andare!” disse nuovamente Edmund, che cominciò a salutare le
sorelle.
Caspian,
invece, si rivolse a Peter e Aisleen.
“Spero che
il viaggio sia gradevole e che non ci siano problemi con re
Alastair!”
“Non
preoccuparti per questo! È tutto sotto controllo!”
disse Peter.
Caspian
annuì, pensieroso: “Comunque, Peter, devi fidarti di
me. Non lascerò che accada qualcosa né a Susan né a Lucy. Non potrei mai
perdonarmelo!”
Peter gli sorrise, decisamente più tranquillo, e gli porse una
mano.
“Ne sono
convinto. Mi fido ciecamente di te!”
“Ti
ringrazio!” replicò Caspian, stringendogli la mano.
Dopodiché
Peter salutò le sorelle, abbracciandole entrambe nello stesso
momento.
“Fate molta
attenzione, mi raccomando!” disse lui.
“Anche tu. Sii prudente, per carità!”
esclamò Susan.
Lucy,
invece, gli baciò una guancia: “Torna presto, Peter!”
“Sì!”
E dopo i
saluti e le varie raccomandazioni, la principessa Aisleen salì sulla carrozza, mentre
Edmund e Peter la affiancavano, sui loro destrieri.
Dietro di loro procedevano quattro soldati dell’esercito di Caspian.
Le due
regine e re Caspian guardarono la carrozza e i cavalieri partire e, nel momento
in cui uscirono dal castello, Susan e Lucy notarono quattro topolini salire sul
retro della carrozza. Non erano altri che Ripicì e i suoi
compagni.
“Caspian,
cosa stanno facendo Ripicì e gli altri?” chiese Lucy,
perplessa.
“Stanno
eseguendo i miei ordini!”
“E quali
sarebbero questi ordini?” domandò Susan.
“Di andare
con loro! Quei topolini potrebbero essere molto utili se succedesse loro
qualcosa!”
”Naturalmente hai ragione.- esclamò
Susan- Ma perché non ne hai parlato con
Peter?”
Caspian
guardò le due sorelle: “Perché avrebbe detto che non ce n’era alcun bisogno e
che aveva tutto sotto controllo!”
Lucy
ridacchiò, mentre Susan sorrise e si scambiò uno sguardo con la sorella. Ormai
anche Caspian conosceva molto bene Peter.
“Sì,
avrebbe detto proprio così!”
“Maestà,
vogliamo andare?” intervenne, a quel punto, Briscola, rivolgendosi alla piccola
Pevensie.
“Dove devi
andare?” chiese Susan.
“Ah, già!-
esclamò Lucy, sbattendo la mano sulla propria fronte- Ho promesso a Briscola che lo aiutavo a dare da mangiare ai
cavalli!”
“Ma…-
esclamò Briscola-…se Sua Maestà non approva, posso anche farlo da solo! Le ho
detto molte volte che non è un lavoro adatto a una
regina.”
Susan, con
un sorriso gentile, si affrettò a rispondere: “Oh, no, io ero solo curiosa. Vai
pure, Lucy! Anche io ho qualcosa da fare!”
“Grazie,
Sue!”
E, così dicendo, Lucy e Briscola si
avviarono verso le stalle. Caspian si voltò verso Susan, che era rimasta a
guardare la sorella mentre si allontanava con il nano, e il suo respiro accelerò
rapidamente. Non erano ancora rimasti da soli dopo la sua
dichiarazione…indiretta… Come avrebbe dovuto comportasi?
Ma Susan
non gli lasciò molto tempo per riflettere su come agire, perché girò sui tacchi
e si allontanò. Caspian rimase lievemente turbato, in quanto non gli aveva
rivolto la parola, ma forse conosceva il motivo di quel suo strano
comportamento: lui l’avrebbe seguita e Susan ne era certa.
Così, con
un sorriso stampato sulle labbra, Caspian si affrettò ad affiancare Susan.
“Potrei
sapere qual è il tuo impegno?”
Susan si
voltò a guardarlo e gli sorrise.
“Vorrei
solo fare un po’ di pratica con la spada!”
“E perché
mai?” domandò lui, perplesso.
Susan rise,
ma era una risata senza alcuna gioia: “Perché? Forse per la probabile guerra che
scoppierà fra Narnia e Archen? Diciamoci la verità, anche se me la cavo con arco
e frecce, la spada non è proprio il mio forte! Per questo ho deciso di allenarmi
un po’, nel caso in cui mi ritrovassi in uno scontro diretto con i soldati di
Archen. Le frecce sono scomode da vicino!”
“Non
intendevo questo!” esclamò lui, scuotendo il capo.
“Ah
no?”
“No. Tu non
prenderai parte alla guerra!”
A quelle
parole, Susan si bloccò e Caspian la imitò.
“Come,
scusa?”
“Hai
capito. Né tu né Lucy combatterete con noi. È troppo pericoloso e io ho una
promessa da mantenere con tuo fratello!”
Susan chinò
il capo, respirando a fondo. Caspian aveva cominciato a dare retta a Peter nel
momento peggiore.
“Innanzitutto, ignora la promessa che hai fatto a Peter. Io e
Lucy non abbiamo bisogno della balia da molto tempo, da prima che tu nascessi!
E, secondo, non hai alcun diritto di dirmi cosa fare o
non fare!”
“Io non te
lo sto semplicemente dicendo.- esclamò Caspian, provando a imporre la sua decisione- Io te lo sto ordinando, come re
di Narnia!”
“Beh,
sappi, mio caro re, che non puoi dare ordini a me. Sono
stata una regina di Narnia anch’io. E quando si è re o
regine di Narnia, si è re o regine per sempre. O forse
l’hai dimenticato?”
“Certo che
no.- disse Caspian, chinando il capo e la sua voce fu percorsa da un fremito-
Ma…non posso permettere che ti accada qualcosa. Ho creduto di averti persa per
sempre una volta. Non voglio che succeda ancora!”
Le parole
così inaspettate di Caspian la scossero profondamente. Caspian sapeva
ammorbidirla con poche parole e con il suo sguardo dolce e ingenuo. Ma lei era
pur sempre una regina combattente. Così, appoggiò una mano sulla sua
spalla.
“Caspian,
ti ringrazio molto. Sei davvero gentile a preoccuparti per me, ma quando parli
così è come se non avessi fiducia nelle mie capacità!”
Caspian si affrettò a scuotere il capo
energicamente: “Ti assicuro che non è così! Io ho la fiducia
più totale in te, lo sai bene!”
“Allora, ti
prego, lascia che combatta anch’io, insieme a te, al tuo fianco.- lo implorò
lei, afferrandogli la maglia con entrambe le mani, mentre gli angoli degli occhi
cominciarono a pizzicarle- Impazzirei se restassi al castello, sapendo che tu,
Peter ed Edmund siete in mezzo a una guerra. Non puoi chiedermi di sopportare
tutto questo. Sarebbe crudele da parte tua.”
Caspian la
fissò a lungo e sulla pallida guancia della regina scivolò una lacrima, che si
era ribellata al tentativo di dominarsi della giovane. Il re stava pensando
seriamente a ciò che gli aveva detto Susan e non poteva darle torto: per lei,
come per Lucy, sarebbe stata una vera tortura non poter partecipare alla guerra,
sapendo che i loro cari stavano combattendo. Così, con una mano, asciugò la
lacrima ribelle, prolungando però il tenero contatto con il suo viso, e
sospirò.
“Sei
davvero testarda, regina Susan!” esclamò lui, sorridendo.
“Non più di
te!”
Susan, più
sollevata, arrossì, rendendosi conto di quanto fosse vicina a lui. Perciò si
allontanò da lui e, così facendo, Caspian si sentì come se si stesse
allontanando metà della sua anima. Ormai erano una cosa sola e lo sarebbero
stati per sempre. Perciò rise e poi prese le mani di Susan fra le sue,
riavvicinandola a sé.
“Però,
voglio che accetti una mia condizione!”
Susan
annuì: “Tutto quello che desideri!”
“Ti
lascerai aiutare dal sottoscritto!”
“Con la
spada?”
“E’
ovvio!”
“Sì, è una
proposta allettante. Quando
cominciamo?”
“Anche
subito!”
*****
La notte
calò rapidamente su Narnia e Peter decise che si sarebbero accampati prima del
tramonto del sole, in prossimità della biforcazione del grande fiume, appena
fuori dal villaggio di Beruna.
Edmund si
offrì di preparare il cibo per tutti, mentre i soldati sistemavano le tende. La
cena era ottima, Edmund era diventato davvero un cuoco
provetto. Dopo mangiato, Peter decise che avrebbe fatto il primo turno di
guardia. Così, mentre tutti provavano a dormire, Peter si sistemò vicino al falò
acceso per la notte.
Chissà se
ci sarebbe stata veramente la guerra… Chissà se sarebbero sopravvissuti…Chissà
se Aslan li avrebbe aiutati prima o poi…
“Maestà!”
Peter si voltò e vide la principessa
Aisleen. Subito scattò in piedi: non l’aveva sentita arrivare, il che
significava che era davvero soprappensiero.
“Perdonatemi, vi ho spaventato?”
chiese lei, proprio di fronte alla sua tenda.
“No,
affatto. Ma cosa ci fate qui?”
Peter fece
un passo incerto verso di lei, provando a rilassarsi.
“Ho pensato
di farvi un po’ di compagnia! È permesso?”
Peter
sorrise fra sé e le porse una mano: “Solo se abbandonate tutte queste formalità
con me!”
Aisleen
arrossì lievemente e appoggiò una mano su quella di Peter, che la aiutò a
sedersi accanto a lui.
“Allora…grazie mille!” disse lei,
sorridendogli.
Peter,
sentendo le guance prendere fuoco a causa di un suo semplice, meraviglioso
sorriso, si voltò a guardare il falò che scoppiettava
allegramente.
“E di che
cosa? Mi fa piacere avere un po’ compagnia. Anche se non vorrei che ti affatichi
troppo. Il viaggio è stato lungo e stancante! E domani
non sarà molto diverso da oggi, sebbene preveda di giungere ad Archen poco prima del tramonto!”
“Non ti
preoccupare per me. Sto bene. Piuttosto, credo di
essere io a dovermi preoccuparmi per te!” esclamò Aisleen, senza
togliergli gli occhi di dosso.
Peter se ne
accorse e sentì il cuore accelerare, ma cercò di controllarsi. Come faceva Susan
a dominare i propri sentimenti? Per lui sembrava un’impresa troppo
ardua!
“Co-come mai?”
“Mi sembri
un po’ teso, Peter!” rispose lei, appoggiando una mano sul suo
braccio.
Se avesse parlato subito, la sua voce
avrebbe tremato esageratamente. Ma, per fortuna, Peter aspettò un secondo e prese un respiro
profondo.
“E’ vero,
ma chiunque lo sarebbe con la minaccia di una guerra
all’orizzonte.”
“Sei
preoccupato?”
Peter
decise che non poteva continuare a evitare di guardarla. Così si voltò verso di
lei e per un istante gli si mozzò il respiro. Aisleen era davvero la creatura
più incantevole che lui avesse mai visto: era bella perfino di notte, con il
viso illuminato solo dalla luce calda e tremula del falò.
“Io…sono
preoccupato per le mie sorelle e…per te!” disse Peter, ritrovando un po’ del
coraggio del Re Supremo che era in lui.
“Perché?
Fintanto che sarai al mio fianco, sento che non mi può accadere niente di
spiacevole!”
Peter
sorrise, più sollevato dalle parole di Aisleen: “Sono preoccupato per come
reagirai se tuo padre volesse attaccarci!”
“Mio padre
non lo farà mai.- affermò lei, convinta, scuotendo il capo- E anche se fosse così, dopo quello che mi hai detto durante la gita,
vorrà dire che c’è qualcosa che non va in lui.”
“Esatto!”
“Ma sono
sicura che tutto si sistemerà, grazie a te!” esclamò Aisleen, appoggiando il
capo sulla spalla di Peter, che arrossì.
“Ah…sì…certo…”
Era forse
quello uno di quei momenti in cui avrebbe dovuto approfittare della situazione?
Uno dei momenti di cui aveva parlato anche Susan?
“Sai, non
ho mai conosciuto nessuno come te. Un cavaliere così gentile,
valoroso, forte, sempre pronto a rischiare la vita per le persone che
ama!”
Peter sbattè le palpebre, perplesso: “Come fai a
saperlo?”
“Che
rischieresti la vita per i tuoi cari?”
Peter
annuì. Aisleen lo guardò dolcemente e gli accarezzò il viso, avvicinandosi
pericolosamente a lui, che si sentì mancare l’aria.
“Si capisce
dai tuoi occhi. Sono i più dolci che abbia mai visto! Anche
se, a dire il vero, mi piace tutto di te!”
Aisleen
continuava ad avvicinarsi a lui, senza alcun timore, e Peter si sentì
improvvisamente paralizzato, come se non potesse né volesse
muoversi.
“Davvero?”
“Sì!”
E, subito
dopo, delle labbra sottili e rosee si appoggiarono su quelle di Peter, nel più
casto e dolce dei baci.
*****
I raggi del
sole, che brillava alto nel cielo, illuminavano e riscaldavano tutto il
paesaggio. Era una mattina incantevole e il tempo benevolo aveva permesso a
Caspian e Susan di allenarsi all’aperto.
“Bravissima!” esclamò Caspian,
puntando la spada a terra.
Era solo il
secondo giorno di allenamento, ma Susan aveva rivelato
un’abilità notevole nell’arte della scherma.
“Come?”
“Ho detto
bravissima! Non te la cavi affatto male, al contrario
di ciò che pensi tu!”
“Lo pensi
seriamente?” domandò lei, sorpresa.
Caspian
ridacchiò: “Certo, perché mai dovrei mentirti?”
“Giusto!-
disse Susan, convinta- Ma, se non ti dispiace, vorrei provare ancora un
duello!”
“Come voi
desiderate, mia regina!” esclamò lui, inchinandosi
rispettosamente.
“Oh,
Caspian, se ti rivolgi in questo modo a me, come potrei mai
affrontarti?”
“Buono a
sapersi!” esclamò Caspian, rivolgendole uno sguardo di pura
dolcezza.
Susan
arrossì: “Ma…non ne devi approfittare!”
Incurante
delle sue parole, Caspian si avvicinò a lei e prese fra le mani una ciocca di
capelli di Susan.
“Allora,
non devi svelare le tue debolezze al nemico!” ribattè lui, chinandosi e baciando
la ciocca di capelli che profumava di muschio e gelsomino.
Susan si
sentì mancare: aveva letto da qualche parte che baciare i capelli era simbolo di
adorazione. Caspian che l’adorava…chissà per quanto ancora il suo cuore avrebbe
retto. Doveva reagire in qualche modo, eppure si sentiva incapace di compiere
qualunque movimento a causa della vicinanza del suo re.
“Ma…-
iniziò a dire lei, appoggiando una mano sul suo braccio-… fino a prova
contraria, tu non sei mio nemico, o sbaglio?”
La regina
gli rivolse un’occhiata maliziosa e questa volta fu Caspian ad
arrossire.
“No, no,
certo.- si affrettò a rispondere lui-
Allora…ehm…cominciamo?”
Caspian si allontanò da lei e Susan,
ritrovando la concentrazione, sollevò la sua spada in posizione di
guardia.
“Sì!”
Fu così che
Caspian la attaccò, Susan parò e nell’aria le spade vibrarono, producendo un
suono metallico e forte.
“Ottima
parata!” commentò Caspian.
“Aha, mio caro, vietato parlare!”
“Giusto!
Chiedo venia!”
“Concessa!”
Il duello
riprese. Caspian continuava ad attaccarla e Susan parava e, nel frattempo,
indietreggiava sempre di più. Ma la regina non demordeva e i suoi occhi erano
concentrati più che mai. Così, all’improvviso, Susan raccolse tutte le sue
energie e cominciò ad attaccare Caspian. I ruoli si invertirono e Caspian,
sbalordito, arretrò verso i bordi della foresta. Questo incoraggiò maggiormente
Susan, che continuò, imperterrita, ad attaccarlo.
Poi, tutto
ad un tratto, Caspian inciampò in una radice d’albero e Susan, spaventata, si
fermò.
“Caspian!”
“Per la
criniera di Aslan! Questo non me lo sarei mai aspettato!” esclamò il re,
divertito.
“Stai
bene?”
“Sì, sto
bene.”
Caspian
appoggiò la spada per terra e la guardò, sorridendo: “Sei stata veramente
grandiosa! Complimenti!”
Il
complimento era sincero e stuzzicò quel pizzico di vanità che è nascosto in ogni
donna. Perciò Susan gli sorrise, compiaciuta,
abbassando la spada.
“Grazie! Ho
lasciato che tu mi attaccassi, per poi raccogliere tutte le mie forze e sferrare
l’attacco finale!”
“Un’ottima
strategia, davvero! Ma…- disse Caspian, guardandola di
sottecchi-…se non mantieni la concentrazione, qualcuno potrebbe
approfittarne!”
“In che
senso?” chiese lei, perplessa.
Caspian,
con un rapido movimento, si alzò in piedi e sfilò la spada dalle mani di
Susan.
“In questo
senso!”
Susan lo
guardò più sorpresa che mai. Era stato così veloce che se lo ritrovò davanti,
senza neanche rendersi conto del movimento compiuto.
“E, a quel
punto, potresti essere davvero in pericolo!”
“Hai
ragione, scusa!”
“Ma, per
tua fortuna, adesso sei con me e io non ti farei mai del male!” disse lui,
lasciando cadere la spada a terra.
Tutto ad un
tratto, gli occhi di Susan erano diventati una calamita per il giovane re
innamorato, che non potè fare a meno di afferrarle una
mano e avvicinarla a sé. Il cuore di Susan si scatenò nel suo petto, ma la
gentile regina non ci fece caso. In quel momento anche Caspian era diventato per
lei il centro di ogni sua attenzione.
“Lo
so!”
“E…sai
anche perché?” domandò lui, appoggiando la fronte su quella di
Susan.
“Perché sei
un re gentile, dall’animo nobile e il coraggio pari a quello di un
leone!”
Caspian
sorrise, godendo della vicinanza alla sua meravigliosa regina, e scosse piano il
capo.
“No, per un
motivo più semplice.”
Susan
chiuse gli occhi, trattenendo il respiro: attendeva quel momento con grande
ardore da anni…
“Dimmelo,
ti prego…”
“Ti amo
immensamente, mia cara, dolce Susan!”
Con gli
occhi ancora chiusi, Susan sorrise beata al suo più tenero sogno divenuto
realtà; ed era tutto merito del suo gentile, perfettissimo re.
“Ti amo
anch’io!”
“Sì, lo
so!” esclamò Caspian.
Detto
questo, si chinò su di lei e la baciò. Il momento era tanto atteso da entrambi,
sognato da due anni, ma mai veramente sperato. E forse anche per questo fu
davvero il più prezioso dei baci.
Fu come se
non fossero passati due anni, come se non fossero mai stati separati, ma
avessero trascorso ogni giorno l’uno in compagnia
dell’altra.
Quando si
allontanarono, Susan era lievemente arrossita, il che
la rendeva deliziosa agli occhi di Caspian.
“Cosicché…-iniziò a dire lei, imbarazzata-…questa sarebbe la mia
ricompensa per aver combattuto bene?”
“Beh…sì,
direi di sì!”
“Quindi, in
quest’ottica, per avere una seconda ricompensa, dovrei batterti ancora in un
duello con la spada?”
Caspian
rise: “No, non ce n’è bisogno!”
“Ah no?”
chiese Susan, mentre lui si avvicinava nuovamente a lei e le
passava un braccio intorno alla vita.
“No. Sei
stata lontana da me per due insopportabili anni. Puoi chiedere tutte le
ricompense che desideri!”
“Oh, ne
sono lusingata!” disse Susan, sorridendo, prima di essere nuovamente baciata dal
suo re.
E siamo a 10! Beh, spero che questo
capitolo non sia stato troppo sdolcinato!! O forse
sì…no, tragedia!!!!!
Vabbè, pazienza! Il prossimo si intitola “Prisoners” e sarà
incentrato soprattutto sulle vicende di Peter, Aisleen ed Edmund. Ah, già, la
scena suspian dello scorso capitolo era ispirata al
manga marmelade boy!!!
Ringraziamenti…
Junna: grazie per la recensione, sei
sempre molto gentile! Spero che il capitolo ti sia
piaciuto. Non so se la scena fra Peter ed Aisleen ti abbia soddisfatto, certo non c’è stata la
dichiarazione vera e propria, ma penso che si siano capiti! Anche perché non li vedevo molto a loro agio in una scena
come quella finale fra susan e caspian.
Bibina_88:
grazie per la recensione. Spero che
il capitolo così melenso non ti abbia disgustata! Ah, sì, aslan dovrebbe arrivare fra un paio di
capitoli…
Clacly: grazie per la recensione, spero che
ti sia piaciuto anche questo capitolo. Non so chi e se rimarrà a narnia. Non è vero, lo so, ma non posso dirlo!! ^_^ comunque la storia è quasi
finita di scrivere, mi mancano due capitoli. Sono un po’
difficili, spero di farcela…
A presto
Kia85