- Ho chiaramente un problema con il modo di dormire delle persone e non ho intenzione di risolverlo. /o\
- NO BETA quindi segnalatemi qualsiasi errore, svista e strafalcione.
- Giuro che appena ho un attimo rispondo a tutte le recensioni. Nel frattempo: Crì, tvb. <3
- La prossima dovrebbe intitolarsi: Fury. /ooo/
Quiet nights of quiet stars (2)
La prima volta che accade, Steve non presta attenzione alla cosa. È reduce dall’ennesima vana missione in cui ha vagato per giorni tra il fango e la tundra seguendo tracce di un uomo che sembrava Bucky e che poi si è rivelato essere solo un ennesimo agente dell’Hydra. Un agente che non è Bucky, che non somiglia neanche a Bucky e Steve sente cadergli improvvisamente addosso il peso di tutte quelle settimane di ricerca.
Steve si limita a stendersi accanto a Darcy e a nascondere il capo tra i capelli scuri della ragazza.
La mattina dopo, la donna si comporta come se nulla fosse accaduto – gli sorride e gli augura il bentornato, schioccandogli un bacio sulle labbra – e Steve si dimentica dell’incidente.
La seconda volta, Steve inarca un sopracciglio e inizia a pensare che non sia una cosa casuale, che Sam capirebbe subito cosa stia accadendo, ma lui non è Sam e si limita ad adeguarsi e a sorridere del sospiro con cui Darcy gli si abbandona contro, quando poggia la testa accanto alla sua e allunga le gambe verso la testiera del letto.
La terza volta, Steve decide di parlarne con Darcy non perché sia grave o un problema, ma è una cosa – un’abitudine? Si può parlare di abitudine? – curiosa e…
Quando smette di parlare, il rossore gli è risalito fino alle gote e Darcy gli sorride e si morde il labbro, scuotendo leggermente il capo. La ragazza abbassa per un istante lo sguardo sulla tazza che stringe tra le dita, prima di rialzarlo sull’uomo che le sta di fronte e trarre un respiro profondo.
- È una cosa che faccio da quando andavo al liceo e… -
Darcy torna a torturarsi il labbro e ha le guance rosse, come quando prova ad andare a correre, e Steve sa Capitan America non dovrebbe farlo, ma considera sempre un successo il riuscire a farla arrossire.
- La prima volta è stata una sorpresa anche per me. Voglio dire, non sto certo ferma quando dormo, te ne sarai accorto – Steve non riesce a trattenere un sorriso e Darcy gli rifila uno scappellotto con un verso oltraggiato. – Jane. È Jane quella che sta ferma come una mummia. Ti giuro, è spaventosa. Una volta sembrava morta sul serio ed è stato terrificante. Ero pronta a chiamare il becchino e supplicare l’università per avere comunque i miei crediti. Insomma, mi muovo, come una persona normale, ma non mi era mai capitato prima di ritrovarmi al contrario, con i piedi ancorati al cuscino e la faccia sul fondo del letto ed è stato strano, ma, ehi!, non ho mai dormito così bene e quindi, una sera che non riuscivo a chiudere occhio, ci ho provato. Voglio dire… non avevo niente da perdere, no? – Darcy scuote le spalle con noncuranza. – E... funziona. È come un gioco e mi fa dormire anche quando nient’altro riesce a farmi chiudere occhio - conclude con un sorriso, che tenta di nascondere dietro la tazza.
Steve cerca di non soffermarsi sul motivo per cui Darcy abbia bisogno di ricorrere a trucchi del genere per dormire, di non incastrarsi in quei pensieri che lo portano a chiedersi se lei non starebbe meglio senza di lui, se non sarebbe più al sicuro, più felice (- Oh, per favore, Steve, piantala di dire idiozie! Non credo esista un posto più sicuro al mondo che quello accanto a Capitan America! - - La nostra relazione ti rende un bersaglio! - - Così come la mia amicizia con Thor o con Jane o il semplice attraversare la strada. Hai intenzione di tenermi alla larga anche da tutti gli incroci della terra? -) e si limita a scuotere il capo e ad avvolgere la donna in un abbraccio e posarle un bacio sui capelli.
- Non capisco questo svolgimento – borbotta lei da qualche parte contro il suo petto. – Ma non lasciare che sia questo a fermarti, soldato. -
La dodicesima volta che accade, Steve è appena tornato da una semplice riunione con Tony e i suoi PR per la preparazione dell’ennesima intervista e non capisce perché Darcy sia rannicchiata dalla sua parte del letto, seminascosta sotto le coperte, con le gambe strette al petto e i piedi rivolti verso la testiera.
(Non lo capisce fino al mattino dopo, quando Darcy lo sveglia con un sorriso e gli mormora contro le labbra del test di gravidanza nascosto nel cassetto della sua biancheria.)