Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: Kelly 19    20/06/2015    2 recensioni
Demi cercò di specchiarsi negli occhi di Marissa, per l'ultima volta. Ma quest'ultima, sfuggì al suo sguardo. "Non ti perdonerò mai Demi." sussurrò tra le lacrime.
Demi azzerò nuovamente le distanze tra lei e Marissa, inginocchiandosi accanto a lei. "Devi promettermi una cosa.." mormorò appoggiando la fronte a quella di Marissa. "Perdonami..
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Demi Lovato, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I'm coming home, to breathe again.
To start again. 
I'm coming home, from all the places i have been..
With nothing, but a voice within, that calls me: 
calls me home!

   

      Il primo incontro! 

              (4 anni prima! Ottobre!)                     


Il viaggio verso il McKinley School, proseguì tranquillamente. Demi stava guardando fuori dal finestrino, persa nei suoi pensieri, fin quando la sua attenzione non fu rivolta all'agente di custodia.
"Ragazzina! Posso farti una domanda?"
Demi sbuffò, tornado a guardare fuori dal finestrino. "Che vuoi sapere?"
"Ho letto il tuo fascicolo." esordì.
"Senza offesa, ma arriva al sodo." tagliò corto la ragazza "Non ho tanta voglia di parlare."
"Giusto. Comunque mi chiedevo, come mai fai tutto questo?"
Demi aprì la bocca e la richiuse. Strinse gli occhi e cercò di pensarci. "Non sono cose che ti riguardano Mercedes." affermò.
"Ok."

Era mattina quando finalmente arrivarono al McKiley School. 
"Sono distrutta." affermò sbadigliano. "Non potevamo prendere un'aereo?" 
"Aereo?" domandò Mercedes. Demi si strinse nelle spalle. "Scendi forza. Si ritorna a casa." 
"Questa non è casa mia." sussurò uscendo dall'auto.
Seguì Mercedes all'interno del Mckiley, accomodandosi nella sala d'ingresso per aspettare il preside che l'avrebbe presa in custodia.

"Sono contento di rivederti." disse una voce apparentemente sconosciuta.
Sia Demi che Mercedes si voltarono di scatto verso la porta, dove un uomo non molto robusto, dai capelli neri e mossi, le stava osservando sorridendo.
"Lo conosci?" domandò Mercedes, voltandosi verso la ragazzina.
La mora annuì. "Ha messo il parrucchino, ma la faccia da pesce lesso è sempre quella." sussurrò Demi, ricevendo una gomitata da Mercedes.
"Mi perdoni." esclamò l'uomo entrando nella stanza e porgendo la mano alla donna. "Sono Lucas Scott. Il preside."
"Mercedes.. Mercedes Nclaw." disse stringendo la mano all'uomo. "E lei è.."
L’attenzione di Demi fu sviata per un istante. I suoi occhi vennero calamitati da una figura familiare che stava passando in quel momento lungo il corridoio.
"Demi. Demi Lovato. Già ho avuto il piacere di fare la conoscenza della ragazza." disse l'uomo sorridendo. 
La ragazza del corridoio indossava una gonna nera, una camicia bianca e una cravatta dai ricami bianco e argento.
"Hai la divisa?" chiese il preside, non ottenendo nessuna risposta. La voce del preside era lontana dalle orecchie di Demi. "Devi sapere che questa non è più la scuola di prima. Sono d'obbligo le divise. Nessun litigio.. e con nessun litigio, intendo sia fisico e o verbale, Niente verrà lasciato impunito. Ogni richiamo, verrà trascritto e al terzo richiamo scatterà una punizione."
Demi riuscì a concentrarsi solo sulla ragazza bionda, che l'osservò con uno sguardo indecifrabile prima di proseguire per la sua strada. Solo quando la ragazza sparì, la mora tornò a seguire il resto della conversazione.
"Ti vado a prendere i bagagli ragazzina." disse Mercedes, prima di sparire dalla sua visuale. 

"Allora Lovato, questa è la divisa. Ogni divisa è diversa. Diversa solo in piccoli dettagli." Demi annuì. "Ti spiego. Le cravatte cambiano colore in base all'anno che frequenti. Nera con ricami verde e giallo per il primo anno. Nera con ricami rosso e bianco per il secondo. Nera con ricami bianco e argento per il terzo.. e così via."
"Non ci posso credere! Spero vivamente di sbagliarmi, ma se ho capito bene dovrò indossare una cravatta rossa?" 
"Nera, con ricami di color rosso e bianco." disse l'uomo annuendo.
La ragazzina si strinse nelle spalle. "Ugualmente non la indosserò."
"La indosserai. Ogni volta che non porterai la divisa.. riceverai un richiamo."
Demi si strinse nuovamente nelle spalle, come se le importasse poco o niente di ciò che diceva l'uomo.
"Tutte le ragazze del secondo anno, dormiranno al terzo piano. La tua camera è la 308."
La mora sbuffò. "Sà, sono stanca, e mi chiedevo se per caso in questi anni avete messo un'ascensore." 
Il preside la guardò con sguardo divertito. "No. Ora corri a cambiarti." 

Continuava a salire la grande rampa di scale, non ricordò di aver mai salito tante scale in vita sua. Certo negli anni scorsi aveva già frequentato quella scuola, ma ormai la scuola era diversa. I lavori in corso, non le avevano mai permesso di esplorare i piani superiori. O almeno, no come avrebbe voluto.
"Basta! Sono stanca." gemette appoggiandosi allo corrimano. "Stupido. Stupido preside." continuava a sussurrare ogni due scalini. "La divisa è obbligatoria." urlò cercando di imitare la voce dell'uomo. "Sai cosa? Mettila su per il culo la.." sbottò, provocando una risata in qualcuno. 
Quella risata catturò la sua attenzione. Demi voltò la testa, incuriosita dalla risata. Fu a quel punto che la vide di nuovo. La ragazza di poche ore fa. Era appoggiata al muro del secondo piano e la fissava. 
"Che hai da guardare?" sbottò irritata. 
La ragazza si spostò di poco, fulminò la mora con un’occhiataccia, prima di rispondere a tono. 
"Ragazzina stai calma se non cerchi guai." sbottò tra il divertito e l'irritato.
Ma Demi non era il tipo di persona che si arrendeva così facilmente, perché per Demi avere l'ultima parola su ogni discorso o discussione era la cosa più importante. Ancora stupefatta dalla risposta che le era appena stata data da quella stupida ragazza, fece per rispondere, ma a quel punto qualcuno urlò.
"Marissa! Corri a vedere."  
La mora voltò la testa in direzione di quella voce, ma quando si voltò per cercare la ragazza non trovò nessuno. Era sparita.
Marissa. Si chiamava Marissa. appuntò mentalmente.
"Marissa.. Marissa. Mari o Issa? No meglio Marissa." sussurrò tra se e se, continuando a salire le ultime scale che la separavano dal terzo piano. 
Sono tornata a casa? Questa è veramente casa mia.?!
"No questa non è casa mia." sussurrò guardandosi intorno.
Demi non l'avrebbe mai ammesso, ma il McKinley era una parte di lei.
Il McKinley in passato era stato per lei una casa.. e forse anche se le era difficile ammetterlo, sarebbe stato sempre la sua casa.





 
Note dell'autrice:
Cosa dire? La canzone che troverete è: "Calls Me Home di Shannon Labrie."
Mi dispiace tanto per il ritardo, ma sono estremamente incasinata. (Il motivo non credo che vogliate saperlo!)
Comunque cosa volevo dire? Ah ecco.. la storia al momento è concentrata nel passato, ovvero 4 anni prima
.
 
Demi non l'avrebbe mai ammesso, ma il McKinley era una parte di lei.
Il McKinley in passato era stato per lei una casa..
e forse anche se le era difficile ammetterlo, sarebbe stato sempre la sua casa.

Perché ho riportato questa frase? Perché in seguito, capiremo come il McKinley è parte del passato di Demi!



 
NB: Ringrazio tutti.. tutti quelli che hanno letto la storia, chi la segue, chi l'ha aggiunta tra i preferiti e chi di tanto in tanto ha deciso di recensire la storia.
Vi ringrazio di vero cuore.
Gente, sono tempi duri per la mia salute, quindi mi è un po difficile scrivere velocemente,
ma cercherò di aggiornare ogni settimana. Spero di non avervi delusi con questo capitolo.. e spero di non deludervi mai.

Domanda importante: che serie tv seguite? Non è una domanda a caso, anzi... =D
Comunque alla prossima, un mega sorriso a tutti voi. 


 

 


 
 
  
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