Disclaimers: I personaggi trattati non mi
appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di
lucro.
Buona
lettura! ^_^
Sand
dancing in the wind
(ovvero
“ La sabbia che danza nel vento”)
Lento e apatico,
saliva uno ad uno gli scalini che l'avrebbero condotto all'ultimo piano di quel
vasto edificio.
Era così stanco per il
viaggio intrapreso che si lasciò sfuggire un piccolo
sbadiglio.
Superata l'ultima
rampa di scale, si fermò, appoggiandosi al muro e concedendosi un po’ di
riposo.
Che cosa
darei per essere ancora a Konoha, sdraiato in un prato o sopra una panchina a
guardare le nuvole, magari con il caro Choji che mi offre una
patatina...
Invece
no!
Sono qui,
in questo posto sperduto che è il Villaggio della Sabbia, per conto del Quinto
Hokage che, a quanto pare, si diverte un mondo a tormentarmi e a caricarmi di
lavoro!
L'unica
consolazione, però, sta nel poter vedere lei...
Ehi!
Ma che
sto dicendo?
Quella mi
prende sempre in giro, perché dovrei essere contento di vederla?
Seccato oltre ogni
dire, Shikamaru scosse la testa.
Era meglio se andava a
sbrigare i suoi doveri di messaggero della Foglia: prima finiva, infatti, meglio
era.
Per
lui.
Prese il corridoio
alla sua sinistra, quel lungo corridoio che sfociava nell'ufficio del Kazekage,
all'interno del quale vi trovò i due fratelli di Temari, chini sopra dei fogli
che facevano bella mostra sulla scrivania.
Picchiettò per due
volte la porta aperta, giusto il necessario per farsi notare e per poi rimettere
le mani in tasca.
" Non disturbo,
spero..."
" No! Temari ci aveva
detto che saresti arrivato oggi..." sbottò Kankuro, senza alzare lo sguardo dal
foglio che stava leggendo.
Allora, Shikamaru non
era l'unico seccato lì dentro.
" Bene! A proposito:
dov'è? Avrebbe dovuto farmi da guida, ma non l'ho trovata all'ingresso del
Villaggio!" domandò, rivolto a entrambi.
Fu Gaara ad alzare lo
sguardo su di lui, uno sguardo gelido e indagatore.
" E' al campo di
addestramento, con i suoi allievi. Tu, piuttosto, quali novità arrechi da
Konoha?"
" Be’ ... Tsunade
voleva informarsi sulle tue condizioni di salute dopo il fattaccio con
l'organizzazione Alba. Inoltre, ti manda a dire che i preparativi per il
prossimo esame di selezione dei Chuunin procedono secondo quanto stabilito.
Ah... e che tu dovevi mandarle dei fogli, che però devi consegnare a me.
Insomma... le solite seccature!" rammentò Shikamaru, sintetizzando il discorso
snervante che le aveva fatto lei, il Quinto Hokage.
Perché, quando Tsunade
parlava, aveva una voce talmente squillante e carismatica da mandarti il
cervello in tilt, anche se sei un genio col quoziente intellettivo superiore a
duecento.
In poche parole,
quella donna era terribile, una vera forza della natura.
" D'accordo... io e
Kankuro li stiamo appunto controllando..." precisò Gaara, per poi tornarsene,
silenzioso, al suo lavoro di Kazekage.
Kankuro, invece, lo
stava squadrando da capo a piedi, chiedendosi se quel tipo così pigro avesse
voglia persino di campare.
" Allora vi lascio...
vado a fare quattro passi! Non ho altro da fare, purtroppo... che seccatura!"
disse, marcando bene l'esclamazione finale della sua frase, le sue "parole
famose".
" Ciao! A dopo..." lo
salutò forzato Kankuro, in un modo che faceva chiaramente intendere che doveva
levarsi di torno al più presto.
Quando Shikamaru fu
uscito, dopo aver fatto un cenno con la mano, il fratello maggiore bisbigliò al
minore:
" Secondo me, quello
sta andando da Temari. Questo è poco ma sicuro!"
" Sarà... ma al
momento ho altro a cui pensare..." disse Gaara, che non ammetteva repliche o
parole su quell’argomento.
Indispettito, Kankuro
prese un'altra pila di fogli e li sbatté sulla scrivania, per poi esaminarli.
Come aveva previsto
lui, il ninja della Foglia si era davvero recato al grande e rotondo centro di
addestramento di Suna, dove vi era lei, in piedi, circondata da tanti ragazzini
desiderosi di imparare l'arte dei veri ninja.
Dal punto in cui si
trovava, però, Shikamaru non poteva sentire la sua voce, quella voce calda e
provocatoria che aveva sentito spesso uscire dalle labbra di
Temari.
Vedendola afferrare il
suo grande ventaglio, capì che stava per dare dimostrazione della sua abilità a
quei marmocchietti: decise, quindi,di sedersi in disparte e di continuare a
guardare, come un comune spettatore.
Infatti, la giovane
kunoichi si mise subito in posizione, contraendo il braccio per sventolare quel
suo oggetto da combattimento una volta sola.
E bastò quel gesto
rapido e fluido per far volare via, nel cielo, il manichino a cui era
indirizzata la raffica di vento.
I bambini,
inginocchiati a terra e incantati, le batterono le mani.
Anche lui si
meravigliò, nonostante l'avesse già vista all'opera tante
volte.
Quel ventaglio così
grande, così familiare, sembrava fatto apposta per lei, per aderire
perfettamente alla sua schiena.
Shikamaru continuò ad
ammirarla nel suo dovere di Jounin della Sabbia, finché non se ne furono andati
tutti, eccetto lei.
Era giunto per lui il
momento di uscire allo scoperto, di andare a parlarle come sempre e, silenzioso
come un'ombra, mosse dei grandi e solcati passi in sua
direzione.
Ma, quando lei lo
notò, dovette fermarsi.
Non c'era mai modo di
coglierla di sorpresa: lei, in questo, rovinava sempre i suoi
piani.
" Ah, eccoti qui!
Scusa se non sono venuta ad accoglierti, ma ero stata convocata da Baki..." fece
lei, incurvando le labbra in un lieve sorriso.
O era un
ghigno?
" Figurati! Il dovere
è dovere, purtroppo!"
" Lo dici proprio TU
che di lavorare non ne vuoi sapere, vero?" gli fece notare Temari, intenta a
togliersi della sabbia dal kimono.
" Senti: se così
fosse, secondo te, sarei venuto qui?" chiese svogliato
Shikamaru.
" Uh... immagino!! Che
grande sforzo avrai fatto, vero? E' la prima volta che vieni, mentre io sarò
venuta al vostro Villaggio, vediamo... almeno cinquanta
volte!"
Non perdi
mai occasione per vantarti, vero Temari?
" Scusa
tanto se non sono mister perfezione!"
" Fai
anche le battute, adesso?"
" Mamma
mia: quanto sei noiosa!"
" E tu
un fannullone! Sembra che ti scoccia persino parlare con
me..."
Non è
assolutamente vero.
Adoro
parlare con te, Temari.
E'
l'unica cosa che non mi secca fare.
Coraggio,
Shikamaru! Diglielo!
" Pensi
davvero quello che hai appena detto?" si limitò a chiederle, distogliendo lo
sguardo dalla bionda.
Temari,
per la prima volta, sembrò titubante.
Certo:
in genere, ci andava anche più pesante, per quanto riguardava critiche e
provocazioni.
Ma
adesso, guardandolo, col capo chino, si sentì completamente
spiazzata.
Che se
la fosse presa davvero?
"
Scusami... ho esagerato..." non le uscì altro.
E anche
la bionda distolse lo sguardo.
Adesso,
intorno a loro, regnava uno strano silenzio, un silenzio teso e un pochino
imbarazzante.
Temari
si morse il labbro inferiore, mentre guardava la sabbia del terreno alzarsi a un
soffio di vento e danzare al ritmo di esso.
Non
sapeva neanche se Shikamaru avesse cambiato espressione, se fosse ancora lì, a
meditare o a dispiacersi su quello che la sua presunzione di donna le aveva
fatto dire.
Alzò
improvvisamente lo sguardo, ma non si sarebbe certo aspettata che lui fosse lì,
davanti e (soprattutto) vicino a lei, a un palmo di distanza l’uno
dall’altra.
Le venne
istintivamente da arrossire, in modo lieve per sua fortuna, mentre lui era
tranquillo, serio, a fissare la sua testa.
Poi,
allungò un braccio sui capelli biondi della ragazza e…
“
Scacciata!” esclamò lui, con un luccichio tronfio nei suoi occhi
castani.
“ Eh?
Cosa?” fece lei, confusa.
“ Una
mosca… avevi una mosca tra i capelli!” chiarì lui.
“ Ah… e
ti costava troppa fatica avvertirmi che c’era?” si impuntò
Temari.
“ No. In
realtà, volevo essere io ad avere l’onore di levartela…” sorrise lui, chiudendo
gli occhi e mettendosi di profilo rispetto a lei.
" E
pensare che mi stavo preoccupando... che sciocca!" pensò stizzita, incrociando
le braccia al petto e tornando ad essere serissima e fiera in
volto.
Shikamaru
era un tipo davvero complicato.
Perché
le aveva appena dato quella risposta ambigua?
Perché
non esiste mosca migliore di te, cara Temari…
“ Ehi, sapientone!
Sbaglio o il tuo stomaco ha appena brontolato?” gli fece notare dopo un po’ lei,
ghignando.
In effetti, lui non
metteva qualcosa sotto i denti da due giorni.
“ Hai ragione! Ma non
ho portato soldi con me… e adesso chi sarà così buono da offrirmi il pranzo?”
domandò, fingendosi un attore melodrammatico.
“ Tsk! Svogliato,
fannullone e pure squattrinato! D’accordo… vieni con me, te lo offro io!” sbottò
Temari, rassegnata.
“ Guarda che non sei
obbligata…” tentò lui, ma lei lo fermò con uno sguardo pari al fratello minore e
gli fece cenno di seguirla.
Shikamaru sorrise, non
visto da lei, scrollando le spalle e incamminandosi dietro la
kunoichi.
Perché
non esiste mosca migliore di te, cara Temari.
Perché,
da quando ci sei tu, la mia vita è diventata una piacevole seccatura.
FINE
Hermi cara:
tantissimi auguri di buon compleanno!!! ^O^
Sorellina,
quando ho scoperto che abbiamo questa coppia in comune sul fandom di Naruto, mi
sono letteralmente "fiondata" a scrivere la mia prima ShikaTema: sono felice del
risultato! Ti voglio bene <3
L’idea non è
molto originale, lo ammetto, ma avrete notato che ho evidenziato in blu i
pensieri di Shikamaru.
Lui è pigro,
ma sono convinta che abbia una volontà tutta particolare, che tira fuori nei
momenti più inaspettati.
Temari è
come la immagino io; i suoi fratelli hanno fretta di finire il lavoro perché,
così facendo, sperano di levarsi Shikamaru di torno ( quando sono gelosi, li
adoro!!! *O*)
E, infine,
c’è il riferimento a Tsunade perché adoro anche lei. ^_^
Spero di
essermela cavata bene...(*O* Non è solo la mia prima ShikaTema, ma anche la mia
prima one-shot su Naruto!)
Non mi resta
che affidarmi alla clemenza e al giudizio di voi
lettori^^
Approfitto
dell'occasione per ringraziare shurei e Shatzy. (Loro due sanno il
motivo^^)
Bacioni
Rinalamisteriosa