Naruto
entrò nella stanza in punta di piedi, Sakura stava
sonnecchiando sul divano. Doveva essere stata proprio esausta per
essersi addormentata così profondamente. La sua espressione
in quel momento era
però molto pacifica e serena. Sembrava quasi una bambina.
Naruto le si avvicinò mentre nella sua mente cominciarono ad
affacciarsi i ricordi del suo primo incontro con lei.
Naruto stava
appollaiato sul ramo di un albero, nascondendosi tra
le sue fronde. Il suo sguardo era vigile, attento ad ogni possibile
movimento sospetto che poteva esserci nella strada che si stagliava
sotto di lui. Le sue mani tremavano di eccitazione, non vedeva l'ora
di poter partire all'attacco!
Avvertì un
fruscio alle sue spalle
e scattò in piedi, estraendo dalla tasca dei pantaloni la
sua arma:
un lungo rametto mezzo storto.
"Fatti sotto!"
esclamò
al possibile nemico.
Un merlo
uscì dalle fronde degli alberi e
volò via gracchiando a gran voce.
"Fuggi vigliacco!"
esclamò il bimbo nella sua direzione: "Fuggi terrorizzato
dal grande Naruto!".
Preso dall'entusiasmo
della vittoria il bimbo poggiò male il
piede sul ramo e scivolò indietro.
Per fortuna ebbe la
prontezza
di aggrapparsi al ramo sottostante ed evitarsi una brutta caduta.
Non
si poté però dire lo stesso della sua scarpa
destra che invece
precipitò nel vuoto.
Naruto
avvertì un mugugno venire dalla
strada sottostante. Doveva aver colpito qualcuno!
Si affrettò
a
scendere, scivolando lungo il tronco dell'albero. Non fu
però
un'impresa facile dal momento che era rimasto scalzo.
L'altra
scarpa infatti era rimasta incastrata sul ramo sopra cui, poco prima,
stava appollaiato.
"Maledizione"
mormorò quando il
palmo del piede toccò terra. I sassolini bianchi che
formavano la
strada erano molto fastidiosi al contatto con la pelle nuda del
piede.
Si guardò
intorno e notò, poco avanti rispetto a dove si
trovava, una bambina che si massaggiava la testa.
La sua scarpa
stava a poca distanza da lei.
Ecco chi aveva colpito!
Naruto la
esaminò, doveva avere più o meno la sua
età ed aveva
dei capelli di un colore molto insolito, rosa confetto.
Lei alzò lo
sguardo verso di lui, in genere a quel punto Naruto
se la sarebbe svignata. Si divertiva sempre a fare quel gioco:
correre a perdifiato per sfuggire a chi voleva acchiapparlo.
Invece,
in quel momento, non ebbe alcuna voglia di muoversi. Si sentiva come
ipnotizzato da quegli occhi verde smeraldo.
"S-sei tu che mi
hai colpita?" chiese balbettante lei.
"Si" rispose
Naruto, salvo poi affrettarsi a giustificarsi: "Non l'ho fatto
apposta però, sono scivolato dal ramo e la scarpa mi
è scappata
via, mi succede spesso, sono più grandi dei miei piedi
quelle".
La
bambina lo guardò incerta, teneva la gamba destra piegata
indietro,
come volesse scappare via ma non lo fece.
Strinse invece i pugni
ed esclamò:
"Dovresti stare
attento, avresti potuto farmi
tanto male lo sai?"
Poi
arrossì, come se urlare
contro gli sconosciuti non fosse una cosa che le accadeva
spesso.
Naruto odiava chi lo
rimproverava ed anzi era sempre
portato a fare maggiori danni quando qualcuno alzava tanto la voce
con lui. Davanti ai pugni stretti di quella bambina invece
provò del
rammarico.
Non aveva tutti i
torti in fondo, ricevere una scarpa
in testa non doveva essere tanto piacevole.
"Scusa"
mormorò arrossendo a sua volta, non era abituato a scusarsi
per le
sue marachelle.
"Bè?" le
chiese poi la bimba notando
che lui non le toglieva gli occhi di dosso.
"Beh.."
cominciò lui, incerto su cosa dirle.
La bambina
incrociò le
braccia.
"So benissimo cosa
vorresti dirmi.." mormorò
con un sussurro.
Naruto però
non aveva proprio idea di cosa
potesse dirle.
Provava una strana
sensazione, gli sembrava quasi che uno dei
naruto del ramen che aveva mangiato per pranzo si fosse messo a
danzare nel suo stomaco.
"..Tu vorresti
prendermi in giro per
via della mia fronte, lo fanno tutti.." concluse la bimba con
del rammarico nella voce.
Naruto
osservò la sua fronte, in
effetti era un po' più alta di quanto avesse mai notato
negli altri
bambini. Questo non fece che accentuare la curiosità di
Naruto verso
di lei.
"Io sono Naruto
Uzumaki, dattebayo!" si
presentò.
Lei lo
guardò incerta per qualche secondo poi alla
fine si decise a presentarsi a sua volta.
"Io sono Sakura,
Sakura Haruno" disse.
"Mi piacciono le
ciliege!"
esclamò Naruto. Quel nome, Sakura, già gli
piaceva molto.
La
bimba non lo prese però come un complimento, le sue
sopracciglia si
inarcarono pericolosamente.
Ma non fece in tempo a
dirgli nulla.
A quanto pareva la
scarpa rimasta sola sull'albero, aveva
cominciato a sentire la mancanza della gemella. Si precipitò
infatti
verso la terra, finendo dritta sulla testa dell'ignaro
Naruto.
"Maledizione"
esclamò lui massaggiandosi il
bernoccolo.
"Ben ti sta"
commentò Sakura e poi scoppiò
a ridere.
Il cuore di Naruto
ebbe un fremito nel sentire la sua
risata cristallina.
"Sakura-chan.."
mormorò.
Perso
nei suoi pensieri Naruto non badò al tavolino che si ergeva
sul suo percorso, il suo piede lo urtò e lui
cominciò a saltellare
sperando di lenire il bruciore al pollicione.
A causa del
trambusto Sakura si mosse nel sonno e sul suo volto si formò
un'espressione infastidita.
Sembra il modo in cui lei mi guardava
i primi tempi da genin, pensò Naruto.
Naruto non
poteva ancora crederci. Per una volta la fortuna era
stata dalla sua parte: era finito in squadra proprio con la ragazzina
più carina che conoscesse: Sakura Haruno!
Lei stava camminando
poco davanti a lui con i capelli, tenuti lunghi, che ondeggiavano
sulla sua schiena come se danzassero.
Erano appena tornati da una missione in cui Naruto aveva potuto
mostrare tutto il suo corraggio e la sua immensa forza. Certo in cambio
aveva ottenuto qualche graffio in più di quelli che aveva
già sul volto, i gatti ptevano essere dei nemici molto
infidi.
"Questa missione mi ha
messo addosso una fame!" esclamò d'un tratto Sakura,
voltandosi indietro: "Che
ne dici se andassimo a mangiarci qualcosa?"
"E' un
appuntamento, Sakura-chan?" le chiese Naruto allegro. Già si
immaginava all'ichiruki con la ragazzina ed un piatto fumante di
ramen.
"Non parlavo con te, Naruto!" rispose lei
fissandolo come se fosse solo una mosca fastidiosa.
Poi il suo sguardo tornò sull'altro ragazzino che stava con
loro.
"Allora che ne dici, Sasuke-kun?" gli chiese con
voce dolce.
Quello si limitò a sbuffare, Naruto invece si
fissò
le scarpe.
Sakura-chan preferisce Sasuke. Si disse provando
invidia per i sorrisi che lei destinava solo all'Uchiha.
Ma poi
strinse i pugni.
Lui era Naruto Uzumaki, il futuro hokage del
villaggio della foglia e non si sarebbe mai arreso.
Un giorno
conquisterò il cuore di Sakura-chan! Si disse fiducioso.
Naruto
smise di saltellare. Il dolore era ormai passato.
"Scusa
Sakura-chan!" le disse a bassa voce.
Sakura si mosse
nuovamente nel sonno, la sua bocca si aprì leggermente.
Preso dai
ricordi, Naruto sentì il sangue ghiacciarsi nelle
vene.
E se fosse
uscito "quel nome" dalle sue labbra?
Naruto non
riusciva a togliere gli occhi dal volto implorante
della ragazzina.
"Naruto ti prego porta Sasuke-kun indietro!"
gli disse Sakura con voce rotta dal pianto.
Il cuore di Naruto
perse un battito.
“Sakura-chan, ti piace veramente tanto
Sasuke-kun..” mormorò
senza riuscire ad evitare che la sua voce potesse incrinarsi
leggermente.
Aveva già capito da tempo che a Sakura piaceva Sasuke ma
solo in
quel momento comprese fino in fondo la profondità di quel
sentimento.
E capì anche che per quanto lui avesse fatto, per
quanto lui avesse potuto impegnarsi, questo sarebbe potuto non
cambiare mai.
In un attimo realizzò che forse Sakura non avrebbe
mai accettato un suo appuntamento, non lo avrebbe mai trovato
attraente quanto trovava Sasuke e soprattutto Sakura non avrebbe mai
sorriso a lui come sorrideva a Sasuke.
Il suo sarebbe potuto essere un amore mai corrisposto.
Niente
di ciò però lo spaventò tanto quanto
il vedere la disperazione
negli occhi dell'amica.
Alzò il pollice ed esclamò
deciso:
"Riporterò indietro Sasuke ad ogni costo. Questa
è
la mia promessa della vita!"
Il resto non contava, tutto ciò
che lui desiderava era che lei fosse felice, non importava a chi, gli
sarebbe bastato solo che lei tornasse a sorridere.
"Baka!"
mormorò Sakura nel sonno e Naruto non ebbe
alcun dubbio su a chi si stesse rivolgendo. C'era solo una persona
che lei chiamava a quel modo.
Sorrise e si avvicinò per andare a
sedersi accanto a lei.
Naruto stava seduto davanti al fuoco scoppiettante.
Nonostante
i duri allenamenti con Jiraya, ancora non era riuscito a riportare
Sasuke a Konoha.
Si sentiva un fallito. Come poteva sperare di
diventare un buon hokage quando non riusciva nemmeno a salvare un
amico?
Sentì un fruscio alle sue spalle, Sakura lo aveva
raggiunto. Gli si sedette accanto.
Naruto scosse la testa,
sperando di allontanare i suoi malumori, non voleva apparire debole
davanti ai suoi occhi, lo aveva già fatto fin troppe volte
in quel
periodo.
"Sakura-chan, non è romantico!" le disse cercando di
sorridere: "Io e te soli davanti
ad un fuoco scoppiettante"
A
Sakura però non sfuggì la malinconia che riempiva
i suoi occhi.
Ormai lo conosceva fin troppo bene, Naruto non poteva più
sperare
che con lei bastasse nascondersi dietro ad un sorriso.
"Baka"
sbuffò: "Te l'ho già detto, no? Ci sono io con
te, non sei
solo, insieme diventeremo più forti e convinceremo
Sasuke-kun a
tornare a Konoha!"
Poi gli poggiò la mano sulla spalla e gli
sorrise fiduciosa.
Il cuore di Naruto prese a battere un più
forte. Da quando era tornato a Konoha si era reso conto che qualcosa
nel suo rapporto con Sakura era cambiato, lei non lo considerava
più
solo come un ragazzino fastidioso o rumoroso ma come un compagno di
cui fidarsi e di cui preoccuparsi.
Era arrivata addirittura a versare delle lacrime per lui.
“Grazie, Sakura-chan!” le disse mentre in fondo al
suo cuore
si riaccendeva un barlume di speranza, forse c'era ancora una
speranza che lei potesse ricambiarlo un giorno.
La testa
di Sakura scivolò di lato andando ad appoggiarsi sulla
sua spalla. Le sue mani cominciarono a cercarlo ed alla fine le sue
braccia si strinsero intorno al suo petto. Lo strinse forte a
sé,
quasi soffocandolo a causa della forza sovrumana che la
contraddistingueva.
Naruto però non si scansò. Non avrebbe mai
rifiutato un suo abbraccio.
Naruto era
stremato ma felice.
La lunga guerra si era conclusa, i
nemici erano stati sconfitti ed i ninja si stavano risvegliando dal
loro sonno, pronti a festeggiare la pace ritrovata.
Sakura stava in
mezzo a loro, intenta a curare i feriti.
Quando vide lui e Sasuke
avvicinarsi, si rialzò e li corse incontro.
Li aveva già visti
alla valle dell'epilogo, aveva già curato le ferite di
ciò che era
rimasto delle loro braccia ma solo ora che il terribile incantesimo
di Kakyua era stato spezzato, sembrava essersi finalmente
rincuorata.
Li raggiunse e Naruto indietreggiò, convinto che
ciò
che lei volesse fosse rimanere sola con Sasuke, il ragazzo che
amava.
Invece Sakura si precipitò verso di lui e lo strinse in un
forte abbraccio.
Naruto rimase così sorpreso da dimenticare
addirittura come si respirasse.
"Sei il solito baka, mi hai
fatto preoccupare così tanto" mormorò lei:
"Qua-quando il
tuo cuore ha smesso di battere tra le mie mani ho pensato davvero di
averti perso, per non parlare poi di quando ti ho visto
laggiù nella
valle, in mezzo a tutto quel sangue"
Naruto sentì qualcosa di caldo bagnargli la
spalla.
"Sakura-chan, va tutto bene" le disse, alzando
il suo braccio sano per darle qualche pacca sulla schiena a mo' di
consolazione. Il suo cuore battava forte nel suo petto.
"Grazie,
Naruto" mormorò Sakura per poi stringerlo un po'
più forte a sé. Come
se in quel momento lui fosse la cosa più preziosa che avesse
al
mondo, come se non lo volesse lasciare mai più.
Naruto
poggiò le labbra sulla sua fronte e la baciò.
"Ti
amo Sakura-chan" commentò ripensando poi ai bei momenti
passati
insieme.
Al loro primo
bacio, al loro primo appuntamento, alla
loro prima volta, al loro matrimonio..
Le sue dita
andarono a
sfiorare il pancione pronunciato di Sakura. Dall'interno
avvertì un
movimento, uno scalpitio.
A quanto pare il
piccolo stava già
sognando di essere un ninja alla caccia di nemico.
Sakura si
svegliò e riaprì gli occhi.
“E'
già rumoroso quanto te..” mormorò.
“Ma di
sicuro ha ereditato la tua forza mostruosa a giudicare
dai suoi calci” commentò lui.
Sakura gli
sorrise. Un sorriso dolce, di quelli che ora destinava
solo a lui, al suo baka.
Naruto sorrise a
sua volta e poi riprese
a coccolare il suo pancione, già immaginandosi le avventure
del loro
piccolo Shinachiku.
Il frutto
dell'amore tra lui e la sua Sakura-chan.
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Sera!! ♥
In realtà non avevo alcuna intenzione di scrivere un'altra fanficion prima di finire la mia long-fic ma mi sono svegliata con questa idea nella testa e mi ha tanto sfinita che alla fine ho dovuto cedere e scriverla :P
Spero che i vari sbalzi temporali non vi abbiano scombussolato ma mi piaceva descrivere un po' lo sviluppo del rapporto che questi due tesori hanno avuto nel corso del manga!! <3
Naturalmente all'inizio abbiamo una Sakura bambina timiduccia ma come potete notare con Naruto si è subito scaldata!! xD
Grazie di aver letto!! :*
- Rimi