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Autore: Federica20000824    21/06/2015    0 recensioni
"Sto bene Tommi, davvero."
"Lo sai vero che non basta scriversi 'Fighter' sul polso per essere una combattente? Io lo so che tu lo sei, ce la puoi fare Sofi, uscirai di lì"
Sofia è una ragazza di quasi 15 anni, con un sorriso smagliante, gli occhi tristi, tante cicatrici sulle braccia e un migliore amico, Tommaso, che sta cercando di aiutarla a sconfiggere i fantasmi del suo passato... ecco... complicato, forse ansioso. Lo farà nel modo giusto?
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'I Diari di Sofia'
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“Vieni su Tommi, vado un attimo a prendere la roba per le tavole, che Jack me le ha imbucate da qualche parte …” Dice Sofia dalla finestra, e il cancello si apre con un debole click. Tommaso entra nel solito giardino, nel quale il profumo dei fiori è talmente dolce da fare venire il vomito. E lui, non è proprio dell’umore oggi. Giacomo, il fratello di Sofia, apre la porta dalla quale vola fuori un pallone. Tommi entra, e sale le scale.
“Metti pure lo zaino in camera mia, di fianco al letto.” Sofia, dallo studio, cerca di trovare la cartellina, con scarsi risultati, sicura che il suo amico eseguirà. Ma Tommi, appena entra, nota il diario abbandonato sulla scrivania,con la scritta blu Dott.ssa Vecchioni Sabrina, Psicologa sopra a quella verde Il Diario di Sofia. Un po’ si sente in colpa, ma Sofia non parla più, gli sorride solo, sempre con gli occhi tristi, mormorando un “Sto bene, Tommi, davvero.” Ma non sta bene.
Apre il diario sulla prima pagina, colorata, con le istruzioni:
  • Scrivi sempre, quando ne senti il bisogno
  • Cerca di raccontare tutto, nei dettagli
  • Sfogati completamente, senza riserve
  • Ricorda che verrà letto periodicamente
  • Non sentirti sotto al giudizio di qualcuno
Volta pagine e pagine scritte fittamente, fino ad arrivare ad una data famigliare: il 23 aprile, il giorno nel quale Sofia ha smesso di parlargli.
23 Aprile 2015
Caro Diario,
è un giorno molto strano per ricominciare a scriverti, dopotutto, non è successo niente di nuovo o di particolarmente esaltante. L’ultima volta che ti ho scritto parlavo di Ask e degli anonimi. Beh, nelle ultime domande, ci sono solo tanti “grassa”, “puttana”, “ti credi migliore delle altre?”, “non sei abbastanza per Tommi, né per nessun altro” e “fai un favore al mondo, ucciditi”. Solo questo, e degli episodi che conoscono esclusivamente la Vane, la Cla e la Cami. Ho paura che, per vendicarsi, abbiano raccontato in giro le nostre cose, ma forse sono solo mie paranoie, e loro non c’entrano niente. Mi mancano tanto,nonostante abbiano fatto la maggior parte delle cose che, nei miei quattordici anni e otto mesi di vita,mi hanno fatta stare male. Stavamo così tanto bene insieme e ci divertivamo tanto. E ora sono insieme, loro tre, senza che io possa fare niente. La settimana scorsa si sono fatte di canne, e mi hanno chiamata, dicendomi che volevano tornare ad essere mie amiche, e che a loro dispiaceva per quel che avevano fatto, per poi smentire tutto la mattina dopo. Non pensavo certo che dopo un anno potessimo tornare amiche, ma insomma, riagganciare un po’ i rapporti … Ci speravo davvero.
Beh, per oggi basta, devo finire di studiare Chimica.
Sofia


Tommi si ricorda quel periodo, ma allora loro due non erano così legati, e Sofia gliel’ha raccontato solo una volta, frettolosamente. Era stata male davvero, e loro l’avevano ignorata o presa in giro tutto l’anno. Gira pagina, delicatamente.
24 Aprile 2015
Caro Diario,
ieri la mamma è andata a trovare la nonna, e il papà si arrabbiato tanto con Jack perché non va bene a scuola e le maestre hanno detto su e bla bla bla … Tutta la sera a urlare “Giacomo di qui” “Giacomo di là” “Andrai a pulire i cessi” eccetera eccetera. Poi mi ha trattata male per tutta la cena, e non ho capito perché. Sono qui in camera ad ascoltare la musica, così non devo stare a sentire quel che dice.
Sofia
4 Maggio 2015
Caro Diario,
Non so cosa pensare, anzi, pensare mi fa paura. In realtà vorrei solo non sentire niente. Vorrei essere inghiottita e sparire. Perché hanno ragione, sono grassa, infinitamente grassa, e sono brutta. Brutta è un eufemismo. E perché sono così cattivi? Beh, perché sono brutta basta? Sì, decisamente è un motivo più che plausibile. Non so perché mi abbiano fatta così. Con un carattere terribile! Destinata a stare da sola per sempre. E così orribile. Non riesco a tenere tutto dentro, e poter piangere è troppo da chiedere. Non posso semplicemente scoppiare a piangere? Non ci riesco.
Sofia


Sente un tonfo, e alza la testa di scatto, poi arriva una risata infantile, e i rimproveri di Sofia, dal piano inferiore. Distende la fronte, che non si era accorto di aver aggrottato, e rilascia la mascella contratta. Ha paura di andare avanti, non tanto per le braccia di Sofia, che ormai conosce bene, ma per come sarà scritto, quello che intravede essere il giorno seguente a quello che ha appena letto.
5 Maggio 2015
Caro Diario,
ieri non ce l’ho fatta, e mi sono tagliata. Di nuovo. E c’è anche un caldo che non giustifica le maniche lunghe. Mi fanno male le braccia, e quando mi guardo le gambe, mi sento anche completamente fuori di testa, ad averci inciso delle parole. Ma è esattamente cosa sentivo, il male delle parole. Così i tagli non bastavano, e ho scritto con la lametta “FAT” ovunque su di me. Dopo aver finito, la vasca sembrava una scena da film horror. Perché è la mia testa, sono un fottuto film dell’orrore. Mi sono lavata e ho cominciato a sentire il bruciore dei tagli. E ho tirato un sospiro di sollievo. Da quando sono in questo buco, da sola, è l’unico modo di esprimere la mia vergogna, del mio corpo, e di me stessa. E di calmare il … male. Solo che è un male talmente grande che diventa fisico con o senza il permesso del mio cervello. Stamattina contavo sul trucco per coprire tutto quanto, ma sono ancora troppo freschi e non si copre niente. Per fortuna ho tenuto dei braccialetti, e ho ancora i gatti. Infatti è il terrore assoluto quando senti un “Cos’hai fatto al braccio?”. Devi essere pronta e disinvolta in una risposta tipo “Eh ieri ho giocato con i gatti, hanno cercato di uccidermi.” E fare una risatina, quando in realtà sono stati loro, a cercare di ucciderti. E anche tu, che cerchi di farla finita. Ma non hai il coraggio, e allora speri sempre che ci pensi qualcun altro al posto tuo.
Sofia


Fa male vedere scritti nero su bianco i propri sospetti. Come un pugno nello stomaco, te lo aspetti, ma finché non arriva il dolore, non realizzi bene. Non puoi essere consapevole di un male che non hai mai provato. Il ragazzo volta di nuovo pagina, con una mano nei capelli a stringere i ricci biondi.
6 Maggio 2015
Caro Diario,
quand’è stata l’ultima volta nella quale ho sorriso sinceramente? Nella quale sono stata davvero forte? Non me lo ricordo. È impossibile non ricordarselo. Un momento … è stato quando ho abbracciato Tommi. Quando mi ha stretta a lui. Mi sono sentita protetta, al sicuro. Come se niente e nessuno potesse farmi del male. Neanche io. Come se tutto fosse troppo lontano e insignificante per toccarmi. Lui lo sa che lo faccio. E mi ricordo quel giorno come se fosse ora. Ero di fianco a lui, e ascoltavo la prof che spiegava. La manica dev’essermi scesa e io me ne sono accorta quasi dopo venti minuti. Non ha fatto alcun riferimento al mio braccio, mi ha chiesto: “Preferiresti scrivere a qualcuno, per dirgli qualcosa, o dirglielo a voce?”. E io gli ho risposto che dipendeva dalla persona e della cosa. Quello stesso pomeriggio mi ha mandato un messaggio bellissimo. Aveva capito. La psicologa mi ha chiesto se mi piacesse lui, come ragazzo. Le ho risposto che gli voglio bene perché è una persona intelligente e matura. Mi posso fidare. Ma le settimane successive non sono state facili, ad ogni minimo movimento delle maniche mi guardava deluso, con delle esclamazioni tipo “No! Sofi! Ti prego!”.In certe occasioni ho avuto paura che si stancasse come Andrea, che andasse via. Che non mi volesse più vedere. E invece è rimasto lì. Sempre. E non gli sarò mai abbastanza riconoscente. Mi ha salvata.
Sofia


Tommaso sorride, accarezzando la carta che gli ha dato una sensazione di tranquillità mai provata prima. La preoccupazione di essere scoperto ha lasciato spazio del tutto all’orgoglio. E agli occhi addolciti da quelle parole piene di verità.
10 Maggio 2015
Caro Diario,
oggi mi hanno picchiata. Fuori dalla palestra c’era Rachel, con i suoi amici e altre ragazze. Ho seriamente preso un colpo, pensavo se ne fosse andata. Evidentemente no, chi non muore si rivede. Mi fa male dappertutto,ma non tanto per i calci, per quello che hanno detto. Cos’ho fatto di sbagliato? Perché mi odiano così? Perché sono così grassa? L’unica cosa che voglio è sparire. Andare via, lontana. Non ce la faccio più, seriamente. Ma resto dell’opinione che, alla fine, abbiano ragione ad odiarmi, mi odio anche io.
Sofia
11 Maggio 2015
Caro Diario,
ti scrivo alle 2 di notte. Sarebbe già il 12, ma sono … così stanca. La psicologa mi ha detto di scrivere. Non so se riuscirò a farlo. Spero di sì, perché una cosa è sicura:ora come ora, voglio solo morire. Stasera, fuori dalla palestra, c’erano due ragazzi. Non so chi siano,ma li avevo già visti con Rachel, una volta. Uno di loro mi ha presa per un braccio, e mi ha buttata per terra. Non so bene quando, ma sono scoppiata a piangere. l’altro rideva, ma è andato via dopo poco. Mi ha messo le mani dappertutto, puzzava di fumo e di alcol. Poi, mentre mi teneva ferma, ha cercato di baciarmi. Mi ha portata in macchina in braccio, con una mano davanti alla bocca, ma tanto ormai non c’era più nessuno in giro, e non riuscivo ad urlare. Mi ha detto che sono una sfigata, una puttana. Mi ha chiesto se mi piacesse. Se mi piacesse fare sesso con lui. Sentivo solo male. Un male così grande da non riuscire a provarlo. Lo stesso che sento ora, a piangere sul mio letto e a farti la cronaca del mio stupro. Non avrò mai il coraggio di raccontarlo. Mi sento così sola, brutta e sporca. E domani sarà un giorno schifosiss
imo. Non scherzavo, voglio morire.
Sofia


“Lo faccio fuori, lo giuro.” Tommi ora è rosso, come nessuno l’ha mai visto. “Ecco cos’erano i lividi. Non è stata lei, sono stati quei bastardi.” Gira l’ennesima pagina, questa volta completamente assorto nella lettura, non ricorda nemmeno di essere in camera di Sofia, né la paura di essere sorpreso con le mani nel sacco.
16 Maggio 2015
Caro Diario,
sono stata una cogliona a scriverti, l’altro giorno. La psicologa ha letto tutto, perché ti vuole leggere periodicamente. Mi voglio suicidare, ma non ho il coraggio per farlo davvero. Vuole che ne parli con la mamma, e che vada a fare degli esami. Non capisce? Era l’unica che capiva. Tutto. E adesso? Come può dirmi una cosa del genere? Cosa mi interessa delle malattie veneree? Voglio morire …
Sofia


Tutto si spiega per Tommaso, in un colpo solo. I suoi occhi terrorizzati, i movimenti a scatti, e il fatto che non gli si avvicinasse mai. Il suo silenzio, le cicatrici, i lividi, e i pianti nascosti perché in pubblico. Anche lui adesso ha paura, nonostante la recente dimostrazione di affetto, invitandolo a casa sua, che lei non possa più relazionarsi con i ragazzi. Che non si fidi più di lui. L’avrebbe pagata cara, quel rifiuto umano.
20 Maggio 2015
Caro Diario,
la Sere è orgogliosa di me. Me l’ha detto oggi, a scuola. Lei sa tutto di me, e io so tutto di lei. Dice che sono forte perché sono ancora qui a combattere. Mi ha abbracciata forte. È così dolce, così carina, così intelligente e così perfetta. È come se lei fosse la perfezione, e io il suo perfetto opposto. Il rispettivo contrario. Tutti hanno motivo di amarla. Sarebbe strano il contrario. Sto pensando di cancellarmi da Ask, perché la situazione sta degenerando velocemente. Molto velocemente. Lei è d’accordo. Dio, è così saggia.
Sofia


Dovrebbe sinceramente cancellare quell’account. E dovrebbe segnalarli alla moderazione. Ma soprattutto denunciarli. Tommi è tentato di andare lui stesso, poi ricorda il fatto che lui non avrebbe mai dovuto leggere quel diario. E sposta lo sguardo sulla facciata a fianco.
23 Maggio 2015
Caro Diario,
oggi sono andata alla festa delle elementari e delle medie, per salutare le maestre. La mamma mi ha obbligata, ad andare con lei intendo, e ho rivisto la Vane, la Cla e la Cami. Dio, è stato come ribaltarsi indietro di almeno un anno e mezzo. Loro mi hanno salutata,mi hanno abbracciata, e hanno chiacchierato con me. Non ci credo ancora, che riescano a fare come se non fosse mai successo niente, come se non avessero passato tutto l’anno scorso a prendermi in giro, a darmi buche in centro, ad uscire col ragazzo che mi piaceva. E a fare in modo che tutti mi odiassero. Anche io. È una cosa che mi lascia allibita. Sono sconvolta, ma il fatto che loro siano esattamente le stesse persone, che non siano cambiate come dicono di essere, mi dà una certa sicurezza, vuol dire che non è crollato il mondo. Vuol dire che loro sono andate avanti e dovrei farlo anche io. Hanno distrutto i giudizi che la gente dava al loro gruppo e, nel bene e nel male, sono state forti.
Sofia


Tommi sa che non ha tutti i torti, e che Sofia sta solo riconoscendo ragionevolmente qualcosa a favore di persone con le quali ormai non ha più niente a che fare. Ma non riesce a spiegarsi ancora come lei abbia potuto nascondergli tutto questo. È vittima di bullismo su tutti i fronti e sta crollando lentamente, proprio sotto ai suoi occhi.
30 Maggio 2015
Caro Diario,
stasera è successa una cosa … indefinibile. Ho scoperto di essere innamorata. E questo, in sé, la Sere non avrebbe dovuto dirmelo, perché se n’è accorta prima lei di me, perché soffrirò tantissimo, e perché non sarà corrisposto. E perché si sta preparando un periodo di gelosia terribile. Stasera, alla cena di classe, sono stata lontana da Tommi sempre. Non mi sono avvicinata, perché stava con l’Adele, e lei è bella, simpatica e adorabile. Io ho avuto lo stomaco annodato costantemente, non potevo guardarli. Ad un certo punto mi siedo nel cerchio che avevano fatto, un po’ lontana da lui, che mi ha guardata, e si è alzato, cercando di venire da me. E sì, qui lo ammetto: sono scappata. Non volevo che mi facesse sentire in colpa per le mie emozioni. E anche per una certa stizza. Sono andata a fare un altro giro, intorno al giardino, e quando sono tornata, mi è venuto incontro, e non sono più potuta scappare. Mi ha abbracciata, e mi ha chiesto perché fossi andata via, e se fosse stata intenzionale, quella mia fuga. Gli ho risposto che non lo sapevo, perché è stato più semplice così, piuttosto che dovergli spiegare che sono gelosa senza un motivo apparente. Ho capito solo una cosa: devo essere forte perché lui crede in me, e perché è la parte della mia coscienza che non vuole che mi autodistrugga, ma che combatta. Contro i bulli, contro gli anonimi di Ask, ma non contro me stessa.
Diario, ho trovato un motivo per combattere. Forse un giorno mi amerò, ma per ora, ti lascio.
Sofia


Si affretta a rimettere tutto al proprio posto, e fa appena in tempo, che la porta si apre, e Sofia entra, con la cartellina in mano, il sorriso sulle labbra e gli occhi tristi, come sempre.
“Sofi, lo sai che io ci tengo a te, vero?” Le dice abbracciandola. Finalmente al sicuro, la ragazza lascia uscire le lacrime che ha trattenuto.
“Andiamo a segnalare le domande di quei coglioni?” Annuisce, stringendosi più vicina.
“Devi denunciarlo, lo sai questo?” Sofia si stacca leggermente, asciugandosi gli occhi. Dopotutto si è appena mostrata debole. E Dio solo sa cosa potrebbe pensare Tommaso di lei ora. Non di certo quel che lei crede.
“Hai letto il mio diario.” Tommi fa sì con la testa, e risponde solo con una frase a sua discolpa.
“Tu non parli, e io voglio aiutarti.” Si guardano qualche secondo, studiando uno le mosse dell’altra.
“Sicuro?” Suona come una sfida.
“Solo se mi prometti una cosa.” Sofia gli fa cenno di proseguire.
“Combatti Sofi.” Il cellulare con la cover verde acqua vibra e compare una notifica.
“Ask.fm: Abbiamo accettato la segnalazione, i nostri moderatori provvederanno al più presto a bloccare gli utenti coinvolti.”


Spazio Autrice
Ciao a tutti! La storia è finita, in teoria, ma avrei bisogno di consigli, di pareri e di commenti, per sapere come arricchirla. Vorrei partecipare ad un concorso a novembre, e un aiutino non guasta mai, soprattutto se oggettivo e costruttivo. I complimenti fanno sempre piacere, ma le critiche fanno crescere. 
Un bacio, 
Federica20000824
  
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