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Autore: Vanex23    22/06/2015    1 recensioni
"Mi hanno sempre insegnato che nella vita o hai culo o te lo fanno. Il problema è che se nasci sfigato, muori sfigato, indipendentemente dal fatto che tu possa essere o no una brava persona. E se si potesse cambiare all'improvviso ogni singola molecola di un corpo, ogni singola mattonella del nostro fato, come andrebbe a finire la cosa? Chi si ricorderà di noi? E con quali ricordi? Chi dirà alla fine 'ne valeva la pena dopo tutto?' Alla fine, il destino è un qualcosa che ci creiamo noi, possiamo distruggerlo come ci pare e piace, quando e come vogliamo, tanto quanto premere un tasto e resettare ogni cosa. O no?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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                                                                                               Scream (Capitolo 8)

15 Aprile 

Pov Jasmine

Era passata esattamente una settimana da quando era accaduto quel "malinteso" con Luke e avevamo risolto la situazione. Da quella sera, ogni giorno, ci facevamo compagni a vicenda la sera. O lui veniva da me, sempre attraverso la finestra, oppure andavo io da lui, sempre attraverso la finestra. Dovevo combattere la mia paura delle altezze e ci stavo quasi riuscendo. Passavamo le nottate a parlare, parlare, parlare, non ci stancavamo mai, più o meno ci raccontavamo sempre qualcosa del nostro passato che non sapevamo. Ad esempio, l'altra sera, mi raccontò come scoprii il tradimento della sua ex e come i suoi amici lo aiutarono. Io gli raccontai il rapporto che avevo con mia madre e la mia vita non proprio rosata a New York, ma mai senza entrare nei dettagli. Non avevo avuto il coraggio per dirgli ancora tutta la verità e tutto ciò che era successo e il reale motivo per cui io mi trovavo qui in Australia.
Credo che lui comunque lo avesse capito, solo che avevo la paura che potesse rovinare ogni singola cosa costruita con lui in questi due mesi. Ho faticato così tanto per creare un nuovo rapporto con una nuova persona e vederlo rovinare per colpa mia, di nuovo, non sarebbe il massimo. Non riuscirei a sopportarlo.
Eravamo tutti insieme in mensa a parlare del più e del meno, quando ad un certo punto si avvicinò al nostro tavolo un tizio strano, credo di non averci mai fatto caso a questo ragazzo da quando sono qui, che distribuiva degli inviti e dei foglietti. Al nostro tavolo ne lasciò solamente quattro, che erano per i ragazzi, infatti loro li presero subito e comincinarono a leggere.

"Non mi convince." - Cominciò Luke. - "Alle sue feste succede sempre qualcosa."
"Ma sei pazzo? Io ci andrei subito invece, ho bisogno di sbronzarmi e anche urgentemente. La mia vita è rovinata dopo quel compito di matematica." Disse Ashton buttandosi sul tavolo.
"Ma se ti ho passato tutto il compito!" Esclamò Luke.
"Due esercizi, non dico altro." Commentò sempre con la faccia buttata sul tavolo Ashton.
"Fammi vedere." Dissi io prendendo il foglietto che Luke mi aveva passato. Era una festa a casa di questo ragazzo, stasera, alle 21.00
"Perché a noi non lo ha dato?" Chiese delusa Cecile.
"Non saprei, ma è meglio così, a me quel tizio non è mai piaciuto." Disse Luke pensieroso.
"Com'è che si chiama?" Domandai a Luke.
"Will." Rispose.
Posai la borsa sul tavolo, mi alzai e andandogli incontro urlai - "Will, eeehi!" - Dissi avvicinandomi a lui.
"Sì?" Si girò il ragazzo. Sicuramente era uno di quelli della squadra di rugby, mega palestrato e pompato e molto stupido a quanto pare.
"Io e la mia amica" - Dissi indicando Cecile al tavolo. - "ci stavamo chiedendo perché non ci hai dato gli inviti per la tua grandiosa festa."
"Ah quindi volete venire? Non pensavo che una New Yorkese e una Londinese avessero così tanta voglia di divertimento e sbronza." Commentò ironico.
"Caro mio mister muscolo dei miei stivali, occhio a come parli, soprattutto davanti ad una ragazza di New York, non ti conviene far troppo il furbo, feste come le nostre te le sogni. Ed io che volevo portare il mio bel sederino a sculettare tutta la notte ad una bella festa con una mega sbronza. Mh, vabè, vorrà dire che staremo a casa a non fare un cazzo." Feci per andarmene, quando mi sentii fermare dal ragazzo.
"E va bene, tenete, ma mi raccomando stasera." Disse lui facendomi l'occhiolino e dandomi due inviti.
"Pervertito." Sussurrai prima di tornare dagli altri e dare l'invito anche a Cecile.
"Sei stata una stronza, però mi è piaciuto." Disse Calum ridendo.
"Con questa gente non si può mai usare la gentilezza." Dissi facendo spallucce.
"Davvero volete andare a questa festa?" Chiese sbalordito Luke.
"Magari lui si aspetta che voi non andiate, proprio quanto aveva pensato per me e Cecile. Fattore sorpresa." - Dissi io sorridendo. - "Si gioca d'astuzia, molta astuzia, cosa che ho appena fatto io. Magari ti diverti pure, ci andiamo insieme e il gioco e fatto." Spiegai a Luke.
"E' forse un invito?" Mi chiese sorridendo.
"Può darsi." Dissi facendo spallucce, dopodiché ognuno andò al proprio corso, aspettando la festa di stasera.

**

Erano le 21:20 ed ero appena arrivata alla festa. Gran bella casa il coglione. Erano tutti dentro a bere, alcuni invece stavano a fumare a bordo piscina. Molto stile americano. Cercavo con lo sguardo Cecile ma non riuscivo a vederla per niente, idem Luke o Calum.
Intravidi un attimo Ashton che si dirigeva proprio verso di me. - "Eccoti, finalmente sei arrivata!" - Disse offrendomi una birra.
"Mi stavate aspettando? Ma gli altri dove sono?" Chiesi.
"Sì, certo che sì. Comunque Calum e Cecile devono ancora arrivare, mentre Luke era qui un attimo fa." Disse girandosi attorno.
Hai capito Cecile? Brava la ragazza.
"Hei ciao!" Mi sentii picchiettare sulle spalle. Io mi girai di scatto e vidi subito Cecile dietro di me con Calum accanto.
"Ciao ragazzi!" Dissi salutandoli tutti e due.
"Volete?" Chiese Ashton dando una birra ad entrambi.
"Ma Luke?" Domandò Calum.
"Io e Ashton stavamo giusto parlando di lui." Dissi io cercandolo ma non trovandolo.
"Sicuramente non verrà." Disse Calum dispiaciuto.
"No era qui. Io l'ho visto, gli ho offerto una birra." Disse Ashton.
"Vado a prendere qualcosa di più forte da bere." Dissi io salendo sopra, a cercare vodka o comunque qualcosa di più buono da bere per sopportare questa festicciola da due soldi.
Mentre scendevo col mio preziosissimo bicchiere pieno di alcool da coma etilico, Will mi venne incontro e sorridendo mi disse - "Allora sei venuta?" Disse contento.
"Non mi sarei mai persa questa festa!" Dissi in modo ironico anche se lui sembrava non capirlo.
"Dopo si balla." Disse lui emozionato.
"Sisi, balleremo un solo ballo insieme." Dissi io scendendo le scale e togliendomelo di dosso. Avrei ottenuto la mia vendetta per oggi e ciò mi faceva sentire ancora più rilassata. Pian piano che scendevo la scala notai una figura dietro la porta a vetro che mi fissava. Era Luke. Mi fece un cenno con la mano a mo' saluto ed io ricambiai ed uscii fuori.
"Ah ecco dov'eri. Ti cercavo dappertutto." Dissi sorridendo.
"Pure mentre parlavi con Will?" Chiese stupito.
"Mmh no, veramente in quel momento mi ha avvertita di un ballo per vendicarmi di oggi ho accettato di ballare con lui. Non ha neanche la minima idea di cosa gli spetta." Commentai in modo sadico. Lui scoppiò a ridere e dopo continuò a fumare la sua canna.
"Non intendo perdere questo momento." Disse lui buttando a terra ciò che rimaneva della canna e girandosi verso di me.
"Lascerò tutti senza parole." Dissi facendogli l'occhiolino.
Dopo pochi minuti che eravamo fuori a parlare iniziò la musica dentro e sentivo anche un bel ritmo. 
Decisi di entrare dentro e insieme a me trascinai Luke per fargli vedere ciò che avevo in mente per quello stronzo di Will. Ero un bel po' ubriaca ma anche da sobria avrei potuto escogitare un piano del genere. Lui mi si avvicinò ricordandomi la promessa del ballo ed io andai con lui a ballare. Mi girai dietro per vedere se Luke era lì e lo vidi farmi un "ok" col pollice avvicinandosi alla pista dove tutti ballavano. La canzone era abbastanza ritmica, e come dicevamo noi a New York tipica per una tensione sessuale altissima, cosa che con lui non potevo avere, ma conoscendo il tipo, sicuramente ce l'avrebbe avuta pure da solo. 
Iniziammo a ballare appiccicati come sardine e neanche me ne rendevo conto ma già sentivo in lui qualcosa o qualcuno muoversi. Era troppo facile far sì che il mio piano potesse accadere. Quando mi giravo vedevo Calum e Cecile ballare più appiccicati di quanto potessi mai pensare, anche se onestamente non riuscivo a capire chi dei due fosse più ubriaco di me da lanciarsi in quel modo. E dopo beh, c'era Luke che sorseggiava la sua birra e ci guardava. Mi sentivo lievemente in imbarazzo, ma volevo fargliela pagare con tutto il cuore a quel pervertito di merda, che non era stato né il primo e ne sarà l'ultimo incontrato nella mia vita. E come tale si meritava una bella figura di merda per quello che mi aveva detto oggi e che aveva pensato.
Nel momento più perfetto della canzone, decisi di girarmi e strusciarmi contro lui. Le sue mani viaggiavano ovunque e cercavo in tutti i modi di tenerlo a bada ma quasi non voleva saperne. Dovevo aspettare solo un minuto, dopodiché la canzone sarebbe finita e addio Will. 
Appena si accesero le luci e la canzone finii, esclamai a voce alta, cercando di sembrare più ubriaca di quanto non lo fossi già - "Will ma che hai lì sotto? E' proprio un'erezione grande la tua!"
E tutti quelli attorno a noi nella pista, compresi Calum e Cecile e pure Luke che fino a due secondi fa ci stava osservando, scoppiarono a ridere in modo fragoroso notando la sua espressione piena di imbarazzo e rabbia cambiare in 3 secondi sul suo viso.
"Sssh." Disse lui avvicinandosi a me e cercando di coprire ciò che non si poteva più coprire.
"Così impari a fare lo stronzo strafottente che crede di essere superiore ad una ragazza fin quando non parla del suo culo solo perché non è nata e cresciuta in Australia." Dissi io spingendolo lontano da me e facendo l'occhiolino a Cecile mentre lei e Calum ridevano a più non posso.
Uscii fuori esausta e sudata. Se l'era proprio meritata quel biforco da quattro soldi, mi aveva rotto i coglioni. Presi una sigaretta e iniziai a fumare cercando di rilassarmi per il mal di testa che mi aveva causato la vodka.
"Che stai facendo?" Mi chiese una voce alle mie spalle.
"Fumo." Risposi non voltandomi.
"Te lo richiedo ancora: che stai facendo?" Chiese di nuovo la mia voce alle mie spalle.
"Sto cercando di non pensare e fumo." Dissi.
"Vuoi tornare a casa?" Disse Luke avvicinandosi.
"Sì. Ma non posso tornare in queste condizioni a casa mia o mia zia mi uccide." Spiegai.
"Resterai da me. Dirai a tua zia che eri a casa di Cecile." Disse porgendomi la mano per alzarmi in piedi e seguirlo.
Ogni tanto, quasi sempre, o addirittura sempre, Luke era l'unico che mi capiva fin in fondo e ogni tanto, quasi sempre, o addirittura sempre, mi sarei sentita persa se non mi avesse dato metà dell'aiuto che ogni giorno era disposto a darmi.

**

Pov Cecile

Uscimmo dalla festa alle 02:00 completamente esausti, ripendando a ciò che era accaduto almeno 2 ore prima. Jasmine aveva avuto un'idea così terribile ma allo stesso tempo così geniale che ancora, solo al pensarci, scoppiavo a ridere. Lo stesso Calum che ogni volta che ci pensava mi rideva in faccia ed io lo sguivo a ruota.
Lo accompagnai a casa sua e come suo solito mi chiese se volevo salire ed accettai.
Andammo direttamente in camera sua perché i suoi già dormivano, così credevo. Non avevo mai visto camera sua. Rigorosamente blu, con delle tende blu, il mobile bianco, non era nemmeno tanto piccola, era carinissima.
"Puoi sederti sul letto se vuoi." Mi disse abbassandosi e mettendo il braccio sotto il letto.
"Ma che fai?" Chiesi io alquanto perplessa.
"Ti svelo un segreto." Disse prendendo una spiecie di scrigno e mettendolo sul letto. Era completamente di legno e quasi luccicava.
"Cos'è?" Chiesi curiosa. Lui lo aprii e dentro c'erano almeno 5 o 6 bottiglie di vodka non ancora aperte.
"E' il mio rifornimento." - Cominciò lui uscendo una bottiglia. - "Iniziai a bere l'anno scorso e da allora è come diventata una dipendenza. Ciò è collegato al fatto che l'anno scorso ho perso mio padre. Suppongo sia il trauma, ma io, più cerco e provo a smettere, più affondo nel burrone e questa cosa non mi piace. Gli unici che sanno di questa mia disgrazia siete tu, Luke, Ashton e Micheal. Neanche mia madre sa questo mio segreto, altimenti si preoccuperebbe troppo e non voglio." Mi spiegò in modo lucido e razionale.
Io non sapevo né come agire, né come comportarmi. Decisi di fare l'unica cosa giusta che si poteva fare in questi casi. Rimanese in silenzio e abbracciarlo e tenerlo stretto a me. Lui ricambiò subito l'abbraccio e sentivo che quasi piangesse mentre mi teneva stretta a lui. 
Non avrei mai pensato si aprisse così tanto da dirmi ciò che stava passando, non potevo immaginarmelo. Io non avrei mai potuto avere il coraggio che ha avuto lui in questo momento nel dirmi tutto ciò che più teneva a cuore.
"Io.. Mi dispiace, non so veramente cosa dirti, sembro una stupida." Dissi solamente, sentendo le lacrime che scendevano.
"Non devi dirmi niente. Mi sentivo di confidarmi con te e l'ho fatto." Disse lui abbracciandomi di nuovo. Ne avevo bisogno. Come lui ne aveva bisogno. Quella sera mi accorsi per la prima volta che potevo veramente dipende da una persona se questa stava bene o meno.
Quella sera io e Calum restammo insieme tutta la nottata, anche la mattinata seguente e parlare di molte cose, mi raccontò praticamente tutto della sua vita senza nemmeno toccare quella bottiglia che aveva deciso di uscire per farmela vedere e ci addormentammo all'alba abbracciati l'una all'altro.





















Angolo Autrice:
Eccomi qui con il nuovo capitolo. So che magari ve lo aspettavate più lungo ma ho deciso di pubblicarlo lo stesso così perché è un capitolo di passaggio a ciò che accadrà invece nel prossimo. Spero di poterlo pubblicare domani il prossimo e spero che comunque questo vi piaccia, buona lettura xoxo Vanex23.
  
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