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Autore: lukevxice    22/06/2015    0 recensioni
Era strano per loro irrompere a casa di qualcuno mentre giocava a fifa13.
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Aileen e Rikki sono due cugine legate da una profonda amicizia e da un tatuaggio.
Entrambe hanno fantasmi da combattere e un cuore di pietra.
Un giorno decidono di scappare.
Ma se al posto che arrivare in America arrivassero a Sidney?
E se proprio a Sidney vivessero quelle persone che cambieranno la loro vita e scoglieranno iloro cuori?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lo avevano deciso con uno sguardo. Sarebbe stato facile. Erano di nuovo loro. Quelle due ragazze inseparabili, legate da silenzio e da un tatuaggio. E ancora una volta, la bionda e la mora progettavano qualcosa. Menti geniali. Era tutto pronto. Rikki raccolse i suoi capelli biondi in una coda laterale. Gli occhi verdi viaggiavano dappertutto nella stanza di Aileen, la cugina, i cui capelli neri le ricadevano sulle spalle. Gli occhi di Aileen erano di un'azzurro cupo e freddo. Rikki non li ricordava così vuoti. Erano cambiate tanto, m erano lo stesso molto simili. Rikki aveva un piercing al sopracciglio destro e tre buchi all'orecchio sinistro. Aileen non aveva altro che se stessa. E la sua solitudine. Quando le menti di quelle due ragazze lavoravano, potevano produrre un piano di fuga perfetto in ogni suo minimo particolare, e così era. Tutto perfetto e studiato nei minimi dettagi. Al calare della sera si calarono silenziosamente dalla finestra. Avevano scelto di percorrere la strada più lunga per arrivare all'aereoporto: destinazione? America. Avrebbero lasciato Perth nel giro di poche ore. Poi sarebbero state libere. Aileen libera da se stessa e dai brutti ricordi, fantasmi del passato che animavano il cielo dell'Australia solo a guardarlo, non le serviva addormentarsi per fare incubi:la vita lo era già di suo. Rikki sarebbe stata libera dal tutto che aveva, dalla perfezione programmata della sua vita, che si, da un lato le prometteva un futuro perfetto, magari sarebbe diventata un avvocato come il padre. Ma lei non voleva ciò, e anche se non le piaceva accetarlo, si stava scappando. Scappavano insieme perché tra loro era un'intesa:a nessuna delle due interessava davvero avere una vita perfetta, sposarsi, avere figli. Loro volevano essere libere di poter scegliere. Non correvano. Avrebbero dato nell'occhio, anche se quelle che stavano attraversando erano le strade più buie e deserte della città. Svoltrono a sinistra, incappando però nelle persone sbagliate. Erano già ubriachi alle 11.00 p.m. Il che non era un bene. Non c'erano i fanali delle macchine a illuminare la strada, solo vecchi lampioni e gli occhi di Rikki. Si, gli occhi di Rikki erano davvero luminosi. Ma gli occhi del tizio che le aveva afferrato il polso non di certo. Erano arrossati per il troppo alcool e neri. Vuoti. Colmi di disperazione? No. Colmi di soldi da spendere, modi per divertirsi. Aileen notava tutto questo negli occhi delle persone. Come notò anche che Rikki sarebbe stata un suo divertimento, se non fosse intervenuta. All'orfanotrofio da bambina voleva fare pugilato ma le suore non glielo avevano permesso. Sapeva ballare in compenso. Ma non sarebbe servito. Non in quel momento. Quando Rikki stava per gridare il tipo vestito di scuro le aveva tappato la bocca e la aveva sbattuta al muro, facendola cadere. Aileen ammirava la cugina, la sua forza di rialzarsi dopo le cadute. Letteralmente. Si era rialzata. L'uomo non era apparso pernulla contento e la aveva sbattuta a terra con una tale forza da farle perdere i sensi. Che poteva fare Aileen? Nulla, era impotente. Bastava poco a distruggerla. Era così debole. E non le piaceva ammetterlo. Senza pensarci corse accanto al corpo della cugina, che giaceva immobile vicino al muro di un pub. Chiese aiuto e "non ti sentirà mai nessuno da qui" rispose uno dei tre tipi ubriachi. Aveva i capelli biondo cenere e gli occhi azzurro cielo. Forse era il meno ubriaco, dato che parlava quasi lucidamente. Uno dei tre tipi tirò fuori dalla tasca qualcosa che risultò un coltello alla luce dei lampioni. Aileen pianse. Forse fu quello a salvare la vita alle due ragazze, perché il terzo tizio, che non aveva ancora parlato disse "non le faccio male se piange, non c'è gusto." E i tre tipi se ne andarono. Era finitoli il divertimento. I tre ubriachi lasciarono quell'inferno di via come se dovessero tornare a casa, come se non avesseromai picchiato una ragazza fino allo svenimento, come se l'idea di ucciderle non gli fosse mai passata per la testa. Se ne andarono semplicemente, come se non fosse mai successo niente. Furono invece dei fanali di una macchina a salvare Aileen dalla disperazione. Qualcuno si era fermato ad aiutarle. Una donna sulla mezza età scese dal veicolo e le corse incontro. Sembrava piuttosto spaventata. Le chiese che cosa stesse succedendo e Aileen, seppure non aveva voglia di raccontarglielo, essendo una perfetta sconosciuta, le disse tutto. Sembrava amichevole. La donna si presentò come Karen. "Dove siete dirette?" Chiese la donna. Doveva per forza dirle tutto? no. Sviò la domanda chiedendo a sua volta "lei è di qui?" e un "No, sono di Sidney in realtà" ricevette come risposta. "io... cioè noi, non abbiamo nessun posto dove andare, ormai l'aereo lo abbiamo perso... non è che... cioè mi scoccia chiederle se noi.." no riuscì a finire la frase che "Certo, nessun problema. Torno a Sidney domani, se volete venire. Sembrate così giovani..." ricevette come risposta.
   
 
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