Il crepuscolo è la parte del giorno che più mi affascina e questa sera ho pensato di fare compagnia al sole, che si avvia ad illuminare l’altra parte del pianeta, con lo sfogo dei miei pensieri. Dicono tutti che io sia al contrario, fatta male, doppia nei miei moti interiori che per questo motivo si azzannano ferocemente prevalendo a volte in forma di luce, altre in forma di oscurità.. Mary…tra i nomi e le abbreviazione di nomi più banali e inflazionati nel paese…sola ad inseguire gli ultimi raggi sul golfo.
Un senso di oppressione mi assale quando la luce va via…è come se sapessi che a breve tornerà a manifestarsi l’Hyde che vive in me…i suoi pensieri, le sue ossessioni, le sue manìe e smànie mi affliggono. Non riesco ad accettare l’idea di essere un’anima nera.
Come molti altri giorni, lui è lontano, non solo per i chilometri che ci separano, ma quel cuore che spesso ho sentito battere sul mio stesso petto, a lunisono col mio, quasi come se ci fosse una strana osmosi cardiaca, un equilibrio tra il battere e il levare dei cuori che dopo essersi amati si guardavano…ora non c’è …ora come ogni maledetta sera…non c’è…
E allora che strana connessione tra un sole che si spegne in modo perpetuo e il cuore che pare morire ogni volta che vai via…mi sento un eritrocita, destinato alla morte se non riempito di ossigeno…la vita di questa cellula è così particolare…nasce da una cellula totipotente, così come lo è anche l’amore…e combatte per ottenere il suo ossigeno…
E io qui…sulle rive della coscienza a pensare di partire….