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Autore: Jess89     13/01/2009    2 recensioni
Emy corse alla finestra e urlò di gioia, aprì la porta e volò già dalle scale, sali sopra il divano e lo scavalcò in una corsa contro il tempo,aprì il portone lanciando le chiavi per aria e corse verso Bill. “Ahhhhhhh” entrambi urlarono in coro e si abbracciarono. Il rasta uscì con lentezza dalla macchina e salutò Andreas, che arrivava sul vialetto sorridendo. Bill ed Emy si misero a saltellare ovunque canticchiando una vecchia canzone della loro infanzia, la canzone di Nena da loro preferita. “Come cazzo stai biondino?”domandò Tom ad Andreas. Si abbracciarono e si sorrisero. “Bene e la tua attività?” “Non c’è male…gli isterici secondo te quando finiranno di salutarsi?” “Credo fra dieci minuti..”rispose lui incrociando le braccia a sé.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11°

Aspettarono più di tre ore per il ritardo dell’arrivo delle valigie di Tom, che continuava ad imprecare e a sperare che nessuno gli avesse perso la preziosa collezione di capellini.

Quando finalmente uscirono dall’aereoporto era già sera, si diressero velocemente in Hotel e con le urla di David tutti corsero a cambiarsi per il party che sarebbe iniziato fra non meno di due ore e conoscendo i ragazzi, il produttore era abbastanza preoccupato per il rispetto dell’orario prefissato. Emy e Tom non ebbero tempo di fare shopping e la biondina fu costretta a tirare fuori da una busta il vestito nuovo, comprato qualche giorno prima di partire a Berlino. Sua madre gliel’aveva raccomandato, lo avrebbe messo solo per grandi occasioni e questa, aveva deciso, che era una di quelle.

Slegò i capelli dalla sua solita coda, passando la piastra fino a ridurli più lisci della seta, li accarezzò e notò con gusto che le arrivavano fin sotto il seno, più biondi che mai. Prese il vestito, corto e nero, dal letto e lo infilò: era un grazioso tubino color pece con l’attaccatura dietro il collo e uno strano cinturone bianco in vita, che mostrava a tutta la sua estrema magrezza. Levò i sandali bianchi da uno scatolo, dopo essersi smaltata le unghie di nero, sia delle mani, sia di quei piedini in cui Bill amava torturla con il solletico.

Guardò l’orologio che aveva al polso, mancava solo mezz’ora e lei doveva solo truccarsi…ma come?

Mischiò qualche numero alla ricerca della camera di Natalie, che trovò dopo aver chiamato il rasta e il bassista, che le imprecarono contro, l’uno perché doveva scegliere ancora l’abbinamento da fare e l’altro perché doveva ancora completare l’appiattimento totale della sua capigliatura; l’aveva pregata di venire in camera sua e di truccarla in maniera decente e lei era subito corsa.

“Allora da dove cominciamo?” chiese Natalie.

Lei era stupenda.

Lei era sempre stupenda.

Indossava in vestito color oro, con delle decorazioni in nero, adattate a delle zeppe di vernice con un tacco alto almeno una decina di centimetri e un trucco spettacolare.

“Non so, vorrei qualcosa di semplice..” disse la biondina guardandosi allo specchio.

“Mmm..occhi azzurri, capelli biondi…mmm..ok ci sono, chiudi gli occhi”

Lavoro per circa quindici minuti ininterrottamente, continuando a farle aprire e chiudere gli occhi, fin quando giunse alla fine.

Con un urlo girò la sedia verso lo specchio e le disse di aprire gli occhi.

“O mio Dio Nat!!”

“Sei bellissima, nessuno potrà resisterti stasera..” disse la truccatrice.

“Posso abbracciarti?”

“Certo tesoro, faremo conquiste spero!!”

Presero le borse poggiate sul letto e uscirono chiaccherando dalla stanza di Emy quando il rasta chiamò la truccatrice con un fischio di apprezzamento.

“Sempre la solita bellissima ragazza..Nat ma chi è quella accanto a te?”

Emy si girò e vide Tom rimanere con la bocca aperta per qualche secondo.

“Cosa ti hanno fatto?Ti hanno rapito? Stai bene Emy? Sei sicura che non vuoi un paio di scarpe da ginnastica?”

“La smetti di fare lo scemo, brutto fissato che non sei altro..”

“Cazzo scommettiamo che se arriviamo abbracciati alla festa, Bill non ti riconosce?” chiese il rasta con un sorrisetto malizioso.

“Ci sto, proviamo” annuì la biondina.

“Voi siete tutti matti…Andreas vieni a farmi da cavaliere” disse Nat fermando il biondissimo davanti all’ascensore.

Anche lui indossava una camicia nera e un paio di jeans eleganti, firmati Gucci, i suoi preferiti e per finire la sua instancabile tracolla di pelle nera.

“Sei Emy?” chiese scherzando alla ragazza.

“E tu sei scemo?”

“Ok sei tu..”

Scoppiarono tutti a ridere ed entrarono nell’ascensore.

Qualche attimo dopo si ritrovarono davanti alla hall e alla faccia di David furiosa di rabbia.

“Ancora qui voi?Salite immediatamente in macchina!! Gli altri sono già lì…vi ho dovuti aspettare personalmente..”

“Ma non siamo in…” sussurrò il rasta ma smise appena Emy gli diede una gomitata “Che cazzo fai?”

“Siamo in ritardo di mezz’ora quindi non sparare minchiate..”

“Grazie piccola, tu sei che sei funzionante come segretaria personale..”

“Non ti ci abituare..” disse Emy facendo un sorriso isterico a David che cercava di mettere tutto a posto.

“Andiamo!!!” ordinò all’autista che accese la macchina quasi spaventato da quel tono così aggressivo.

Migliaia di luci rischiararono i loro visi.

Los Angeles, la città del divertimento, della perdizione, dei tabù ormai tutto scoperti dagli uomini delle ultime generazioni.

La macchina si fermò, Tom scese per primo, aiutando Nat ed Emy, che camminava a fatica con quei sandali mai indossati.

Ma chi cazzo me l’ha fatto fare…sorridi Emy, sorridi…ci sono i giornalisti che ti fotografano..

Il dolore non esiste..

Il dolore non esiste…

E’ solo un’illusione…

Tom le prese la mano e la tolse da tutti quegli scatti fugaci che la stavano immortalando davanti a quel famosissimo ristorante, che quella sera ospitava uno dei party più in del momento.

“Ma che ti è preso? Vuoi fare scoprire a tutti che stiamo insieme?” le sussurrò ridendo.

Seguirono tutti David,che li portò al piano di sopra, dove tutti gli altri bevevano e ridevano su dei divanetti zebrati.

Emy vide il moro alzarsi e chiedere di lei a David, che la indicò, l’espressione seria del moro si trasformò in una smorfia, non credeva che fosse lei.

“Emy?” le chiese avvicinandosi.

“No è la mia nuova ragazza..” assentì il rasta tirandola verso di lui.

“Quanto sei spiritoso…” disse Bill sarcastico “Ti ho aspettato ma poi David ci ha caricati tutti in macchina e siamo partiti, sarei voluto venire con te..e..”

“No, stai tranquillo non dire niente, adesso godiamoci questa serata come i vecchi tempi..”

“Posso dirti una cosa?” le sussurrò avvicinandosi ai suoi capelli.

Lei annuì.

“Sei bellissima..”

Emy arrossì violentemente ma le luci violette del locale non permisero al moro di vederla e così le benedisse ripetutamente.

Si sedette, lasciando la borsa insieme agli effetti personali di tutti, accanto a Saki già leggermente brillo, che rideva e cantava a squarciagola una tradizionale canzone tedesca assieme a Georg e Gustav.

“Vado a prendere qualcosa da bere..” annunciò la biondina.

“Ti accompagno..” disse il moro mettendole una mano sul fianco.

Lei gli fece strada anche se quelle mani le sentiva benissimo appoggiate entrambe ai suoi fianchi, la accarezzavano sempre più velocemente e avevano propagato per tutto il suo corpo un gran calore, quando ad un certo punto si scontrò con un ragazzo.

“Oh scusa io non volevo..” disse immediatamente lui.

“Brad!!Sono Emy!!”

“Emy..ah Emy..che ci fai qui?”

“Sono con i ragazzi, tu che ci fai qui?”

“Ehmm..mio padre è il proprietario di questo e di molti altri locali, mi ha invitato per il week-end e sono volato da lui..”

“Ma allora..” disse la biondina ma non ne ebbe il tempo, Bill la spinse da dietro e la confusione le fece perdere di vista Brad.

“Chi cavolo era quello?”

“Era un ragazzo che ho conosciuto a New York..”

“Non dirmi che era il custode di quella sala” disse stizzito Bill.

“Si, proprio lui,ma a quanto ho capito suo padre è ricco..non capisco proprio perché faccia quel lavoro..”

“Nemmeno io..” disse a voce bassa “Due vodka alla pesca” ordinò al bancone.

Mentre il moro aspettava i due bicchieri, Emy continuava a cercare tra la folla lo sguardo di Brad ma dopo un po’, perse le speranze.

“Bill ma..” accennò ma lo trovò a parlare con una bionda mozzafiato che continuamente starnazzava invece che parlare.

Il barman le diede i due bicchieri e fu fermata dal moro,che la prese per un braccio.

“Questa è Emy, la mia migliore amica..Emy questa è Ashley, una ragazza che ho conosciuto la prima volta che siamo venuti in America..”

“Piacere” disse la bionda quasi infastidita.

“Piacere mio, io vado, qua c’è troppa confusione..”

“Ok..” disse il moro rubandole di mano il cocktail.

Razza di stronzo quante volte ci sarai andato a letto con quella? Sbruf…

“Ti annoi?” le disse una voce da dietro.

“Adesso non più” disse lei sorridendo.

Brad quella sera era proprio carino, la prima volta che lo vide forse era un po’ trasandato e lasciato andare, ma con quella camicia bianca e i pantaloni neri, faceva davvero una bella impressione.

“Sei innamorata cotta di Bill, vero?”domandò il ragazzo.

“Io? Ma che dici..siamo solo amici..”

“Ho visto che vi baciavate l’altro giorno..” ammise.

“Ah…è il nostro modo si salutarci..” mentì la biondina in imbarazza “Beh ci vediamo…vado dai ragazzi..”

“Ok..ah Emy, sei bellissima stasera..” le disse facendo l’occhiolino prima di scomparire nuovamente tra la folla.

Ma cosa volevano tutti da lei quella sera?

La seducevano e l’abbandonavano continuamente.

Bill aveva promesso che avremmo passato tutta la serata insieme e adesso cosa fa? Se ne va con la bionda tutta silicone…

Ma che fa Tom?..é già andato, speriamo che non mi veda.

“Emyyyy!!Vieni a ballare!” le ordinò.

Cazzo e adesso?

Ok, tutto d’un fiato.

1.

2.

3.

Ahh..bevuto..dite addio a quella santarellina amici miei, perché fra poco conoscerete la vera Emy.

Strizzò gli occhi per il sapore che le aveva fatto terribilmente bruciare lo stomaco e si buttò in pista urlando.

Prese le mani del rasta e cominciarono a ballare in modo molto seducente.

Lui non faceva che strusciare la sua mascolinità sul vestito della biondina, che avvertiva tutto divertita, anche se tutto cominciava a girare attorno a lei.

“Vieni..” disse Tom prendendola per mano.

La trascinò in giro per tutto il locale, vennero anche fotografati ma nessuno dei due realizzava davvero ciò che faceva fin quando il moro non li vide entrare in bagno ballando.

Il rasta cominciò a baciarla sul collo e a toccarla dappertutto ridendo, davanti ad alcuni ragazzi che assistevano alla scena divertiti.

Il moro entrò insieme a Saki e furioso fece sgombrare il bagno.

Afferrò Emy per il braccio e la tirò via da Tom.

“Che vuoi Bill? Vuoi fare una cosa a tre?” chiese barcollando.

“No, lui stava facendo sesso con Ashley..l’ha fatto tanto di quelle volte che ormai sapeva anche quanti nei avesse da quelle parti..” disse la biondina.

Entrambi scoppiarono a ridere ma Bill no.

“Ma volte smetterla tutti e due? Volete smetterla di tormentare la vostra vita così?Tom, tu torni in albergo e tu vieni con me..” ordinò.

“Io non vado da nessuna parte” disse il rasta avvicinandosi con tono minaccioso.

Bill lo guardò altrettanto serio e il biondino scoppiò a ridere, era ubriaco fradicio.

“Fai quello che cazzo ti pare, ma non immischiare Emy nel tuo inferno di vita!!Chiaro?” urlò forte e poi uscì tirando la biondina con sé.

“Bill aspetta!!” urlava lei, ma lui non la sentiva, fin quando non trovò un’uscita secondaria per allontanarsi da tutta quella musica e da tutta quella folla.

Prese il viso di Emy fra le mani e appoggiò le sue labbra con estrema intensità, cercò di toccare i suoi sensi delicatamente e lei glielo permise.

Si sentiva leggero, credendo che lei fosse totalmente ubriaca e che il giorno dopo non avrebbe ricordato nulla.

Doveva farlo.

Era stato costretto dal suo inconscio a baciarla.

Per sentire cosa provava.

Per provare cosa sentiva.

Poi si staccò da lei.

Lo sentì, era lei quella giusta.

Era lei quella che cercava da tempo ma non se n’era mai accorto.

“Bill io non sono ubriaca..”

Il moro restò impietrito non sapendo come agire.

“Emy io non volevo approfittare..credimi..volevo solo provare..dovevo sapere cosa sentivo..”

“Shh…Bill..non hai bisogno di darmi spiegazioni, non hai bisogno di giustificarti, non con me..” disse la biondina posando un dito sulle sue labbra.

Lui le sorrise e si unirono in un nuovo bacio mentre la luna faceva capolino da una nuvola che aveva reso la notte così buia.

  
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