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Autore: Clitemnestra    22/06/2015    3 recensioni
-Io sono il legittimo Re!-
Le parole del cavaliere riecheggiarono nella Sala del Trono.
Le due Guardie Cittadine allentarono la presa sulle sue braccia.
-Io sono Aegon IV della Casa Targaryen-
***
Aegon Targaryen e Sansa Stark.
Anime rabbrividite dal fuoco dell'amore.
Un amore improvviso sbocciato nel clima torrido di Approdo del Re.
Ma la storia insegna che un Lupo e un Drago non potranno mai vivere felici
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aegon Targaryen, Sansa Stark, Un po' tutti, Varys
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cenciosa camminava per le strade putride.

Il puzzo degli escrementi ammucchiati le arrivava al naso, ma lei non ci faceva caso.

Continuava a camminare, curva come se reggesse un peso enorme.

Nessuno conosceva la storia della cenciosa.

Alcuni dicevano che era solamente una vecchia pazza, altri una lady bellissima costretta a travestirsi.

Quando udiva queste chiacchiere la cenciosa rideva.

Rideva perché nessuna delle loro assurde congetture si avvicinava alla realtà.

Una giovane donna con un mazzo di rose blu le venne addosso.

Le rose si sparsero per terra, nel putrido.

La donna imprecò, ma la cenciosa non si curò.

Quel giorno il Re Aegon VI della casa Targaryen si sarebbe sposato con Lady Sansa Stark.

La sgualdrina del Nord, che ancora aspettava un figlio dal precedente matrimonio.

Anche la cenciosa aveva avuto dei figli, tre per la precisione.

Tutti e tre strappati via da un destino troppo potente .

I loro macabri sorrisi sulle loro teste infilzate nelle picche le facevano ancora visita nelle notti nere.

Intorno a lei la gente si affrettava a raggiungere il Tempio della Fortezza Rossa dove si sarebbe tenuto la cerimonia.

Per la prima volta dopo secoli la plebaglia era invitata ad assistere al matrimonio di un Re.

La cenciosa iniziò a correre, si spintonò tra la folla, tirò calci e morse, finchè non vide la sposa sfilare davanti a lei.

Sansa Stark camminava dritta e sicura di sé, accanto a lei Brynden “il Pesce nero” Tully, le reggeva il braccio.

Dietro di loro il vessillo del meta-lupo garriva il vento.

La cenciosa si accarezzò la manica

Era giunto il momento.

La sposa raggiunse lo sposo davanti all'altare.

Le statue dei Sette Dei li scrutavano silenziosi.

L'Alto Septon sollevò le mani a forma di coppa

Era iniziata la cerimonia.

 

-Io prendo questa donna – le parole di Aegon risuonarono nelle mura del Tempio.

La sua voce era calma e sicura ma i suoi occhi tradivano insicurezza.

Aveva paura.

Sansa lo vedeva nel mondo in cui spostava il peso del corpo da un piede all'altro

Le loro mani era unite dal fazzoletto di seta e gli accarezzò le nocche.

Aegon le sorrise.

-Io prendo questo ...- non riuscì a finire la frase.

Qualcuno l'afferrò per i capelli spingendola all'indietro.

Una lama fredda e affilata le sfiorava il collo.

-Sorpresa di vedermi?-

 

La cenciosa premeva il coltello contro la gola di Sansa.

Voleva vedere il suo sangue rosso zampillare.

-Che cosa volete?-

La voce di Aegon tradiva paura.

E faceva bene ad averne bene

-Che significa tutto questo?- il Re si avvicinò, il mantello sfrusciò minaccioso

-Un solo passo, Targaryen, e le taglio la gola.- urlò, premendo la lama contro il collo -Giuro sugli Dei che lo faccio!-

L'Alto Septon squittì impaurito

-Possiamo trattare?- il Primo Cavaliere si fece avanti

-Chiudi quella maledetta bocca, Folletto!-

Tyrion Lannister annuì.

Nei suoi occhi riusciva a vedere la sua mente laboriosa produrre nuove idee per salvare la vita di Sansa.

-Vi prego ...vi prego- La Lady del Nord respirava a fatica.

-Sta zitta, puttanella – Le sue labbra era vicine al suo orecchio

-Lasciatela andare!- le gambe di Aegon cedettero e il Re cadde pesantemente a terra -Vi darò tutto ciò che volete... ma vi prego lasciatela libera.-

-Io voglio i miei figli!- le lacrime le sgorgarono sulle guance sporche, lasciando una scia: per un attimo la vendetta della cenciosa vacillò.

Non si sbagliavano; lei era solamente una povera pazza.

Ma la gola tagliata del suo ultimo figlio le diede la forza -Ma voi e i vostri uomini li avete ammazzati come cani!-

-Quanti erano i tuoi figli?- domandò Tyrion

Era una trappola

-Tre-

-Due maschi e una femmina ?-

La cenciosa annuì.

Il nano incrociò le dita sull'addome e il suo sguardo assunse un' aria gravida di dolore -Mi dispiace, Cersei.-

Un mormorio di sorpresa si levò dalla folla.

Nobili e contadini si strinsero le spalle, spaventati

-Tommen era tuo nipote e tu non ha fatto nulla per salvarlo!-

L' accusa fece barcollare Tyrion

-Mi dispiace, Cersei, avevo chiesto di risparmiarlo ma Daenerys … -

-Mi avevi già ucciso suo fratello, perchè uccidere anche Tommen?-

-Cersei- la voce di Aegon interruppe le assurde scuse del Folletto -Ti prego, lasciala andare, Sansa non ha colpe.-

-Voi avete tolto qualcosa a me, io tolgo qualcosa a voi-

-Cersei ...vi prego- con un gesto si tolse la corona che emise bagliori sinistri -Vi offro la corona per la vita di Lady Stark-

La cenciosa scoppiò a ridere -La corona non potrà restituirmi Joffrey, Myrcella o Tommen- gli occhi verdi scintillarono -Udite il mio ruggito-

La lama del coltello brillò di rosso

 

Sansa chiuse gli occhi

Quando li riaprì era nella sua stanza a Grande Inverno

Aveva appena fatto un incubo,

-Ti sei svegliata-

Cat le sorrideva, stringendole la mano

-Madre- la guardò stupita -Madre ho avuto un incubo-

Si gettò tra le sue braccia

-Mio padre, voi, Robb ...-

-Sh … è tutto finito – mormorò Catelyn dandole pacche sulla schiena -E' tutto finito tesoro.-

 

-No!- l'urlo di Aegon squarciò l'aria del Tempio.

Il Re strisciò a terra, raggiungendo il corpo dell'amata.

Un macabro sorriso le ornava la gola, sanguinoso.

La strinse a sé.

Il profumo delle rose si mescolava a quello del sangue.

Urlò

Urlò finchè i polmoni non si svuotarono; ogni uomo, donna, bambino doveva sapere che Lady Sansa era morta e con lei Aegon Targaryen.

-Siamo pari- disse Cersei

Il Re alzò lo sguardo

La donna sorrideva, il vestito macchiato di sangue

Il sangue di Sansa.

-Uccidetela- ordinò

La cenciosa scoppiò a ridere -Ti ho maledetto con la tua stessa maledizione, Aegon, solo la morte può dare sollievo a un corpo senza vita dentro -

La risata finì quando un cavaliere le conficcò una spada nella schiena, ma lo spettro della risata ancora impresso nel volto.

Il sangue di Sansa macchiò la sua veste, riccamente decorata per l'occasione.

L'aveva perduta per sempre.

Niente più labbra infuocate da baciare, spettri da combattere o occhi di ghiaccio da sciogliere

Era tutto finito

La gonna si colorò di rosso.

Suo figlio non ancora nato stava morendo.

Lei lo voleva chiamare Eddard come suo padre e lui ne sarebbe stato contento.

Lo avrebbe sentito ridere per le mura della Fortezza Rossa e anche se non era figlio suo lo avrebbe amato come tale.

Ma anche lui era morto

La rosa d'inverno si era spenta, seccata, lasciando solo un freddo Inverno dietro di sé.

 

 

Il Concilio Ristretto si riunì due giorni dopo il funerale di Lady Sansa Stark.

Il Re indossava un farsetto nero con drappeggiato il meta-lupo e il drago.

-Miei Lord – esordì Aegon -Grazie per essere venuti qui-

Tutti sapevano che il Re piangeva tutte le notti; dalle sue stanze si potevano udire i lamenti e i singhiozzi

-Oggi è un giorno importante per il Regno – si tolse la corona dal capo -In quanto io, Aegon VI della Casa Targaryen, Re degli Andali, Rhonyar e dei Primi Uomini abdico in favore di Tyrion di Casa Lannister, Primo Cavaliere del Re e Protettore del Reame-

-Cosa?- Lord Varys si alzò dalla sedia -Maestà voi ...-

-E'una follia- borbottò Arianne Martell -Abdicare per un nano!-

-Siete impazzito!-

-La morte di Sansa vi ha sconvolto!-

-Il Folletto sul Trono! Ah!-

Aegon alzò le mani e calò il silenzio

-Non sono il Re che i Sette Regni meritano. In ogni donna vedo Cersei Lannister e la vorrei condannare a morte. Inoltre ritengo che Tyrion sia un Re degno e in lui scorre sangue Targaryen … -

-Non tirare fuori quella storia, ragazzo .- borbottò il Folletto -Preferisco mille volte essere il figlio legittimo di Tywin Lannister che il bastardo di Aerys Targaryen-

-Ma il Regno non accetterà mai un nano sul Trono di Spade- disse Varys sollevando diversi consensi -E' una follia solo proporlo-

-Per questo voi dovrete aiutare il popolo a capire ad accettare il nuovo Re- Aegon fece scivolare la corona sulla nuca del Folletto -Nano o normale -

-Mai voi dove andrete?- Arianne Martell si alzò, il vestito le lasciava scoperti i seni e l'ombelico ornato con una pietra rossa ondeggiò sinuosamente

-Porterò con me i draghi alla Barriera, diventerò un Guardiano della Notte -

 

NOTA AUTRICE (Che farebbe meglio a nascondersi per non incappare in fan di Sansa inferociti)

Vi prego non uccidetemi … questo è il Gioco del Trono.

O vinci o muori

Clitty

 

 

  
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