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Autore: Kuro Nekomiya    13/01/2009    3 recensioni
...E se fosse Ichigo quella innamorata di Kisshu, che viceversa? Ecco questa coppia in una nuova Fanfiction!! Leggete^^
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!

Ora è il turno di "Un Amore Invertito"! ^O^ E' proprio bello scrivere Fanfiction^^

Picci93:Ciao ^^ Grazie, grazie davvero, se sopporti quanto ci metto per postare un capitolo XD Ehehe Kisshu ha fatto si un colpo basso ma è normale...ora si è incattivito XD Non spoilero sul futuro vi tocca leggere..XDD

Caomei:Amore ^O^ Non ti lascio Tesoro! <3 Uhuh sorpresone finale? Chissà ;3 Mica te lo dico U.U

Sabrina91: TI RINGRAZIO TANTO! <3 Grazie per i tuoi commenti ti voglio bene^^

Comincio ;p

 

 

 

 

Prese quel vestito ormai compagno di tante vicende e avventure.

Quel vestito pieno di ricordi, di emozioni belle ma anche di emozioni spiacevoli, di imprevisti, di risate, di litigi, di amicizia, di fatiche...

La sua divisa.

La sua divisa da cameriera rosso fragola, con i merletti bianchi e il grande fiocco rosa sul petto.

La piegò con cura e la ripose nella scatola bianca latte, insieme alle scarpe bombate con le stringhe fucsia e i cuoricini.

Prese la spilla dal cassetto e la appoggiò accanto alla divisa.

Ichigo chiuse la scatola e guardò l'orologio.

Le 7.00 in punto di Domenica 27 Gennaio.

A quell'ora nessuno si sarebbe azzardato ad alzarsi.

Scrisse un biglietto e lo mise nella scatola insieme al resto, poi uscì piano di casa, attenta a non svegliare i genitori e sicura di aver preso la chiave del locale.

Un giorno era entrata di nascosto in camera di Ryou e l'aveva "Presa in prestito".

A piedi arrivò presto al caffè.

Era incredibile, era terribilmente in anticipo rispetto all'apertura del locale.

Aprì la porta, con la lucidità e l’attenzione estrema di un ladro che sta per compiere un furto.

Non sembrava nemmeno più la ragazzina sbadata di sempre.

Appoggiò la scatola sul bancone senza fare rumore e uscì subito, lasciando le chiavi sotto lo zerbino, per poi tornare a casa.

Per fortuna i suoi non si erano ancora svegliati.

Ichigo sgattaiolò rapida in camera e si sedette sul letto tenendosi le ginocchia.

Presto la sua testa volò tra le nuvole e casualmente il suo primo pensiero fu...

 

 

No. Non ancora quel nome. Lo devo dimenticare.

 

 

Kisshu...

 

 

Ichigo scosse la testa cercando di rimuoverne il ricordo.

Il suo viso, i suoi occhi, la sua voce..

 

 

Senza che se ne accorgesse, la luce del sole sparì e l'atmosfera si fece cupa.

Una figura oscura apparve nella sua stanza, un buco nero alle sue spalle, la voce metallica e minacciosa.

-C..Chi sei..?!- Disse Ichigo spaventata trattenendosi dall'urlare, mentre una strana energia maligna si diffondeva nella stanza.

-Non è importante chi io sia...- Disse spettrale l'ombra che sembrava umana con dei lunghi capelli.

-Stai soffrendo...vero..?- Dedusse la voce guardando il suo viso stanco che aveva i segni delle lacrime e delle ferite del suo cuore.

Ichigo sgranò gli occhi colta nel segno.

-C..Come fai tu...a sapere che...- Balbettò Ichigo sconvolta

-Io so tutto...ti voglio fare una proposta...Ichigo Momomiya..- Scandì il suo nome come se la conoscesse da tempo.

-Chi..Chi sei..?- Ripetè la ragazza spaventata.

L'ombra ignorò la sua domanda.

-Sei disposta a rinunciare a tutto..per me?- Disse una voce famigliare che nella mente della MewGatto era risuonata mille e mille volte.

-Ki...Kisshu?- Esclamò stupita 

-Rispondi...- Richiese la voce suadente

-Si..io..farei di tutto per te!- Disse Ichigo avvicinandosi alla figura che da vicino sembrava tangibile.

-Allora...vieni con me..- Disse l'apparente Kisshu con voce dolce mentre gli porgeva la mano.

-Amore..si..!- Lei afferrò la sua mano senza pensarci due volte mentre felice gli occhi le luccicavano di lacrime.

-Staremo finalmente insieme...vero?- Domandò lei speranzosa

-Si..- Rispose lui cingendole i fianchi e sparendo nel buco nero con lei.

Poi fu certa di aver perso conoscenza.

E lì fu il buio.

 

 

 

 

 

Keiichiro scese le scale di buon ora e allegro e ben sveglio si diresse subito in cucina per farsi un buon caffè caldo.

Con calma se lo gustò, poi cominciò a cucinare i primi dolci della giornata.

Prese il suo grembiule bianco, il suo fidato cappello e estrasse le teglie dal forno e gli ingredienti dal frigo e dalla dispensa.

La domenica parecchi clienti riempivano il locale con la scusa del giorno feriale.

-Rimbocchiamoci le maniche- Disse a sé stesso mettendo farina, zucchero e uova in una bacinella e cominciando a modellare la pasta.

Stranamente, qualche tempo dopo dei passi pesanti e addormentati percorsero lenti le scale e pigramente si diressero in cucina.

-Ciao Ryou...ti ho lasciato il caffè nella moca- Disse sorridendo il moro.

-Ok..- Rispose distratto lui ancora per metà nel mondo dei sogni mentre prendeva una tazza.

Sorseggiando il caffè, si diresse nel mezzo del corridoio del locale ancora nella penombra.

Alzò le tapparelle delle finestrelle a forma di cuore e...

Notò qualcosa.

-Kei..cos'è quella scatola?- Chiese il biondo avvicinandosi al tavolino.

-Che cosa?- Rispose lui dall'altra stanza senza sapere a cosa si riferisse.

L'americano la aprì e rimase pietrificato.

-Kei! Vieni immediatamente!!- Urlò il ragazzo agitato.

L'altro subito lo raggiunse prendendo tra le mani un foglietto.

 

 

 

Ryou, Keiichiro, Amiche mie...

Mi dispiace tanto, ma io decido di lasciare la squadra.

Non è colpa vostra, sia chiaro, solo che io...io non riesco più a combattere...mi fa troppo male.

Ogni volta che lo guardo ghignare malignamente o sento le sue parole prive d'amore...io...perdo tutta la mia forza...

Non voglio farvi rischiare...sarei l'anello debole della squadra.

Sono stata davvero bene con voi, ho passato momenti felici e ve ne sono davvero grata..

Addio per sempre..

Vi voglio bene.

Ichigo

 

 

I due rimasero sbalorditi di fronte a quelle scioccanti parole.

-Keiichiro, chiama subito le ragazze, presto!-

 

 

 

 

Sentiva delle mani che la afferravano e che la poggiavano su un lettino.

Sentiva delle voci sconosciute, dei raggi di ignota energia scaldarle e percorrerle le membra.

Sentiva i muscoli pietrificati.

Non riusciva ad aprire gli occhi, a dischiudere la bocca.

Sentiva freddo, sentiva di avere le spalle e le gambe scoperte.

Sentiva il cuore battere forte, sentiva la testa girare, la sentiva pesante e come se fosse compressa in qualcosa di troppo stretto.

Sentiva...sentiva di non conoscersi affatto.

"Chi..chi sono...io..?" Pensò la voce di una ragazza nella sua testa.

-Ora dobbiamo solo sbloccarla e spiegarle tutto.- Disse la voce di un ragazzo mentre premeva un pulsante.

Qualcosa come una campana di vetro si spostò lentamente e sentì ancora più freddo di prima.

-Lo so che sei sveglia. Ora puoi aprire gli occhi.- Ripetè di nuovo quella voce.

Capì che quel qualcuno stava parlando proprio a lei, e accettò il suo consiglio.

Le palpebre si alzarono piano, quasi impaurite, la luce accecò le sue iridi, poi più sicura riaprì gli occhi.

-Come ti senti?- Disse di nuovo lo stesso ragazzo.

Aveva delle lunghe orecchie e la pelle chiarissima che risplendeva sotto la luce.

Era alto, moro, gli occhi di un ametista cupo.

-Io...io...credo di stare bene.- Borbottò la ragazza.

Si guardò intorno.

Vide altri due ragazzi dietro quello che aveva parlato: Uno era un ragazzino castano, bassetto, con due codini.

L'altro aveva degli scintillanti capelli verde muschio e gli occhi color miele.

La ragazza sgranò gli occhi nel vederlo.

Non aveva idea di chi fosse, ma..sentiva di conoscerlo da tempo...

Arrossì senza accorgersene, poi volse lo sguardo altrove.

-Vorrai sapere chi siamo. Io mi chiamo Pai.- Disse lui non troppo entusiasta.

-Io sono Taruto!- Disse elettrizzato il ragazzino

-Il mio nome..è Kisshu...- Pronunciò con un tono particolare lui.

La ragazza ne rimase colpita e il suo cuore battè forte.

Kisshu…Ripetè nella sua mente.

Quel nome non le era nuovo…ma forse era solo un impressione.

-Ma io..io...chi sono..?- Chiese confusa fissandolo.

-Tu sei Blossom. May Blossom.(*)- Risposero tutti e tre che per una volta erano d'accordo sulla stessa cosa.

-May..Blossom..?- Ripetè piano prima di alzarsi dal lettino -Vorrei...vorrei...potermi specchiare..-

I ragazzi la portarono di fronte ad un vetro.

Non ricordava nemmeno come fosse fatta.

Non era troppo alta ma abbastanza magra.

Aveva i capelli corti neri corvini, la frangetta e due ciocche lisce ai lati della testa, gli occhi erano scuri, color cioccolata, la bocca sottile e piccola.

Indossava un vestito nero in stile gotico che le lasciava le spalle scoperte, il corpetto era di velluto morbido, allacciato sul retro da dei nastri che si intrecciavano a Zig-Zag.

Un nastro nero le fermava la vita, al di sotto della quale c'era una gonna vaporosa dello stesso colore del vestito con al di sotto del pizzo bianco.

Sulle gambe indossava una calza a rete nera molto leggera e sui piedi portava degli stivali neri lucidi che le arrivavano fin sopra al ginocchio e che erano costruiti come un reggicalze.

Al collo aveva un nastro chiuso con un fiocco a cui erano legati una sferetta nera e un fiore di biancospino.

-Hai avuto un incidente e non ricordi nulla vero?- Chiese Taruto, il ragazzino basso.

May annuì era ancora scossa da tutto quello che stava succedendo.

-Tu sei al servizio di Deep Blue. Il nostro magnifico Messia che ci darà la possibilità di riprenderci quello che gli umani ci hanno rubato.- Disse pomposo Pai.

-Gli umani..?-

-Si, gli umani...sono una razza di esseri più o meno simili a noi, che abitano sulla Terra. Un tempo eravamo noi i padroni di questo bellissimo pianeta..un tempo era rigoglioso, verde, la natura viveva in pace. Ma a causa di una catastrofe siamo dovuti scappare per non estinguerci. L'unico pianeta in cui era possibile vivere fu Ceruleos, quello da cui veniamo, ma....il clima gelido ci ha impedito di vivere in condizioni accettabili..- Narrò Kisshu.

-...Allora abbiamo costruito delle abitazioni sotto Terra, la neve, il gelo non spariva mai..mentre sognavamo un giorno di poter tornare su quel bellissimo pianta che era la Terra. Solo che..- Continuò Taruto.

-Solo che, - Prese parola Pai -In tutti questi anni gli esseri umani se ne sono impossessati e con il loro egoismo e sete di potere l'hanno rovinata, hanno costruito edifici, fabbriche inquinanti, hanno disboscato, hanno cacciato gli animali...ora ben poche specie che c'erano in passato sopravvivono e molte di queste sono in via d'estinzione proprio a causa loro!-

May stette in silenzio ascoltando interessata la loro storia, colpita dalle loro parole, cercando di immaginare come fosse bella la Terra tanto tempo fa.

-..Deep Blue ci ha portati qui perchè sulla Terra vi è ancora una sostanza purissima che permetterà al sole di risplendere anche sul nostro pianeta...Sto parlando...della Mew Aqua...- Disse Kisshu sussurrando -Ed è nostro compito impossessarcene prima delle Mew Mew..-

-Le...le Mew Mew?- Disse lei interrogativamente

-Le Mew Mew sono 4 stupide ragazzine umane che in qualche modo ci ostacolano- Spiegò Pai -E' proprio a causa loro che tu sei rimasta gravemente ferita e hai perso la memoria. Ma noi le distruggeremo!-

-Le vedi?- Domandò Taruto rivolto a May portando quattro fotografie che la ragazza prese in mano.

In una vi era una ragazza dai capelli blu come la notte e due piccole ali sulla schiena.

In un'altra era fotografata una ragazza con capelli verde acceso e un vestito dello stesso colore mentre impugnava delle nacchere.

Nella fotografia successiva vi era una bimba bionda con una lunga coda e nella seguente una bellissima ragazza dai lunghi capelli viola con due orecchie pelose che le spuntavano dalla testa.

-Sono le Mew Mew- Asserì l'alieno dagli occhi dorati -Coloro che devi distruggere.- Terminò poi secco.

-Sono veramente odiose! Soprattutto quella mocciosa!- Sentenziò Taruto indicando Purin e facendo una linguaccia alla sua foto.

-Ah per i tuoi poteri...- Disse Kisshu -Vieni con me...ti farò ricordare come si fa ad usarli.- Finì poi porgendole la mano.

E come un dejà vu, come una scena già vista, lei la afferrò, seguendolo dietro ad una porta.

 

 

 

 

 

Tutte quante arrivarono trafelate al caffè.

Improvvisamente era successo.

Qualcosa..era successo.

Anche Ryou di solito così freddo era agitato quando le aveva chiamate.

-Cosa è successo?- Chiese nervosa Purin.

-Perchè ci hai chiamate così di fretta?- Disse Minto.

-Ragazze...leggete qui.- Consigliò Keiichiro dando loro la lettera.

Se la lessero tutta di un fiato.

-Che...che significa...Addio per sempre...?- Domandò sconvolta la MewBird

-Non..non lo so..- Le rispose Retasu, più spaventata di lei

-Ragazze...ho paura che..Ichigo..- Parlò Zakuro -..Voglia farla finita...- Per la prima volta anche lei era nel panico totale.

-Dobbiamo andare a cercarla!- Urlò Purin con le lacrime agli occhi -Dobbiamo fermarla! Andiamo!- Disse la bambina sfrecciando fuori dal locale.

Anche Ryou si trasformò in un felino e prese a correre all'impazzata per le strade della città.

"Ichigo!!!- Penso con il cuore in gola.

Tutte quante le ragazze presero direzioni differenti; andarono a casa sua, al Parco Inohara, a scuola, sulla collina dei ciliegi in fiore.

La chiamarono sul cellulare, chiesero alle amiche e ai compagni di scuola, mostrarono la sua foto ai passanti per sapere se l’avevano vista.

 

 

 

Ma non la trovarono.

 

 

 

 

 

(*)May Blossom significa Biancospino in inglese, e nel linguaggio dei fiori rappresenta la "Dolce speranza", cioè quella di Ichigo di poter rivedere il Kisshu di cui si è innamorata.

 

 

Eheheh…e così le hanno fatto il lavaggio del cervello…chissà come andrà a finire.

Comments please ^O^

Kuro =3

  
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