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Autore: Lady_purosangue    23/06/2015    1 recensioni
Questa mini-fanfiction è dedicata alla coppia Rose /Scorpius che a mio parere è a dir poco adorabile.
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Cosa succederà tra le mura di Hogwarts?
Un'altro anno è iniziato ma molte cose stanno per cambiare.
Prendete un fidanzamento combinato.
Un Malfoy platinato.
Una Weasley intelligente.
Un cugino coraggioso.
Una fidanzata senza amore.
Mescolate tutto insieme e aspettate.
PS: STORIA ALTAMENTE ESPLOSIVA
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Lettere





Dalla finestra del dormitorio dei Serpeverde si stagliava un paesaggio meravigliosamente tetro.
La luce verdognola del lago nero penetrava nella stanza, mescolandosi alle lanterne smeraldo che rischiaravano l'ambiente.
Alcune piccole creature guizzavano indifferenti della ragazza che guardava inbamnolata il vetro.
I suoi vispi occhi argento riuscivano a scorgere, nell'oscurità delle alghe una coda di un tritone dalle scuame argentate.
Beatrice sedeva sul suo letto a baldacchino.
I lunghi drappeggi in seta verde proiettavano delle ombre sulle coperte ricamate in argento e costringevano la ragazza a utilizzare una candela, appoggiata sul comodino, per poter decifrare le lettere ingiallite, che erano disposte in pile ordinate.
Avvicinò lentamente una lettera al viso quando le sue due compagne di dormitorio entrarono in camera.

"Bea! Finalmente ti abbiamo trovata!" Sentenziò Sophia.

La bruna alzò pigramente gli occhi verso le amiche e senza dire niente tornò ad osservare i fogli.

"Sai Bea..." dichiarò Marlene sedendosi sul suo letto e incominciando a fissare il suo riflesso sui vetri. "...è da una settimana che tu e Scorpius vi siete lasciati..."

"Non ci siamo lasciati! L'ho lasciato." La interruppe alzando gli occhi dal foglio.

"...scusa, è da una settimana che tu hai lasciato Scorpius, e...non ti ho, anzi, abbiamo mai visto versare una lacrima..." continuò la bionda.

"Malfoy è talmente insignificante, che non merita nemmeno una lacrima" ringhio quasi senza aprire le labbra.

"Ma insomma..." tentò di continuare Sophia.

"State zitte! " urlò la bruna.

Poi con voce più bassa continuò: "Sai Marlene Mordril, io non sono come te, non piango ogni volta che uno stupido palestrato mi lascia."

La bionda ferita da queste parole si alzò di scatto e stava per andare a rinchiudersi in bagno quando Sophia chiese: "Cosa stai facendo?"

Beatrice, felice del cambio di discorso rispose, brandendo la lettera: "Sono le vecchie lettere di mia madre, partono da quando aveva 11 anni e finiscono otto anni dopo la mia nascita...sto creando un libro dove inserirò le migliori e le alternerò a narrazioni e descrizioni scritti da me...voglio che tutto il mondo magico capisca cosa vuol dire essere purosangue."

"Sembra carino! Vero Marlene?" Sentenziò allegra Sophia.

"Si" mormorò la bionda perdendo l'espressione da bambina che fa i capricci.

"Però mi servite" disse Beatrice alzando gli occhi verso le sue amiche "queste lettere nascondono dei grandi segreti e se non mi appoggerete vi capisco..."

"Che generi di segreti?" Chiese dilatano gli occhi scuri Sophia.

La bionda sbuffò e sedendosi sul letto disse: "parlano dei tradimenti di tua madre vero?"

"Del tradimento" la corresse la bruna "mia madre ha tradito mio padre solo con una persona"

"Chi è?" Chiese curiosa Sophia avvicinandosi alle amiche.

"Draco Malfoy ovvi! Come fai a non saperlo!?" Sentenziò Marlene con aria sufficiente.

"Scusami tanto, ma le vostre madri erano migliori amiche" ribattè.

"Ed è propio per questo che tu, Mar, prenderai le lettere che si sono scambiate mia madre e Daphne" esordì Beatrice per calmare gli animi.

"Farò il possibile" disse scrutandosi le mani. "Ma non voglio che il mio nome compaia quando lo pubblicherai"

"Tranquilla, fidati di me" rispose in tono tranquillo.

"Posso leggerla?" Chiese Sophia prendendo una lettera dalla pila.

Beatrice annuì e l'amica iniziò a leggere.


"Caro Draco,

non sai quanto mi abbia fatta felice ricevere la tua lettera! Non mi aspettavo di sentirti tanto presto (ma l’ho sperato), anche se, devo dirti la verità, i miei mi avevano già raccontato che tuo padre non finirà ad Azkaban. Però non sapevano ancora perché lo avessero lasciato andare, hai fatto bene a scrivermelo: che dire, non mi sarei aspettata una tale “galanteria” da Potter!

Tuttavia, ero preoccupata che le cose non andassero comunque molto bene, viste le notizie che mi arrivano questi giorni.
Sai che hanno teso un agguato a Mordil, quello che andava dietro a Daphne?
Solo perché è Serpeverde lo hanno accusato di essere un Mangiamorte ancora in libertà! È veramente assurdo, come diamine si sono permessi?! Tutti a difendere i Sangue Sporco, e poi sono peggio dei Mangiamorte! La guerra è finita, gente, datevi una calmata!

Ora capisco come si sentono gli animali in gabbia, non posso muovermi. Ogni volta che metto un piede fuori dalla villa ho paura di essere aggredita, io, che non mi sono mai fatta sopraffare da nessuno, temo chiunque.
Appena sento dei rumori più violenti incomincio a tremare, e poi non parliamo dei temporali!
Comprendo come Potter e i suoi amichetti si sentissero durante la guerra, e sarà stupido dirlo, ma gli riconosco di essere stati molto coraggiosi.
Data la situazione, ho avuto paura che fosse successo qualcosa anche a te, credevo vivessi recluso a Villa Malfoy; perciò mi ha sollevata sapere che Potter abbia intenzione di rilasciare un’intervista alla Gazzetta sul ruolo che tua madre ha avuto nella vicenda. Il nome dei Malfoy sarà distrutto, ma almeno sarai al sicuro.

Il nostro amore era destinato a naufragare ancora prima di iniziare.
I miei genitori sono mangiamorte, propio come i tuoi, il nostro matrimonio ci metterebbe in pericolo entrambi, e l'ultima cosa che voglio è vederti con la paura negli occhi; propio come durante il nostro sesto anno ad Hogwarts.
Mi ricordo ancora quel ragazzo, che da forte cavaliere si era trasformato in fedele servitore, ma solamente per paura, anzi, terrore.
Ne abbiamo passate tante insieme, e forse siamo stati troppo malvagi; è anche per questo che io non sono la moglie adatta per te.
Astoria è diversa.
Non si è mai schierata in prima linea ed ha sempre lasciato che il suo nome non influisse più di tanto.
Lei sarà la moglie perfetta per te; o forse no, ma per me è meglio pensarla nel primo modo.
In sette anni di scuola ho pensato che io e te saremmo diventati coniugi, ma questa guerra, questa dannata lotta per il potere, ha cambiato le carte in tavola, e chissà chi dovrò sposare!
E tutto solamente per ristabilire l'importanza della mia famiglia. Odio essere me stessa!
Chiunque sposerò, te lo prometto, non avrà mai il mio cuore; gli darò un erede, cosa che addempirà ai miei doveri di moglie, e poi chi lo sa?!
Ho sentito mio padre discutere questa mattina, e ho udito il nome di Theodore Nott affiorargli sulla bocca; spero vivamente che non sia vero, preferirei dividere il mio letto con l'arroganza di Zabini, che con i silenzi e la timidezza di Nott.

Non so bene perché ti stia scrivendo queste cose, dato che fra pochi giorni finalmente ci vedremo.
Avrei potuto risponderti solo che andavano bene l’ora e il posto (casa tua è il posto più sicuro per te adesso), però… Oh, ma chi voglio prendere in giro? Certo che lo so: non farmi sentire per mesi e poi risponderti con un semplice “Ok”? Non sarebbe stato giusto. E ho un sacco di cose da dirti, ma credo che lo farò sabato. Sarà più bello spiegarti con un abbraccio quanto mi sei mancato.


Per sempre tua (che tu lo voglia o meno),


Pansy



"
"Non immaginavo che tua madre fosse così profonda" sentenziò divertita la bionda.

Beatrice si alzò di scatto.
Aver sentito leggere quella lettera le aveva mosso qualcosa dentro, era come se fosse in sintonia con la mente della madre, provava un misto di pietà per quella ragazza ormai diventata donna.
Aveva passato i primi sedici anni della sua vita a comprendere il perché la madre non le volesse bene e in quella manciate di parole riusciva a vedere la risposta.
Sentiva le lacrime pizzicare gli occhi, non poteva farsi vedere così.
Uscì velocemente dal dormitorio, chiudendosi la porta in mogano alle spalle.




   
 
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