Finita da poco una ff
eccomi già che ne comincio un’altra!
Mah non ho ancora
idea di come si evolverà la storia dato che ho scritto questo primo
capitolo di getto... spero solo che non risulti una schifezza ^^ come al solito
mi scuso per la trama poco originale -.-
Ovviamente è
una HanaRu e qui non ci piove quindi siete avvisati... beh che posso dire se
non buona lettura alle menti ignare
che cominceranno a leggere sto robo?
Non andare
via
01.
Ho deciso e così sarà [ma mi manchi già]
- Hana sei sicuro? –
Yohei fissava preoccupato il ragazzo dai capelli rossi e gli occhi color
castagna mentre quello annuiva – Si Yo... non ho alternative, devo farlo... per me ma soprattutto per lei – affermò con lo
sguardo deciso ma con l’ombra di sofferenza che solo il suo migliore
amico aveva avuto l’onore di vedere.
Gli scappava da ridere: il
Tensai che doveva lasciare tutto e
tutti, oh sapeva che non avrebbero sentito la sua mancanza, certo che lo
sapeva! Ma continuava ad illudersi che loro
sarebbero stati un po’ dispiaciuti... lo sperava davvero... solo
così avrebbe trovato la forza di fare quel passo.
Da tempo sapevano che sua
madre doveva sottoporsi a delle cure mediche speciali, era stata sempre di
natura cagionevole lei, difetto che per fortuna non aveva trasmesso al figlio
che, al contrario di lei, godeva sempre e comunque di ottima salute. O almeno
apparentemente.
Mito Yohei sapeva
perfettamente quanto Hanamichi avesse terrore
di scoprire il perché sua
madre in quell’ultimo periodo stesse così male... ma per farlo
sarebbero dovuti andare all’estero per almeno due settimane se non un
mese, e il rosso non se la sentiva, anzi, non
voleva lasciare il club di Basket per così tanto tempo.
Non che fosse così
determinante nelle partite la sua presenza, anzi, di solito era più un
peso che altro e glielo avevano fatto notare, tutti quanti, il suo essere
sempre e solo una presenza inutile, superflua. Ma quando giocava si sentiva parte
di qualcosa, non che la sua Armata fosse meno importante, ma loro erano gli
amici di una vita, i suoi compagni di sempre.
Invece la squadra, il Basket
era un’altra cosa... era ormai diventata la sua passione, la ragione per
cui continuava a lottare e ad incitare sua madre e a dirgli che presto
sarebbero potuti andare a risolvere quella sua salute troppo gracile.
E poi c’era lui: Kaede
Rukawa, il suo rivale, la persona che più odiava al mondo ma che allo
stesso tempo ammirava più di ogni altro... la persona che gli dava
sempre la grinta per andare avanti e migliorare, seppure inconsapevolmente.
Hanamichi aveva già
accettato di essere attratto da lui dal suo essere taciturno e solo,
incredibilmente solo... come lo era stato lui prima di incontrare Yohei... come
era stato prima di imparare a fare lo sbruffone perché era più
facile ricoprirsi di ridicolo che ammettere che effettivamente, si, aveva
bisogno di aiuto... ma Mito l’aveva capito e gli aveva sorriso dicendogli
– Puoi anche smettere con me di
essere quello che non sei... e piangere – e allora si era sfogato,
aveva pianto e poi sorriso.
Yohei c’era sempre
stato, era un fratello per lui, il suo fratello maggiore nonostante la
differenza tra le loro altezze... ma a Mito piaceva sentirsi il più
grande, il maturo e aiutare il suo fratellino,
aveva sempre fatto del suo meglio... anche quando Hanamichi era corso da lui in
lacrime dichiarandogli di essere un invertito solo perché gli piaceva
Rukawa... e allora Yohei gli aveva accarezzato i capelli rossi sorridendo e
aveva detto – Il vero crimine non
è te che sei gay, sei solamente innamorato e non c’è niente
di sbagliato, qualunque persona tu ami... ma quello che mi da fastidio è
che Rukawa non vede nemmeno il suo naso... – e avevano riso per
quell’ovvietà.
Si Yohei aveva sempre dato
tutto se stesso per il suo fratellino... e lo stava facendo anche ora. Anche
adesso che Hanamichi soffriva al pensiero di non poter vedere quella Volpaccia
per chissà quanto... non importava se lo insultava o non lo vedeva nemmeno,
se si picchiavano... lui amava Rukawa e basta. Non c’era un perché
e non si poteva cambiare.
Ma Dio solo sa quanto avrebbe
voluto non esserne innamorato in quel momento... era vero che sarebbe dovuto
partire, era vero che non l’avrebbe visto per parecchio tempo... ma poi
aveva scoperto quello. Rukawa
l’aveva guardato, come al solito, con sufficienza e poi dopo una delle
sparate da Tensai gli aveva detto –
Ma almeno io me ne andrò da sta merda di Paese per realizzare il mio
sogno. Mi hanno chiamato finalmente: parto tra tre settimane – e il mondo gli era crollato
addosso, il pensiero di non poterlo vedere più lo faceva sentire
terribilmente inutile.
Non sarebbe mai stato capace
di dichiararsi, sapeva benissimo che Rukawa lo avrebbe rifiutato in qualunque
caso e la colpa era anche sua. Lui
che lo insultava in tutte le maniere, che si comportava da megalomane e non
faceva emergere il suo vero essere
perché troppo impaurito dalla reazione degli altri... non voleva la loro
pietà e non voleva nemmeno che lo considerassero un debole.
Poi il giorno prima quella chiamata: la visita che
aspettavano da anni finalmente era stata fissata, poco importava se dovevano
andare dall’altra parte del mondo, avevano atteso e sperato
nell’arrivo di quella chiamata e non potevano rinunciare.
Sarebbero dovuti partire il
giorno dopo e probabilmente non avrebbe fatto in tempo a salutare per
l’ultima volta la Volpe... e così aveva preso la decisione di
salutarlo il giorno prima della sua partenza, in fondo non lo avrebbe
più visto e non avrebbe dovuto dargli spiegazioni per le parole senza
senso che di sicuro avrebbe detto.
Salutò Yohei e si
preparò mentalmente a quello che stava per fare... sperando solo di non
fare troppo la figura dell’idiota e riuscire a dire davvero tutto quello che voleva dire.
Continua...
Fine del primo
capitolo! Oddio che robo terribile... spero solo di non aver ucciso nessuno con
sto affare...
Al prossimo capitolo!
By athenachan