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Autore: Britin132    24/06/2015    0 recensioni
DAL TESTO:
Erano passati tre mesi. Credevo che tre mesi fossero bastati a dimenticare chi avevo perso, e a curare le ferite che mi erano state inflitte. Chi avevo perso era proprio il mio migliore amico Zayn. E colui che mi aveva ferito senza fregarsene era stato il mio ex fidanzato Louis.
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E' una Zarry con probabili accenni ad altre coppie (Ziam|Nosh)
FF cancellata ma ripubblicata con qualche cambiamento nella trama. Buona lettura :)
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo



Pov. Harry
 

Quella mattina di settembre uscii di casa con uno sorriso strano sulle labbra. Ero quasi contento di tornare alla mia routine quotidiana. Sentivo l’aria fredda della mattina pizzicarmi la pelle. Amava quel vento freddo, ma che dietro celava un forte calore che prima o poi sarebbe uscito fuori quella giornata. Era il primo giorno di scuola dopo tre mesi di vacanza. Mi diressi alla fermata dell’autobus come faceva da un paio di anni per aspettarlo. Ero sicuro che avrei rincontrato tutti i miei compagni di scuola che da anni come me raggiungevano la scuola con quel mezzo. Improvvisamente, però, un’ansia mi colpì lo stomaco. Mi sentì pesante, il respiro pesante e le gambe mi tremarono. Passai istintivamente una mano sull’altro braccio come a volermi dare conforto da solo. Guardai un punto indistinto di fronte a me e mi persi nel ricordare. I ricordi facevano male. Mi spaventavano. Non mi lasciavano vivere serenamente il presente. Un’altra folata di vento mi rianimò da quello stato in cui ero caduto senza nemmeno rendermene conto. Strinsi un pugno. Dovevo essere forte. Dovevo camminare a testa alta per fronteggiare il mio presente, o meglio dire quello che la mia vita era ora. Erano passati tre mesi. Credevo che tre mesi fossero bastati a dimenticare chi avevo perso, e a curare le ferite che mi erano state inflitte. Chi avevo perso era proprio il mio migliore amico Zayn. E colui che mi aveva ferito senza fregarsene era stato il mio ex fidanzato Louis. Purtroppo tra poco avrei rivisto entrambi ma io non ero pronto. Tremai di nuovo. Sentii gli occhi bruciare. Mi morsi un labbro e respinsi indietro le lacrime. Abbassai lo sguardo e il mio sguardo cadde su un anello che portavo al dito. Era un regalo di Louis. Non l’avevo mai tolto, nemmeno quando tre mesi ci siamo lasciati. Ci tenevo davvero tanto. E quest’affetto che provavo nei confronti di uno stupido regalo non lo capivo nemmeno. O meglio, io sapevo benissimo perché non riuscivo a liberarmene ma non riuscivo ad ammetterlo a me stesso. Per paura della consapevolezza che lui era veramente andato via, via dalla mia vita. Lo odiavo per quello che mi aveva fatto eppure dentro di me c’era ancora una parte che lo rivoleva indietro. Lo rivolevo con me. Mi mancavano i suoi baci, i suoi abbracci, i suoi tocchi, le sue parole rivolte solo ed esclusivamente a me. Mi davo dello stupido per questi pensieri. In fondo se noi due non stavamo insieme era tutta colpa sua.
Un rumore dalla strada mi distrasse. Alzai il capo e vidi l’autobus che si stava dirigendo verso la fermata per permettermi di salire. Respirai intensamente e quando le porte si aprirono salii con passo deciso. C’erano tanti ragazzi e alcuni li riconobbi. Ci salutammo tra di noi con un cenno della mano. Cercavo un posto per sedermi e seduto, dietro sulla sinistra, c’era Josh. Josh era un amico di Louis. Aveva diciannove anni. Aveva perso due anni di scuola per motivi familiare infatti ora frequentava ancora la nostra stessa classe. Aveva bisogno di lavorare infatti dopo la scuola lavorava come barista in un locale gay. Era proprio in quel bar che l’avevo conosciuto quando un sera Louis mi ci portò. Avevamo più volte chiacchierato ma solo in presenza di Louis per questo mi parve strano quando quella mattina mi salutò invitandomi ad avvinarmi a lui. Esitai ma poi feci quei pochi passi che ci separavano. Mi avvicinai e lui mi sorrise. Ricambiai subito quel sorriso sincero e quel semplice gesto mi fece sentire davvero meglio. Poco prima che arrivassi io stava parlando con altri due ragazzi che non conoscevo. Concluse la conversazione con loro e poi si voltò verso di me dedicandomi tutte le attenzioni. Mi fece posto accanto a lui liberando il sedile al suo fianco per farmi posto. Esultai contento di potermi sedere dato che il tragitto era lungo una mezz’oretta. Appoggiai completamente la mia schiena al sedile rilassandomi. Girai lo sguardo a fuori dal finestrino e guardavo distrattamente le macchine e i passanti. Fu Josh a richiamare la mia attenzione con la solita domanda che si rivolge al ritorno dalle vacanze estive “Come hai passato l’estate?”
Sussultai voltandomi verso di lui. Lo guardai attentamente. Josh era sempre sorridente. Gli veniva quasi naturale rivolgerlo a chiunque, forse anche al suo peggior nemico. Scrollai le spalle e risposi con un “Boh, sono state vacanze normale. E tu?” chiesi. Lui accennò un sorriso ma dal suo sguardo capii che non era entusiasta della mia riposta e nemmeno io lo ero.
“Direi bene” annunciò alla fine. Gli sorrisi sfoggiando le mie fossette sperando che non facesse altre domande le cui risposte erano alquanto scomode. Cavò fuori dai suoi jeans il cellulare e iniziò a messaggiare. Da quello che riuscii a spiare dal mio posto rispondevo qualcuno salvato ‘Amore’. Doveva essere la sua ragazza. Louis me ne aveva parlato. Stavano insieme da due anni. Non ricordavo il suo nome. Forse lui non sapeva nemmeno che io sapessi dell’esistenza di questa ragazza.
Senza nemmeno accorgermene arrivammo alla fermata dove sarebbe salito Louis. Infatti quando salì mi si gelò il sangue. Mi salì il cuore in gola. Per un attimo smisi di respirare. Rivederlo dopo tre mesi non aveva avuto un effetto positivo su di me. Si voltò verso di noi. Ci squadrò attentamente. Non mi salutò né fece alcuno cenno che poteva essere percepito come saluto. I nostri occhi si incontrarono ed ebbi di nuovo paura. La stessa paura che avevo provato prima di salire qui. Aveva paura che lui potesse leggere la sofferenza che ancora provavo dopo tre mesi dalla nostra rottura. Quando il contatto tra i nostri occhi si interruppe ci fu una breve e veloce occhiata tra Josh e Louis. I loro sguardi erano freddi. Trapelava rabbia ma soprattutto delusione da parte di entrambi. Inarcai le sopracciglia sorpreso. Ma la mia sorpresa aumentò quando Louis non salutò nemmeno lui. Spalancai gli occhi, mi sporsi in avanti e mi voltai istintivamente verso di lui. Osservai il suo volto di profilo. Aveva le labbra serrate, un’espressione severa.
“Josh?” lo richiamai. In risposta lui mugugnò per farmi intendere che mi aveva sentito.
“Che succede?” chiesi senza girarci attorno aspettando che si girasse per guardarlo negli occhi e cercare di percepire qualcosa, una reazione, un’emozione. Lui lo fece, mi guardò.
“Mi sono schierato dalla tua parte, Harry” ammise senza problemi. Io lo guardai perplesso. Mi sentii subito in colpa. Josh si era schierato dalla mia parte? Ma lui era amico di Louis, non mio. Che cosa significava? Era per questo che ora non si parlvano più?
Avevo tantissime domande in testa ma decisi di dare voce solo ad una “Perché?” chiesi.
La sua risposta arrivò senza farmi aspettare ma non fu soddisfacente per nulla.
“Perché si.”
Il suo volto si incupì e nonostante volessi fargli altre domande decisi di stare zitto e affondare di nuovo sul sedile. Guardavo dritto davanti a me con una confusione tale da avere un terribile mal di testa.
Il telefono che avevo nella tasca dei jeans vibrò. Lo estrassi. Era Liam.
Sorrisi istintivamente. Da quest’anno Liam sarebbe venuto nella mia classe e io ero davvero emozionato perché era uno dei miei migliori amici.


“Haz, io sono già fuori scuola. Tu dove sei?”

Gli risposi subito.

“Sono sull’autobus. Tra poco sarò lì :)”

Posai il telefono pensando che i messaggi fossero finiti ma in realtà non fu così. Il terzo messaggio di quella mattina mi sorprese ancora di pù. 

Ho saputo che quest’anno abbiamo un nuovo compagno di classe. Pare si chiami Josh qualcosa. Dicono che sia più grande di noi.”

Appena letto il messaggio, bloccai subito il telefono. Guardai Josh che sentendosi osservato si voltò a guardarmi a sua volta.
“Josh, è vero che quest’anno sarai in classe con noi?” chiesi con voce tremante che non era da me. Lui annuì senza esternare emozioni. Non ebbi il tempo di ribattere che l’autobus si fermò di nuovo e questa volta salirono Zayn e Niall.
Non ce l’avrei fatta ad affrontare anche lui. Non ora. Mi abbassai e mi nascosi.
Buon inizio anno scolastico, pensai sospirando affranto.





 

 

  
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