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Autore: Deliquium    24/06/2015    3 recensioni
Spin off o sequel (come si preferisce) della storia "Gli dei... dimenticano in fretta.". In pratica, una serie di "situazioni difficili" che Saga affronterà nella sua nuova vita.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, Antichi e Santi.'
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Una situazione difficile



[ Situazione difficile n° 4: Un gommone?! Ma nooooo.... !!!!! ]

«No, scusa. Puoi ripetere?» Saga si passò una mano sulla fronte madida di sudore. «Come sarebbe a dire che l'hanno arrestato? Cosa?»
La porta si aprì e Katrin Spencer entrò nell'ufficio coprendo la distanza che separava la porta dalla sua scrivania con tre singole falcate e la distanza non era breve.
«Ti dispiacerebbe ripetere cosa hai appena detto.»
Brian Champman ripeté le stesse identiche parole.
«Una baleniera? Che diavolo ci faceva Hyoga su una baleniera?»
Katrin gli piazzò una pila di fogli sotto il naso, mentre gli indicava con insistenza lo spazio per la firma.
«Ha assaltato una baleniera? Perché diavolo ha assaltato una baleniera? Santo Cielo e con che accidente l'ha assaltata? Un gommone?»
Katrin gli mise la stilografica in mano.
«Un attimo, Brian.»
Mise in pausa l'apparecchio.
«Che c'è?»
Katrin inarcò un sopracciglio.
«E' il verbale del consiglio. Devi firmarlo.»
«Non puoi aspettare?»
Lei fissò prima il verbale, poi il telefono.
«Mi servono solo tre firme.»
Saga scarabocchiò il suo nome appena sopra l'unghia laccata di rosso di Katrin Spencer, senza nemmeno leggere quello che c'era scritto.
Quando la Spencer se ne andò, riprese la conversazione.
«Un attimo.» disse, passandosi una mano tra i capelli neri, da poco tagliati. «Fammi capire. Hyoga ha assaltato una baleniera con un gommone?»
Sottolineò quella domanda retorica con una risata nervosa.
«Ma cosa c'entra?! Lo so che è membro di Greenpeace, ma questo non lo autorizza ad assaltare una baleniera... Una baleniera, Champman, con un gommone.»
Scandì tutte le consonanti e le vocali della parola gommone perché più che l'assalto in sé era la questione “gommone” che lo infastidiva.
Ma almeno una portaerei, che diamine!?
«E dimmi, perché mai l'avrebbe fatto?»
Ormai non aveva nemmeno la forza di arrabbiarsi.
«Ah, beh, sì, certo. Le balene. Eh, sì...» disse. Lo sguardo perso nel vuoto. Tra le dita, la penna che ondeggiava su e giù.
«Cosa?» Saga drizzò la schiena, lasciando cadere la penna sul tavolo. «Come sarebbe a dire che ha tentato di buttare a mare il Capitano?»
Doveva esserci una spiegazione razionale al comportamento di Hyoga, doveva?
«D'accordo, penso di aver capito.»
Mise giù la cornetta.
Non fece in tempo a formulare nessun pensiero, che il telefono squillò.
«Pronto.» disse con un tono di voce che sembrava venire dall'oltretomba.
«Amore amore, devi assolutamente tirare fuori Hyoga da lì. Capito?!» fu tutto quello che gli disse Inbar, prima di sbattergli il telefono in faccia.
Saga si nascose il volto tra le mani.
Il telefono squillò ancora.
«Saga che diavolo stai facendo? Non vorrai mica lasciare marcire Hyoga in prigione?! Sai che mi serve per portare in giro la mia attrezzatura in Amazzonia. Avanti. Ti richiamo.»
Saga non tentò nemmeno di rispondere a Kanon.
Guardò l'ora e compose il numero di telefono di Shaka.
«Perdonami Shaka, spero di non disturbarti. Dunque, volevo sapere...» E con estrema chiarezza spiegò all'ex Saint di Virgo cos'era accaduto. «Quindi, tu che ne dici, è una buona idea farlo uscire o è meglio che resista?»
La voce di Shaka gli giunse come un balsamo da quattro soldi.
«La risposta è vicina a te.»

Più tardi.

Saga dormiva. Era rientrato a casa coprendo la distanza Berlino-Nizza con il suo jet privato. Inbar aveva lasciato un messaggio con su scritto: “Io, Sarah, Vega e Angelo siamo da mio fratello. Non cercarci.”
Saga non aveva trovato di meglio da fare se non andarsene a letto. Stava andando tutto magnificamente, ovvero... stava dormendo come da un secolo non gli capitava, quando …
«Svegliati! Svegliati! E' successa una cosa terribile!»
Saga scattò in piedi. Il cuore che gli batteva a mille. Accese la luce.
Kein gli stava davanti. I capelli che sparavano in tutte le direzioni. Gli occhi spiritati.
«Shun mi ha detto, che lo ha saputo da Shiryu, che gliel'ha detto Sybil, che lo ha saputo dal marito che hanno arrestato Hyoga. Dimmi che hai già fatto in modo di liberarlo, per piacere!»
Saga si lasciò cadere contro i cuscini. Distese il braccio e cercò a tentoni la cornetta del telefono.
Si era arreso.
Vicino a te. Ecco cosa voleva dire... nella stanza accanto.


   
 
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