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Autore: AlessiaOUAT96    24/06/2015    1 recensioni
Jadis cercava vendetta ma non poteva ottenerla nell'aldilà, non poteva nemmeno immaginare che uno scherzo verso colei che considerava solamente una figlia di Eva, l'avrebbe portata in mondi a lei sconosciuti.
Neanche un dio immaginava che qualcuno, specialmente una donna potesse catturare la sua attenzione.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jadis, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Erano già passati mesi da quando erano stati rinchiusi nei sotterranei. I primi tempi Anna era molto triste, piangeva spesso e Kristoff tentava di consolarla. Le mancava sua sorella ma anche la libertà, aveva provato a parlare con le guardie ma quest’ultime non le davano ascolto, dopotutto avevano giurato fedeltà a Jadis.
All’ennesima crisi di Anna, Kristoff alzò la voce destandola dai suoi tristi pensieri –Anna! Basta piangere, non risolvi nulla! Vedrai, troveremo una soluzione- si mise in ginocchio di fronte ad Anna, seduta con le gambe strette al petto sul lettino della prigione.

La ragazza sollevò lo sguardo su di lui, i suoi occhi erano dolci e pieni di comprensione.
-Kris, io non riesco a sopportare l’idea che Elsa sia nella mia stessa condizione o peggio, e che io non sia riuscita a mettere in atto il suo volere… sai se Elsa fosse qui mi direbbe di mangiare del cioccolato, io adoro il cioccolato.. ne voglio un po’!-

Si alzò di scatto e chiamò una guardia –Potete gentilmente darmi della cioccolata?-
La guardia la guardò male e si mise a ridere –Ha ha, al massimo un pezzo di pane!- si allontanò e la sua voce riecheggiò nei corridoi –Della cioccolata! Ma per favore!-
Anna tornò triste ma allo stesso tempo si arrabbiò –Ecco.. nemmeno la cioccolata..- tornò a sedersi e a guardare il suo compagno –Cosa possiamo fare?-
-Ve lo dico io.. evadere da questa brutta cella!-
-O…Olaf?-

Il pupazzo di neve parlante si teneva alle sbarre della piccola finestra, per fortuna la nuvola che Elsa aveva creato funzionava ancora, altrimenti i raggi di sole lo avrebbero sciolto, contando poi che le sbarre erano di metallo e che quest’ultimo era conduttore di calore..
-Sì, sono io in neve e.. e legno e carota e bottoni! Volete uscire di qua o trovate questo posto piacevole?-
-Stai scherzando? Ma come pensi di farci uscire?- chiese Anna che aveva recuperato un po’ di speranza.
-Uscite dalla finestra! È facile!-
-Forse per te.. ma noi siamo più.. grandi..-
-Ci sono i Troll con me.. toglieranno loro le sbarre ma poi correte!-

I due prigionieri riuscirono a vedere le mani dei Troll aggrapparsi alle sbarre e tirare, stavano facilmente riuscendo a rimuoverle.
-Ancora un piccolo sforzo amici miei!- urlò Olaf.
-Potresti almeno darci una mano..!- disse uno dei Troll.
-Quale delle due?-
-Quella che ti pare!-
-Va bene, tenete- staccò uno dei suoi rami e lo porse al Troll, questo lo guardò male ma ormai il lavoro era finito. Le sbarre erano rimosse e Anna e Kristoff stavano fuggendo –Grazie Olaf e grazie anche a voi!-
-Ci vediamo in giro!- salutò con Olaf dopo essersi attaccato il braccio.

Erano liberi, respirare aria pulita li fece sentire meglio ma ora dovevano fuggire il più lontano possibile. Ormai l’autunno era alle porte, le foglie cadevano e ricoprivano il suolo con un manto arancione, giallo e marrone; l’aria era più fresca e le giornate si accorciavano.
-Anna, dove andiamo?-
-Al castello di ghiaccio, è lontano da qui e quasi impossibile da raggiungere. Se qualcuno dovesse scoprirci ci sarà Marshmallow a proteggerci-
-Sven! Sven vieni! Deve essere da queste parti..!-
La renna comparve subito, si fermarono e salirono in groppa a Sven. –In questo modo andremo più velocemente- disse Kristoff. Anna lo abbracciò, non solo per non cadere ma era anche un gesto d’affetto e di stima.

***

“Finalmente un posto sicuro.. un regno da governare!”
Jadis era tranquillamente seduta sul trono impugnando uno scettro che le avevano dato e aveva fatto cucire degli abiti simili ai suoi, in modo da sembrare una vera regina.

Quei mesi di regnare erano bastati a calmarla, aveva attuato leggi severe dove ogni singolo cittadino doveva pagare tre quarti di quello che riceveva e con il resto badare alla propria famiglia, chi non riusciva a pagare il dazio, veniva rinchiuso fino a quando un parente non avrebbe provveduto al pagamento. Nessuno poteva allontanarsi da Arendelle, pochi commercianti avevano il permesso, nessuno riusciva a nascondersi nelle navi per fuggire, i controlli erano accuratissimi. I bambini o i ragazzi che venivano scoperti, diventavano automaticamente servitori della regina, se non obbedivano, la punizione era l’incarceramento o la tortura.

Jadis dopo quello che era successo a Narnia, odiava sempre più i ragazzini che osavano disubbidirla o contraddirla.
-Voglio qui riuniti i membri del Consiglio-
Come ordinato i membri si presentarono, tutti con il capo chino.
-Vi ho convocati qui perché voglio che troviate informazioni su questi quattro ragazzi: Peter Pevensie, Edmund Pevensie, Susan Pevensie e Lucy Pevensie. Andate adesso-

I membri cominciarono ad andare ma Jadis cambiò idea all’improvviso –No fermi…- si fermarono –Voglio che mandiate quella ragazzina di nome Anna a cercarli e a darmi informazioni sul loro conto. Mandatemi la prigioniera!-
Uno di loro si diresse verso le prigioni. Le strade erano sempre più strette e buie e quando arrivò sentì un vociare di persone.
-Cosa è successo?- chiese.
-I prigionieri.. la principessa Anna e l’altro ragazzo biondo.. sono fuggiti!- riferì una guardia.
Il consigliere sbiancò. Dare una spiacevole notizia a Jadis, voleva dire scatenare la sua ira. Nonostante ciò doveva riferire tutto alla regina.

Quando spalancò le porte il suo cuore cominciò a battere velocemente, aveva paura. Si avvicinò al trono e si inchinò tenendo la testa bassa –Mia signora.. i prigionieri… sono.. fuggiti..-
Ci furono attimi di silenzio poi Jadis chiese –Puoi ripetere?- il suo tono sembrava calmo.
-I  prigionieri.. sono evasi..-
-Come è potuto succedere?! Non siete nemmeno capaci di sorvegliare una ragazzina e il suo compagno!- urlò.
-Io.. Io non c’entro..-
-Silenzio! Non voglio scuse! Ordino che immediatamente partano pattuglie per trovarli. Li voglio vivi al mio cospetto- sibilò.
“Poi verrà il turno dei Pevensie e non so per quanto tempo rimarranno vivi..”

***

Aslan non era tranquillo, non sapeva per quale ragione ma aveva un brutto presentimento, qualche suo fantasma del passato si sarebbe fatto rivedere e lui temeva chiunque potesse essere.
“Il passato non esiste più, ma allora perché continua a mostrarsi sotto forma di futuro?”

Era preoccupato, vagava per i regni senza una meta precisa ma non sarebbe tornato ancora a Narnia, era troppo presto. I Pevensie ormai erano tornati alla loro vita, Caspian era di nuovo re, e Jadis era morta per mano sua. Ma allora perché preoccuparsi?
-Aslan, qualcosa non va?- chiese Ripici.
-Brutti pensieri vagano per la mia mente eppure non capisco il perché-

***

“Non è un gigante di ghiaccio, eppure è capace di usare quel potere.. chi o cosa sarà mai quella ragazza?”
Loki la guardava e pensava ma ancora non aveva idea riguardo la sua identità. L’unico modo per scoprirlo sarebbe stato andare nella biblioteca e leggere qualcosa al riguardo, ma trovandosi in cella, gli era impossibile. Sua madre non era ancora venuta a trovarlo, avrebbe potuto chiedere a lei.

“Sapessi almeno come si chiama.. riuscirei a capire da dove viene e magari la fonte dei suoi poteri..”
La ragazza si svegliò improvvisamente, stava sudando, probabilmente aveva avuto un incubo, durante il sonno si muoveva e continuava a ripetere un nome.

***

Correva, non sapeva dove ma continuava a proseguire. Era buio, nemmeno una lanterna, lei correva e basta, si sentiva braccata da qualcuno.
Improvvisamente si fermò ansimando. Vide Anna di spalle, cercava di raggiungerla ma più si avvicinava, più Anna si allontanava da lei.
-Anna! Anna fermati!- gridò. Anna si fermò e si avvicinò a lei.

Sua sorella si girò, i suoi occhi erano rossi e gonfi, aveva pianto. Elsa si avvicinò senza e che lei si allontanasse la sfiorò con una mano, il suo solo tocco congelò Anna i quali occhi divennero  bianchi e la sua pelle sempre più violacea.
-Sei stata tu a farmi questo.. sei un mostro Elsa! Non meriti il trono! Vattene!-
-Non puoi dirmi così! Io ti voglio bene..!-
-Io no..-
Ad Elsa parve di cadere nel vuoto e quando si schiantò contro qualcosa che le sembrava un muro, aprì gli occhi.

Si svegliò dopo un altro incubo. Era già il secondo, diverso dal primo ma ugualmente spaventoso. Si accorse che il ragazzo che aveva di fronte la stava fissando e questo la mise in imbarazzo e l’agitò.
-Perché mi guardi?-
-Perché non ho la minima idea di chi tu sia e di come tu possieda quelle doti magiche. Devi ancora rispondermi.. qual è il tuo nome?-
-Elsa- non le cambiava molto rispondere o meno.
-Da dove vieni? E chi è la persona che nominavi durante il tuo sogno?-
-Arendelle e il nome che sentivi è quello di Anna, mia sorella-
-Arendelle.. è da tanto che non sentivo quel nome..
 


n.d.a. Rieccomi!! Scritti finiti e poi manca l’interrogazione per la prossima settimana!! E poi ho finito e potrò aggiornare più spesso!! (spero)
Come vi è sembrato? Non sto dando molta importanza al momento a Loki ed Elsa ma pazientate ancora un po’, mi sembrava importante dare spazio a Jadis..
Ringrazio FrostyDark per le sue recensioni ai primi capitoli!
Buona serata
Alessia
   
 
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