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Autore: Nono23    24/06/2015    2 recensioni
Un appuntamento e due ragazzi felici ed innamorati. Chi distruggerà quest'idillio? Cosa succederà? Quali saranno le conseguenze? E soprattutto, come andrà a finire? Se la risposta a queste domande v'interessa, beh, non vi resta che leggere e perché no? Recensire! Ciao e buona lettura!
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Natsuko Ohzora/Maggie Atton, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Qualche giorno più tardi, alla radio…
 
<< Interrompiamo i gentili ascoltatori per una notizia flash!>> gracchiò la voce metallica che emetteva quell’aggeggio moderno. Era sistemato sulla panchina delle Managers, che l’ascoltavano sempre durante gli allenamenti. In quel momento i ragazzi erano seduti chi a terra, chi sulla panchina a riposarsi con un fresca bottiglietta d’acqua. Tutti, a quelle parole, si voltarono di scatto come se la loro vita dipendesse dalla radio. << Il rapitore della ragazza, Patricia Gatsby, è stato identificato grazie ai dettagli che la signorina e il suo fidanzato, il grande Oliver Hutton, avevano fornito giorni addietro alle Forze dell’Ordine. Si chiama Orochi Miura, 35 anni, originario di Shibuya-ku (quartiere di Shibuya). È alto, spalle larghe e capelli neri. Ha un tatuaggio sulla spalla sinistra e uno sul petto. È stato arrestato in una via di Fujisawa, mentre, a quanto pare, stava fotografando la sua prossima vittima designata. Doveva studiare attentamente ogni suo movimento, proprio come faceva con la signorina Gatsby. Sembra che l’uomo volesse reincarnare la leggenda che lega il suo nome alla mitologia. Pare, infatti, che le sue vittime fossero tutte vergini e che le uccideva in onore del sacrificio al serpente con la lingua divisa in otto punte. Patricia, pensano gli inquirenti, è stata risparmiato in quanto il suo fidanzato è il campione nipponico Oliver Hutton e che quindi fosse più saggio domandare soldi che far morire la propria vittima. Bene, passiamo ora alle notizie atmosferiche col nostro esperto…>> tutti avevano ascoltato con attenzione la descrizione del rapitore e la motivazione. Holly e Patty erano arrossiti all’inverosimile. Forse per correttezza, forse per la discrezione che hanno i giapponesi, i loro compagni non proferirono alcuna parola, ma andarono negli spogliatoi a cambiarsi, in quanto l’allenamento era finito con l’ultima pausa. Holly fu l’ultimo a seguirli, lanciando un’occhiata imbarazzata e colpevole alla sua amata. “Se non fosse stata ancora vergine, probabilmente, anzi sicuramente quell’uomo non l’avrebbe mai rapita… ma, se non si dovesse sentir pronta, come la mettiamo? Io voglio che sia qualcosa di speciale, non di dovuto… Ma è anche vero che da quella settimana in cui non l’ho vista a causa di Miura, ho capito di amarla sino al punto di farla mia. Fossi stato Benji non mi sarei mai fatto tutti questi problemi a portarmi a letto una donna, ma si dal il caso che io non sono Benji e soprattutto la donna in questione è Patricia, non una qualunque. Come faccio? Chiedere consiglio a qualcuno? Non se ne parla. Sono già arrossito prima come un demente e poi non saprei intavolare una discussione del genere senza balbettare. Beh… perché non tentare? La bacio con un po’ di passione in più rispetto al solito e attendo la sua reazione. Sì, farò così. Se non altro, criminali del genere non la toccheranno più…” pensò Oliver mentre si agitavano milioni di emozioni in sé. Uscì dallo spogliatoio salutando con un cenno della mano i restanti compagni che finivano di cambiarsi. Patty era lì ad aspettarlo per andare a casa, come faceva ogni giorno. Si sorrisero ancora un po’ imbarazzati dalle parole del tipo della radio, ma Holly le tese comunque una mano che lei afferrò di buon grado. Camminarono per un po’ in silenzio, poi Patricia decise di rompere il momento che si era venuto a creare: << Sei stato davvero bravo oggi, Holly. Hai segnato dei gol splendidi a Benji, senza contare la grinta che ci hai messo. Complimenti! Non vedo l’ora di vederti scendere nuovamente in campo al prossimo Torneo Nazionale!>> gli sorrise dolcemente. << Ah, grazie! Sei molto gentile Patty. Siamo arrivati, ci vediamo.>> era giunto il fatidico momento. Si chinò per baciarla, come faceva esattamente tutti i giorni, ma cercò un contatto più intimo rispetto alle altre volte. Lei rimase piacevolmente sorpresa da quello slancio e i suoi sensi si risvegliarono tutti insieme. Lasciò cadere a terra la cartelletta di scuola con un tonfo secco e gli circondò il collo con le sue braccia minute. Aveva fatto aderire il proprio bacino con quello dell’amato in modo perfetto, quasi fossero due pezzi di puzzle che s’incastravano tra loro. Holly non si aspettava una reazione tanto positiva alla sua iniziativa, ma quando si staccò per riprendere fiato e probabilmente anche la via di casa Hutton, notò nello sguardo di Patricia una nuova luce, più intensa. Rendeva i suoi occhi bellissimi e il suo sorriso valeva più di mille parole. Lei parlò un po’ affannata da quel bacio che l’aveva lasciata letteralmente senza fiato, rispondendo a una tacita domanda del suo fidanzato: << Ti prego, entra in casa. I miei non ci sono e ho un po’ di paura. Sai, dopo quello che è successo…>> era la scusa più vecchia del mondo, eppure funzionava ancora molto bene, quindi, tanto valeva utilizzarla, no? << Volentieri.>> rispose di rimando lui, incurvando le proprie labbra all’insù. Patty lo trascinò letteralmente dentro la sua dimora, facendolo accomodare sul divano. Era imbarazzata come non mai, soprattutto perché tutto il coraggio di qualche minuto prima in cui gli domandò di farle compagnia, era svanito nel nulla appena messo piede dentro casa. Gli offrì da bere e si sedette accanto a lui. << Senti, non è che potresti controllarmi la spalla? Durante gli allenamenti ho urtato inavvertitamente contro Bruce e ora mi fa un po’ male…>> buttò lì lui, per sbloccare la situazione. << Certo. Levati la maglia.>> solo dopo aver detto quelle parole, ne realizzò il significato e arrossì. Lui obbedì senza batter ciglio, preparandosi a quel meraviglioso contatto che lo attendeva entro pochi secondi. Solo la sua Patricia sapeva donargli quelle sensazioni e con quella scusa poteva bearsi delle sue piccole mani delicate sulla sua pelle. Lei iniziò con le mani che le tremavano, tastando vari punti della spalla, la pelle del fidanzato era rovente, ora che ci faceva caso. << Holly, sei molto caldo. Non ti senti bene?>> chiese con la voce velata da preoccupazione e ansia. Lui, in tutta risposta, le prese una mano e la baciò delicatamente, poi la posò sul suo cuore che pareva impazzito con quel lieve e delicato contatto, sussurrandole all’orecchio: << È l’effetto che mi fai, tesoro.>> << I-Io?>> era rimasta basita da tale rivelazione. << Sì. Patricia Gatsby… io… vorrei fare l’amore con te, ma non posso e non voglio forzarti. Quindi…>> non finì mai quella frase, né Patty volle sapere il seguito, perché gli tappò la bocca con un bacio dolce e passionale allo stesso tempo. << Anch’io Holly e questo pomeriggio l’ho capito definitivamente. Ti voglio e non posso vivere senza di te.>> mormorò sulle sue labbra. Salì, dunque, a cavalcioni sulle sue ginocchia e continuò quel massaggio che non era più incentrato solo sulla spalla. Holly, dal canto suo, si riprese abbastanza in fretta dallo stupore iniziale dovuto alla rivelazione delle sua ragazza, ma ne fu molto lusingato. Lei, nel frattempo, aveva iniziato a passare le proprie mani prima sulla schiena, poi sul petto piuttosto timorosamente, ma sorrise quando lo sentì fremere. Era stata lei ed era felice di questo. << Vieni… in camera… mia…>> sussurrò con fiato spezzato lei. Lui la prese in braccio, perché lei gli si era avvinghiata stretta ai suoi fianchi ed era leggerissima. Era venuto varie volte a casa Gatsby per le ripetizioni di matematica e sapeva benissimo dov’era la camera di Patricia. Vi entrò e l’adagiò delicatamente sul letto. I vestiti di entrambi volarono sul pavimento in legno, eccetto l’intimo, che ancora indossavano, e la maglia di Oliver che era rimasta sul divano. Le loro mani ogni tanto si sfioravano e la ragazza aveva perso l’iniziale timore, diventando sempre più sicura nei movimenti. Holly le lasciava lunghe scie di baci infuocati che partivano dall’incavo del collo, attraversavano il petto, sino all’elastico degli slip. Lei ogni tanto gli tirava i capelli e gli graffiava la schiena per il piacere che le stava donando. Gemette e lo baciò con trasporto. Per caso o per fortuna la mano di Patty aveva sfiorato il membro del suo ragazzo già indurito e lo vide ansimare più velocemente. Continuò con quella danza, mentre Oliver le toglieva il reggiseno, mettendo in mostra un seno bellissimo, non troppo grande, né troppo piccolo. A suo giudizio? Semplicemente perfetto. Lo accarezzò come se fosse il trofeo più bello del mondo, lo leccò, lo mordicchiò e lo baciò. << Sei bellissima, amore.>> disse lui tra un bacio e l’altro. Patty arrossì, ma trovò il fiato per ribatter: << Tu sei stupendo!>> anche a Holly gli s’imporporarono un po’ le gote. << …Sei pronta?>> chiese con un fil di voce, ma cercando di mantenere lo sguardo fisso nei suoi magnifici occhi nocciola. << Mai stata così pronta in vita mia.>> sussurrò lei, donandogli un altro bacio passionale. Lui le sfilò le mutandine azzurre in pizzo e le accarezzò la femminilità, regalandole un bacio. Lei gli fece togliere i boxer e finalmente poterono unirsi in una sola anima. Il loro amore scoppiò simultaneamente e si staccarono affaticati, ansimanti, sudati, ma colmi d’amore e appagati come non mai. << È stata… la cosa… più bella… della mia vita…>> mormorò Patty, che dopo un leggero senso di vuoto, si era accoccolata contro Holly. Il suo corpo risultava ancora bollente e ansimante, ma pian piano il battito ritornava regolare. << Mi hai regalato sensazioni mai provate. È stato bellissimo. Vorrei che quest’esperienza si ripetesse…>> le rispose il numero 10, che la cingeva con un braccio, mentre osservava il candido soffitto della camera. << Anch’io.>> concordò Patricia. Poi aggiunse: << È tardissimo e i miei rientreranno al massimo tra 40 minuti! E noi siamo in queste condizioni! Accidenti! Muoviamoci: vai a fare la doccia, poi rimani qui con me sino al loro arrivo. Dopo di te andrò io a darmi una bella rinfrescata. Nel frattempo preparo qualcosa da mettere sotto i denti.>> Iniziò a dare ordini la ragazza, mentre a malincuore si staccava da Holly, andando in cucina. Fecero entrambi la doccia e spazzolarono lo spuntino. Alle 18.30 in punto entrambi i genitori rientrarono e trovarono i due ragazzi abbracciati, distesi sul divano a guardare un po’ di televisione. << Bentornati!>> li salutò la figlia. Holly s’inchinò dinanzi a loro e mormorò un “Buonasera signori Gatsby”. << Ciao ragazzi. Allora, come state?>> << Benissimo!>> esclamarono all’unisono e arrossirono imbarazzati. I genitori li squadrarono per qualche secondo, poi decisero di lasciar perdere. << Holly, rimani a cena con noi?>> domandò la madre. << Mi dispiace, signora Gatsby. Purtroppo devo andare. Spero di rivedervi presto. Arrivederci!>> disse lui, avviandosi alla porta. Patricia lo seguì con una strana luce negli occhi. Aveva un sorriso bellissimo. Sulla soglia di casa Gatsby… << Ciao amore, ci vediamo domani!>> << Mi mancherai stanotte… Non vedo l’ora di domattina…>> piagnucolò la ragazza. << Ti prometto che arriverò dieci minuti prima, okay? Sarai sempre il mio primo pensiero al mattino e l’ultimo della sera. Ti amo tesoro. Ciao!>> << Anche per me. Ti amo tanto anch’io! Ciao amore!>> si scambiarono un bacio con una certa passione. Patty si era addirittura appoggiata alla porta chiusa dietro a lei. All’improvviso si staccarono, arrossendo come peperoni. << Dopo quello che abbiamo fatto… arrossisci ancora… sei incredibile!>> << Hai parlato tu, che sembri un’aragosta appena cotta!>> ribatté Patty ridendo apertamente. Da dietro la tenda del soggiorno, i coniugi Gatsby osservavano la scena. << Nostra figlia sarà felice con quel calciatore, lo sento.>> mormorò un po’ triste al pensiero che il suo “pulcino” stesse crescendo. << Oh, caro, forza! Non fare così! Dovresti essere contento per tua figlia, visto che ha trovato una persona che la ama moltissimo, no?>> lo rimproverò bonariamente la moglie. Non si accorsero che Patty era rientrata sorridendo e li osservava sorniona. “Povero papino… se sapesse che sua figlia non è più la sua “piccola”… gli prenderebbe un colpo! E invece lo voglio vicino all’altare. Quindi sarà meglio aspettare…” Rise fra sé e ritornò in camera sua.

Fine

Note dell'autrice che vi ha massacrato fino ad ora:
buonasera ragazzi/e! Come state? Io benissimo! E così si conclude qui l'"emozionante" avventura di Holly e Patty! Contenti? iO sì, dopotutto quello che gli ho fatto passare a quei due poveracci...! Beh, un pò mi mancherà, però è stato divertente. Accolgo tutti i consigli che gentilmente gratia, baby junior e maria1973 mi hanno regalato nelle loro recensioni. Poi, naturalmente, questa storia la dedico a puppy e a tutte le ragazze sopra citate. Grazie mille delle vostre recensioni! Vi adoro <3<3<3! Questa sorta di epilogo è un regalo promesso e dovuto a puppy, spero le possa piacere siccome le scene hot le scrivo solitamente per la coppia Holly/Tom.
Grazie anche ai lettori silenziosi che spero avranno apprezzato, seppur senza esternare la loro opinione, la mia long.
vi saluto calorosamente dandovi appuntamento alla prossima storia che deciderò di scrivere e pubblicare. Ci vediamo ragazzi/e!
A presto!
Vostra,
Nono23.
   
 
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