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Autore: fedetojen    25/06/2015    1 recensioni
Lui: sexy, provocante, temuto, ma sotto sotto sa il fatto suo.
Lei: tranquilla, quasi trasparente, ma quando vuole sa farsi sentire. Cosa potrà succedere se loro due si scontrano più volte a scuola e scaldandosi per poco?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 7
 
Staccai la presa di Leandro dal mio corpo e continuai a camminare.

“Tornerai a casa?” mi chiese ancora seguendomi.

“Forse sì, forse no” dissi stringendomi ancora nella leggera giacchettina presa velocemente da casa.
Il vento si stava alzando e io stavo iniziando a sentire freddo.

“Hai freddo. Vieni a casa mia, sai che c’è sempre quella camera disponibile” mi disse gentilmente.

Mi fermai e mi voltai a guardarlo.
I suoi occhi a mandorla erano seriamente preoccupati, forse come non mai e decisi di accettare.

“Va bene” dissi sorridendogli leggermente.

“Andiamo a prendere la macchina” mi disse prima di camminare.

Il viaggio in macchina fu silenzioso e appena arrivammo alla villetta indipendente, rimasi a bocca aperta.
Non me la ricordavo così grande e ben curata.
Deve essere cambiato qualcosa, dopo che ci siamo allontanati.

“La casa è sempre la stessa” dissi entrando in casa, mentre un dolce profumo alla vaniglia coccolava il mio corpo.

Ho sempre amato quel profumo.
La casa era la solita: mobili in legno che risaltavano sulle pareti chiare.

“Fai come se fossi a casa tua” mi disse dirigendosi in cucina.

Il tepore di quella casa, mi costrinse a togliermi la giacchetta e a rimanere a giro, mentre vedevo Leandro levarsi la maglia e rimanere a petto nudo.

“Spero non ti dia fastidio” mi disse alludendo al fatto di essere mezzo nudo.

Scossi la testa, per ricevere poi un sorriso da parte sua.
Mi sedetti su una poltrona del salotto, ancora più comoda di quanto ricordassi.

Mi fissai in un punto qualunque iniziando a pensare: perché Adam aveva reagito così? Ci conosciamo da molto ma non è mai capitato.
Siamo cresciuti e siamo cambiati in qualche modo.
Mille pensieri volavano nella mia mente ma fui riportata alla realtà da un tocco leggero della mano di Leandro sul mio braccio scoperto.

“Oh, grazie” dissi prendendo la tazza fumante dalle mani di Leandro.

Si sedette sul divano, mettendo in bella vista il corpo scolpito e i muscoli ben definiti.
Sorseggiai poco a poco la bevanda nella tazza, senza staccare lo sguardo da essa.

“Puoi ammirarmi se vuoi” disse sistemandosi meglio sul divano, appoggiando le braccia aperte sulla spalliera.

Era diventato quello di prima, malizioso e stronzo.

“Soffri di bipolarismo?” chiesi abbassando la tazza e guardandolo. Mi sorrise malizioso.

“Sai come sono, sai perfettamente cosa mi fai eppure sei qui insieme a me” disse soddisfatto.

“E’ una situazione provvisoria, non rimarrò anche domani tranquillo” dissi alzandomi e andando in cucina per sciacquare la tazza.

Il rumore dell’acqua che scorreva mi faceva rilassare tanto da non accorgermi che due mani mi cingevano i fianchi.
Appena sentii delle labbra poggiarsi sul mio collo m’irrigidii.

“Leandro” dissi quasi in un sussurro.

“Ti voglio” mi disse con tono possente.

“No…” dissi voltandomi e cercando di respingerlo. Mi guardava quasi incredulo.

“Mi mancano i momenti passati insieme, le tue risate, i tuoi sorrisi…” mi disse sfiorandomi le labbra con il dito.

“Quei tempo sono finiti” dissi dura spostandomi da lui.

“Ricominciamo, possiamo farlo” mi disse speranzoso.

“Non possiamo perché tu non cambierai mai, e quella che avrà il cuore ancora più in frantumi sarò solo io!” dissi irritata, cercando di trattenere le lacrime.

“Credi che io non ti abbia visto? Credi che io non abbia capito quanto stavi soffrendo…tutti i giorni vederti con quello sguardo cupo e perso, senza più emozioni, senza più luce. Credi che non abbia capito che il problema di tutto ciò ero io? Mi credi tanto stupido?” mi disse alzando la voce.

“Se non eri tanto stupido, certi errori non li facevi!” dissi urlando e liberando le lacrime che tanto stavano spingendo per uscire.

“Detesto quando piangi” mi disse serrando la mascella.

“E sai di chi è la colpa? La tua!” dissi indicandolo.

La gola mi bruciava, gli occhi non smettevano di annebbiarmi la vista e poi successe tutto in un attimo: le sue braccia mi stringevano forte a lui, mentre singhiozzavo come una bambina. Il calore del suo corpo a contatto con le mie lacrime fredde e incessanti.

“Mi dispiace…mi dispiace” mi continuava a dire stringendomi sempre più forte, come se volesse diventare un tutt’uno con me.

Piano riuscii a placare i singhiozzi, mentre le lacrime continuavano a scendere silenziose.
Lo spinsi piano, nonostante lui cercava ancora di fare resistenza.
Appena riuscii a staccarlo da me, mi diressi su per le scale in cerca della stanza.
Appena la trovai, sempre la solita, mi chiusi dentro buttandomi sul letto.

Il profumo di quel letto era lo stesso di quello di Leandro.
Un profumo intenso, che difficilmente si scorda una volta che diventa una parte della tua vita.
Mi addormentai cullata da quel profumo inebriante, che quasi mi faceva sentire ancora il calore del suo corpo sul mio.

Il sole faceva capolinea nella mia stanza, infastidendomi e costringendomi a svegliarmi.
Sulla poltrona difronte al letto, vidi Leandro che dormiva accucciato.

Appena mi alzai dal letto, mi avvicinai a lui osservandolo: i capelli arruffati e bruni, erano belli comunque, le sue labbra perfette facevano invidia a chiunque come il suo corpo.

Tesi la mia mano verso il suo volto, e con due dita, accarezzai i suoi lineamenti.
Mi spaventai appena mi prese il polso e si alzò, avvicinandosi a me e facendo mischiare i nostri respiri.


ANGOLO SCRITTRICE: Salve gente :D ringrazio coloro che hanno recensito e vi amo *__* spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto :) aspetto vostre recensioni :)
   
 
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