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Autore: SanSiro    25/06/2015    1 recensioni
[Jamie Campbell Bower] [Robert Sheehan]
Tutti mi dicevano di dimenticalo. Dimenticare chi? Lui? Lui che rendeva le mie giornate belle? Che con un sorriso mi faceva battere il cuore? Come potrei dimenticarlo? È un termine errato. Non si può pretendere di dimenticare una persona che è stata così importante.
***
Mi sono persa, ho perso la mia identità. Ho dimenticato chi sono.. Ho dimenticato tutto.. Sarò io a scoprire chi sono e vorrei che tu sia quel ragazzo che mi aiuterà a trovare la mia strada.
Questa storia è scritta a quattro mani..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Lily Collins, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Love me.'
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"Jamie?" La madre del ragazzo entrò nel soggiorno richiamando la sua attenzione.
Il ragazzo alzò lo sguardo dal quaderno della sorellina che gli aveva chiesto aiuto per un esercizio di matematica.
"Si mamma?" Chiese.
"Vai te a prendere tuo fratello dal suo amico? Poi ci raggiungete direttamente al locale.."
"Certo- annuì con un sorriso.- finisco di aiutare Scarlett con questo problema e vado." Aggiunse prima di riportare l'attenzione alla sorella.
 
Jamie e il fratello arrivarono alla festa della più piccola di casa poco prima dell'inizio.
Quando il ragazzo era andato a prendere il fratello, quest'ultimo aveva tardato per completare una partita alla play dal suo amico.
Una volta arruvati, Samuel era andato subito dal cugino, avevamo la stessa età e andavano molto d'accordo, mentre Jamie raggiunse uno dei cugini più grandi. I suoi genitori chiacchieravano con i parenti e la festeggiata aspettava la sua migliore amica.
"Bower?" Una voce maschile interruppe il discorso tra Jamie e il cugino.
"Danny?" Il tono del ragazzo era stupito quando riconobbe la figura maschile davanti a lui.
"Che ci fai qui? Credevo fossi andato a Londra."
"Sono qui per il compleanno di mia sorella." Sorrise indicando la ragazzina che era seduta al tavolo da sola mentre i suoi compagni giocavano tra di loro.
"Mi piacerebbe fermarmi a parlare Jam, ma il lavoro mi chiama.."
Jamie si accorse solo in quel momento che il suo amico di infanzia indossava lo stesso grembiule degli altri camerieri.
"È stato bello rivederti." Disse Danny dando una pacca amichevole.
"Anche per me Danny." Proferì Jamie prima di lanciare nuovamente uno sguardo alla sua sorellina.
La vide ancora seduta da sola con aria triste.
"Principessa, non ti diverti?" Le chiese sedendosi accanto a lei.
Scarlett scosse la testa tristemente.
"Dove è Emma?"
"A casa con la febbre." Sbuffò la piccola.
"Poi il dj fa schifo. Nessuno vuole fare i balli di gruppo, sono da bambini piccoli quelli che mette." Jamie sorrise amaramente, ricordava amaramente i momenti in cui aveva avuto la sua stessa età. A quell'età tutto era più semplice, tutto era più bello.
Jamie si alzò da dove era seduto e si avvicinò alla console vuota. Prese in mano il microfono e lo accese.
"Buonasera a tutti signorini e signorine. È Dj Bower a parlare." Urlò richiamando l'attenzione di tutti i ragazzini presenti in sala.
"Come sapete oggi è la festa della vostra compagna Scarlett, forza facciamole un applauso.- aggiunse e quando tutti i bambini applaudirono divertiti, continuò.-che la vera festa abbi inizio." Concluse prima di far partire qualche base.
La madre lo guardava fiera e lui le sorrise.
Presto tutti gli invitati si scatenarono sulla pista, compresa la piccola festeggiata.
"Me lo concede un ballo milady?" Chiese Jamie, una volta abbandonato momentaneamente la console, alla festeggiata.
Scarlett gli sorrise a trentadue denti prima di annuire.
Finito il ballo, prima che il ragazzo tornasse alla console, Scarlett lo bloccò per un braccio, si alzò sulle punte facendolo abbassare e gli lasciò un bacio sulla guancia.
"Grazie Jamie." Sussurrò felice prima di abbracciarlo.
"Non c'è di che principessa."
 
"Che si fa?" Chiese Robert ancora leggermente scocciato per essere stato interrotto con la ragazza.
"Se proprio dovete festeggiarmi venite da me." Propose Matthew.
Tutti i ragazzi annuirono e seguirono il biondino fuori il locale.
"Alice?"
Urlò felicemente Lilian quando vide la sua migliore amica qualche metro più in là.
Le corse incontro stringendola in un grande abbraccio. Non si vedevano da poco più di due settimane eppure le era mancata tantissimo.
"Che ci fai qui?"
"Volevo farti una sorpresa." Le sorrise l'amica.
Qualcuno alle spalle di Lily tossì. La ragazza di ricordò solo all'ora dei suoi amici.
"Ragazzi lei è la mia migliore amica Alice, Ali loro sono Cristian, Isabelle, Robert e Matthew." Disse indicando uno ad uno i ragazzi.
 
 
"Perché non mi hai mai detto che i tuoi amici sono dei fighi pazzeschi?" Domandò fintamente offesa Alice.
"Calma i tuoi spiriti bollenti Ali." La prese in giro Lily.
"Cristian è impegnato da quasi quattro anni.." Aggiunse quando vide la sua amica puntare lo sguardo sul ragazzo.
"È pronto!" Urlò Matthew dalla cucina richiamando l'attenzione di tutti.

“Lo hai visto bene, Les?” chiese Emily per la centesima volta. Kyle roteò gli occhi.
“E’ un figo assurdo, come può non piacerti neanche un po’?” continuò.
Lesley rise vedendo la faccia annoiata di Kyle.
“Credo che tu abbia altro di cui preoccuparti” le disse poi, indicandolo. Emily portò lo sguardo al suo ragazzo.
“Dico così ovviamente perché il ragazzo più bello di tutti ce l’ho io e non posso condividerlo con te.. solo per questo” disse, sorridendo innocente alla fine. Les rise di nuovo.
“Quanto sei ruffiana” sbuffò Kyle.
“Sono sincera! E’ diverso” replicò.
“Certo” Emily si allungò verso di lui per dargli un bacio sulla guancia.
“Comunque, a parte questo..- riprese- sai che vi vedrei bene insieme?” chiese.
“Em, abbiamo parlato sì e no mezza volta, credo che abbia una ragazza e inoltre non mi ha ancora chiamata, quindi è inutile sperare in una cosa del genere” disse. L’amica le puntò un dito contro.
“Ah-ah!- esclamò- Hai ammesso che aspettavi una sua chiamata!” Lesley la guardò, battendo le ciglia più volte.
“Veramente..”
“Ah! Niente scuse. Ormai lo hai detto”
“Ma io..”
“Niente da fare. Non c’è niente di male se ti piace eh” Lesley guardò quindi Kyle.
“Cosa le hai dato?” gli chiese. Lui alzò le mani.
“E’ così di suo. Niente droghe o alcolici” Les si batté una mano sulla fronte.
“Poveri noi, allora” commentò.
“No, ma tranquilli, parlate pure male di me come se io non fossi qui, eh” si intromise Emily, scoppiando a ridere subito dopo.
“Okay, mi correggo, forse ha  bevuto qualcosa” disse Kyle.
“Idioti” rispose la sua ragazza, alzando gli occhi al cielo.
 

 
 
Robert continuava a fissare il telefono nella vana speranza che questo decidesse di premere il pulsante di chiamata al posto suo.
“Che fai, Sheehan?” Il riccio si voltò a guardare Isabelle che gli sorrideva, raggiungendolo.
La sera prima la festa di Matt era andata benissimo ed i ragazzi si erano tutti fermati a dormire a casa del biondo.
Ora, Robert e Isabelle erano gli unici già svegli alle nove di mattina.
“Niente” sospirò, tornando a guardare il numero sullo schermo del telefono.
“Chi devi chiamare?” chiese la ragazza.
“E’ che.. ho chiesto il numero alla ragazza di ieri ed ora non ho il coraggio di chiamarla.. Non sono neanche sicuro di starle simpatico..”
“La mora con cui stavi parlando al bar?”
“Sì lei..”
“Non la conoscevi?”
“In un certo senso..” disse e sospirò di nuovo, prima di decidersi a raccontarle tutta la storia.
Isabelle lo ascoltò stupita, aspettandosi tutto tranne una confessione del genere.
“Quindi, lei non sa che sei stato tu a..” constatò alla fine.
“No”
“Ah. E cosa aspetti a chiamarla?”
“Te l’ho detto, non ho il coraggio.. E poi, andiamo, cosa dovrei dirle? Non ho neanche una scusa..” La ragazza sembrò pensarci su, poi sul suo volto si fece spazio un sorriso malizioso.
“Ops” fu l’unica cosa che disse prima di sfiorare il tasto verde, avviando la chiamata.
“Che cosa hai fatto?!” Sbarrò gli occhi il riccio. Isabelle rise.
Robert fu costretto a portarsi il telefono all’orecchio, stritolando la sua maglietta con la mano libera.
“Pronto?” La voce dall’altro lato del telefono lo fece immobilizzare.
“Pronto? Chi è?” chiese ancora Lesley.
Il riccio guardò l’amica in cerca di aiuto, ma quando lei lo incitò a salutare almeno, lui attaccò senza rispondere.
Guardò il telefono quasi terrorizzato. Isabelle scosse la testa.
“E’ solo una ragazza, non una serial killer” disse sarcastica.
“Non ci riesco” sospirò.
  
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