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Autore: rebswinchester    25/06/2015    1 recensioni
" Se Iris avesse avuto con sé uno specchio, non sarebbe facilmente riuscita a descrivere quale emozione trasparisse dalla sua espressione, così imperturbabile. [...] Eppure, dentro di sé percepiva un'insolita ansia, dovuta a quel carico di responsabilità che di lì a poco le sarebbe stato affidato. "
Old Generation.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Avery
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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From: Francis Avery
Tᴏ﹕ Iris Avery

Cara Iris,
Ti ho inviato questa missiva per informarti che la tua iniziazione avverrà tra esattamente una settimana, nel posto prestabilito. Ho già richiesto un permesso speciale per farti uscire in tale giorno.
Ti consiglio caldamente di prepararti psicologicamente, il rito sarà piuttosto lungo.

A presto.

Francis
 

Se Iris avesse avuto con sé uno specchio, non sarebbe facilmente riuscita a descrivere quale emozione trasparisse dalla sua espressione, così imperturbabile. Era brava a nascondere ogni sentimento che non fossero rabbia o disgusto. Eppure, dentro di sé percepiva un'insolita ansia, dovuta a quel carico di responsabilità che di lì a poco le sarebbe stato affidato. Sarebbe finalmente entrata nei Mangiamorte. Inutile dire che stava letteralmente / fremendo / all'idea. L'iniziazione sarebbe consistita nell'inciderle sul braccio sinistro il Marchio Nero, il loro segno di distinzione per eccellenza.

Era poco più che diciottenne, con un viso dall'incarnato perlaceo, dotata di un candore che la faceva apparire fragile. Tuttavia, quando lo sguardo si spostava sul cravattino dai toni verde-argento, legato con estrema accuratezza sul collo e ostentato con mera fierezza da ella, tutte le impressioni positive sul suo conto svanivano nel giro di qualche istante.

Dietro tutto ciò, si celava una ragazza dall'animo sadico, il quale non perdeva mai occasione per manifestarsi, soprattutto in presenza d'individui ch'ella riteneva / indegni /. Coloro che appartenevano a tale categoria erano i cosiddetti sanguesporco, considerati da ella — e dagli individui che condividevano il suo stesso ideale, ossia i seguaci del Signore Oscuro — come la `feccia del Mondo Magico`.

Posò il foglio di pergamena sul proprio comodino e, successivamente, si accomodò sul letto a baldacchino. Fece un profondo sospiro, mentre le sue iridi zaffiro giacquero per qualche istante sul soffitto della stanza, ch'ella condivideva con altre due ragazze appartenenti alla sua medesima casata, con le quali non aveva instaurato alcun rapporto, nonostante la conoscesse da svariati anni, e intratteneva conversazioni con esse solamente per necessità, poiché giudicate troppo poco interessanti per la sua persona. Infatti, le due studentesse coetanee, erano l'incarnazione di tutto ciò che ad ella arrecava tedio e, talvolta, anche irritazione; parevan infatti la copia venuta male di Rita Skeeter, una povera ragazza dalla vita talmente noiosa che la portava ad intromettersi nei fatti che non la riguardavano, che poi divulgava mediante una sorta di giornalino scolastico, letto solamente da ragazzine altrettanto pettegole.

Essendo stata avvertita precedentemente dalle due figlie di Salazar che non avrebbero fatto ritorno nella stanza quella serata, Iris aveva approfittato per restare alzata qualche ora in più e godersi il silenzio, ma in quel momento il sonno stava prendendo possesso del suo corpo, indi per cui s'infilò nel letto e si concesse, finalmente, a Morfeo.


One Week Later

 

Finalmente il fatidico giorno era giunto. Iris aveva appena lasciato la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, con il suo bagaglio, che s'era portata solamente per rendere più credibile la messinscena e, con la metropolvere, s'era diretta presso Notturn Alley. Il `posto prestabilito` che suo padre aveva citato nella missiva inviatale la settimana prima era, infatti, locato proprio lì, in quel sudicio covo di maghi oscuri. Ad attenderla, vi erano i suoi genitori, i quali non avrebbero mai potuto perdersi l'entrata della loro unica rampolla tra i Mangiamorte, cerchia alla quale appartenevano entrambi.
Erano stati loro, fin da quando ella era una piccola ed indifesa pargoletta, ad inculcarle gli ideali contro i sanguesporco che il Signore Oscuro aveva trasmesso loro. E lei non poteva che essere più felice di diventare seguace di Voldemort, dato che condivideva appieno i tali ideali.

Un'aria tesa si respirava per le anguste e cupe strade. I passi della giovane Iris Avery erano lievi, ma guarniti di una costante sensazione d'inquietudine, che lasciava trasparire una delle poche sensazioni che si concedeva d'esternare, per quanto tentasse, vanamente, di reprimerla.
Non aveva smesso per un attimo di torturarsi il labbro inferiore, facendovi una pressione con i denti dell'arcata superiore e provocando, di conseguenza, un leggero taglietto. Percepiva il sapore del proprio sangue nella bocca e, doveva ammettere, che era una sensazione parecchio piacevole.
Le sue esili gambe procedevano ad ampie falcate, facendosi strada tra i passanti, con il viso e gli indumenti coperti rispettivamente da un cappuccio ed un mantello, che la facevano passare letteralmente inosservata, data la perenne oscurità che vigeva in quel posto.Le mani dalle dita affusolate erano chiuse in due pugni così stretti che le nocche erano divenute del medesimo colore della sua epidermide, mentre le unghie, di media lunghezza, penetravano nella pelle, lasciando dei piccoli buchi e provocandole una sensazione di bruciore sull'intero palmo. Non pareva far molto caso a questi lievi dolori, troppo concentrata nell'immaginare ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.

Più si avvicinava alla sua meta, più il ritmo del suo battito cardiaco aumentava; ad un certo punto, sentì come se il suo cuore stesse per uscire dal petto, per quanto batteva forte.
Si costrinse a porre fine al suo tragitto, seppur momentaneamente, per calmarsi. S'appoggiò al muro, con il capo rivolto verso la parete opposta e lo sguardo basso. Inspirò con lentezza, per poi espirare.

Dopodiché, riprese la sua camminata, accelerando il passo.

Dopo qualche manciata di minuti, vide due figure che la intimavano di raggiungerle. Sapeva ch'erano i suoi genitori, per cui non esitò neanche un attimo nel fare ciò che le avevano detto.
In seguito, si scoprì il capo e varcò, accompagnata dalla coppia, la soglia di un inquietante edificio, consapevole che dopo quel giorno la sua vita sarebbe radicalmente cambiata.

Angolo Autrice:
Buonsalve gente!
Sono consapevole di aver fatto una scelta piuttosto insolita, dal momento che Avery risulta un personaggio marginale nella Saga, ma ho voluto provare ugualmente, facendo il Genderbend del personaggio (che originariamente era un ragazzo) e descrivendo i sentimenti e le emozioni di ella, interamente di mio pugno e lasciando un finale un po' aperto. 

Spero che questa one-shot v’aggradi, ci ho impiegato parecchio e mi piacerebbe sentire qualche parere! 

xoxo, Rebs

 

 

 

   
 
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