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Autore: GRACE_WHITE    25/06/2015    5 recensioni
ALL'INTERNO DELLA STORIA SONO PRESENTE IMMAGINI!
| Newtmas | Slash |
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DAL CAPITOLO 3:
-Ehi, Newt!- mi richiama Chuck.
-Eh? Oh scusa, Chuck, non ti stavo ascoltando.-
-Guarda che non stavo parlando, però…- si ferma. Io non lo sto ascoltando neanche ora, sono concentrato sul Pivello: è alle prese con delle galline non troppo tranquille nel recinto, sobbalza appena una di loro lo sfiora. Io sorrido come uno scemo e Chuck se ne accorge.
-Non è che ti sei preso una cotta per Thomas, eh?-Lui alza un sopracciglio, sorridendo.
Io sgrano gli occhi- Pff, certo che no! Non potrebbe mai piacermi qualcuno come… come… Tommy.-
Chuck ride di gusto, tenendosi la pancia- Tu non sei bravo a mentire!-
-Si, lo so.- rispondo.
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Recensite, per favore! ;)
Genere: Erotico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Newt, Thomas, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Uccidilo, Tom


 
Ho le palpebre ancora chiuse, ma percepisco il calore dei raggi del sole che le illumina, provenienti dalla piccola finestra sbarrata. Lentamente apro gli occhi e osservo tra le ciglia il sole che mi sta illuminando il volto: non è una luce forte, è come se quel pianeta fosse stato oscurato da nuvole fatte di polvere, rendendo la sua luminosità più tenue e meno fastidiosa per le pupille. Ma non c’è nessuna nuvola in cielo.
Spalanco definitivamente le palpebre e mi guardo intorno, osservo il soffitto della stanza in cui sono rinchiuso, le pareti, il fondo del letto dove i miei piedi fanno capolino dal lenzuolo. Ci sono dei lunghi rigonfiamenti sotto la coperta, sopra le mie gambe, li seguo e solo dopo pochi istanti capisco che si tratta del corpo di Thomas intrecciato al mio: è girato di fianco, una sua coscia mi copre il ventre, leggermente piegata. Un braccio saldamente appoggiato sopra il mio petto e la mano che mi sfiora il collo e l’orecchio.

Quando poso gli occhi sul suo volto mi accorgo che mi sta guardando, un lato della bocca chiusa e appena alzato, come se fosse un sorriso. Lo fisso e ripenso alla notte precedente, come può essersi spinto così tanto con me? Non ne valgo la pena, non sono un granché, nessuna persona vorrebbe mai me. Al contrario di Thomas: chiunque vorrebbe un ragazzo tanto perfetto come lui. Come ha fatto, ieri notte, a non allontanarsi da me, a non ribellarsi quando… lo abbiamo fatto. Eppure sapevo che gli stavo facendo male, lui non mi ha fermato, anzi, mi ha spronato a continuare quello che stavo facendo.
-Newt?- mi mette una mano sulla guancia e strofina il pollice con il mio zigomi.
Eccolo qui, che mi guarda con quegli occhi sperduti e ingenui, che sembrano nascondere tutti i ricordi più dolorosi della sua vita. E a fissarlo così intensamente mi accorgo di una cosa: sono innamorato di lui. All’improvviso sento un bisogno disperato di dirglielo, ma ho paura che non provi lo stesso. Mio dio, ora che me ne sono accorto capisco di quanto sia stata orribile la vita senza di lui. Caspio, quanto lo amo!

-Thomas.- dico, prendendogli la faccia tra le mani- Ehi, Tommy.- la mia voce sembra disperata- Ieri, noi… io… mi dispiace, non avrei mai voluto farti del male. L’Eruzione mi ha spinto a fare questo. Scusa, sul serio, ti prego, perdonami.-
-Ma che stai dicendo?- chiede- Se potessi tornare indietro, lo rifarei. Non cambierei niente.
-Ci conosciamo da poco, si, ma io… bhe…- glielo voglio dire, anche se mi sembra affrettato.
Mi accarezza il labbro inferiore con il pollice e sorride- Ssh.- si avvicina e mi bacia. Oh, quanto mi sono mancate da quando l’ho baciato per l’ultima volta, ieri notte. Dischiudo la bocca e sento la sua sottile e morbida lingua cercare la mia, ed ecco che sento di nuovo quell’istinto di appropriarmi di nuovo di lui. Metto una mano dietro la sua nuca e lo attiro più a me, lui si sporge e continuiamo a baciarci con foga.

Quando riapro le palpebre noto che i suoi occhi sono lucidi e ho un tuffo al cuore, gli accarezzo una guancia- Che cos’hai?- La prima lacrima solca un mio dito, appoggiato sotto il suo occhio- Tommy.- lo chiamo con tono severo- Perché piangi?-
Lui non dice niente, si avvicina di più a me e si rannicchia tra le mie braccia, con la testa tra il cuscino e il mio collo. Con un braccio mi circonda la schiena e mi avvicina di più a lui, io non posso fare a meno di ricambiare il gesto- Non voglio perderti... di nuovo.- bisbiglia. Aggrotto le sopracciglia, cosa vuole dire con questa frase?
-In che senso “Di nuovo”?- chiedo, ma veniamo interrotti da un rumore metallico proveniente dalla porta che si apre leggermente, rimanendo socchiusa.

Io e Thomas restiamo immobili, con il lenzuolo tirato su fino al mento, ma ora che ci penso è passata una settimana. Ci hanno aperto la porta, possiamo andarcene e passare alla Fase 2- Dobbiamo andare.- dice lui, sollevando la testa di scatto-Rivestiamoci.- ci alziamo dal letto e mentre mi rivesto gli do le spalle, mi sento abbastanza imbarazzato ad un tratto da tutta questa intimità che c’è tra noi. Forse anche per lui è una situazione un po’ vergognosa, ma è strano visto quello che abbiamo fatto ieri notte.
Appena finisco di vestirmi vado verso la porta e la apro lentamente, il corridoio è buio, visto che non ci sono finestre. Ci sono delle luci al neon che sfarfallano ogni tanto, mi fa quasi venire i brividi questo scenario- Ehi.- Thomas mi prende la mano- Andiamo?-
-Andiamo.- rispondo. Lui esce per primo, con le dita intrecciate ancora alle mie, mi trascina tra un corridoio e l’altro. I suoi occhi ispezionano ogni centimetro di cemento delle pareti e del pavimento, prima di prendere altre direzioni, sembra che conosca la strada- Dove sono tutti?-

-Non lo so,- risponde- questo Teresa non me l’ha detto.- aggiunge e mi guarda con la coda dell’occhio.
Vorrei chiedergli come conosce Teresa, che rapporto c’è tra di loro, ma non voglio sembrare geloso o possessivo… solo a pensare queste cose mi sento ridicolo- Te l’ha detto lei dove andare una volta passata la settimana?- chiedo, con noncuranza osservando l’ambiente- E’ li che mi stai portando?- aggiungo.
-Si, mi ha detto dove andare.- risponde. Apre una porta blu elettrico e davanti a noi c’è una piccola stanza con un tavolo con sopra due zainetti e del… cibo!
Mi avvicino al tavolo e osservo il da mangiare- Teresa ci ha lasciato questo.- indica la frutta, tra cui mele, ananas, anguria e ciliegie, e dei panini con vari tipi di condimento- Mangiamo?- ma io la prendo come una domanda retorica e mi avvicino al cibo.


Finiamo di mangiare dopo una mezz’ora, ma non so di preciso che ora sia, non ho un orologio. Thomas da un ultimo morso alla mela e la appoggia insieme agli scarti. Abbiamo pensato di tenerci qualche panino di scorta, mentre abbiamo finito quasi tutta la frutta, tranne l’anguria. Non mangiavo così bene da… non mi ricordo neanche.
Dentro agli zaini c’è una coperta termica, tre bottiglie d’acqua, una corda e infine i nostri sandwich. Abbiamo trovato anche dei vestiti puliti all’interno, due paia di jeans un po’ strappati, una canottiera, che ho indossato io, e una maglia grigia che ha messo Thomas.
-Perché ci ha aiutato?- chiedo.
-La conosco da molto, probabilmente.- risponde, caricandosi lo zaino in spalla e passandosi una mano sulla fronte accaldata-  Vuole che io resti vivo.-
-Ah si?- chiedo, aggrottando un sopracciglio. Vuole lui vivo. Non me- E perché allora aiuta anche me?-

Alza le spalle e resta in silenzio, allora capisco che non ha voglia di parlare. Forse è stato lui a chiedere a Teresa di aiutare anche me. Scuoto la testa, questa cosa non ha senso, tutto questo non ha senso. Mi limito a non pensarci, mi farei del male da solo.
Quando prendo in mano da sotto lo zaino sento un rigonfiamento all’interno di una tasca e mentre Thomas è impegnato ad allacciarsi gli scarponcini io apro la zip e infilo una mano dentro. Sento qualcosa di freddo, liscio e elaborato duramente. Di nascosto tiro fuori l’oggetto dalla tasca e rimango scioccato.

Una pistola.

Sgrano gli occhi e osservo l’arma, perché era dentro lo zaino?
Thomas ora si allaccia l’altra scarpa e io ne approfitto per dirgli dell’oggetto che ho trovato, ma mi fermo non appena mi accorgo di cosa c’è scritto un piccolo biglietto attaccato alla canna della pistola:

Uccidilo, Tom. Alla prima occasione, uccidilo.

Credo di essere sbiancato. Lo ha scritto lei, è Teresa che lo chiama così. Questo era lo zaino che avrebbe dovuto prendere Thomas, sento il mio cuore andare in frantumi. E se lui lo sapeva? Se era d’accordo con lei?
Gli occhi mi bruciano di lacrime, mi sento uno stupido, com'è possibile che sia tanto idiota da piangere per questo... ci sono questioni ben più gravi e a me viene da piangere per questo.
Provo a scacciare via le lacrime.
Vorrei lasciare che l’Eruzione prendesse il controllo del mio cervello e si lasciasse andare, ma invece rimetto con calma l’arma nella tasca e mi carico lo zaino in spalla. Quando Newt si alza mi guarda- Tutto bene, Newt?- si avvicina.
Oh, se prova solo a baciarmi gli tiro un pugno!, penso.
Faccio un respiro profondo- Si, Tommy. Sto bene.- sorrido, e spero non si accorga che è il più falso che abbia mai fatto- Ora andiamo.-

Prima di uscire dalla porta sento la sua mano cercare la mia, ma questa volta, io la allontano.

Nota d'autrice: scusate ma sono un po' di fretta ora, vorrei chiedervi perdono per il ritardo ma sono stata rimandata di matematica e quindi ho avuto un po' da fare con l'informarmi dei recuperi e impicci vari >.<
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, ringrazio tutti per le vostre recensioni, non sono riuscita a rispondervi per il motivo che vi ho appena scritto, non ho davvero avuto tempo.
sO che la nota è corta ma devo davvero scappare ora, alla prossiam, vi adoro!
Grace <3 <3 <3
   
 
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